Aids, Italia produrrà vaccino

"Positivi i primi test sull'uomo"

Sarà prodotto in Italia il vaccino Tat dell'Istituto Superiore di sanità, coordinato dalla professoressa Barbara Ensoli. "La produzione avverrà tra l'Iss e l'università di Urbino che produrrà il vaccino di fase II", ha detto la Ensoli presentando i primi positivi risultati sull'uomo del vaccino anti-Aids. "Un vaccino sicuro in grado di stimolare la risposta immune voluta sia nei volontari sani che sieropositivi".

La Ensoli ha poi risposto alle polemiche mosse giorni fa dall'immunologo dell'Università di Roma La Sapienza nonché presidente dell'Anlaids Ferdinando Aiuti. Aiuti aveva parlato di presunte irregolarità nella prima fase della sperimentazione del vaccino anti-TAT. "Le polemiche secondo me non hanno senso di essere - ha chiarito Barbara Ensoli -. I dati parlano parlano da soli, vi posso dire che tutto è stato condotto nel rispetto delle regole della massima rigorosità e di buona pratica clinica come l'Istituto fa e ha sempre fatto".


"Andiamo avanti - ha continuato la Ensoli - i risultati sono ottimi, dobbiamo essere un team, un team italiano che va avanti solo per il lavoro e solo per i contenuti". All'inizio i volontari di questa prima fase della sperimentazione del vaccino anti-AIDS dovevano essere 88, ma sono stati di meno solo perché, spiega la Ensoli, i risultati ottenuti erano così buoni anche alle dosi più basse di vaccino inoculato "che abbiamo raggiunto gli 'end points' (obbiettivi) della sperimentazione con un minor numero di volontari".

"Una volta raggiunti gli 'end points'" - ha concluso la Ensoli - non è etico continuare la sperimentazione, inoltre di solito in fase uno si utilizzano 10 volontari o poco più, numero di gran lunga superato in questa sperimentazione".