Agguato a Napoli: un altro morto

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CARMINE84
00lunedì 17 gennaio 2005 16:14
Freddato 42enne vicino a un ristorante

Ancora un agguato nel Napoletano. Questa volta a cadere sotto il fuoco incrociato dei killer, a Cardito, è stato un 42enne, Mario Pezzella, raggiunto da diversi colpi di arma da fuco nei pressi di un ristorante. L'omicidio è avvenuto proprio mentre in città arrivavano i membri della Commissione parlamentare antimafia e a poche ore da un'importante operazione di polizia, che ha portato all'arresto di 10 esponenti del clan del nuovo boss di Forcella.


Quello di Mario Pezzella è l'ottavo omicidio in città dall'inizio del 2005. La vittima è stata freddata nei pressi del ristorante "1X2", proprio mentre la città era mobilitata dall'arrivo in prefettura della Commissione antimafia, che si tratterrà fino a venerdì per ascoltare i vertici delle istituzioni, delle forze dell'ordine e della magistratura, i rappresentanti delle associazioni che operano sul territori e i parroci.

Intanto, la lotta contro la criminalità in città non si ferma. Solo poche ore prima del delitto le forze dell'ordine hanno arrestato 10 esponenti del clan di Forcella accusato di un vasto giro di estorsioni. Un'operazione che ha suscitato il plauso delle autorità. "Bisogna continuare con le operazioni di polizia, in questo modo le cose vanno meglio, la gente adesso comincia a rispondere", ha detto il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, commentando l'ultima operazione. E ha aggiunto: "Rotto il muro di omertà si è riusciti ad arrestare subito il presunto assassino della donna uccisa a Scampia, un successo enorme; quindi ha ragione il ministro Pisanu a dire che con la collaborazione dei cittadini la camorra si può sconfiggere".

L'operazione è partita, infatti, proprio dalla denuncia di alcuni commercianti vittime di un giro di estorsioni nei rioni che vanno da Forcella alla Maddalena. Tra gli arrestati c'è il boss Vincenzo Mazzarella, preso in Francia, e due detenuti, Emanuele Frontone e Gennaro Lauro. Gli altri fermati del clan Mazzarella sono Gennaro Albino, Eduardo Amoroso, Antonio Magrì, Salvatore Ponticelli e Ciro Spirito. Al gruppo sono attribuite diverse estorsioni, come quelle ai danni dei titolari di due pizzerie del centro storico. E non solo: tra le persone sottoposte a fermo ci sono anche due "concorrenti" che hanno tentato o portato a termine estorsioni nello stesso territorio seppure "in autonomia ed indipendentemente" dal gruppo Mazzarella. Si tratta di Erminia Giuliano, sorella del boss Luigi ora divenuto pentito e conosciuta a Forcella come "Celeste" per il colore dei suoi occhi, e Francesco Roberti.

Le indagini hanno anche permesso di fare chiarezza sull'omicidio di Eduardo Bove, personaggio emergente del clan, un piccolo boss che voleva mettersi in proprio e tentare il grande salto a Forcella, da tempo "colonia" di Vincenzo Mazzarella, numero uno della camorra vincente dopo il tramonto della famiglia Giuliano. Bove era stato ucciso il 5 gennaio scorso dentro casa sua casa. L'inchiesta sul racket nel centro storico di Napoli ha consentito di individuare i due esecutori materiali e di ricostruire lo scenario che fa da sfondo all'omicidio.

A sparare contro Bove nel salotto della sua abitazione, secondo quanto accertato dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia, sarebbero stati Salvatore Barile e Antonio Frasca, rispettivamente nipote e genero di Vincenzo Mazzarella, il boss catturato nelle scorse settimane a Parigi, nel parco di Eurodisney dove si nascondeva in un albergo. Tutti e due, però, sono ancora irreperibili.

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