Addio papa woytyla.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
carmelo pugliatti
00domenica 3 aprile 2005 03:15
Addio ad un grande personaggio del XX secolo.
Stefano F.
00domenica 3 aprile 2005 07:52
A mio modesto parere, il più grande persoggio del XX secolo. Nessuno come lui ha riunito idealmente tutta l'umanità. Solo chi ha potuto ascoltarlo e vederlo direttamente ha potuto percepire fino in fondo la grande forza di fede che sprigionava. Fede soprattutto nell'uomo e nella sua spiritualità nei periodi più controversi dell'intera storia umana.
mazzucco3
00domenica 3 aprile 2005 09:37
Se me lo permettete, posto qui un mio articolo scritto un paio di mesi fa, quando Woytila fu ricoverato per la prima volta.

GRAZIE WOYTILA

(Articolo del 2 Febbraio)

Carol Woytila sta per morire. Ottantaquattrenne, già pieno di acciacchi, afflitto dal Parkinson - ma soprattutto stanco dentro - che superi o meno questa crisi polmonare, è probabile che non viva molto più a lungo.

Il realtà questa papa è andato morendo già negli ultimi quattro anni, a partire dalla notte in cui inaugurò un nuovo millennio che fino a poco tempo prima non aveva nemmeno osato sperare di vedere. Quella era forse stata l'ultima scadenza terrena che si era prefisso di raggiungere: ci teneva tantissimo ad andare a Gerusalemme per quella data, per unirsi al capo dei rabbini, a quello degli ortodossi e a quello dei musulmani, e ce la fece. Il resto è stata una lenta decelerazione di una carriera importantissima, i cui veri effetti si sentiranno solo nel tempo. Il segno che Woytila ha lasciato nella storia della Chiesa cattolica, sia positivo che negativo, è stato tutto marcato nel periodo fra il 1989, storica data della caduta del muro, e il duemila appunto, anno carico di un simbolismo che va assumendo proporzioni sempre maggiori man mano che il tempo passa. Anche se le Torri sono cadute nel tardo 2001, fu con l'elezione persa da Al Gore e vinta da George Bush, l'anno prima, che il mondo cambiò decisamente rotta. Gli attentati dell'11 Settembre ce lo avrebbero soltanto comunicato a voce alta.

Impossibile tentare di riassumere in poche righe il percorso storico del papa polacco. Più facile forse indicare un paio di momenti significativi, anche perchè il criterio qui diventa personale. Talmente personale che, se mi fosse posta la domanda, io indicherei come passaggio fondamentale del suo papato non il contributo innegabile che diede alla caduta del Muro, non la resistenza all'ammodernamento della Chiesa che ha contrassegnato mille sue decisioni, non gli enormi passi fatti per promuovere un'interfede effettiva a livello mondiale, ma una frase, una semplice frase, che espresse qualche anno fa senza che i più se ne accorgessero: "l'inferno è freddo".

Dice Woytila (dalla catechesi "L’inferno come rifiuto definitivo di Dio"): "Ricorrendo ad immagini, il Nuovo Testamento presenta il luogo destinato agli operatori di iniquità come una fornace ardente… [ma] Le immagini con cui la Sacra Scrittura ci presenta l'inferno devono essere rettamente interpretate. Esse indicano la completa frustrazione e vacuità di una vita senza Dio. L'inferno sta ad indicare più che un luogo, la situazione in cui viene a trovarsi chi liberamente e definitivamente si allontana da Dio… L'inferno è gelo, perchè è solitudine interiore, è assenza del divino in noi prima ancora che intorno a noi."

Non c'è bisogno di essere credenti per riconoscere la portata storica di questo concetto rivoluzionario, che con tre parole ribaltava secoli e secoli di bieca teologia bacchettona, con tutto quel che ne era stato fatto conseguire.

Per la prima volta un papa ha staccato, teologicamente parlando, il giudizio divino dalla figura esteriore, iconografica, del "vecchio padre barbuto sul monte", e lo ha portato dentro l'Uomo. Per la prima volta nella teologia cristiana è l'Uomo causa ed artefice del proprio male come delle sue conseguenze, che il Divino - a questo punto molto meno indispensabile - si limiterebbe a controfirmare con più o meno dispiacere. Woytila forse è stato il portatore di un nuovo Umanesimo spirituale, o forse, paradossalmente, di una spiritualità secolare, fatta finalmente a misura d'uomo.

Ma tutto questo se n'è andato col secolo scorso, e se tornerà attuale lo farà soltanto fra molti anni da oggi, poichè prima l'uomo moderno dovrà riuscire a scrostarsi di dosso i molteplici strati di errori madornali che è riuscito ad accumulare in questo brevissimo arco di millennio appena iniziato.

A riprova che Woytila rimane un papa "del secolo scorso", vi sono state mille occasioni, in questi ultimi quattro anni, in cui ha cercato inutilmente di far sentire la sua voce a livello mondiale. L'episodio forse più sintomatico avvenne durante il suo viaggio di ritorno dal Centroamerica, nell'estate del 2001, quando si fermò in Texas ad incontrare il neo-eletto George W. Bush, e gli chiese pubblicamente di risparmiare la vita ad un condannato a morte che sarebbe stato ucciso pochi giorni dopo. La richiesta era tanto ampia e simbolica, quanto piccola e brusca fu la risposta di Bush: "Non dipende da me. Il Governatore di questo stato non sono più io". Ma in quelle parole, in quello schiaffo pubblico, così significativo già allora, si può oggi leggere anche un intero Occidente preso in ostaggio da una nuova teologia, quella disumana, cieca e rapace del neoconservativismo PNAC, a discapito di una vecchia teologia, contorta oppressiva ed ambigua finchè vuoi, ma ancora umana.

Ecco, forse il Woytila che si spegne lentamente è come il ricordo che tutti abbiamo di un secolo pieno di contraddizioni e di errori da parte di tutti, di vittorie e di sconfitte per tutti, ma ancora, sempre e comunque, a misura umana. Un secolo che è terminato solo da qualche anno, ma che ci sembra ormai distante mille anni luce, prigionieri come siamo di un tempo che di umano non ha più quasi nulla.

Sperando che l'inferno non sia già questo in cui viviamo.

Massimo Mazzucco
Diego Verdegiglio
00domenica 3 aprile 2005 11:20
Mi unisco al cordoglio generale per la morte del Papa
luigi55
00domenica 3 aprile 2005 18:14
Con la morte di Papa Giovanni Paolo II scompare uno dei più grandi personaggi della nostra storia; si può essere credenti o meno, d'accordo con le sue scelte o contrari, ma senza dubbio, in oltre 25 anni di pontificato, ha lasciato un ricordo di sè che rimarrà per sempre.
Arduo sarà il compito del suo successore...
kilos15
00lunedì 4 aprile 2005 00:04
Grazie, Papa Giovanni Paolo II...
Per me, nato nel 1977, Giovanni Paolo II non era il Papa della Chiesa, era "La Chiesa"! In lui identificavo l'intera Istituzione Ecclesiale, mi ha accompagnato in tutti i passaggi più importanti della mia vita, era una figura presente costantemente e pensare che non ci sia più mi lascia una sensazione strana, mai provata, di enorme vuoto! Ha cambiato letteralmete il volto della Chiesa, i rapporti con l'intero sistema mondiale, del passato e del presente, scardinando i sistemi economici e politici dei Paesi dell' Est liberandoli dall'oppressione comunista, ai moniti più attuali nei confronti di un sistema capitalistico spregiudicato ed irriverente verso i valori cristiani. Un religioso, un presonaggio, un uomo che difficilmente verrà dimenticato.
Nell'ottica cristiana però non bisogna essere tristi: la fine della vita terrena è solo l'inizio della vita vera, quella Eterna nella contemplazione di Dio.

Kilos15
Diego Verdegiglio
00lunedì 4 aprile 2005 09:54
In effetti comprendo la sensazione di kilos15: per me, che fino ad oggi ho visto la morte di cinque papi (da quella di Pio XII nel 1958 in poi), è un doloroso déja vu, ma per i più giovani, nati e cresciuti con Papa Giovanni Paolo II, dev'essere qualcosa di assimilabile alla perdita di un familiare, il loro smarrimento è senz'altro maggiore del mio. Ci attende un mese di cerimonie e di previste usanze vaticane per l'elezione del nuovo pontefice. Anche queste saranno tutte novità per i più giovani: il camino sul tetto vaticano che emetterà fumo nero ogni giorno fino a quando, con una fumata bianca, non sarà annunciato che il Conclave dei cardinali ha scelto il nuovo papa. Poi l'annuncio dell'"Habemus papam", il primo discorso, l'incoronazione. Un cerimoniale secolare e suggestivo, privo tuttavia della pompa ufficiale in uso fino all'inizio degli anni Sessanta (il papa portato in trionfo a spalla sulla "sedia gestatoria", la scorta della "nobiltà nera" in costume d'epoca, l'uso del "plurale majestatis" da parte del pontefice, ecc). Una curiosità macabra, anche se fa parte degli usi vaticani da molti secoli:
tutti i papi vengono imbalsamati, come lo fu Kennedy dalla ditta Gawler di Washington. Sembra che il cuore di Giovanni Paolo II possa essere anch'esso imbalsamato per essere trasportato in Polonia. I fratelli Signoracci di Roma, notissimi imbalsamatori, sono in grado di preservare i corpi dalla corruzione con iniezioni intravasali di soluzioni chimiche per un tempo indefinito, soprattutto se (come sarà nel caso di Woityla)la salma viene inumata chiusa in tre casse di legno e zinco, l'una dentro l'altra. Anche il calco in gesso preso sul viso del defunto ("maschera funeraria")è di uso in questi casi. Poi, finalmente, riposerai in pace, caro papa polacco. DV
edantes
00lunedì 4 aprile 2005 17:16
Salve a tutti,

ma non hanno detto che si eviterà l'imbalsamazione?.

X il Dott.Verdegiglio:

Il PAPA che ricevette John kennedy fu Giovanni XXIII, il quale, se non sbaglio, mori alla fine del 63, però non saprei se prima o dopo kennedy.A Giovanni XXIII succedette Paolo VI, che durò fino al 1978, anno in cui venne eletto Wojtila dopo la brevissima parentesi di PAPA Luciani(Giovanni paolo I).Potrebbe confermare o correggere ciò che ho scritto?.

Marcello.

[Modificato da edantes 04/04/2005 17.18]

Diego Verdegiglio
00martedì 5 aprile 2005 22:14
Caro Signor Marcello,
Papa Giovanni Roncalli non ricevette mai John Kennedy, perché morì nel giugno 1963. Aveva ricevuto invece sia Bob che Jacqueline Kennedy. John Kennedy fu ricevuto da Papa Paolo VI durante la visita in Italia (Menaggio di Como, Roma e Napoli, 1-2 luglio 1963). John Kennedy morì il 22 novembre 1963. Cordiali saluti. DV
Diego Verdegiglio
00martedì 5 aprile 2005 22:15
Aggiunta al messaggio precedente: confermo la successione dei tre papi (Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II) nel 1978. DV
edantes
00mercoledì 6 aprile 2005 18:13
Al Dott.Verdegiglio:

Non vorrei divagare, ma volevo avere una sua opinione sulla morte di PAPA Luciani:si dice che sia stato ucciso perchè era venuto a conoscienza di collusioni tra massoneria e Vaticano.Lei cosa pensa?.

Marcello.
Diego Verdegiglio
00giovedì 7 aprile 2005 11:33
Non penso nulla, caro Signor Marcello, perché non ho mai approfondito l'argomento. Quello che è certo è che il peso smisurato di quell'enorme carica cadde sulle spalle impreparate e fragili di un uomo forse non adatto alla grandiosa missione. Era comunque normale che, visto il breve pontificato di appena un mese, nascessero voci di un assassinio. Se tale è stato, credo che a breve termine sarà impossibile saperne qualcosa. Forse le generazioni successive alla nostra potranno scoprire qualcosa. E tuttavia tenga presente che, anche nel caso di un acclarato collasso cardiocircolatorio di origine assolutamente naturale, non cesseranno mai le voci di un complotto. Perché, ovviamente, "loro" hanno ucciso il Papa e hanno occultato le prove, per cui non verrà fuori mai nulla, sennò che complotto sarebbe? Le prove non ci saranno ma il sospetto e alcuni indizi rimarranno. Così va il mondo. Cordiali saluti. DV
mazzucco3
00venerdì 8 aprile 2005 03:39
Le voci di complotto solitamente nascono quando, da una parte, ci sia una morte che potrebbe fare molto comodo ad altri potenti, e dall'altra esista una versione ufficiale che fa decisamente acqua da tutte le parti. Nel caso di Papa Luciani si dà il primo caso, ma non il secondo, ed infatti esiste solo un sospetto - destinato a rimanere tale - mentre non esiste nessuna effettiva teoria cospiratoria, poichè la versione ufficiale è assolutamente inattaccabile.

Ben diverso è il caso Kennedy, come lo è il caso della Luna, o quello dell'11 Settembre, in cui le rispettive versioni ufficiali sono decisamente deboli.

Sarebbe bello poter generalizzare tutto nel senso che più ci fa comodo, ma pare non sia così che va il mondo.

La mia ovviamente è solo un'opinione.

Massimo Mazzucco

[Modificato da mazzucco3 08/04/2005 4.28]

Diego Verdegiglio
00venerdì 8 aprile 2005 09:56
Rispetto la tua opinione, Massimo, anche se non la condivido.DV
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:54.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com