Addio a Daniele Formica, attore e regista, aveva 62 anni

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binariomorto
00mercoledì 2 febbraio 2011 14:42
Addio a Daniele Formica
il comico che amava la politica

L'attore è morto a Bassano del Grappa per un tumore al pancreas. Aveva 62 anni. Ha avuto il momento di maggiore successo negli anni '80 e '90 in seguito a numerose trasmissioni televisive della Rai


ROMA - L'attore e regista Daniele Formica è morto ieri a Bassano del Grappa per un tumore al pancreas. Piemontese, 62 anni, il comico era ricoverato in un centro specializzato in Veneto. Formica ha avuto il momento di maggiore successo negli anni '80 e '90 in seguito a numerose trasmissioni televisive della Rai, successivamente si è dedicato quasi esclusivamente al teatro, anche come autore di testi e spettacoli. Negli ultimi anni si era dedicato al doppiaggio e aveva dato voce ai personaggi di Cars, Gli Incredibili e Monsters & Co. Formica è stato sempre impegnato politicamente.

Era nato a Drogheda, il 10 giugno 1949. Il suo debutto teatrale risale al 1970, in Francia con Jean Louis Barrault (Rabelais). Lo stesso anno gira anche il primo film, Cerca di capirmi per la regia di Mariano Laurenti. I suoi ultimi lavori sono stati Pa-ra-da, di Marco Pontecorvo (2008) e Ti stramo, di Pino Insegno e Gianluca Sodaro (2008).

Figlio di Wilson ed Eugenia Ravasio e marito di Ombretta Bertuzzi dal 1990, ha sempre recitato sia in italiano che in inglese. Così si descrive sul blog che teneva su Il fatto quotidiano e che aveva smesso di scrivere a metà ottobre mentre si trovava ad Alessandria a girare l'ultimo film di Ricky Tognazzi. "Sono nato in Irlanda a mia Insaputa. Ma con il senno di poi, ne sono estremamente orgoglioso", scrive.

"Educazione al Trinity College, corso di Letteratura anglosassone moderna con indirizzo aggiunto di costruzione bombe per l’I.R.A. (Serve Sempre…). Figlio di musicisti, negli anni sessanta sono venuto a Roma, non per scelta mia (ancora!) ma dei miei che vedevano nel paese del sole, pizza & mandolino una svolta epocale… Non andò proprio così, ma mi salvai grazie ai miei cinque zii che sempre mi accompagnano: lo zio Buster (Keaton), lo zio Jimmy (Joyce), lo zio Miles (Davis), lo zio Stanley (Kubrick) e lo zio Willie (Shakespeare). Sono tutti morti, ma non per me. È per loro che cerco di fare ridere la gente. Ed è meglio".

Fonte: Repubblica
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