Addio a Aldo Giuffrè

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ugo.p
00lunedì 28 giugno 2010 10:56
E' morto nella notte nella capitale, al termine di un'operazione di peritonite all'ospedale San Filippo Neri, il grande attore napoletano Aldo Giuffrè. A dare la notizia è stato suo fratello Carlo, con cui ha condiviso decenni di vita familiare e collaborazione professionale. Aldo aveva compiuto 86 anni il 10 aprile scorso. Con lui scompare uno degli ultimi, grandi interpreti della tradizione dello spettacolo partenopeo: una scuola che ha avuto come maestro assoluto Eduardo De Filippo, e che lungo il Novecento si è espressa in forme diverse. In televisione, al cinema, ma soprattutto in teatro.

E infatti il presidente della Repubblica (nonché suo concittadino) Giorgio Napolitano lo ha ricordato così, dopo aver saputo della sua scomparsa: "Una figura di rilievo della scuola teatrale napoletana - ha scritto in un comunicato - e personalità di particolare simpatia e grande correttezza nella vita pubblica e privata".

Era a nato a Napoli nel 1924, Giuffré. E come tutti i grandi teatranti della città, ha esordito sul palcoscenico giovanissimo. Una gavetta dura, la sua, sempre insieme al fratello. Che termina quando, nel 1942, riesce a entrare per la prima volta nella compagnia dell'artista più amato, più ammirato: Eduardo. L'unico che Giuffré ha sempre chiamato maestro. Portando spesso in scena, anche dopo la morte di De Filippo, le opere più celebri.

Ma torniamo a quei lontani anni Quaranta del Novecento. In cui Aldo, oltre a calcare
le scene, grazie alla sua voce piena, potente, viene assunto alla radio: tanto che è lui, nel 1945, ad annunciare la fine della Seconda guerra mondiale. Ma il teatro resta il suo grande amore, e così si riunisce a Eduardo per recitare in alcune delle sue piéce più celebri, da Filumena Marturano a Le voci di dentro. E intanto comincia anche la sua avventura cinematografica,: il debutto avviene con Assunta Spina. Ma forse, sul grande schermo, il ruolo per cui viene più ricordato è quello che interpreterà parecchi anni più tardi: il capitano nordista ne Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone.

Nel 1960, poi, Giuffré passa alla tv: spesso come guest star nei programmi di varietà, ma anche in sceneggiati come La figlia del Capitano. Nel 1973, poi, conduce lo show Senza Rete. E poco dopo, al cinema, lo vediamo apparire in varie commedie sexy che in quel periodo caratterizzarono fortemente la produzione cinematografica nazionale.

All'inizio degli anni Ottanta, il trauma: un'operazione alla gola gli toglie la sua famosa, caratteristica voce. Lasciandogli una voce rauca, faticosa, che rende inevitabilmente molto più sporadiche le sue performance come attore. Specie in teatro. Ma Aldo, da vecchio leone della grande tradizione partenopea, non si arrende mai del tutto. Continuando ad apparire soprattutto sul grande schermo, anche quando il Novecento lascia spazio al muovo Millennio: recita ad esempio nella Repubblica di San Gennaro di Massimo Costa (2001) e in Rosa Funzeca di Aurelio Grimaldi (2002). Anche se gli spettatori, e non solo quelli napoletani, lo ricordano soprattutto come eccellente animale da palcoscenico.
ugo.p
00venerdì 12 dicembre 2014 07:14
alcuni video
POESIA????

ugo.p
00venerdì 12 dicembre 2014 07:19
eccolo nell'indimenticabile Capitano Clinton
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