Addio Nino...

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magocharlie
00venerdì 4 giugno 2004 10:48

ROMA - Nino Manfredi e' morto. Da due settimane le sue conduzioni erano visibilmente peggiorate. Era sempre meno cosciente ed era stata potenziata la terapia del dolore. L'attore era ricoverato da piu' di dieci mesi in terapia intensiva in un ospedale romano.

Attore, regista, autore teatrale, ma soprattutto Manfredi volto televisivo. E' stato il piccolo schermo a fargli assaporare i primi successi, a cominciare da 'Canzonissima' edizione 1959-60, e a tenerlo vicino al cuore del pubblico: come testimonial, per diciassette anni consecutivi, di una nota marca di caffe' ('Piu' lo mandi giu' e piu' ti tira su'' era diventato uno slogan) e poi interprete di fiction di successo, 'Un commissario a Roma' nel '93 e 'Linda e il brigadiere', accanto a Claudia Koll, nel '97.

La prima apparizione importante in tivu' e' del '56: nello sceneggiato 'L'alfiere' di Anton Giulio Majano, entro' in un cast d'eccezione, composto, tra gli altri, da Aroldo Tieri, Ubaldo Lay, Monica Vitti, Domenico Modugno, Ilaria Occhini, Carlo Croccolo.

Ma il successo venne nel '59, con 'Canzonissima', firmata da Garinei, Giovannini, Verde e Lina Wertmuller e condotta da Manfredi con Delia Scala e Paolo Panelli. E se la soubrette era un ballerina di can-can e Panelli un cinico cow-boy, Manfredi interpretava l'indimenticabile e un po' 'burino' barista di Ceccano dalla tipica battuta ''Fusse che fusse la vorta bbona''. Negli anni successivi, si moltiplicarono le 'ospitate' in varieta' e talk-show fino al '72, l'anno del 'Pinocchio' di Luigi Comencini, in cui vesti' i panni di un arguto ed efficace Geppetto.

Gli anni '90 lo ricordano come attore di sceneggiati: dal Ciceruacchio, il leggendario capopopolo romano nella versione tivu' di 'In nome del popolo sovrano' ('92), tratta dal film di Luigi Magni ambientato negli ultimi giorni della Repubblica Romana del 1849, all'autoritario e insieme paziente Franco Amidei 'Commissario a Roma', nel serial diretto da Ignazio Agosta, Roberto Giannarelli e dal figlio Luca.

Tra le sue ultime interpretazioni, il papa' un po' apprensivo e ficcanaso di Claudia Koll in 'Linda e il brigadiere': lei poliziotta 'rampante', lui brigadiere a riposo, ma sempre in movimento per aiutare la sua 'bambina' nel difficile compito di tutore della legge. Un ruolo congeniale all'attore: ''Conosco bene il mestiere - disse - perche' io stesso sono figlio di un brigadiere di pubblica sicurezza''.




In questi momenti non ho parole; un'altro grande che ci lascia, e sarà lassù con tutti i suoi più grandi amici e colleghi.
Ciao Nino


checcoamico
00venerdì 4 giugno 2004 16:43
Che peccato, mi è dispiaciuto moltissimo appena l'ho letto...
checcoamico
00venerdì 4 giugno 2004 22:09
Dalla maggior parte delle persone Manfredi sarà ricordato anche per queste frasi celebri (mi scuso per la storpiatura del romano):

Tanto pè cantà
perchè me sento un friccico nel core..
Tanto pè sognà
perchè nel petto me ce naschi un fiore...
Fiore de lillà
che m'à riporti verso er primo amore
che sospirava le canzoni mie
e m'à rintontoniva de bugie...

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