Ad Eros

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Elke
00venerdì 30 aprile 2010 01:38

Egli giunge da un paese lontano oltre le Onde e la Notte.
Egli è meraviglioso nella sua bellezza fulgente, nessuno, ho mai visto, di paragonabile a Lui.
Egli è circondato da un aura dorata che ha il profumo della primavera.
Egli è imperlato di rugiada e scintille di luce giocano fra i suoi capelli.

Ha occhi fulgenti, cacciatori che catturano il mio cuore.
Ha il corpo vestito di vento ed ogni perfezione è in lui.
Ha la brama intorno e dalla sua pelle s'espande.
Ha ogni nobile aspetto e ogni avvenenza.

Al suo fianco è l'arpa con la quale incanta le fanciulle e tutti i giovani.
Al suo fianco è la spada che sa cedere per amore e brandire per difesa.
Al suo fianco è la fiamma che guizza e danza e incendia il cuore degli uomini.
Al suo fianco è il mantello incantato ammantato del quale pone le sue prove ai mortali.

I suoi baci accendono le labbra di fuoco e rendono frementi le membra.
I suoi baci spiccano il volo dopo aver accarezzato la pelle.
I suoi baci sono uccelli del cielo che intonano un lieto canto di gioia.
I suoi baci sono cigni selvatici in volo che spandono ebbrezza e rapimento.

Dolcissimo è il suo sorriso che spinge a lasciare ogni altra cosa.
Dolcissimo è il suo abbraccio nel quale si perde sé stessi.
Dolcissimo è il congiungersi a lui, è ciò che da senso al respirare.
Dolcissimo è il librarsi con lui e toccare la Luna ed il Sole.

E’ il Signore che unisce ogni cosa che vive.
E’ il Signore di cui ogni parola è un inno d’Amore.
E’ il Signore che solo può nutrire l’Anima coi suoi deliziosi frutti.
E’ il Signore che rapisce i suoi amanti dal Nulla.

E’ il più antico e il più amabile degli immortali.
E’ il più antico fra i portatori di divina Follia.
E’ il più antico ad ispirare i canti.
E’ il più antico compagno ed il meno conosciuto da più.

Il suo tempio è il Fallo del Amato.
Il suo tempio è la Vulva dell’Amata.
Il suo tempio è il Cuore di Fuoco.
Il suo tempio è il Ventre profondo.

Il suo nome è Fremito che rapisce.
Il suo nome è Gioia inesausta.
Il suo nome è il nome di ogni Bellezza.
Il suo nome è Eros alato, “che costringe a mettere le ali.”*







* Citazione dal Fedro di Platone.

(Sì, sto diventando monotematica, ma è quasi Beltane... [SM=g27821] [SM=g27838] )


AlessandroSkryer
00venerdì 30 aprile 2010 04:37


Forse questo tema in qualche modo ci accompagna sempre… [SM=g27821]

È un’evocazione ispirata che scuote, come gli altri tuoi canti «monotematici», e anche se non dovrei isolare nessun verso, invece di commentare, preferisco ripeterne alcuni che risuonano con emozione più intensa…

«Dolcissimo è il congiungersi a lui, è ciò che da senso al respirare.
[…]

«E’ il Signore che unisce ogni cosa che vive.
[…]
E’ il Signore che solo può nutrire l’Anima coi suoi deliziosi frutti.
E’ il Signore che rapisce i suoi amanti dal Nulla.

[…]
«E’ il più antico ad ispirare i canti.
E’ il più antico compagno ed il meno conosciuto da più.»

I suoi Templi sacri…

Grazie, Elke… [SM=g27821] [SM=g27822]







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