Acqua lete.

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Soldatojocker
00giovedì 9 settembre 2004 20:34
In sto forum incomincio a sentirmi come una particella di sodio.

Torno a quello del reby.

ciaooooooooooooooooooo!


lattimer
00venerdì 10 settembre 2004 12:17
Ciao soldato, anch'io in questo periodo sto annegando i miei dispiaceri nella palla ovale...qui tutto tace.

Vabbè, un saluto.

PS: quest'anno il calendario del 6 nazioni offre trasferte mica male tipo Twickenam e la pioggia incessante del Murrayfield; ci sto facendo molto più di un pensiero !
Soldatojocker
00venerdì 10 settembre 2004 13:49
Ciao Lattimer,

Noi propendiamo x Edimburgo, ti tengo informato.

Vai a Roma x All Blacks?


simonepaschetto
00venerdì 10 settembre 2004 20:36
e forse faremmo bene a darci tutti al Rugby, ma sai quante soddisfazioni in più?? Peccato solo che non ci si possa prendere a cascate!!
vecchiovecchiovecchio EX
00sabato 11 settembre 2004 06:57
Qualcuno lo pensa da più di vent'anni che se il football sparisce si va tutti a giocare a rugby. Così invece di essere in seimila (e sono buono) sarebbero in ottomila a giocare a rugby in Italia. Ma si sbagliano, perchè se è vero che football e rugby sono parenti, non lo sono al punto che tutti passano da uno all'altro tranquillamente.
A me ad esempio non è neache mai passato per la testa di provare a giocare a rugby e nemmeno di vedere una partita dal vivo. In tv l'ho seguito distrattamente, cosa che adesso capita anche col football per la verità.
scout
00sabato 11 settembre 2004 08:59
Non dimentichiamo anche l'abisso atletico che ci separa dai giocatori di rugby
vecchiovecchiovecchio EX
00sabato 11 settembre 2004 15:13
Abisso atletico? Ho i miei dubbi, almeno rispetto alla media dei giocatori italiani di rugby, se sono veri certi dati che ho letto sui nazionali. Avranno ovviamente più fondo di chi gioca a football, viste le differenze del gioco. Sarei curioso di sapere quanto si allenano da quando sono diventati (cioè si sono dichiarati) tutti professionisti. Probabilmente tanto come prima. Se si allenassero di più riuscirebbero a fare 3 passaggi alla mano di fila nel 6 nazioni, cosa che sbagliano ancora molto spesso. Questi mi sembra cadano nello stesso equivoco nostro: che per migliorare basti essere dichiarati professionisti.
La differenza ovviamente la fanno le ore di allenamento, non quanto ci si mette in tasca.
Pele 55
00lunedì 13 settembre 2004 11:07
Rugby ... questo sconosciuto
Raga, é vero che ognuno é libero di dire le sue opinioni; però non cadete nell'errore di giudicare senza sapere!
D'accordo che non ci avete mai giocato, però non vi siete manco soffermati a sciropparvi un'allenamento dei loro ... parlo di quelli seri; perché a cazzaggiare tutti sono bravi e in tutti gli sport (compreso il nostro).
Il Rugby é stato il mio primo sport dai 14 ai 22 e sono riuscito anche a disputare 2 partite in serie A prima di farmi male seriamente e dover abbandonare Dopo 2 anni ho cominciato col FA giocato per 5 anni ed é stato il mio ultimo amore ed anche il più forte.
Nonostante questo devo dire che il Rugby sul campo di allenamento (perciò palestra a parte) é molto ma molto più duro non solo del FA, ma di tutti gli sport di squadra su terra (forse il basket e l'hokey gli stanno dietro).
Però sostenere un confronto con due sport così differenti (nonostante le apparenze) mi sembra alquanto sterile. Infatti: il Rugby é sport di fondo, il FA no;
il Rugby ha meno ruoli di specialità del FA;
nel Rugby uno stesso giocatore é sempre attaccante e difensore a seconda della situazione;
il giocatore di FA ha bisogno di forza esplosiva di breve durata e spesso in situazione anaerobica, nel Rugby difficilmente ci si trova in tale situazione.
Queste sono solo alcune delle cose che mi vengono in mente per dirvi che ... la differenza c'é e si vede, ma tutti e due sono due gran begli sport, che ci si dia o no di casco!!![SM=g27801] [SM=g27801] [SM=g27801]
CIAO VECI ... ORA E SEMPRE
lattimer
00lunedì 13 settembre 2004 16:04
Sarei curioso di sapere quanto si allenano da quando sono diventati (cioè si sono dichiarati) tutti
Ciao vecchio, ti rispondo per quello che so : a livello di super 10, livello medio alto (tanto per intenderci, la squadra in questione disputava l'Heineken Cup, l'equivalente della calcistica Champions League) si viaggia sui 2 allenamenti al giorno tra campo e palestra, escluso il lunedì dedicato al recupero dalla partita (e quindi massaggi e piscina) e ovviamente il giorno prima della partita in cui si faceva rifinitura leggera; la fonte è un ex giocatore della squadra in questione di due anni fa.
Messa così, se l'altro termine di paragone è il nostro football, in effetti c'è un bel divario, atleticamente parlando.
Per quanto riguarda i 3 passaggi di fila nel 6 nazioni considera il salto di qualità fatto da 10 anni a questa parte dalla nazionale; ma soprattutto considera che , come avversari,ti trovi di fronte l'eccellenza del rugby a livello internazionale (ci troveremo di fronte per altri 3 anni l'Inghilterra campione del mondo, che però l'anno scorso, dopo pochi mesi dalla conquista del titolo, non è riuscita a vincere il torneo che è andato alla Francia), quindi anche quei tre miseri passaggi che riusciamo a fare sono un risultato apprezzabile da cui partire.
Questo è quanto.

Saluti
novantanove
00lunedì 13 settembre 2004 16:44
Re: Sarei curioso di sapere quanto si allenano da quando sono diventati (cioè si sono dichiarati) tut

Scritto da: lattimer 13/09/2004 16.04
Ciao vecchio, ti rispondo per quello che so : a livello di super 10, livello medio alto (tanto per intenderci, la squadra in questione disputava l'Heineken Cup, l'equivalente della calcistica Champions League) si viaggia sui 2 allenamenti al giorno tra campo e palestra, escluso il lunedì dedicato al recupero dalla partita (e quindi massaggi e piscina) e ovviamente il giorno prima della partita in cui si faceva rifinitura leggera; la fonte è un ex giocatore della squadra in questione di due anni fa.
Messa così, se l'altro termine di paragone è il nostro football, in effetti c'è un bel divario, atleticamente parlando.
Per quanto riguarda i 3 passaggi di fila nel 6 nazioni considera il salto di qualità fatto da 10 anni a questa parte dalla nazionale; ma soprattutto considera che , come avversari,ti trovi di fronte l'eccellenza del rugby a livello internazionale (ci troveremo di fronte per altri 3 anni l'Inghilterra campione del mondo, che però l'anno scorso, dopo pochi mesi dalla conquista del titolo, non è riuscita a vincere il torneo che è andato alla Francia), quindi anche quei tre miseri passaggi che riusciamo a fare sono un risultato apprezzabile da cui partire.
Questo è quanto.

Saluti


...Permaloso...
Pele 55
00lunedì 13 settembre 2004 16:50
Re: Sarei curioso di sapere quanto si allenano da quando sono diventati (cioè si sono dichiarati) tut
Appunto Lattimer ... aggiungi altro materiale di qualità ad avvalorare quanto era mia intenzione esprimere.
Infatti mi ero anche dimenticato di aggiungere che quelle apparizioni, seppur miserevoli, che la ns. nazionale di Rugby ha fatto, le ha disputate pur sempre con il Gotha di quello sport ...
sti cazzi, sarebbe come dire che la ns. nazionale (??? quale???) se la andasse a vedere contro New England o peggio ancora contro l'ultimo All Stars Team.
Comunque sopra ogni cosa, per crescere e diventare qualcuno bisogna farsi un gran culo e ... meno banfoni!!!
[SM=g27801] [SM=g27801] [SM=g27801]
CIAO VECI ... ORA E SEMPRE

Scritto da: lattimer 13/09/2004 16.04
Ciao vecchio, ti rispondo per quello che so : a livello di super 10, livello medio alto (tanto per intenderci, la squadra in questione disputava l'Heineken Cup, l'equivalente della calcistica Champions League) si viaggia sui 2 allenamenti al giorno tra campo e palestra, escluso il lunedì dedicato al recupero dalla partita (e quindi massaggi e piscina) e ovviamente il giorno prima della partita in cui si faceva rifinitura leggera; la fonte è un ex giocatore della squadra in questione di due anni fa.
Messa così, se l'altro termine di paragone è il nostro football, in effetti c'è un bel divario, atleticamente parlando.
Per quanto riguarda i 3 passaggi di fila nel 6 nazioni considera il salto di qualità fatto da 10 anni a questa parte dalla nazionale; ma soprattutto considera che , come avversari,ti trovi di fronte l'eccellenza del rugby a livello internazionale (ci troveremo di fronte per altri 3 anni l'Inghilterra campione del mondo, che però l'anno scorso, dopo pochi mesi dalla conquista del titolo, non è riuscita a vincere il torneo che è andato alla Francia), quindi anche quei tre miseri passaggi che riusciamo a fare sono un risultato apprezzabile da cui partire.
Questo è quanto.

Saluti


Mat. Inc.
00lunedì 13 settembre 2004 17:01
Re: Rugby ... questo sconosciuto

Scritto da: Pele 55 13/09/2004 11.07
Raga, é vero che ognuno é libero di dire le sue opinioni; però non cadete nell'errore di giudicare senza sapere!
D'accordo che non ci avete mai giocato, però non vi siete manco soffermati a sciropparvi un'allenamento dei loro ... parlo di quelli seri; perché a cazzaggiare tutti sono bravi e in tutti gli sport (compreso il nostro).
Il Rugby é stato il mio primo sport dai 14 ai 22 e sono riuscito anche a disputare 2 partite in serie A prima di farmi male seriamente e dover abbandonare Dopo 2 anni ho cominciato col FA giocato per 5 anni ed é stato il mio ultimo amore ed anche il più forte.
Nonostante questo devo dire che il Rugby sul campo di allenamento (perciò palestra a parte) é molto ma molto più duro non solo del FA, ma di tutti gli sport di squadra su terra (forse il basket e l'hokey gli stanno dietro).
Però sostenere un confronto con due sport così differenti (nonostante le apparenze) mi sembra alquanto sterile. Infatti: il Rugby é sport di fondo, il FA no;
il Rugby ha meno ruoli di specialità del FA;
nel Rugby uno stesso giocatore é sempre attaccante e difensore a seconda della situazione;
il giocatore di FA ha bisogno di forza esplosiva di breve durata e spesso in situazione anaerobica, nel Rugby difficilmente ci si trova in tale situazione.
Queste sono solo alcune delle cose che mi vengono in mente per dirvi che ... la differenza c'é e si vede, ma tutti e due sono due gran begli sport, che ci si dia o no di casco!!![SM=g27801] [SM=g27801] [SM=g27801]
CIAO VECI ... ORA E SEMPRE



DAL RUGBY AL FOOTBALL:

Posso testimonarie che i commenti di Pele 55 sono simili a quelli rilasciati da tre giocatori di Rugby Professionisti di Serie A (seconda divisione) gli oriundi italo-argentini Hidalgo e Bruera e l'italiano Riccardo Gennaro che lo scorso anno hanno disputato qualche partita con gli Hogs nel finale di stagione. Hanno avuto molte difficoltà nell'esprimere tutto in pochi secondi di gioco ogni volta anche se hanno potenzialità spaventose. In allenamento alla fine erano ancora quelli che avevano più fiato (anche in partita) ed in esercizi di placcaggio in allenamento sono stati bravissimi.
Considerate che erano tra i migliori giocatori di A (i due oriundi) e Riccardo Gennaro è stato nel giro delle nazionali giovanili in passato.

Nota negativa: tutti lamentavano il fatto di non aver mai visto la palla (giocavano in difesa, schierati in linea e linebacker).Chi vuole "riciclare" ex rugbisti li metta in ruoli dove avranno la palla in mano (runner, fullback, te, ricevitori, ritornatori) o dopo un pò si fiaccheranno.

Sempre per parlare del passaggio ai due sport, negli Hogs abbiamo alcuni ragazzi che dal rugby (sempre giovanili del rugby reggio) sono passati al football con ottimi risultati.

Penso che allo stato attuale però molti giocatori di football (specialmente le linee) non reggerebbero a giocare a rugby mancando una buona preparazione atletica (fiato in primis).

Anche quest'anno cerchermo di portare avanti la collaborazione tra le due società.





lattimer
00lunedì 13 settembre 2004 17:20
...Permaloso...
Beccato !!!
vecchiovecchiovecchio EX
00lunedì 13 settembre 2004 19:28
Quindi diciamo che fanno 4 allenamenti a settimana sul campo? Di quante ore? Perchè non capisco bene perchè altre nazionali passino la palla in modo molto più veloce e preciso rispetto all'Italia. Eppure sono tutti professionisti, dovrebbero allenarsi più o meno allo stesso modo. E molte squadre hanno allenatori stranieri, dovrebbero dedicare la stessa cura e tempo alla tecnica. Qualcosa non torna, è una situazione analoga a quella nostra ben nota (non c'è neanche bisogno di nominarla, come la fiaf). E sappiamo bene perchè noi siamo carenti nei fondamentali: 4 o 6 ore di allenamento a settimana, quando si fanno, sono poche. Forse anche nel rugby, nonostante il dichiarato professionismo, poi in pratica non tutti si allenano quanto dovrebbero (ovviamente sempre più di noi, ci mancherebbe).
lattimer
00martedì 14 settembre 2004 09:59
Vecchio, la cosa non è così semplice come può sembrare; innanzitutto, riuscire a fare 3 o 4 passaggi come si deve contro la difesa, che ne sò, dell'Inghilterra o dell'Australia, non è cosa da poco, ma soprattutto l'Italia ha cominciato da pochissimo tempo ad allenarsi in una maniera più professionale, mentre di fronte ti trovi nazioni che hanno una tradizione praticamente centenaria alle spalle e la differenza si vede.
A differenza del football in cui in ogni azione si riparte , come dire, a bocce ferme, tutti schierati secondo lo schema chiamato in huddle, nel rugby è tutto molto più dinamico, con il rischio, elevato, di trascinarsi dietro ogni piccolo errore (un placcaggio mancato ed ecco che c'è l'uomo in più per l'avversario, un difensore che non sale piatto ed ecco che c'è il buco); per eliminare anche questi piccoli errori sono necessari anni ed anni di allenamenti ad un certo livello.
Ti ripeto, pensa a come giocava la nazionale una decina di anni fa e guarda ad esempio l'ultima partita al mondiale l'anno scorso contro il Galles.....c'è stata una crescita enorme.
Se il trend si mantiene costante c'è da essere ottimisti per il futuro.
L'unico piccolo neo che posso trovare è questo ampio utilizzo di oriundi che si sta verificando ultimamente, anche se si tratta di giocatori ormai stabilitisi in Italia da anni (un pò come Greene dei Giants, tanto per fare un esempio).

Vabbè, la pianto lì, in fin dei conti mi ritengo ancora un giocatore di frusbol, ecchecavolo !

Saluti

Soldatojocker
00martedì 14 settembre 2004 11:30
Lattimer, chi era stato? Un terza centro? [SM=g27790] [SM=g27790]

lattimer
00martedì 14 settembre 2004 12:04
Urca, quelli sono proprio i peggiori !!!
Pele 55
00martedì 14 settembre 2004 14:40
Re:
Sono molte le componenti; provo ad enumerarne alcune:
1) la storia, le tradizioni e la diffusione nel tessuto sociale di uno sport nel paese: il rugby si gioca nei paesi anglosassoni dalla fine dell'800 ed in Francia appena poco più tardi;
2)in Italia é vero che il Rugby si é iniziato a giocare intorno ai primi del '900, grazie ad alcuni giovani nobili legati al mondo anglosassone (in primis la fam. Caccia Dominioni, se non ricordo male, n.d.r.), però si trattava di un movimento veramente limitato sia numericamente che geograficamente e non si é visto niente di serio fin dopo la II guerra mondiale;
3) con questo andazzo non si é sviluppata una vera e propria scuola fino agli anni '70, laddove alcuni esponenti di spicco del rugby giocato (mi riferisco al grandissimo Marco Bollesan, che per la mia esperienza ha rappresentato un gran Maestro), non hanno cominciato a portare la loro esperienza dalla parte di chi doveva insegnare ed impostare una scuola italiana;
4) veri e propri stranieri od oriundi che, nonostante i detrattori, aiutano certamente un movimento ad evolvere ed accumulare esperienze diverse e sempre utili, non hanno mai popolato in maniera massiccia il campionato italiano se non dalla seconda metà degli anni '70 (il primo che ricordo e con cui ho avuto il piacere di giocare fu Marcello Fiasconaro, italo-sudafricano e famoso 800metrista, oltre che ala all'Amatori), con l'arrivo ad esempio di giovani neozelandesi che riuscivano, grazie alle stagioni invertite, a trascorrere da noi un buon periodo in preparazione al loro campionato;
5) la mancanza di una caratteristica storica che han portato le compagini maggiori a fornirne spettacolo: mi riferisco alla caratteristica francese di impostare il loro gioco sulla velocità (anche delle linee, di tutte), la fantasia dei trequarti (i raddoppi e l'inserimento in fase offensiva delle 3 linee nel gioco dei 3/4 é infatti loro) e la particolare fantasia nell'uso "dell'Arrière" (il loro estremo) e dei calcetti a scavalcare, sono le grandi peculiarità di un gioco "spumeggiante" e sfuggevole (non per niente sono stati gli inventori del Rugby a 13, ancora più spettacolare), per tanti anni bestia nera di molte squadre anglosassoni; di contro gallesi ed irlandesi hanno fatto loro la caratteristica di un gioco impostato sul pack, molto pesante e fisico, ma altrettanto efficace se si ha a disposizione uomini "di stazza"; per finire poi all'Inghilterra con un gioco veramente misto, ma dotato di grandi fisici e grandi punter.
Che dire di più, sicuramente i veri esperti ne avranno ancora, ma questo può bastare per dire che l'Italia sta ben lavorando per arrivare a più che ottimi livelli, ma tutto potrà realizzarsi sempre e solo se ad affiancare ottimi uomini (non solo giocatori ...) ci saranno personaggi del calibro della fam. Benetton che aiutano la scuadra della loro città ... anzi sono dei veri "magnate dello sport".
Dopo tante parole: "Coi picci e con la buona volontà (e per buona volontà si intende anche voglia di imparare, fantasia e rettitudine) si può arrivare ovunque!!!
Chi ha orecchie per intendere intenda, gli altri ...
[SM=g27801] [SM=g27801] [SM=g27801]
CIAO VECI ... ORA E SEMPRE

Scritto da: vecchiovecchiovecchio EX 13/09/2004 19.28
Quindi diciamo che fanno 4 allenamenti a settimana sul campo? Di quante ore? Perchè non capisco bene perchè altre nazionali passino la palla in modo molto più veloce e preciso rispetto all'Italia. Eppure sono tutti professionisti, dovrebbero allenarsi più o meno allo stesso modo. E molte squadre hanno allenatori stranieri, dovrebbero dedicare la stessa cura e tempo alla tecnica. Qualcosa non torna, è una situazione analoga a quella nostra ben nota (non c'è neanche bisogno di nominarla, come la fiaf). E sappiamo bene perchè noi siamo carenti nei fondamentali: 4 o 6 ore di allenamento a settimana, quando si fanno, sono poche. Forse anche nel rugby, nonostante il dichiarato professionismo, poi in pratica non tutti si allenano quanto dovrebbero (ovviamente sempre più di noi, ci mancherebbe).


Pele 55
00martedì 14 settembre 2004 14:41
Re:
Sono molte le componenti; provo ad enumerarne alcune:
1) la storia, le tradizioni e la diffusione nel tessuto sociale di uno sport nel paese: il rugby si gioca nei paesi anglosassoni dalla fine dell'800 ed in Francia appena poco più tardi;
2)in Italia é vero che il Rugby si é iniziato a giocare intorno ai primi del '900, grazie ad alcuni giovani nobili legati al mondo anglosassone (in primis la fam. Caccia Dominioni, se non ricordo male, n.d.r.), però si trattava di un movimento veramente limitato sia numericamente che geograficamente e non si é visto niente di serio fin dopo la II guerra mondiale;
3) con questo andazzo non si é sviluppata una vera e propria scuola fino agli anni '70, laddove alcuni esponenti di spicco del rugby giocato (mi riferisco al grandissimo Marco Bollesan, che per la mia esperienza ha rappresentato un gran Maestro), non hanno cominciato a portare la loro esperienza dalla parte di chi doveva insegnare ed impostare una scuola italiana;
4) veri e propri stranieri od oriundi che, nonostante i detrattori, aiutano certamente un movimento ad evolvere ed accumulare esperienze diverse e sempre utili, non hanno mai popolato in maniera massiccia il campionato italiano se non dalla seconda metà degli anni '70 (il primo che ricordo e con cui ho avuto il piacere di giocare fu Marcello Fiasconaro, italo-sudafricano e famoso 800metrista, oltre che ala all'Amatori), con l'arrivo ad esempio di giovani neozelandesi che riuscivano, grazie alle stagioni invertite, a trascorrere da noi un buon periodo in preparazione al loro campionato;
5) la mancanza di una caratteristica storica che han portato le compagini maggiori a fornirne spettacolo: mi riferisco alla caratteristica francese di impostare il loro gioco sulla velocità (anche delle linee, di tutte), la fantasia dei trequarti (i raddoppi e l'inserimento in fase offensiva delle 3 linee nel gioco dei 3/4 é infatti loro) e la particolare fantasia nell'uso "dell'Arrière" (il loro estremo) e dei calcetti a scavalcare, sono le grandi peculiarità di un gioco "spumeggiante" e sfuggevole (non per niente sono stati gli inventori del Rugby a 13, ancora più spettacolare), per tanti anni bestia nera di molte squadre anglosassoni; di contro gallesi ed irlandesi hanno fatto loro la caratteristica di un gioco impostato sul pack, molto pesante e fisico, ma altrettanto efficace se si ha a disposizione uomini "di stazza"; per finire poi all'Inghilterra con un gioco veramente misto, ma dotato di grandi fisici e grandi punter.
Che dire di più, sicuramente i veri esperti ne avranno ancora, ma questo può bastare per dire che l'Italia sta ben lavorando per arrivare a più che ottimi livelli, ma tutto potrà realizzarsi sempre e solo se ad affiancare ottimi uomini (non solo giocatori ...) ci saranno personaggi del calibro della fam. Benetton che aiutano la scuadra della loro città ... anzi sono dei veri "magnate dello sport".
Dopo tante parole: "Coi picci e con la buona volontà (e per buona volontà si intende anche voglia di imparare, fantasia e rettitudine) si può arrivare ovunque!!!
Chi ha orecchie per intendere intenda, gli altri ...
[SM=g27801] [SM=g27801] [SM=g27801]
CIAO VECI ... ORA E SEMPRE

Scritto da: vecchiovecchiovecchio EX 13/09/2004 19.28
Quindi diciamo che fanno 4 allenamenti a settimana sul campo? Di quante ore? Perchè non capisco bene perchè altre nazionali passino la palla in modo molto più veloce e preciso rispetto all'Italia. Eppure sono tutti professionisti, dovrebbero allenarsi più o meno allo stesso modo. E molte squadre hanno allenatori stranieri, dovrebbero dedicare la stessa cura e tempo alla tecnica. Qualcosa non torna, è una situazione analoga a quella nostra ben nota (non c'è neanche bisogno di nominarla, come la fiaf). E sappiamo bene perchè noi siamo carenti nei fondamentali: 4 o 6 ore di allenamento a settimana, quando si fanno, sono poche. Forse anche nel rugby, nonostante il dichiarato professionismo, poi in pratica non tutti si allenano quanto dovrebbero (ovviamente sempre più di noi, ci mancherebbe).


Pele 55
00martedì 14 settembre 2004 14:46
... AZZZ HO SCRITTO SQUADRA CON LA C!
Viziaccio brutto di rileggere con superficialità.[SM=g27805]
Chiedo scusa ... anche per eventuali altri![SM=g27799]
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