Come Giò non sono capace a fare le recensioni (a dirla tutta non credo di avere la competenza per farlo..) quindi lascio che sia questo meraviglioso libro a parlarvi...con la sua dolorosa , vibrante e ironica intensità...Un'unica cosa: Leggetelo.
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Lei fa tutto "quasi"? Anch'io. Ma nel mio "quasi" c'è un'impossibilità, nel suo c'è una scelta, una noia, un'insufficienza. Lei qualche volta è "quasi" solo?
- Proprio così.
Io no. Io sono solo in modo diverso da lei. Lei vaga in una grande stanza con una porta in fondo, l'uscita dalla sua solitutdine. Qualche volta la vede ma fa finta di niente, continua a vagare e a lamentarsi e dire a se stesso, sarò sempre solo. Io invece vago in una stanza senza porte. "
"- Non ho più fiato - sussurrò roco Achille - Ascolta i miei pensieri...
Non esistono alberi brutti o alberi belli, esistono solo per qualche giardiniere censore o qualche poeta da rimario. Il tempo dell'albero assomiglia al mio, è il tempo curato e riempito di vita, il tempo più bello che ci sia al mondo. Guarda quell'albero che ti indico col dito, ha il tronco che sembra ritorto da qualche mano gigante o da un grande male. (...) Belli tutti..in ogni stagione. Eternamente vivi, frustrati dalla pioggia, piegati dal vento e poi di nuovo immobili. Guarda lassù il cedro, sostiene una gazza sul ramo, il ramo si inclina. Non sembra che lo tenga delicatamente in mano?"
"Un vero amico deve saper consolare ma anche saper accettare la disperazione e la lontananza. Ho il campanello con me, se avrò bisogno chiamerò."
"Ulisse camminò un po' assonnato, sotto la pioggia senza neanche scegliere i marciapiedi più riparati. Dalle macchine e dai camini saliva al cielo una preghiera di veleno. Lo smog anneriva l'acqua delle pozzanghere. Idrocaburi aromatici e virus influenzali si inseguivano come amorini tra nuvolette di argon.(...) Era come se un tempo alieno si fosse impadronito di giorni e stagioni. Niente più mattina, niente più autunno. Un'unica ora e un'unica stagione in quel paese che sembrava vergognarsi della sua bellezza, della sua bastarda varietà, fatta di Nord e Sud, di cromosomi arabi e mittleuropei, levantini e catalani, fenici e gerci, di isole e vulcani, pianure e montagne. Tutto cancellato per un unico paese castrato, videocomandato e teleonanista, assordato dagli spot di un miliardario gonfio d'odio, una dèpendance dell'Impero, un luna park per delinquenti, un'azienda in bancarotta di di idee e speranze. C'era più vita nella camera buia di Achille(...)"
E' così che vorrei saper scrivere...
"Achille piè veloce" Stefano Benni
Feltrinelli
[Modificato da Stregadelmare 21/08/2005 18.21]