Mi perdoni Eugenio Finardi (sempre che sia lui l'autore di Ancora) per l'incipit, ma racconto in quattro righe il mio tour, poi Merio farà di meglio con un simpatico resoconto. Dopo aver percorso tutte le strade interne del centro Italia ad una corsia e con almeno 30 tir a chilometro, io ed il mio amico Davide iungiamo al PalaRossini dove lo stoico Merio ci attendeva. Ritiro dei biglietti (con relativa faccina di chi la sa lunga...) ed entrata nel palazzetto. Dico brevemente quello che mi ha colpito: Lashley, che ha fatto un vertical suplex alla British Bulldog durato una vita su Sylvan (avessi detto Nunzio) ed ha chiuso con una running powerslam sempre ispirata a Davey Boy; Ken Kennedy, che fingendosi infortunato (ed abbindolandoci tutti, almeno nell'immediato) è rientrato quando Vito già festeggiava ed ha vinto la Rumble: un paraculo da antologia, lo adoro, il Ken; Big Show che mi fa una simpatia grande quanto la sua stazza, Taker che piega il tempo e porta avanti un'incontro con Orton quasi da PPV.
I 10 rintocchi iniziali per un amico che non c'è più.
Non si riesce a trovare nè Guglielmo nè Krono (un saluto ed alla prossima, ragazzi!). Sono le una, ormai. Si riparte. Saluto Merio ed i suoi amici, scollino per le strade ormai libere, becco pure una nevicata a Sassoferrato (poco ridente località appenninica o giù di lì) ma alle 3 sono a Perugia.
Bellissima serata (la prossima volta mando una email a zio Vince e gli dico di venire a Perugia, però!)!