AVETE RICEVUTO LO SPIRITO SANTO?

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hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:42

AVETE RICEVUTO LO SPIRITO SANTO?

“Non appena Paolo ebbe loro imposto le mani, scese su di loro lo Spirito Santo” (Atti 19,2.6)

Conversazioni coi ragazzi cresimandi e cresimati

A. Un soldato bene armato (vedi sotto)

Continua ...

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B. Ministero Sacerdotale

C. Ministero Regale

D. Comunione dei santi

E. Ministero Profetico

F. Lo Spirito Santo lingua di Dio e fuoco

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G. Non ci sono disgrazie

H. La parola "spirito"

I. La parola "santo"

L. La colomba: distacco da ciò che passa

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M. La colomba: riferimenti biblici

N. Il vento - Lo Spirito guida alla Verità

O. La Terza Persona

P. Il Frutto dello Spirito

Q. Gesù "soffia" lo Spirito, che ci rende "servi" per tutta la vita (ci realizza!)

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R. Il Sacro Crisma - L'imposizione delle mani -
Il padrino

S. Lo Spirito "testimone" di Gesù, e anche noi

T. Paraclito - Il terremoto

U. Lo Spirito prega in noi - Abbà! - Gesù è Signore!

V. Il cresimato è missionario

Z. Altri passi biblici e preghiere

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:43
A. Un soldato bene armato

Caro ragazzo, cara ragazza,

un giorno una persona mi ha detto: "Stai preparando i ragazzi alla Cresima? Fotografali subito!"

"Perché?" risposi sorpreso.

"Perché dopo la Cresima non li vedrai più!"

Era sicuro che i ragazzi che ricevono il Sacramento della S.Cresima, quando compiono i tredici o quattordici anni, non hanno più il "coraggio" di aprire la porta della Chiesa, non riescono più ad andare a Messa, a parlare del Signore con qualcuno, ad essere cristiani apertamente
hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:44
Forse quella persona parlava per esperienza. E' vero: conosco anch'io dei giovani che dopo la Cresima non si sono più presentati agli incontri di catechesi, non li ho più sentiti bussare alla porta per confessarsi, non li ho più visti sorridermi con amicizia. Per loro il prete è diventato quasi come un lebbroso, uno da evitare, e l'assemblea dei cristiani che pregano come una specie di manicomio.

Ma spero che non sarà così per te. Non ti faccio la foto. O, se te la farò, sarà per un altro motivo, poiché credo che tu voglia preparati alla S.Cresima per diventare un cristiano forte e sicuro, per essere un testimone gioioso di Gesù, che ti è stato e ti è amico più d'ogni altro.

Ti avvicini al giorno della S.Cresima col desiderio di essere rivestito, come un soldato, delle armi di Dio: armi di difesa e armi di conquista.

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:44
Armi spirituali per difenderti dalle tentazioni che sono dentro e fuori di te, e armi per conquistare il mondo all'amicizia di Gesù. S.Paolo vede il cristiano come un soldato ben attrezzato: corazza, elmo, cinghia, scarpe grosse, scudo e spada. 1

Ora qui non ti spiego queste cose - troverai chi lo fa -2 ti accenno solo l'ultima di esse. La spada che devi avere è "la spada dello Spirito che è la Parola di Dio"! Quella devi amare e conoscere. Leggerai perciò ogni giorno almeno un brano del Vangelo. Prega prima di leggerlo. Leggilo con attenzione e con amore a Gesù.

Leggilo anche se non lo capisci. E' più importante di queste mie pagine.

Se ami la Parola di Dio e la custodisci nel cuore, avrai forza in te, avrai luce per la vita, e sarai capace di aiutare altri a trovare o ritrovare Gesù.



hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:45
amico, o cara amica,

quello che ti scrivo nelle pagine seguenti è come una lettera, una confidenza come ad un fratello, ad una sorella. Se vorrai potrai rispondermi, ma ciò che mi aspetto di più è che tu ami Gesù e rispondi a Lui.

don Vigilio

1 Ef 6, 13-17 2 Puoi leggere l'altro mio opuscolo: 'Le armi dello Spirito'.



DA CINQUEPANI IT
hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:45
B.

Oggi fa freddo e il cielo è nuvoloso.

Decido di andare a far visita ad un amico. Egli, sicuro di farmi piacere mi propone una passeggiata in montagna. Partiamo.

C'è la neve a chiazze sulla strada e ancor più sui pascoli. Dopo aver camminato un paio d'ore arriviamo in un posto magnifico: una radura circondata da grandi abeti, una sorgente che gorgoglia la sua acqua fresca senza interruzione, e più in là, su di una collinetta, una graziosa cappellina.

- "Come mai una chiesetta quassù? chi l'ha eretta?" domando al mio amico.
hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:46
= "L'hanno voluta gli Alpini".3

- "Ma perché hanno voluto costruire una chiesetta quassù?"

= "Se chiedi a loro, - mi spiega il mio amico - ti diranno molti perché. Ma io ti dico il vero motivo: essi sono cristiani, vivono il loro battesimo e la loro Cresima: l'erezione di questa cappellina è stato uno dei modi con cui essi hanno realizzato il ministero sacerdotale del Signore Gesù Cristo."

- "Che parole grosse, e che spiegazione! non capisco bene."

= "Essi sono cristiani. Fin qui, capisci?"

Gli do un'occhiata, come per dirgli: forse meglio di te!

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:46
= "Ebbene, un cristiano, fin dal momento del Battesimo, e poi, in maniera sempre più cosciente e viva, dal momento della Cresima, è inserito nella vita di Gesù Cristo, che è "Sacerdote", il vero ed eterno sacerdote di Dio in mezzo agli uomini. Sai cosa vuol dire la parola 'sacerdote'?"

- "Sì. Secondo la Bibbia 'sacerdote' è l'uomo autorizzato da Dio ad offrirgli sacrifici per sé, per il popolo e per le altre persone. Nel popolo d'Israele erano sacerdoti solo i discendenti di Aronne, fratello di Mosè".4

= "Noi cristiani sappiamo che è Gesù l'unico e vero sacerdote, perché non offre a Dio sangue di animali, ma il proprio sangue, la propria vita, una volta per tutte. E così noi abbiamo per suo merito il perdono dei peccati e la vita di Dio in noi". 5

- "E gli alpini?"
hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:46
= "Essi sono cristiani, come ho detto, battezzati e cresimati. Purtroppo qualche volta non ci pensano, ma hanno nel cuore la vita di Gesù. Tutti i battezzati hanno parte al sacerdozio di Gesù. Anche se essi non ci pensano, portano in sé il desiderio di offrire sacrifici a Dio Padre: e sentono dentro di sé che è bene offrigli tutto: il lavoro, le sofferenze, il tempo. Questa è la preghiera più bella e profonda di ogni cristiano -'sacerdote' con Gesù.

Essi vengono talvolta quassù a lavorare nel bosco, e qualche volta a passare un pomeriggio sereno con la famiglia.

Hanno costruito qui la chiesetta per ricordarsi sempre, anche durante il lavoro e il divertimento, che noi siamo consacrati a Gesù; hanno preparato il luogo per offrire al Padre il memoriale del sacrificio di Gesù, l'Eucarestia. E' durante la S.Messa infatti che noi viviamo in modo più pieno da 'sacerdoti', perché in quel momento offriamo al Padre il sacrificio del suo Figlio e uniamo al Suo i nostri sacrifici, la nostra lode, la nostra preghiera."

- "E così hanno esercitato il ministero sacerdotale del Signore!"

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:47
= "Sì. Ministero vuol dire servizio, servizio continuo e fedele. Essi lo hanno espresso in questo modo. Ed ora è facile vedere qualcuno che s'avvicina alla chiesetta, toglie il cappello, entra, resta un momento in preghiera, offrendo al Padre - insieme a Gesù - la propria giornata.

Costruendo la chiesetta essi hanno realizzato un bel servizio: aiutano molti a pregare, a ricordare che nel cuore dell'uomo c'è posto per Dio.



3 Gli alpini sono uomini dei nostri paesi che, avendo prestato servizio militare nel corpo degli Alpini, spesso si organizzano volontariamente per realizzare qualcosa di utile e - talora - anche di divertente per tutti gli altri. Desiderano aiutare a tenere unite le famiglie e tutte le persone del loro paese.

4 Oggi usiamo il termine 'sacerdote' anche per i 'presbiteri', gli 'anziani' della comunità cristiana che sono scelti e ordinati dal Vescovo per collaborare con lui nel ministero di Pastore della Chiesa. Noi abbreviamo la parola dicendo 'preti'.

5 Ebr 10, 11-15

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:47
C.

La salita è sempre più ripida. La neve sempre più profonda. Io, che non fumo, sembro un fumatore, tanto l'aria è gelida e trasforma il mio alito in soffioni da locomotiva. Il mio amico sprofonda prima di me nella neve. Io metto i piedi nelle sue orme.

- "Ecco, siamo arrivati!" dice il mio amico. Io tenevo la testa bassa per vedere dove mettere... i passi. A quelle parole l'alzai... e rimasi stupefatto. Una magnifica croce di metallo lucente, qui, sulla cima del monte! Dopo aver contemplato anche il magnifico panorama da quella vetta: - "Altri alpini?" chiesi all'amico.

- "No. Altri cristiani, di un paese lontano".

- "Anch'essi col ministero sacerdotale!".
hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:47
- "Se vuoi... A me però sembra di vedere un'altra cosa. Alzando la croce quassù, donde si possono contemplare vari paesi e villaggi sparsi, quei cristiani hanno messo in evidenza il 'ministero regale' di Cristo!".

- "Altra parola difficile!".

- "E' difficile finché non la conosci. Aspetta un po' e poi dirai che è bella! Gesù è re! Il tentatore ha voluto proporre a Gesù di essere re per tutto il mondo adorando Satana.6 Gesù non ha accettato quella proposta. Ma quando Egli è stato innalzato sulla croce sopra il suo capo c'era proprio la scritta: Re!7 Pilato gli ha dato questo titolo per giustificarsi e i soldati gliel'hanno ripetuto per deriderlo, mentre uno dei ladroni gliel'ha manifestato con amore, sul serio. Gesù è re di chi lo ama e gli ubbidisce.

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:47
Infatti Egli protegge dal diavolo quelli che lo amano e dà loro capacità interiore di essere liberi da tutto, persino dai propri desideri e dal proprio egoismo. Chi ama Gesù diventa 're' come Lui".8

- "E la croce qui sulla vetta?".

= "La croce piantata quassù è come la bandiera del Re! Le persone che l'hanno portata e sistemata qui hanno voluto dire che Gesù è il Re di tutto l'universo. Lo hanno fatto perché anche noi siamo re con Gesù, perché non vogliamo dominare sugli altri, ma siamo pronti a portare le nostre croci amando.9

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:47
Chi vede da lontano questa croce si ricorda che gli uomini sono grandi non quando fanno soffrire gli altri con la loro avarizia e la loro prepotenza, ma quando con umiltà sono disposti a morire con Gesù. L'uomo è un vero re quando è unito a Gesù che muore per poter amare fino alla fine: allora il suo cuore non è sottomesso alle mode, né ai piaceri, né ai sogni di grandezza!

Il re Davide, costretto a fuggire per causa di suo figlio Assalonne che aveva fatto un 'colpo di stato' contro di lui, era oltraggiato da Simèi che gli tirava pietre e polvere; ebbene, egli, invece che vendicarsi o perlomeno difendersi, prese quelle offese come una prova di Dio e le sopportò con libertà interiore: non si lasciò vincere da reazioni violente né da scoraggiamento! Egli era un vero re! 10

Io credo che sei re anche tu!".

- "Magari fossi re!".

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:48
= "Spiritoso! vuoi dire che hai sogni di grandezza nel cuore? I re di questo mondo devono circondarsi di filo spinato e di guardie del corpo. Finiscono per essere dei burattini: devono dire sempre sì a chi è più ricco. Sono schiavi."

- "Scusami per la battuta. Hai ragione. Sono re della regalità di Gesù: insieme a Lui e con la forza del suo Spirito sono libero e non vado dietro a tutto quello che la televisione o la moda propone. Sono libero di mettermi a servizio degli altri per essere anch'io un segno di Dio, vero re che vuole organizzare la vita degli uomini con l'amore, per amare! Sono libero di guardare a Gesù come amico e Signore della mia vita!".

- "Il 'nostro' ministero regale è proprio questo: portare la nostra croce con libertà interiore, vivere uniti a Gesù come figli del Padre e aiutare i fratelli a portare la loro croce con la forza che solo Gesù ci dà e con la sua legge, che è l'amore. Così si manifesta e cresce il Regno di Dio!".

Scendendo la montagna, sprofondando nella neve, ripenso ad alcune parole dette dal mio amico, che ora tace, impegnato a... prepararmi le orme. Re, servizio, croce, legge, dono del Padre!

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:48
Servire è regnare, servire fino alla croce. Il Padre dona al mondo persone che servono: così Egli guida e difende il suo popolo. E' Lui il Re, è Gesù il Re di Dio; sono anch'io re con Gesù. E ubbidisco alla sua parola che è legge per me e mi permette di essere interiormente libero dalle leggi degli uomini che mi vorrebbero imporre i loro modi di pensare e di agire senza dipendere dal Padre!

Ministero regale, servizio da re, con umiltà!

Mi sto abituando alle parole difficili.

Ce ne saranno ancora?



6 Mt 4,8- 10

7 Gv 18,23-27; Lc 23,36-43

8 Lc 22,28-30; 2Tim 2,12

·9 Mt 20,24-28

10 2 Sam 16,5-14

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:48
D.

Stiamo allungando i passi nello scendere la montagna per arrivare a casa a pranzo. Non sento più il freddo perché molte parole occupano la mia mente.

Arriviamo ad un piccolo pianoro. Una panchina rustica ci invita ad una sosta. Proprio davanti a noi ecco un tronco, in piedi: lavorato e scavato a mo' di nicchia offre al mio sguardo una Madonnina!

Mi pare di aver fatto un pellegrinaggio!

Nasce in me riconoscenza per le persone che hanno edificato la chiesetta, per quelle che hanno innalzato la croce e per i ragazzi del campeggio che hanno pensato a Maria, la mamma di Gesù.

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:49
Sto in silenzio, attendendomi che il mio amico mi dica ancora qualche 'ministero'. Ma anche lui tace. E dopo un po' inizia la preghiera: "Padre nostro che sei nei cieli...".11 Il mio amico, senza pensarci, esercita il ministero sacerdotale di Gesù per me: mi aiuta ad alzare gli occhi e il cuore al Padre!

Io lo seguo. Sono contento. Questa preghiera diviene gioia. Sono più contento di pregare che di sapere qualcos'altro.

Ma sono contento di aver saputo qualcosa dei due ministeri, perché adesso il mio ringraziamento è più vero, più maturo, più serio. Lodo e ringrazio Dio d'aver reso anche me 'sacerdote' con Gesù, di aver messo nel mio cuore il desiderio di servire e di proteggere gli altri come un 're' che muore per i suoi sudditi, come Gesù!

Egli infatti mi fa vivere libero dagli atteggiamenti di violenza, vendetta e vanità presenti nel mondo
hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:49
Sono contento di sapere che anch'io posso partecipare ai 'ministeri' del Signore. E vedo che essi sono presenti davvero nella mia vita: spesso offro a Dio le mie sofferenze e la mia preghiera, spesso offro a lui decisioni di atti di amore e di povertà. Volentieri servo - gratuitamente e con grande libertà interiore, cioè anche rischiando di esser deriso - malati e deboli, piccoli e anziani, da solo o in organizzazioni con altri, per rendere il mondo più umano e più divino!

Talora con amore porto qualche croce senza lamentarmi, con Gesù. Lo sguardo dell'immagine di Maria nella piccola nicchia scavata dai ragazzi aumenta ancor più la mia gioia.

Lei prima e più di me ha offerto la vita e la lode, ha servito con la fatica quotidiana Gesù e poi i suoi discepoli e la comunità cristiana. Anche lei partecipava al 'ministero sacerdotale e regale' del Signore, come gli alpini, come gli uomini della croce di metallo, come i ragazzi del campeggio.

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:49
Mi sento dentro una grande famiglia. 12

In questa mia famiglia, dove lo sguardo della Madre addolcisce tutti, siamo tutti fratelli. Alcuni più grandi, altri più piccoli. Alcuni più maturi, altri meno. Alcuni più ribelli, altri più obbedienti. Alcuni persino scontrosi e con voglia di star fuori, di star soli: oggi sento anche quelli come miei fratelli. Sono battezzati, forse in essi il ministero di Gesù Cristo non è stato svegliato, non sanno d'averlo. Mi vien voglia di portarli tutti sulla montagna, di far loro percorrere il giro della chiesetta, della croce, della Madonnina!

Mi viene voglia di andare sulla piazza per dire a tutti... Ma oggi la piazza è vuota. Fa freddo, saranno tutti tappati in casa.

Comincio a sognare...

Pianterò una stazione radio... Farò l'attore televisivo... Diventerò giornalista per dire a tutti che partecipano al 'ministero...' e che lo devono vivere con Gesù, perché dà tanta gioia e vita!



hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:49
Il mio amico mi sveglia dai sogni. Mi chiama. Andiamo.

Prima di sprofondare nella neve do' un ultimo sguardo alla colonnina con la piccola nicchia. Non avevo visto prima? C'è anche una croce intagliata dai temperini dei ragazzi del campeggio. Ecco come Maria ha vissuto i ministeri, e come li annuncia oggi: ha portato anche lei una croce.

Niente radio, niente comparse in televisione, niente firma sui giornali, niente piazza. Anch'io porterò senza lamentarmi le mie croci, e diventerò un annuncio che supera i secoli e le montagne!



11 Mt 6,9-13

12 Gv 19,27; Atti 1,14

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:51
E.

Ormai stiamo scendendo velocemente. Non c'è più neve. Gli alberi, le pietre, le foglie, le orme dei caprioli e i ruscelli sembrano parlare. Sembra che tutte le cose vogliano dirmi ancora qualcosa. Mi vogliono parlare di Qualcuno, di qualcuno che essi conoscono e che anch'io conosco!

Sì, mi vogliono dire qualcosa di importante. Li capisco. Sento le loro parole: risuonano in fondo al mio cuore. Essi mi dicono: "Sei sacerdote! offri al Padre anche il nostro grazie! Sei Re: adopera la nostra presenza, adopera tutte le cose per amare, per servire!

Noi nel silenzio serviamo il Signore vivendo qui sulla montagna: servilo anche tu nel silenzio, restando nascosto, senza vanità e desiderio d'esser visto e lodato dagli uomini!".

Tutto parla così forte in questo silenzio, di cui solo i passi del mio amico e i miei spezzano le ali.

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:53
Ad un tratto, dopo una curva del sentiero, si vedono delle orme sul fango della strada. Il mio amico, noncurante di tutto, soprattutto del mio silenzio e delle voci degli alberi e delle pietre, mi dice: "Sai che c'è un altro ministero?".

Io ormai non me l'aspettavo più. E non ho avuto tempo per rispondere perché tutt'e due veniamo bruscamente interrotti da una voce. Un uomo, che aveva lavorato tutto il mattino per raccogliere legna nel bosco, ci chiama: "Venite a prendere qualcosa di caldo!".



Dietro una collina ci si presenta una graziosa casetta. Entriamo con gioia. Il freddo intenso accumulato nello scendere dal monte ci fa desiderare veramente una bevanda fumante!

Quel boscaiolo dalla voce grossa, ma serena e accogliente, sta già trafficando con pentola e tazzine. E mentre versa la bevanda e ci porge la zuccheriera ci sorprende nuovamente: "Se volete, fermatevi. Farò il pranzo anche per voi. Ne ho qui abbastanza per tutt'e tre. Preparo subito la bistecca".

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:53
Non ci lascia il tempo di riflettere. Egli è già all'opera, contento di servirci. Mentre egli esce a prendere la legna per il caminetto, il mio amico mi dice:

"Ecco il ministero profetico! Di questo ti avrei voluto parlare!"13 Io lo guardo incuriosito. "Quest'uomo sta esercitando verso di noi il 'ministero profetico' di Gesù. Egli ci ha visti infreddoliti e affamati e fa per noi l'opera di Dio, che ha cura di chi ha fame e di chi ha sete. I profeti, da Isaia a Giovanni Battista, hanno insistito nel gridare: "chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto".14 In questo modo essi hanno preparato la strada nei cuori degli uomini al Signore Gesù, che è venuto a insegnarci e darci la forza di vivere come figli del Padre e quindi anche come fratelli tra noi.

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:54
Quest'uomo lo sta facendo. E' profeta con la sua ospitalità, col suo amore per noi, coi suoi gesti concreti. Egli ci fa vedere e gustare l'amore di Dio Padre e ci fa vedere già realizzata la vera fraternità che Gesù ci mette nel cuore." Io sto ascoltando in silenzio, meravigliato. E quando quell'uomo rientra con i grossi pezzi di legno, lo guardo con riconoscenza, con gioia. Egli sta vivendo il 'ministero profetico' per noi. Noi non ci sentiamo i veri 'poveri', ma oggi possiamo comprendere... Chissà a che ora altrimenti saremmo arrivati a casa a prepararci il pranzo!

Non vedo più soltanto un uomo dalla voce grossa e dalle mani decorate con resina d'abete, vedo qualcosa del Padre, vedo 'Parola' di Dio!

E quando davanti a me il piatto si riempie di gran forchettate di spaghetti, mi viene spontaneo dire un grazie grande al Padre, che ora annuncia il suo amore, invece che con parole di predicatori, con la voce e le mani di un uomo semplice che ama Gesù.



13 Tu sai che 'profeta' è uno che parla al posto di Dio, uno che dice 'parole' di Dio! Le parole di Dio non sono solo suono delle labbra, ma sono azione, gesti concreti, vita vissuta! Dio crea 'parlando', e quando Egli parla, agisce!



14 Lc 3, 1; Is 5 8,7

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:54
F.

Dopo pranzo mi fermo un po' a contemplare il fuoco acceso nel caminetto da quell'uomo ospitale. Guardo la grande fiamma e le fiammelle che si staccano e scompaiono nel camino.

Mi vieni in mente tu, che ti prepari alla Cresima.

Qualcuno ti ha già parlato dello Spirito Santo? Riceverai il suo sigillo dalle mani del Vescovo. Devi conoscere lo Spirito Santo, lo Spirito che ti farà esercitare con gioia il ministero sacerdotale, regale e profetico del Signore! e ti renderà stabile e maturo in esso. La grande fiamma e le lingue di fiamma che salgono mi ricordano lo Spirito Santo. San Luca, nel suo secondo libro - gli Atti degli Apostoli - ci descrive lo Spirito Santo proprio come "lingue come di fuoco": lingue che si dividono e si posano su ciascun discepolo. 15

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:54
Dio parla, e vuol parlare! La lingua di Dio è lo Spirito Santo! E questa lingua parlerà in modo particolare attraverso gli Apostoli!

Dio parla con lo Spirito Santo, e questi è come un fuoco che riscalda, brucia e illumina!

Se voglio ascoltare Dio devo accogliere lo Spirito Santo, se voglio ripetere le Parole di Dio devo avere Spirito Santo.

Se non sono nello Spirito Santo, anche se ascolto una bella predica degli apostoli di Gesù, o se leggo persino il Vangelo, Dio non mi può parlare, perché io non sono in grado di ricevere i suoi messaggi. Se leggi, per esempio, il Vangelo con curiosità o con vanità - per saper rispondere bene agli esami di religione o per far bella figura di fronte ai compagni di catechesi - o se ascolti una predica con spirito di lamentela o di critica verso il sacerdote o verso i genitori che ti hanno proposto di andare a Messa, allora Dio non ti potrà comunicare nulla, perché in te non lasci spazio alla sua 'lingua', al suo Spirito!

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:54
E se tu vuoi annunciare il Vangelo a un tuo compagno, e non lo fai restando umile e mite, cioè non lo fai nello Spirito Santo, ma invece alzi la voce per voler convincere con i tuoi ragionamenti, allora non parla in te la lingua di Dio, ma la tua! Le tue discussioni non serviranno a nulla, non comunicano le 'cose' di Dio! Lo Spirito Santo è "come una lingua come di fuoco"!

Quel fuoco che sta davanti a me nel caminetto di montagna non lo posso prendere in mano; esso non si lascia afferrare né fermare. Eppure mi riscalda e mi illumina il volto e manda la sua luce su tutte le cose che stanno attorno.

Lo Spirito Santo è luce! Immaginati di trovarti in una stanza buia, completamente buia. Sei pronto? Ora dimmi: che significato hanno i quadri, i fiori sul tavolo, i libri, la penna, l'orologio? Non servono a nulla! E le sedie? Vi inciampi. E se ci fosse qualcuno? Potresti aver timore di lui, perché non vedi ciò che fa: infatti potrebbe urtarti, darti un calcio, rovesciarti... Diventi diffidente.

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:55
Ebbene, gli uomini che non hanno Spirito Santo sono così: non capiscono il significato di molte cose, le credono inutili, non immaginano che tutti i fatti della loro vita e della storia hanno un perché, anche quelli dolorosi: li chiamano disgrazie. Sono diffidenti, pensando che gli altri li vogliano sfruttare, oppure danneggiare. Non riescono a stabilire vera amicizia profonda con nessuno; si sentono soli e sono tristi.

Chi non ha Spirito Santo vive al buio, come nella tenebra fitta! E' Gesù che porta la luce, lo Spirito Santo!'! 16

Se arriva la luce nella stanza buia cambia tutto. Così nella vita di un uomo. Se arriva lo Spirito Santo si comincia a dir grazie a Dio di tutto, perché lo Spirito Santo ci fa vedere tutto come dono del Padre, anche le piccole cose.17 E anche i fatti dolorosi, - le disgrazie appunto - cominciano ad illuminarsi; si può vedere nascosto in esse l'amore di Dio! O, se non lo si riesce a vedere, almeno viene la certezza che esso vi è contenuto, e cercheremo di scoprirlo con umiltà e con serenità.

Non hai mai visto cristiani che non si lamentano quando incontrano grosse difficoltà o 'disgrazie'? Sì, li hai visti: nei loro occhi risplende la luce del fuoco dello Spirito Santo! Essi non ti considerano mai un nemico, anzi, ti vedono e ti incontrano con gioia e ti danno fiducia, perché lo Spirito Santo diffonde la luce di Dio Padre, che vede tutti come dei figli. Essi non hanno paura di te, perché ti vedono con gli occhi di Dio!



15 Atti 2,3

16 Gv 1,4-5.9 9,5; 1Cor 2,10-12

17 Col 3,17

hekamia
00sabato 7 maggio 2011 17:56
G.

Voglio raccontarti una storia, perché non so che faccia hai fatto - o come hai contorto il naso - quando ho detto che le disgrazie non ci sono più per chi ha la luce dello Spirito Santo.

C'era un giovanotto grande e robusto. Ai suoi tempi era di moda andare a far la guerra; una guerra diversa dalle nostre, basti pensare che le bombe dei cannoni erano grosse palle di pietra. Anche il nostro giovane si fa arruolare: vuol diventare in fretta capitano, e poi forse generale, e quindi governatore... Chissà quanti sogni mentr'egli galoppa sul suo destriero alla conquista della città munita di alte torri! Ma ahimè! Da poco è iniziata la battaglia quando proprio una di quelle bombe nemiche arriva tra le sue gambe: spezzate tutt'e due in un sol colpo!

In un batter d'occhio è fatto prigioniero: disarmato, umiliato, deriso, viene portato in prigione.

La prigione è la torre di un castello. Hanno pietà delle sue gambe rotte: lo fanno stare a letto, in attesa che le ossa si rinsaldino. Quanto ci vuole? Quaranta giorni? Forse di più, perché la frattura è multipla.

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