ANTONIO CHIUMENTO...

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ÖREBRO
00venerdì 11 marzo 2005 00:55
Quando lo scorso anno iniziò a circolare, sempre con maggior insistenza e un po’ ovunque, la notizia che il noto ricercatore ufologico, Antonio Chiumiento, stava per pubblicare un libro in cui proclamava la verità sugli “alieni”, ci fu una sorta di baraonda nell’ambiente ufologico. Un misto di ironia, curiosità, fastidio e sospetto.

Perché ironia? E’ chiaro. Ricercatori e Ufologi di ogni parte d’Italia scrutano il cielo, raccolgono segnalazioni (il più delle volte riconoscibili in cause terrene e tutt’altro che anomale) e il Professor Chiumiento non ci propone semplicemente uno scatto interessante, una ripresa video accattivante e pregna di spunti su cui rivolgere un’analisi approfondita… si dice che intenda narrare di basi aliene sotterranee, di incontri fra alieni e operai, di viaggi planetari con tanto di documenti fotografici come prova inconfutabile delle affermazioni esternate!! Da non credere… ed infatti, da subito, non ci ha creduto nessuno.

Perché curiosità? E’ umano. Come può un persona di una certa cultura come Antonio Chiumiento, stimato e rispettato a tal punto da vantare il ruolo di vicepresidente del CUN (Centro Ufologico Nazionale) di cui nel 2003 viene nominato Socio Onorario (per meriti di indagine!!), primo presidente del CISU (Centro Italiano Studi Ufologici), screditare la sua affidabilità intellettuale inventando di sana pianta una sceneggiatura di spielberghiana ispirazione? Non sarà che il Professore ha perseguito la strada giusta e sta aprendo la porta della verità extraterrestre? Stiamo a vedere.

Perché fastidio? Inevitabile. L’Ufologo ha il dovere di far convivere apertura mentale e razionalità, pretendendo spesso dati e informazioni ben dettagliate prima di sparare sentenze e abbracciare con atteggiamento possibilista un caso. L’Ufologo deve fare i conti con l’insabbiamento e il depistaggio, con le smentite governative susseguite da spiegazioni spesso ridicole e con i casi creati al solo scopo di sminuire la scienza dell’ufologia. E’ innegabile che le esternazioni di Chiumiento abbiano ricordato, nella loro platealità, il filmato Santilli. Da qui il perché del sospetto che l’Ufologia si trovi ancora una volta di fronte ad un caso di debunking o semplice fame di notorietà.



Un anno fa

Lo scorso anno i portali dell’ufologia indipendente presentarono la notizia dell’intenzione del Professor Chiumiento di “rompere il ghiaccio”, in maniera così colorata e clamorosa, con evidente e goliardico sfottò. I forum disquisirono a lungo ma non sembrò trattarsi di una disquisizione equa ed equilibrata. Tutti contro Chiumiento! Questo il messaggio. Seguito da un trafiletto (visibile quanto una clausola contrattuale che si vuol tenere nascosta) che recitava… “vediamo che dice”.

Le previsioni davano lo stampato in uscita nelle librerie per l’autunno del 2003… ottobre, novembre… al massimo per la fine dell’anno.

Quando poi la pubblicazione non rispettò i tempi annunciati in pochi si chiesero, in un primo tempo, cosa fosse realmente successo. Del Chiumiento, presente un po’ ovunque in tv (nell’estate 2003) si era persa ogni traccia, ma qualcuno si prese la briga di mantenere viva la luce della speranza per suo conto sui forum sopra citati, informando, chiunque fosse interessato, che il Professore aveva trovato delle oggettive difficoltà nel reperire una casa editrice interessata a ricavare il frutto del clamore suscitato dall’eclatante promessa informativa. Inoltre, nuovi accadimenti avevano rimpinguato la sostanza del volume in ordine quantitativo, facendo slittare il tutto di almeno un anno.

Finalmente, nell’estate del 2004 si tornava a parlare del caso. Girava voce che il libro avrebbe lasciato il campo a tre volumi, il primo dei quali sarebbe uscito nelle librerie nazionali verso settembre, proponendo il titolo: “Ho le prove” – “La verità sulla presenza degli alieni” – edito dalla “Biblioteca dell’immagine” e alla modica cifra di 12 euro.

Settembre non tardava ad arrivare, portando con se la fine di un’attesa durata un anno.



Raccontato da Antonio Chiumiento, scritto da Alessio Pasquini

Devo ammettere che l’80% del fascino espresso dal libro è da attribuire alle capacità espressive di Alessio Pasquini, capace di stimolare nella lettura con costanza ed innocenza. Lo scrittore si presenta confessando da subito la sua estraneità all’argomento, la sensazione è che il suo interesse sia improntato più sulle caratteristiche umane del Professor Chiumiento, che sul peso e la rilevanza delle informazioni che il volume intendeva decantare. Una delle sfaccettature più evidenti emanate dal libro è l’intenzione di raccontare Antonio Chiumiento, il suo percorso umano e professionale, sottolineando le tappe della sua ricerca che lo hanno visto come volto rappresentativo della ricerca ufologica in Italia. I suoi pregi, i suoi difetti, la sua metodologia maniacale di linguaggio e di analisi. La sua caparbietà. Il tutto intenerisce e avvicina. Questo si evince nelle prime 124 pagine, insieme all’accenno di casi tra i più noti della storia moderna dell’ufologia: Kennet Arnold e J.A.Hynek, Project Bluebook e Majestic12, gli Incontri ravvicinati del 3° tipo di Spielberg ed ET(?), Voyager ½ e Carlos Diaz… il tutto inframmezzato da alcuni dei casi trattati dal professore nel nord/est italiano, casi insoluti e casi non-casi, per non parlare dei retroscena dai toni smorzati (squisitamente rancorosi) della convivenza nazionale tra CUN e CISU.



E le prove?

Nelle ultime 40 pagine il Professore ci propone un indagine suffragata da documenti fotografici. Sostanzialmente quel che un anno prima ci era stato promesso. Un giovane operaio incontra un alieno, cammina sulle acque e fa un giro con lui su un disco volante, gli viene impiantata una sonda sotto l’orecchio destro e gli viene chiesto dall’alieno di liberare un suo “grigio compagno”, rapito da un militare americano e rinchiuso al settimo livello sotterraneo della base militare di Aviano. Un altro giovane operaio denuncia la sua interazione con razze aliene e fornisce foto e filmati. Dalle analisi, due delle foto si riscontrano perfettamente in un’immagine del telefilm V-visitors ed in una sequenza di uno speciale UFO proposto dal TG1 qualche anno prima. Una terza foto(*) che immortalava il primo piano di un presunto alieno però, che in un primo tempo veniva riconosciuta da un membro del CUN in un fotogramma della trasmissione Segreti e Misteri del 1988, non risultava derivare da codesta fonte. Per finire, in virtù del fatto che non si è potuta prelevare la “sonda” aliena installata sottopelle al giovane operaio per analizzarla e riscontrarne l’effettiva natura extraterrestre (e nell’attesa delle annunciate prossime uscite) ci sorge spontaneo un quesito: …L’espressione “la prova” …ha un significato oggettivo o soggettivo?>
ÖREBRO
00venerdì 11 marzo 2005 01:02
Ho le prove. La presenza degli alieni
Il professor Chiumiento, che in 25 anni di ricerche nella sua lunga caccia agli ufo ha indagato su oltre 1.200 episodi, per la maggior parte verificatisi nel Nord-Est, assicura che il testimone oculare (sulla cui identità ha preferito mantenere il massimo riserbo) dal febbraio 1997, quando aveva 24 anni, frequenta gli alieni "residenti" nelle basi, ma provenienti da un pianeta che non fa parte del sistema solare. Il giovane decise subito di mettere al corrente il professor Chiumiento, insegnante della sorella. Chiumiento ha raccontato di essersi avvicinato al caso cautamente, come è solito fare prima di completare le sue indagini. Con il passare del tempo si rese conto che il giovane meritava credibilità, soprattutto per le testimonianze fotografiche. Immagini uniche al mondo, la cui autenticità è stata provata dalla perizia sui negativi effettuata dallo specialista, ingegner Uliano Monti.
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