Arancia Meccanica
"Fu il senso della linea di demarcazione che separava i 'bene noi' dai 'loro cattivi' che mi spinse a scrivere, nel 1960, un romanzo breve intitolato A Clockwork Orange. Secondo me non è un bel romanzo... l'opera illustra però con grande sincerità la mia avversione per un certo modo di giudicare che fa di taluni individui dei criminali, mentre tutti gli altri vengono assolti indiscriminatamente."
( Anthony Burgess )
Nella prima stesura di
A Clockwork Orange, i protagonisti non si chiamavano droogs (DRUGHI nel FILM italiano...MALCICHI nel LIBRO tradotto(l'ho letto mentre ero in JAPAN!!!!
..significa RAGAZZI in un misto ANGLO RUSSO..vedi sotto), ma erano teddy boys, e come tali si vestivano e parlavano. A Burgess l'idea del nadsat venne solo in un secondo tempo, mentre si preparava a una vacanza a San Pietroburgo. Il nome di ALEX, così come quelli dei suoi droogs GEORGIE, PETE e DIM (diminuitivo di Dimitri), sono molti diffusi in Russia. E, difatti, nel libro Alex & Co. parlano un inglese altamente russificato: il nadsat , appunto.
Lo scrittore che appare in Arancia meccanica si chiama F. Alexander (dunque anche lui, come il giovane Alex, è una "guida", un "alto condottiero"). Dapprima questo intellettuale prenderà il ragazzo (intanto indebolito dalla terapia Ludwig) sotto la sua protezione, ignaro si tratta di uno degli assassini della moglie: in lui vede solo una vittima dell'odiato Stato. Quando aprirà gli occhi sull'orrenda verità, F. Alexander si trasformerà immediatamente in carnefice, scatenando il suo odio contro Alex.
Per la tecnica, il linguaggio e la tematica, A Clockwork Orange è è tra i romanzi più coraggiosi che siano mai apparsi nel Ventesimo secolo. Lo si può affiancare a The Children di Edith Wharton, Lolita di Vladimir Nabokov, The Painted Bird di Jerzy Kosinski, Beloved di Toni Morrison e White Noise di Don DeLillo, oltre che, naturalmente, al più celebre di tutti gli "antiromanzi": l'Ulisse di Joyce.
"Attorno al 1960, in Gran Bretagna tanti cittadini rispettabili cominciarono a lamentarsi per l'aumento della delinquenza giovanile e suggerirono [che i giovani criminali] potessero essere una razza inumana, meritevoli perciò di un trattamento inumano... Allora c'erano persone irresponsabili che proponevano una terapia costrittiva... Alla società, come al solito, veniva assegnata l'importanza maggiore. I delinquenti ovviamente non erano abbastanza 'umani'. Essendo minorenni, non avevano il diritto al voto. Erano i 'loro' opposti ai 'noi', e questi ultimi rappresentavano la società."
A Burgess, il cattolico di Manchester, non interessava tanto descrivere il vacuum morale di certa gioventù, quanto più dimostrare che ogni uomo è posto di fronte alla libera scelta tra Bene e Male. Questo tema, ripreso in tanti altri lavori, insieme alla sua critica al potere lo avvicina in qualche modo a George Orwell.
"Orwell" diceva Burgess, "ha il grande merito di aver capito la verità vera del Ventesimo secolo: ossia che il potere si manifesta meglio attraverso la crudeltà, la tortura e le tecniche sottili da Grande Fratello."
Al 1984 di orwelliana memoria Anthony Burgess ribatté con 1985, la visione utopica (o "distopica") di un'Inghilterra islamizzata e governata dai sindacati. Di Orwell Burgess apprezzava soprattutto la visuale "laica".
"Orwell non parla mai del male. Il senso del male non è una componente essenziale della letteratura anglosassone. C'è in Dante ma non in Chaucer. La società anglosassone è anche una società pelagiana."
Sul Santo Pelagio, così come su Sant'Agostino e sulla storia della Chiesa, lo scrittore era informatissimo. Enderby, il protagonista di The Clockwork Testament, su Pelagio scrive un poema... nel bel mezzo del caos di New York!
"Il mio punto di vista potrebbe grossomodo definirsi ebreo-ellenico-cristiano-umanista. È il punto di vista del Selvaggio in Brave New World... [di Aldous Huxley] 'Io non voglio agi. [dice il Selvaggio.] Voglio Dio, voglio la poesia, voglio veri pericoli, voglio libertà, voglio bontà. Voglio il peccato.' Il Controllore della Terra, Mustapha Mond, ricapitola per lui: 'In effetti, tu stai reclamando il diritto di essere infelice.' Oppure il diritto, diremmo noi, di non considerare sciocca la vita. Forse è inevitabile che l'umanità, questa umanità in grado di produrre Amleto, Don Giovanni, il Choral Symphony, la Teoria della Relatività, Gaudi, Schoenberg e Picasso, debba, a guisa di indispensabile corollario, scacciare il diavolo dal proprio seno a colpi di armi atomiche."
In diverse opere (The Wanting Seed, The Clockwork Testament, Earthly Powers...) Burgess insiste sul contrasto tra pelagismo e dottrina augustiniana . La sua "religiosità" è un residuo di cristianesimo che oscilla tra questi due poli: predestinazione (Agostino) e libero arbitrio (Pelagio).
Il vero nome di Pelagio, l'eretico britannico, era Morgan. Morgan-Pelagio rifiutava la concezione secondo cui Dio abbia predestinato, o pianificato, la nostra vita. L'uomo è dotato di una propria volontà e ha la possibilità di scegliere se salvarsi dal peccato o meno. Ciò implica che l'umanità non è affatto schiava del peccato originale. Se è vero che Adamo, il capostipite di noi tutti, ha commesso una colpa, la responsabilità deve pesare unicamente su di lui. Agostino invece rifiutò questo pensiero, e nei suoi scritti contro Pelagio difese la dottrina del peccato originale e della predestinazione, pur includendo il paradosso della possibilità che la decisione finale di ottenere o meno la salvezza possa dipendere anche (ma non esclusivamente) da ogni singolo uomo.
Il pelagismo, con la sua affermazione della piena volontà dell'individuo, riemerse nei secoli XVI e XVII, per sfociare nelle moderne dottrine umanistiche.
In Arancia meccanica, il cappellano della prigione cerca di convincere Alex a non sottomettersi alla terapia Ludovico. "Bisogna chiedersi" dice, "se questa tecnica può davvero rendere buono un uomo. La bontà deve scaturire dal di dentro." (...) "Se uno non ha la possibilità di scegliere, cessa di essere un uomo."
Burgess osservò: "Bakunin credeva che gli uomini fossero fondamentalmente buoni; Pavlov invece credeva che l'uomo potesse essere reso buono e che il suo cervello fosse una macchina costruita per migliorare il funzionamento dell'organismo umano. Ecco, è questo il massimo del pelagismo."
Burgess criticò sia il behaviourismo di Skinner, che implica la perdita della libertà individuale, sia la profonda sfiducia nell'umanità di Arthur Koestler, concludendo che entrambi reputano l'uomo "una creatura malata", pur paradossalmente presupponendo che loro stessi siano capaci di diagnosticare il male. In effetti, "sebbene tutti gli uomini siano malati, alcuni lo sono meno di altri..."(...) "Chiunque o qualunque cosa fosse Gesù Cristo, la gente lo ammirava perché sapeva 'docere con autorità'. Abbiamo avuto pochi maestri competenti nel corso della nostra storia, mentre, di contro, i demagoghi autoritari non si contano più. [In inglese: authoritative = competente; authoritarian = autoritario.] E' probabile, solamente probabile, dico, che Cristo, nel provare le tecniche di autocontrollo, abbia indicato la via che dovremmo imboccare per riuscire a curare la nostra schizofrenia - male che già fu individuato e riconosciuto nel Libro della Genesi. Io credo che gli insegnamenti dei Vangeli possano senz'altro essere usati per un'applicazione secolare. E sono sicuro che un tentativo del genere non sia mai stato seriamente compiuto."