ABRAAMO E SARA

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claudio.41
00mercoledì 26 settembre 2012 22:08

ABRAAMO E SARA


Genesi ___ Ebrei 11:19___ Pietro 3:1-7 ___ Efesini 5:25



Abramo proveniva dalla terra di Ur dei caldei. Tara, suo padre, dopo che Abramo prese moglie, partì con tutta la famiglia per andare nel paese di Canaan. Essi giunsero fino a Caran, e là soggiornarono.

Una volta morto Tara, il Signore incontrò Abramo, e gli disse :«Va' via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va' nel paese che io ti mostrerò;  io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione.  Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra».
 Abramo partì, come il SIGNORE gli aveva detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Caran. Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che possedevano e le persone che avevano acquistate in Caran, e partirono verso il paese di Canaan."

Una volta giunto in quella terra, Abramo eresse un altare al Signore e invocò il Suo Nome, poi ripartì. Egli era un pellegrino.

Venne poi una grande carestia nel paese e la fame, è scritto, era grande. Abramo si incamminò verso l'Egitto perchè lui e la sua famiglia non morissero di fame. Quando stavano per arrivare nella terra d'Egitto, Abramo disse a sua moglie : «Ecco, io so che tu sei una donna di bell'aspetto;  quando gli Egiziani ti vedranno, diranno: "È sua moglie". Essi mi uccideranno, ma a te lasceranno la vita.  Di' dunque che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te e la vita mi sia conservata per amor tuo» .

Noi leggiamo in fretta e molte volte emettiamo anche giudizi, ma immaginiamoci una famiglia, soli, senza nessun aiuto visibile, che stanno per entrare in una terra che era la più grande e potente di quei tempi, per cercare di poter sopravvivere. Abramo era un guerriero, non un pauroso, ma cosa poteva fare da solo contro l'esercito di Faraone?

"Quando Abramo giunse in Egitto, gli Egiziani osservarono che la donna era molto bella. I prìncipi del faraone la videro, ne fecero le lodi in presenza del faraone; e la donna fu condotta in casa del faraone.  Questi fece del bene ad Abramo per amore di lei e Abramo ebbe pecore, buoi, asini, servi, serve, asine e cammelli.  Ma il SIGNORE colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, a motivo di Sarai, moglie d'Abramo.  Allora il faraone chiamò Abramo e disse: «Che cosa mi hai fatto? Perché non m'hai detto che era tua moglie? Perché hai detto:  "È mia sorella"? Così io l'ho presa per moglie. Ora eccoti tua moglie, prendila e vattene!» E il faraone diede alla sua gente ordini relativi ad Abramo, ed essi fecero partire lui, sua moglie e tutto quello che egli possedeva."

Potremmo pensare che Abramo se l'era cercata, sazi come siamo e all'interno delle nostre belle case, ma se ci immedesimiamo in quei tempi, possiamo facilmente immaginare che Abramo, una volta uscito dall'Egitto con qualche ricchezza, avrebbe potuto anche non volere più sua moglie Sarai, perchè era stata violata.

Abramo non ci pensò nemmeno e ripartì con la donna del suo cuore. Mai si legge una parola di Abramo che ricordi quell'episodio e mentre molti di noi potremmo pensare che in fondo era lui che aveva detto di dire a Sarai era sua sorella, altrettanto molti di noi, oggi, potremmo se non dire,pensare, che lei stessa se voleva poteva inventare qualche scusa a Faraone. Il cuore umano è pronto ad addebitare ad altri debolezze ed a scusarsi per sè.

Altri, avevano concubine e più mogli, Abramo aveva solo Sarai, la sua amata. La considerazione della donna non era granchè a quei tempi, e non solo,e molto in fretta ci si poteva disfare della sua presenza, ma Abramo non lo fece e nemmeno lo pensò mai.

Quando Abramo, ormai ricco in bestiame si separò da suo nipote Lot, il Signore gli si fece di nuovo incontro : "Il SIGNORE disse ad Abramo, dopo che Lot si fu separato da lui: «Alza ora gli occhi e guarda, dal luogo dove sei, a settentrione, a meridione, a oriente, a occidente.  Tutto il paese che vedi lo darò a te e alla tua discendenza, per sempre. E renderò la tua discendenza come la polvere della terra; in modo che, se qualcuno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti.  Àlzati, percorri il paese quant'è lungo e quant'è largo, perché io lo darò a te».

Dopo che suo nipote Lot era andato ad abitare a Sodoma, diversi re attaccarono il paese e, tra l'altro presero prigioniero anche Lot. Appena Abramo l'ebbe udito, inseguì quei re, li raggiunse e li sconfisse. Leone per altri, contro i nemici, tenero, tenerissimo con i suoi. Figura di Gesù Cristo, il Leone della tribù di Giuda e Agnello per riscattare i Suoi.

"Com'egli se ne tornava, dopo aver sconfitto Chedorlaomer e i re che erano con lui, il re di Sodoma gli andò incontro nella valle di Sciave, cioè la valle del re.
 Melchisedec, re di Salem, fece portare del pane e del vino. Egli era sacerdote del Dio altissimo.  Egli benedisse Abramo, dicendo: «Benedetto sia Abramo dal Dio altissimo, padrone dei cieli e della terra!  Benedetto sia il Dio altissimo, che t'ha dato in mano i tuoi nemici!» E Abramo gli diede la decima di ogni cosa.
 Il re di Sodoma disse ad Abramo: «Dammi le persone; i beni prendili per te».  Ma Abramo rispose al re di Sodoma: «Ho alzato la mia mano al SIGNORE, il Dio altissimo, padrone dei cieli e della terra,  giurando che non avrei preso neppure un filo, né un laccio di sandalo, di tutto ciò che ti appartiene; perché tu non abbia a dire: "Io ho arricchito Abramo". Nulla per me! Tranne quello che hanno mangiato i giovani e la parte che spetta agli uomini che sono venuti con me: Aner, Escol e Mamre; essi prendano la loro parte
».

Niente deve essere preso dal mondo! "Lo giuro per il DIO ALTISSIMO, possessore del cielo e della terra" disse Abramo e con questo giuramento non tenne nulla per sè del bottino che gli sarebbe spettato. Altri mangino e prendano, ma non io! Io sono servo del Dio Altissimo!


Il Signore però, dà Lui la ricompensa, infatti se non scendiamo a compromessi, Egli benedice le nostre vite. Egli incontrò di nuovo Abramo e gli disse: «Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima».  Abramo disse: «Dio, SIGNORE, che mi darai? Poiché io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è Eliezer di Damasco».  E Abramo soggiunse: «Tu non mi hai dato discendenza; ecco, uno schiavo nato in casa mia sarà mio erede».
 Allora la parola del SIGNORE gli fu rivolta, dicendo: «Questi non sarà tuo erede; ma colui che nascerà da te sarà tuo erede».  Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda il cielo e conta le stelle se le puoi contare». E soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza».  Egli credette al SIGNORE, che gli contò questo come giustizia
".

Ora il rapporto tra lui e Sarai entra nel vivo e qui si può vedere il cuore di colui che fu chiamato "amico di Dio".

 "Ora Sarai, moglie di Abramo, non gli aveva dato figli. Aveva una serva egiziana di nome Agar.  Sarai disse ad Abramo: «Ecco, il SIGNORE mi ha fatta sterile; ti prego, va' dalla mia serva; forse AVRO' figli da lei». Sara aveva detto "avrò" dei figli. Abramo poteva, ma non discusse. Avrebbe, se voleva, avuto l'autorità di opporsi ma egli volle compiacere alla moglie. Agar restò incinta.

Il bambino, benchè non di Sarai, era però figlio del Patriarca; l'affetto, l'amore ci sarà stato. Inoltre Dio aveva fatto una promessa, che egli, Abramo avrebbe avuto una discendenza. Avrà pensato Abramo che la sua discendenza sarebbe venuta da Ismaele? Noi oggi sappiamo, ma lui?
Ma Sarai non vedeva di buon occhio Agar, perchè, a suo dire, quando ella seppe di essere incinta la guardava con disprezzo. Sarai andò da Abramo e disse: «L'offesa fatta a me ricada su di te! Io ti ho dato la mia serva in seno e, da quando si è accorta d'essere incinta, mi guarda con disprezzo. Il SIGNORE sia giudice fra me e te» .

La colpa non poteva essere di Abramo, era sta sua moglie a volere un figlio da Agar, ma il cuore di Abramo era tenero con lei. Abramo rispose :«Ecco, la tua serva è in tuo potere; falle ciò che vuoi».
Agar seppur serva era la madre di suo figlio; Abramo sarà stato dispiaciuto ma amava sua moglie e non voleva ferirla. Non si oppose.
Si nota qui, però, il carattere di Sarai. Prima è lei che dice "Avrò" un figlio dalla serva,poi incolpa Abramo; ma Abramo non replica, l'amore copre gli errori altrui.

Il Signore fece di nuovo la promessa al suo servitore e disse che da quel giorno il nome di sua moglie non sarebbe più stato Sarai, che significa "nobile", ma Sara, che significa "principessa". "Amico di Dio" e "principessa", sono i due nostri personaggi da cui dobbiamo apprendere tanto. Si, anche da Sara e vedremo il perchè.

Ritroviamo la coppia di sposi nell'episodio di Gherar (Genesi 20).
I due abitavano in quel posto e Abimelec, re di Gherar mandò a prendere Sara,perchè Abramo diceva "E' mia sorella". Questo ci fa vedere che anche i più grandi uomini di fede, non sono esenti da paure ed errori.

"Ma Dio venne di notte, in un sogno, ad Abimelec e gli disse: «Ecco, tu sei morto, a causa della donna che ti sei presa; perché è sposata».

Abimelec replicò nel sogno, che egli non sapeva niente ed era in buona fede e che, comunque, non si era ancora accostato a lei. Dio rispose nel sogno :«Anch'io so che tu hai fatto questo nella integrità del tuo cuore: ti ho quindi preservato dal peccare contro di me; perciò non ti ho permesso di toccarla. Ora, restituisci la moglie a quest'uomo, perché è profeta, ed egli pregherà per te, e tu vivrai. Ma, se non la restituisci, sappi che sicuramente morirai, tu e tutti i tuoi».

"Perchè è profeta". Sembra di sentire l'avviso del Signore,millenni più tardi: "Non toccate i Miei unti e non fate del male ai Miei profeti" (1Cronache 16:22).

Abimelec il mattino dopo parlò ad Abramo e volle sapere il perchè, il Patriarca gli aveva mentito. Abramo rispose :«L'ho fatto, perché dicevo tra me: "Certo, in questo luogo non c'è timor di Dio e mi uccideranno a causa di mia moglie".  Inoltre, è veramente mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre, ed è diventata mia moglie.  Or quando Dio mi fece emigrare lontano dalla casa di mio padre, io le dissi: "Questo è il favore che tu mi farai; dovunque giungeremo dirai di me: 'È mio fratello'"».

Notiamo anche qui la delicatezza e considerazione di Abramo verso sua moglie che, laddove avrebbe potuto comandare, disse "questo è il favore che mi farai". Dalle piccole frasi si vede un carattere.

Andando avanti negli eventi di quella storia di amore leggiamo che il tanto atteso figlio della Promessa, dico di Isacco, nacque. Il figlio di Agar e di Abramo, Ismaele, rideva di lui , Isacco, quando egli era ancora un piccolo bambino,forse lo prendeva in giro come fanno i bambini più grandi che si sentono tali quando vicino a loro c'è un piccolo fanciullo. Sara, indignata di questo, disse a Abramo :«Caccia via questa serva e suo figlio; perché il figlio di questa serva non dev'essere erede con mio figlio, con Isacco»

E' scritto che "la cosa dispiacque moltissimo ad Abramo a motivo di suo figlio". Ma egli non disse "NO!".

Il Signore parlò ad Abramo dicendogli di mandar via madre e bambino perchè era in Isacco che Egli gli avrebbe dato la discendenza promessa. Abramo non disse alla moglie quello che il Signore gli aveva detto, perchè l'Amore vuole dare considerazione e dove può, non contrasta. Sara aveva chiesto che madre e figlio fossero cacciati via e Abramo tacque che anche il Signore aveva acconsentito. Avesse raccontato quello che il Signore gli aveva detto sua moglie avrebbe potuto pensare e dire: "lo fai per Lui e non per me", ma Abramo, pur soffrendo, non si era opposto nemmeno alla richiesta della moglie. L'amore, quello vero, vuole compiacere all'amato, anche a costo di sofferenze.

Dopo questo episodio ci ritroviamo di fronte al più grande ed angoscioso periodo della vita del profeta di Dio. Quello molto noto del sacrificio di Isacco. Abramo non disse a Sara quello che il Signore gli aveva richiesto. Prese il figliolo e la legna per il sacrificio, QUEL sacrificio e, tenendo tutto nel suo povero cuore, si incamminò verso la montagna. Cosa avrà avuto dentro il cuore in quei tre giorni di cammino, noi non sappiamo. Quello che dovette provare in quei tre giorni, va al di la di ogni immaginazione. Oggi noi leggiamo e sappiamo, ma il patriarca non sapeva cosa sarebbe avvenuto. Abramo aveva, da molti anni, atteso quel figlio tanto amato e ora il Signore comandava il sacrificio. Cosa avrà pensato in quei tre lunghi giorni? Dov'era la Promessa che in Isacco lui, vecchio, avrebbe avuto una discendenza? Il vecchio e provato uomo di Dio si teneva per sè tutte queste cose. Sara non sapeva nulla e se ne stava a casa tranquilla che di li a pochi giorni sarebbero tornati. Perchè far soffrire la donna che egli amava? Perchè dargli il peso? Lo Spirito Santo poi, che legge nei pensieri del cuore, ci dice quello che Abramo pensava: cioè che egli pensava di riavere Isacco per una specie di resurrezione (Ebrei 11:19)

E mentre Naor, fratello del profeta, prendeva concubine (Genesi 22:24), ad Abramo moriva la sua amata. Sara, all'età di 127 anni si dipartì da questa terra. Abramo la pianse e poi disse a degli uomini che erano li «Io sono straniero e di passaggio tra di voi; datemi la proprietà di una tomba in mezzo a voi per seppellire la salma e toglierla dalla mia vista» .


"Toglierla dalla mia vista" Quanto c'è in queste parole!

Il vecchio profeta non riusciva a vederla così, senza vita; egli voleva ricordarla com'era, quando assieme camminavano per le vie della vita. Egli acquistò una tomba. Il proprietario voleva donargliela ma Abramo non accettò. Nulla, che non costi niente per la sua sposa. Fu l'unica proprietà ferma che il Patriarca ebbe in vita!

Un giorno, anch'egli sarebbe stato sepolto assiema alla sua Principessa.(Genesi 25:10)


Molto tempo più tardi Lo Spirito Santo fa dire a Pietro: "Anche voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti perché, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati, senza parola, dalla condotta delle loro mogli, quando avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa.  Il vostro ornamento non sia quello esteriore, che consiste nell'intrecciarsi i capelli, nel mettersi addosso gioielli d'oro e nell'indossare belle vesti, ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore. Così infatti si ornavano una volta le sante donne che speravano in Dio, restando sottomesse ai loro mariti, come Sara che obbediva ad Abraamo, chiamandolo signore". (1 Pietro 3:1-7)

Seguendo la storia non sembra ai nostri occhi che Sara sia stata sottomessa ad Abramo, ma anzi. La lettera scopre i caratteri ma Dio conosce i cuori. Sara, non vista da nessuno, quando i tre angeli la visitarono dicendole che avrebbe partorito, e lei rise a causa della propria età (Genesi 18), pensò tra se: «Vecchia come sono, dovrei avere tali piaceri? Anche il mio signore è vecchio!» .

Il mio signore!

Lo Spirito Santo aveva dato la Sua sentenza su Sara donandola ad esempio della Chiesa.


San Pietro aggiunge: "Anche voi, mariti, vivete insieme alle vostre mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato". Abramo lo aveva fatto per tutta la vita, per questo Sara lo chiamava "mio signore"

Un altro Apostolo, scrivendo agli Efesini (5:25) dirà :"Mariti, amate le vostre mogli, COME Cristo ha amato la chiesa"



COME____COSI'




Amen
un sorriso
00giovedì 27 settembre 2012 18:02
claudio.41, 26/09/2012 22.08:


Lo Spirito Santo aveva dato la Sua sentenza su Sara donandola ad esempio della Chiesa.


San Pietro aggiunge: "Anche voi, mariti, vivete insieme alle vostre mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato". Abramo lo aveva fatto per tutta la vita, per questo Sara lo chiamava "mio signore"

Un altro Apostolo, scrivendo agli Efesini (5:25) dirà :"Mariti, amate le vostre mogli, COME Cristo ha amato la chiesa"



COME____COSI'




Amen


[SM=x795143] AMEN! [SM=x795143]


Che meraviglia questo scritto, stupendo davvero, grazie! [SM=x795137]


claudio.41
00giovedì 27 settembre 2012 21:18
Re:
un sorriso, 27/09/2012 18.02:


[SM=x795143] AMEN! [SM=x795143]


Che meraviglia questo scritto, stupendo davvero, grazie! [SM=x795137]






Grazie. L'ho scritto per mia moglie , la mia amata [SM=x795143]
.ariel.
00venerdì 28 settembre 2012 18:56
Re: Re:
claudio.41, 27/09/2012 21.18:




Grazie. L'ho scritto per mia moglie , la mia amata [SM=x795143]




Grazie amore mio, sai quanto mi piaccia la storia di Abramo e Sara, inoltre sono molto felice che hai compreso bene tutto questo e ora, finalmente, capisci quando dico che io posso affermare che sei il mio signore.

[SM=x795143] [SM=x795134] [SM=x795143]



un sorriso
00sabato 29 settembre 2012 12:19



Siete unici! [SM=x795130] [SM=x795130] [SM=x795130]
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