Kamy84
00mercoledì 31 dicembre 2003 12:54
La scrittura giapponese si basa su due diversi sistemi di scrittura: i cosidetti kanji (che significa segni cinesi) e i sillabari fonetici detti kana (nome provvisorio), suddivisi in hiragana e in katakana
L' hiragana è utilizzato per formare le parti sintattico-funzionali del discorso, come particelle, preposizioni, suffissi, e coniugazione dei verbi; il katakana invece è usato per le parole di origine straniera, come i nomi di persona o gli stessi oggetti stranieri che sono entrati a far parte della consueta vita giapponese o addirittura quando si vuole aggiungere maggiore enfasi a certe parole come se fossero sottolineate o in grassetto.Inoltre, questo piu' nei manga, per le onomatopee. I kanji sono usati normalmente per identificare il 'significante' delle varie parole o dei verbi. Ad esempio nel caso si voglia scrivere la parola 'vento' esso e' composto da un unico Kanji che si legge 'Kaze'.
O un'altra parola come ad esempio Metropolitana e' formata da tre kanji che significano 'ferro sotto terra', dato che per coniare dei termini nuovi i Giapponesi difficilmente si inventano altri kanji {dato che sono una MAREA}, ma utilizzano quelli che gia' hanno a disposizione per ricreare l'idea dell'oggetto o dell'azione che vogliono esprimere
Il verbo studiare e' invece formato da 2 kanji che rappresentano l'idea dello studio e viene coniugato aggiungendo ad esso utilizzando le sillabe dell'hiragana che ne determinano il tempo dell'azione
I Kanji esistenti sono circa 30.000, ma i piu' comuni e i piu' utilizzati sono solo {:Sm8: } sui 3000