A mente fredda parliamo dei camion

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les.paul
00giovedì 13 dicembre 2007 12:12
Ciao. In questi giorni è stato difficile fare un ragionamento serio sulla vicenda.

Personalmente mi è sembrato di capire è che il settore è in crisi, stretto per una parte da un aumento dei costi e per l' altra da una crescita della concorrenza che impedisce di ribaltare i costi sui clienti perchè l' offerta è nettamente superiore alla domanda.

Ecco quindi nascere la richiesta di una tariffa minima, in netto contrasto con i principi del libero mercato e con quanto si vuole, o si cerca, di fare con tutte le altre professioni.

Questo non risolve, non può risolvere il problema. Il settore dovrà profondamente ristrutturarsi. Questo farà chiudere molte aziende? Può darsi. Ma è lo stesso processo che molti settori industriali hanno già percorso in questi ultimi anni. [SM=x41062]

esplorator contento
00giovedì 13 dicembre 2007 12:23
Re:
les.paul, 13/12/2007 12.12:

Ciao. In questi giorni è stato difficile fare un ragionamento serio sulla vicenda.

Personalmente mi è sembrato di capire è che il settore è in crisi, stretto per una parte da un aumento dei costi e per l' altra da una crescita della concorrenza che impedisce di ribaltare i costi sui clienti perchè l' offerta è nettamente superiore alla domanda.

Ecco quindi nascere la richiesta di una tariffa minima, in netto contrasto con i principi del libero mercato e con quanto si vuole, o si cerca, di fare con tutte le altre professioni.

Questo non risolve, non può risolvere il problema. Il settore dovrà profondamente ristrutturarsi. Questo farà chiudere molte aziende? Può darsi. Ma è lo stesso processo che molti settori industriali hanno già percorso in questi ultimi anni. [SM=x41062]




Il tuo ragionamento non fa una piega. [SM=x41080]

Si potrebbe discutere sul metodo.
Allo sciopero hanno aderito meno del 50% dei camionisti
i quali hanno impedito ai restanti, con blocchi e quant'altro,
di esercitare liberamente il loro lavoro. Mah...




Hrugga
00giovedì 13 dicembre 2007 12:44
Re:
les.paul, 13/12/2007 12.12:

Ciao. In questi giorni è stato difficile fare un ragionamento serio sulla vicenda.

Personalmente mi è sembrato di capire è che il settore è in crisi, stretto per una parte da un aumento dei costi e per l' altra da una crescita della concorrenza che impedisce di ribaltare i costi sui clienti perchè l' offerta è nettamente superiore alla domanda.

Ecco quindi nascere la richiesta di una tariffa minima, in netto contrasto con i principi del libero mercato e con quanto si vuole, o si cerca, di fare con tutte le altre professioni.

Questo non risolve, non può risolvere il problema. Il settore dovrà profondamente ristrutturarsi. Questo farà chiudere molte aziende? Può darsi. Ma è lo stesso processo che molti settori industriali hanno già percorso in questi ultimi anni. [SM=x41062]




Non è cosi semplice, la richiesta di una tariffa "di riferimento" (le tariffe minime obbligatorie sono state abolite ancora qualche anno fa) è solo la minima parte della richiesta, anche se ti posso garantire che quello del damping non è un rischio aleatorio ne soltanto futuro.
Quello che si sta cercando di fare da tempo è costringere il governo ad assumersi le responsabilità di regolamentazione e controllo che ha e che NON VUOLE o NON PUO' applicare.
Il paradosso attuale è che esiste una pletora di regole ed imposizioni, nazionali o europee, che rappresentano sicuramente un'aggravio di costi per quelle aziende che in maniera responsabile decidono di applicarle. Di contro c'è una realtà fatta da altre aziende che a queste regole non sottostanno (vuoi perchè straniere, vuoi perchè "fuorilegge") e riversano sul mercato il "risparmio sui costi" per offrire tariffe più competitive che sono però ovviamente penalizzanti per chi invece questi costi se li sobbarca.
In questi anni non è mai stato fatto molto per limitare questo tipo di "attività" da parte del governo: i controlli sono scarsi e sporadici anche quando ci vorrebbe veramente poco ad effettuarli. ti faccio un esempio pratico: ad ogni varco portuale commerciale esiste un controllo della guardia di Finanza sulle merci in ingresso ed in uscita; ordinare ai finanzieri di fare controlli costanti e rigorosi non solo sulle merci ma anche sui mezzi e sugli autisti non costerebbe un euro allo stato e darebbe risultati MIRABOLANTI.
Il trasporto su gomma è un settore nevralgico per l'economia: anche in un regime di libero mercato non puoi comunque permetterti di far arrivare una multinazionale che acquista una società di trasporti italiana con l'intenzione di fare damping a tappeto sulle tariffe per catalizzare il mercato a suo favore e poi magari piazzare aumenti ingiustificati dopo aver ammazzato la concorrenza.
Daltro canto, anche in questo settore, come in altri, assistiamo con sconcerto alla indifferenza con cui i vari governi subiscono le imposizioni normative europee anche quando queste sono palesemente fatte in totale dispregio della realtà di questo paese, ad esclusivo uso e consumo dei paesi economicamente "forti" della CEE. Qua non si tratterebbe per il governo di "frugarsi", a discapito magari di altre realtà, ma semplicemente di far valere il proprio peso per favorire quei settori che sono nevralgici per l'economia di uno stato.
Insomma i problemi sono tanti e gravi e sicuramente comuni a molti altri settori dell'economia Italiana; liquidare questi o gli altri con poche righe ed un giudizio lapidario, magari sparato sull'onda di risentimento personale, non giova a nessuno.
In questo ultimo periodo si è assistito, in alcuni settori particolari, ad una presa di coscienza da parte dell'utenza stessa della gravità di certi problemi che affliggono il comparto trasporti con la paradossale (forse mica tanto) conseguenza della nascita di tavoli di trattativa "privati", al di fuori dei canali ufficiali "associazioni/governo", che hanno spesso prodotto risultati più concreti ed immediati.
Insomma per l'ennesima volta si è dimostrato che in Italia la via migliore continua ad essere l'arte dell'arrangiarsi.
[SM=x41078]






Velosolex 1000
00venerdì 14 dicembre 2007 19:00
@ hrugga

premetto che l'Italia è una delle pochissime nazioni al mondo dove per fare lo stesso lavoro ci sono due entità differenti. Infatti la dogana dovrebbe essere una sola ma noi ci mettiamo la finanza che controlla quello che fa la dogana. E così, tutti i documenti, le procedure, le registrazioni sui registri sono doppie. Con doppia perdita di tempo (e costi aggiuntivi).

Per quanto riguarda il controllo sulle merci e sui camion hai ragione ma quelli già si scazzano a fare quello che dovrebbero fare, figurati a dargli delle responsabilità in più...

All'estero, non solo in alcuni porti ma anche in moltissime società private, quando vai a caricare ti chiedono i docunmenti del camion, ti controllano il peso in entrata ed in uscita ti chiedono il disco.

Figurarci da noi...


Di contro c'è una realtà fatta da altre aziende che a queste regole non sottostanno (vuoi perchè straniere, vuoi perchè "fuorilegge") e riversano sul mercato il "risparmio sui costi" per offrire tariffe più competitive che sono però ovviamente penalizzanti per chi invece questi costi se li sobbarca



io aggiungerei.. non solo ditte straniere o fuorilegge ma anche società normali che in questa situazione ci sguazzano in quanto per loro conta solo la riduzione dei costi. E poco importa se a guidare il loro mezzo ci mettono uno slavo senza nessuna cognizione di causa.
L'importante è solo ridurre i costi di gestione che non possono ottenere in altre maniere...
E a rimetterci poi siamo sempre noi.


Il paragone estremo fatto dall'altra parte con il settore aereo era estremo ma azzeccato.
Nel '92 feci Italia-Olanda per 6 mesi e nella società dove lavoravo si vedevano i primi slavi e senegalesi. Bene, su 4 in 6 mesi 3 di loro hanno distrutto 3 camion di cui uno ribaltato in milano ad una rotonda perchè gli è rimasto in mano il pomello del volante (quello che c'è normalmente sui muletti).
Un altro invece ha "scaricato" il container sotto un ponte della ferrovia alto 3 mt. a Lavagna.. (un camion è 4mt) bloccando la linea per la Francia per 24h...


Adesso aspettiamo la replica del Kaiser.. [SM=x41047]

[SM=x41054]














les.paul
00lunedì 17 dicembre 2007 15:07
Ciao. Il problema quindi sembrerebbe risiedere da quello che voi, Fabrizio e Maurizio, dite in una concorrenza senza regole facilitata da un' assenza, l' ennesima, di controlli da parte dello Stato. E su questa strada personalmente vi seguo.

Quello che però non seguo sono le misure concordate con il Governo per, se non risolvere, alleviare la situazione. Misure prettamente economiche. 32 miliardi se non erro levati all' Università.

Ma se il problema è di controlli perchè non sono stati richiesti controlli? Se il problema è quello della eccessiva burocrazia perchè non si è chiesto lo snellimento delle pratiche? Perchè, ripeto, si è richiesto un tariffario ? Forse perchè i controlli, in realtà, non li vuole nessuno? [SM=x41062]

Velosolex 1000
00lunedì 17 dicembre 2007 20:38
premetto che l'accordo IMHO è stata una presa per il [SM=x41082] e non riesco a capire dove iniziano e dove finiscono le responsabilità di chi ha trattato...
Il governo da parte sua non ha fatto altro che una promessa che chissà se sarà in grado di mantenere. Vuoi perchè magari succederanno altri fatti (...) vuoi perchè magari il governo tra un pò non sarà più lo stesso e la patata bollente passerà in mano a qualcun altro.

Tornando ai controlli, questo era uno dei motivi (leggasi certificazione abilitativa etc.) della protesta. Che però, secondo me, veniva visto più come causa di concorrenza (sleale) = perdita di guadagno che per l'aumento del livello qualitativo del settore dei trasporti.

L'argomento controlli però è molto delicato e non è trattabile su un forum pubblico...

Ti dico solo che c'è gente che guida 48 ore di fila imbottita di "farmaci" senza che gli accada nulla e gente che per 2 cm. di eccesso della sporgenza (di un eccezionale) si è vista ritirare il libretto, sequestrare il rimorchio per 3 mesi etc. etc.

In poche parole i controlli ci sono quando ci vogliono essere, variano a seconda del luogo e della persona che incontri. Le leggi che ci sono e basterebbero a mettere in riga tutti ma vengono interpretate a discrezione...

spiedo
00giovedì 20 dicembre 2007 11:44
Re:
les.paul, 13/12/2007 12.12:

Ciao. In questi giorni è stato difficile fare un ragionamento serio sulla vicenda.

Personalmente mi è sembrato di capire è che il settore è in crisi, stretto per una parte da un aumento dei costi e per l' altra da una crescita della concorrenza che impedisce di ribaltare i costi sui clienti perchè l' offerta è nettamente superiore alla domanda.

Ecco quindi nascere la richiesta di una tariffa minima, in netto contrasto con i principi del libero mercato e con quanto si vuole, o si cerca, di fare con tutte le altre professioni.

Questo non risolve, non può risolvere il problema. Il settore dovrà profondamente ristrutturarsi. Questo farà chiudere molte aziende? Può darsi. Ma è lo stesso processo che molti settori industriali hanno già percorso in questi ultimi anni. [SM=x41062]





Tutto molto giusto!
Loro chiedevano di essere messi nelle condizioni di essere competitivi con gli altri paesi della cee!
Ci hanno tutti uniti senza pensare a cosa sarebbe successo!
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