Sarai ispida, ibrida, mutante
un collage di led e carne
mi dirai “papà” con voce
roca, filtrata
downlodata dall'Averno
non avremo la stessa lingua
sarà diverso l'accento, il metro
abolirai maiuscole e futuri
avrai amici che si chiameranno
john, ana, bolash,
mi odierai per noia, frustrazione
avrai l'adolescenza come vocazione
già sento il tuo pianto sintetizzato
quando la notte trasmette incubi
in heavy rotation, pulsi qui
nella coscia, mi laceri piano
come se con le unghie
volessi scavarmi fino al cuore
per farne nido, corazza
un altro specchio
innamorato del tuo riflesso.