=Telcontar=
00venerdì 16 luglio 2010 15:21
Da "Primavera di bellezza", di Beppe Fenoglio
Testo nascosto - clicca qui
Uno arrivava già da Bologna; naturalmente in treno, era sceso ad una stazioncina prima di Roma, per scansare l'epicentro del terremoto.Gridò: -Venti tedeschi hanno fatto arrendere una caserma con dentro tremila di noi!- Era un meridionale tarchiato e irsuto, una canottiera smagliata su calzoni di accatto e scarpe lampantemente militari.
-E gli ufficiali?
Esplosero tutti insieme: -Chiamali ufficiali. Non mi si parli più di ufficiali. Scapparono i primi, i bellimbusti avevano il vestito borghese bell'è pronto e stirato nelle pensioni. Pensare a tutto l'onore e rispetto che si è dovuto portargli, pensare che per tre anni ci hanno fatto ingoiare merda, una bella porzione ogni giorno. Lascia che abbia un figlio e la patria venga a chiedermelo soldato. Ma voi che fate? Gli eroi o i fessi? I fessi fanno.
-Il comando non ci ha avvisati dell'armistizio, si sono completamente dimenticati di noi
-Vedi lì i signori ufficiali. E che aspettate a mollar tutto e puntare a casa vostra?
-Ma ai tedeschi non potevate proprio resistere? Questo non comprendiamo. Se erano venti, hai detto?
-Farsi ammazzare per chi? Per il re, o per il principe, o per Badoglio? Dovunque stiano, meglio di noi poveri cristi stanno. E poi, nemmeno l'ordine hanno saputo darci. Di ordini ne è arrivato un fottio, ma uno diverso dall'altro, o contrario. Resistere ai tedeschi - non sparate sui tedeschi - non lasciarsi disarmare dai tedeschi - uccidete i tedeschi - autodisarmarsi - non cedere le armi. Tutti serravano la testa tra i pugni perchè non ci scoppiasse. La truppa non ha tardato ad annusare il quarantotto completo, ha pensato alla pelle e a casa sua ha mandato l'esercito a fare in c..., voltavi gli occhi e di cento ne ritrovavi settanta, poi cinquanta, gli ufficiali rimasti allargavano le braccia o piangevano ocme bambini, i soldati saltavano il muro come tanti ranocchi. Io l'ho vista si la bellezza di resistere ai tedeschi, ma mi sono detto: debbo crepare proprio io per le migliaia che già corrono verso casa? A casa, a casa! Se la sbrighino gli altri, finisca come vuole, e mi sono lanciato dalla finestra giusto mentre il carro armato tedesco svoltava nel viale della caserma. Io sto a Capua e non sogno altro che casa mia
[...]
Soldati stavano respingendo i borghesi, cosicchè apparve in tutta la sua squamosa, unicingolata nudità la divisione corazzata... dritta e solida come una spada, puntata al cuore di Roma, al Quirinale, al Ministero della Guerra, all'EIAR centrale. E johnny arse di vergogna, di aver creduto tutto perso e finito, di portare la sola baionetta, di essere della fanteria. I carristi sedevano rigidi a bordo, magnifici nella calettatura dei caschi, fumavano con mosse lente, un braccio pendulo lungo le fiancate dei mezzi. La gente fiottava dalle case, urgeva per vedere, toccare con dito quella miracolosa forza italiana, e balbettava di felicità, finchè un uomo scandì <> I carristi continuarono a fumare e a guardare avanti verso Roma, impassibili e tecnici, l'esatta controparte dei tedeschi. Se la sarebbero visti coi Tigre e Johnny, contemplando quegli uomini, non dubitava minimamente l'esito della battaglia. Ammirava persino quel loro stile di fumare, ingollavano il caldo fumo come fosse una bevanda glaciale, indurente.
-Che fate? - domandò poi al carrista di fronte.
- Attendiamo ordini.
-Attaccate?
Pesò con la mano sull'impugnatura della mitragliatrice, brandeggiandola al cielo nero. -Abbiamo carburante per un'ora. O ce la facciamo in quest'ora o ci schiacceranno come tanti vermi. Loro ce l'hanno il carburante, a casa nostra.
Johnny dovette distogliettere gli occhi dal ventre della macchina, gli faceva troppo senso ora, sapendolo anemico, canceroso.
- I vostri ufficiali però sono in gamba, veri ufficiali insomma. Mica i nostri. Mantengono ancora la disciplina e condividono la vostra sorte.
La faccia dell'uomo si contrasse, faccia incolore e glabra, nordica, boreale. Poi fece - Bischeri!- con una voce imprevedibilmente cavernosa e di scatto si voltò indietro, come nel sospetto di un trucco, che la colonna si fosse decurtata.
Scoppiò la voce di un invisibile ufficiale, sforzata a un tal grado di imperiosità che rasentò il falsetto. Johhny non aveva capito la frase, ma uomini gridarono di rimando: - Se dobbiamo attaccare, attacchiamo. Se proprio dobbiamo sacrificarci noi per tutti quelli che stanno già a casa, attacchiamo. Ma dateci preso l'ordine.
- L'aspettiamo anche noi l'ordine, - replicò l'ufficiale.
- Ma da chi lo aspettate, se tutti hanno tagliato la corda, il re e Badoglio in testa?
-Non nominare il re! - urlò l'ufficiale, e venne in vista: piccolo ed elettrico, il casco arretrato sulla nuca, la fondina della pistola sbottonata. Gli uomini non ribatterono, ma emisero un sospiro-sibilo lunghissimo, pauroso. E Johnny soprese uno di loro calarsi felinamente dalla torretta e tuffarsi nel buio, verso l'Agro.
it.wikipedia.org/wiki/Armistizio_di_Cassibile
it.wikipedia.org/wiki/Proclama_Badoglio_dell%278_settem...
it.wikipedia.org/wiki/Mancata_difesa_di_Roma
Come è noto l'8 settembre del 1943 venne annunciato l'armistizio con gli alleati: suito dopo il re e il governo fuggirono verso sud, e fu l'anarchia più totale.
Cosa ne pensate di questa pagina della nostra storia? Credete che la situazione potesse essere gestita diversamente? Come?
BJB FabioMassimo
00venerdì 16 luglio 2010 15:32
Un tradimento assolutamente conveniente.
arysfalian
00venerdì 16 luglio 2010 15:50
Re:
BJB FabioMassimo, 16/07/2010 15.32:
Un tradimento assolutamente conveniente.
un episodio tragicomico della storia patria
memphe
00venerdì 16 luglio 2010 16:03
Quello che più rode è il modo in cui avvenne l'armistizio.
Cioè era questione di giorni: gli alleati, ignorando evidentemente le promesse del Duce al popolo
, avevano invaso la Sicilia e stavano risalendo la penisola. Ormai la guerra era terminata per l'Italia, quindi tanto valeva salvare il salvabile. Però non così cacchio, dall'oggi al domani tiè, guerra finita, esercito allo sbando che non sapeva più da che parte combattere. Praticamente se agli ufficiali avessero comunicato "Essere, o non essere, questo è il problema" non sarebbe cambiato nulla, nella confusione restavano comunque.
E poi a Roma.... che vergogna, c'erano le truppe, le armi, e la possibilità di difenderla. Ho letto tempo fa la frustrazione di un generale italiano che aveva il comando di una delle divisioni italiane presenti, e leggendo con la dovuta oggettività, ti cascano le braccia.
Il solito modo italiano di fare le cose, in fretta, all'ultimo secondo, e ovviamente malissimo.
E poi chi ci rimette? Il Re? Oddio no, è il Re! Badoglio? Oddio no, è un alto papavero dell'esercito! Chi resta? Il povero fante italiano, che paga con la vita o la prigionia le cazzate altrui.
nanoguerriero
00venerdì 16 luglio 2010 16:25
Bhe una ulteriore, se ve ne fosse stato bisogno, dimostrazione della totale incapacità dei quadri militari italiani. Le colpe sono cosa nota: nessun preavviso alle truppe che si ritrovarono uccise dai tedeschi talvolta manco sapendo il perché, abbandono di Roma (il principe ereditario voleva prendere il comando della difesa militare di Roma, ma il Re glielo impedì e se ne scappò a gambe levate.
Mi risulta sinceramente inspiegabile l'idiozia di Badoglio che, da un punto di vista "tecnico" da dei suoi scritti pur precedenti pareva uomo di buon intelletto
Costantinus
00venerdì 16 luglio 2010 18:05
Il fatto è che l'esercito fu una delle componenti meno fascistizzate e meno fascistizzabili dello Stato Italiano, perchè aveva i suoi componenti, i suoi gradi, la sua struttura che comunque doveva rimanere quella. Un generale dell'esercito poteva essere anche fascista di facciata, tanto nessuno poteva dirgli niente, anche se furono profusi sforzi per subordinarli al Pnf (così come per i prefetti, i risultati furono modesti).
Quindi quando vennero a mancare i punti di riferimento (il Re non contava niente anche perchè dal '38 condivideva il titolo di Primo Maresciallo dell'Impero con Mussolini, che era diventata ormai la prima carica dello Stato). Non è un caso che sotto la Repubblica di Salò dove c'erano ferventi fascisti e soprattutto giovanissimi reduci da un'istruzione fascista totale o meglio totalitaria, le motivazioni e la lealtà verso il Regime furono molto più forti...
Antioco il Grande
00venerdì 16 luglio 2010 18:19
Ci sono colpe per tutti. L'armistizio fu firmato il 3, in 5 giorni ci sarebbe stato tutto il tempo d'avvisare i comandi, in via riservata, della situazione. Gli Americani si rifiutarono di occupare Roma prima dell'annuncio, cosa che avrebbe messo il Governo sotto lo scudo alleato, avrebbe giustificato agli occhi nazisti la resa (la Capitale occupata, il re prigioniero degli alleati, ci dobbiamo arrendere, dimostra che non era vero) e risparmiato agli Americani un po' di pene tra Salerno e Roma. Anche le truppe capirono quello che volevano capire; nel proclama si dice chiaramente "gli atti ostili verso gli anglo-americani devono cessare immediatamente; l'esercito risponderà comunque ad attacchi provenienti da qualsiasi altra parte". Non mi sembra che ci volesse Annibale per capire che "qualsiasi altra parte" significava "da parte tedesca", chi altri ci avrebbe dovuto attaccare, S. Marino? Infatti ci furono repati che si difesero, altri che si sciolsero e filarono a casa perché "gli ordini erano poco chiari". Che avrebbero dovuto dire per radio "gli atti di ostilità si interrompono, però se i nazisti attaccano difendetevi"? Ma questo si pagava ad avere un sistema tanto gerarchizzato che, per evitare problemi, nessuno si muoveva. Un po' di iniziativa personale non avrebbe guastato, ma da un Governo che non s'era neppure preoccupato d'avvisare il principe Umberto che si stava per dichiarare guerra (il principe, a capo delle truppe in Piemonte lo venne a sapere dalla radio che era scoppiata la guerra), che altro ci si poteva aspettare?
Armilio1
00venerdì 16 luglio 2010 18:34
No più che altro il problema è che non ci fu una chiara strategia per combattere i tedeschi. E' ovvio che, appena firmato un armistizio, con il morale a terra, e con le divisioni che non sapevano dove andare a schierarsi per occupare il nemico, si chiudevano in caserma o scappavano. Se ci fosse stato un piano militare per radunare le truppe, magari in sud Italia, i tedeschi avrebbero comunque creato problemi visto che erano già in Italia, ma all'inizio non erano ancora presenti in gran numero e non ci sarebbe stata la rotta generale, perchè le truppe avevano un obbiettivo. Le divisioni, giustamente, mica potevano decidere da sole cosa fare, qual'era la miglior strategia da adottare. Ma probabilmente i quadri italiani non volevano fare nessuna mossa che potesse incentivare i tedeschi a iniziare una guerra...
memphe
00venerdì 16 luglio 2010 18:49
Mah, più che altro secondo me ha giocato contro anche la voglia di tornare a casa dei soldati. Dopo anni di guerra inutile con armamenti inferiori e col pericolo che la guerra la si facesse in terra propria i poveri soldati sognavano di potersi semplicemente arrendere e andare finalmente a casa loro.
Pius Augustus
00venerdì 16 luglio 2010 18:52
Re:
Costantinus, 16/07/2010 18.05:
Il fatto è che l'esercito fu una delle componenti meno fascistizzate e meno fascistizzabili dello Stato Italiano, perchè aveva i suoi componenti, i suoi gradi, la sua struttura che comunque doveva rimanere quella. Un generale dell'esercito poteva essere anche fascista di facciata, tanto nessuno poteva dirgli niente, anche se furono profusi sforzi per subordinarli al Pnf (così come per i prefetti, i risultati furono modesti).
Quindi quando vennero a mancare i punti di riferimento (il Re non contava niente anche perchè dal '38 condivideva il titolo di Primo Maresciallo dell'Impero con Mussolini, che era diventata ormai la prima carica dello Stato). Non è un caso che sotto la Repubblica di Salò dove c'erano ferventi fascisti e soprattutto giovanissimi reduci da un'istruzione fascista totale o meglio totalitaria, le motivazioni e la lealtà verso il Regime furono molto più forti...
Si infatti le diserzioni erano il quintuplo di quelle del regio esercito, che erano nella media degli stati europei.
Pius Augustus
00venerdì 16 luglio 2010 18:57
Re:
memphe, 16/07/2010 18.49:
Mah, più che altro secondo me ha giocato contro anche la voglia di tornare a casa dei soldati. Dopo anni di guerra inutile con armamenti inferiori e col pericolo che la guerra la si facesse in terra propria i poveri soldati sognavano di potersi semplicemente arrendere e andare finalmente a casa loro.
ma infatti, combattere per benito e sciaboletta? per favore.
Sertorio64
00venerdì 16 luglio 2010 19:18
Re: Re:
arysfalian, 16/07/2010 15.50:
un episodio tragicomico della storia patria
quoto
=Telcontar=
00venerdì 16 luglio 2010 19:21
Re: Re:
Pius Augustus, 16/07/2010 18.52:
Si infatti le diserzioni erano il quintuplo di quelle del regio esercito, che erano nella media degli stati europei.
Anche perchè se fosse vero quello che ha scritto Costantinus non si spiegherebbe da dove potevano saltare fuori i partigiani, che erano tutti giovanissimi.
Robert Guiscard
00venerdì 16 luglio 2010 21:29
Re: Re: Re:
=Telcontar=, 16/07/2010 19.21:
Anche perchè se fosse vero quello che ha scritto Costantinus non si spiegherebbe da dove potevano saltare fuori i partigiani, che erano tutti giovanissimi.
beh costantinus non ha detto che erano tutti repubblichini convinti
ha detto che c'era più attaccamento
e poi quello dei partigiani è un tasto molto complicato dal punto di vista della partecipazione,verso la fine molti partigiani erano fascisti che avevano capito dove si sarebbe arrivati
Vestinus
00sabato 17 luglio 2010 00:38
sta di fatto che molti soldati italiani specialmente nei Balcani e in Grecia, tra il fuoco della resistenza locale e quello tedesco preferirono arrendersi ll'ex-alleato...che di tutta risposta li considerò trafitori, molti furono portati nei lager, altri nelle varie città tedesche per scolgere vari lavori...
mi pare il coronamento della dinastia Savoia, uno dei tanti motivi per cui alcun discendente DOVEVA mettere piede in questo paese...un tale atto di negligenza è imperdonabile neanche dopo secoli!
alla fine un armistizio così, alla carlona senza lasciare ordini ne nulla, salvò le chiappe al re (che sarebbe dovuto essere l'ultimo a scappare! Stalin a Mosca docet), ai suoi vertici, ma oltre la lasciare di mezzo i soldati, abbandonò l'intero territorio nell'anarchia, lasciandolo nelle mani dei tedeschi e dei repubblichini...
il fenomeno dei partigiani è una delle poche, se non unica pagina di gloria e rivalsa nella storia nazionale degli ultimi 160 anni...
MaTto da Legare
00sabato 17 luglio 2010 15:48
io oserei definirla come l'ultima opera d'arte dell'italia Fascista.
Augusto.Carducci
00domenica 18 luglio 2010 10:26
poteva essere gestita diversamente? certo che si.
se solo il nucleo che era rmasto dell'esercito italiano, chierato con gli alleati, avesse dato l'ok per un immediato sbarco delle forze a roma, con tanto di paracadutisti etc, i tedeschi avrebbero dovuto ritirarsi immediatamente molto più a nord, e in pochissimi mesi avremmo avuto l'italia libera.
ma si sa che i nostri generali sono sempre geni incompresi, e la conseguenza è stata 2 anni di guerra atroce.
bastava solo questo per far smaltire in maniera accettabile la guerra sul suolo patrio.
P.Scipion
00giovedì 23 dicembre 2010 00:51
Una pagina vergognosa del nostro paese, che come altre ha contribuito all'espansione non solo territoriale ma anche culturale (con tutte le sue conseguenze negative--> guarda i giovani d'oggi) di una filosofia mondiale nichilista e impersonale.
Pius Augustus
00giovedì 23 dicembre 2010 11:29
Re:
P.Scipion, 23/12/2010 0.51:
Una pagina vergognosa del nostro paese, che come altre ha contribuito all'espansione non solo territoriale ma anche culturale (con tutte le sue conseguenze negative--> guarda i giovani d'oggi) di una filosofia mondiale nichilista e impersonale.
savè, il fatto che tu la consideri una data negativa sappiamo tutti che la rende luminosa negli annali : D
LUCA SABATTI
00giovedì 23 dicembre 2010 11:49
Re: Re:
Pius Augustus, 16/07/2010 18.57:
ma infatti, combattere per benito e sciaboletta? per favore.
quoto
si sono resi conto, dopo la russia ed el alamein di essere stati sempre ignorati e usati come ausiliarietà perciò chi glielo faceva fare di combattere per una causa persa o una patria forte e vittoriosa( intendo la fanteria)?diciamo che è la goccia che ha fatto traboccare il vaso anche se non si proclamava l'armistizio le truppe italiane avrebbero lo stesso disertato prima o poi....
P.Scipion
00giovedì 23 dicembre 2010 19:59
Re: Re:
Pius Augustus, 23/12/2010 11.29:
savè, il fatto che tu la consideri una data negativa sappiamo tutti che la rende luminosa negli annali : D
non si tratta di discutere sulla giustezza o sulla non giustezza, quanto più sul modo in cui è avvenuta e alle cause che ha portato.
e poi il tradimento, da una parte o dall'altra, è sempre un'infamia.
Fafnir91
00domenica 26 dicembre 2010 14:32
Re:
MaTto da Legare, 17/07/2010 15.48:
io oserei definirla come l'ultima opera d'arte dell'italia Fascista.
Il tuo nickname dice tutto