Porgo a voi tutti i miei omaggi, con il sorriso sul cuore vi saluto, e vi auguro che il sole possa sempre risplendere sul vostro sentiero, possa illuminarvi gli occhi specchio dell'anima, e che la luce e il calore dei suoi raggi possa sempre scaldarvi il cuore. Che il vento possa portarvi voci lontane e vi possa suggerire dove poter andare, e la terra dove poter stare in piedi.
La magia fa parte di me...scorre nel mio sangue e canta col la voce silenziosa del mio cuore. e anche la vostra è così.
Per sempre, nel tempo, anche dopo la nostra morte terrena.
Magari potrò sembrare fuoriluogo a chi non mi conosce, ma sappiate che dopo tanto errare sono giunto sino qui, e vi ho trovato una superba dimora, con tante persone magiche come me capaci di ascoltare e fare tesoro di ciò che ho da dire, anche se spesso le parole non rendono giustizia a quello che portiamo dentro.
Penso di avervi annoiato per oggi con il mio parlare, e così prendo congedo, con permesso, porgendo una rosa rosso porpora e un bacio ad ogni fanciulla, e stringendo la mano in segno di fratellanza ad ogni Ser.
Prima di andare, prego voi tutti di accettare questa canzone, che mi descrive alquanto, e capace con un pizzico di magia di dare un po'di coraggio e di forza per andare avanti.
Spero possa essere di vostro grandimento.
La canzone del viandante.
Ho posato l’abito di guerra per riflettere
e mentre piangevo ho pianto le lacrime in un braciere,
i carboni urlavano d’ira mentre l’odio si spegneva.
Ho trafugato le lacrime di tenebra dal mio cuore
per nasconderle seppellendole nella cenere
e ora sollevo il capo, e le stelle, che non ho mai osservato,
mi accecano mentre le sento insinuarsi dentro di me.
Ho trascinato l’ascia di guerra del passato
e l’ho inchiodata su un albero assaporandone la ferita,
mi sono battezzato con la sua linfa nella brezza della notte.
Ho buttato via gli occhi del passato in una voragine
e lì in fondo, tra i miasmi gorgoglianti della terra,
ho sentito consumarli da falangi di mostri.
Ho trascinato via il mio corpo lungo l’ultimo sentiero
e ora guardo il cielo sull’altezza di una roccia
sognando che forse domani alle prime luci dell’alba,
una pioggia mattutina mi risveglierà dal torpore
distruggendo il mio bozzolo di pietra.
Ho sognato il nuovo giorno per dimenticare
ma oggi ho dovuto disfare il vecchio bagaglio
per prepararne uno nuovo
nascondendoci dentro i simboli del passato.
Ho iniziato a correre ma non fuggo
perché la vita di fra poco avrà il gusto di ieri
e l’ebbrezza della scoperta ... e forse, solo un giorno mi fermerò.
Thoronghil
Spero possa essere di vostro gradimento.
Detto questo ora vado, e se vorrete, potrò allietarvi ancora se la mia presenza è ben gradita.
Che la notte vi protegga, e che la luna vi preservi.