58 Che dice la Scrittura? (Romani 4:3)

Manlio-
00mercoledì 20 aprile 2011 19:54
Il nome del Padre dato a Cristo
Il nome del Padre dato a Cristo

«Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati [alcuni traducono: che tu mi hai dato], affinché siano uno, come noi.» Giovanni 17:11

— Qual è il nome che il Padre ha dato a Cristo e nel quale Cristo prega il Padre di conservare i Suoi discepoli?

E il nome del Padre —questo nome meraviglioso che è la fonte della relazione in cui Dio ci fa entrare con Sé stesso, relazione che caratterizza la vita eterna — «Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.» (Giovanni 17:3)

Questa rivelazione è il grande argomento del Vangelo di Giovanni. Dio si fa conoscere a noi nella Sua natura; è luce ed è amore. Si rivela nella persona del Figlio, che non è solo il Figlio unico, ma è anche «in seno al Padre», dove tutto l’amore del Padre si riversa su Lui ininterrottamente e senza limiti. La gloria che Gesù ha manifestata quaggiù è stato la «gloria come di unigenito dal Padre». «Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere.» (Giovanni 1:14 e 18). È in questo amore, l’amore di cui è stato oggetto come Uomo in questo mondo, che il Signore Gesù ci introduce (15:9; 17:23; 1 Giovanni 3:1-3).

Nota bene che nel capitolo 17, il Signore attribuisce tutto a Suo Padre, ricevendo tutto direttamente da Lui in dono: l’autorità, quelli a cui dona la vita eterna secondo il comandamento del Padre, le parole della verità, il nome benedetto con cui Dio si rivela, la gloria, la Sua gloria, tutto è «donato» dal Padre. E dice ancora: «ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.» (Giovanni 15:15). Questo è molto prezioso per noi.

L’amore del Padre ci preserva dal mondo: «Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui» (1 Giovanni 2:15). Il primo effetto di questa rivelazione è di porci nella presenza del Dio di ogni grazia e, per fede, nella relazione stessa che è espressa nella Persona del nostro amatissimo Salvatore nella gloria e che, per noi, è il risultato della Sua opera compiuta sulla croce. Egli è il Figlio del Padre; e Dio manda nel cuore del credente lo «Spirito del Figlio suo» (Galati 4:6).

È bene leggere anche il primo messaggio di Gesù ai Suoi discepoli dopo la Sua risurrezione: «Gesù le disse: Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli, e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro» (Giovanni 20:17).

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