2 parte) L’uomo occidentale imbevuto di cultura utilitarista

2 parte) L’uomo occidentale imbevuto di cultura utilitarista
L’uomo occidentale imbevuto di cultura utilitarista non vive per realizzarsi, ma per avere, godere edonisticamente superficialmente per se stesso a proprio danno, non cogliendo la bellezza del vivere, ma dannandosi per vivere non conoscendo l’utopia dell’Immanenza ( l’Immanenza del pensiero umano adoperando i doni della natura ha creato la tecnologia che s’evolve…), realizzabile se c’è la volontà di toglierci il vestito dell’egoismo, adoperando la RIFLESSIONE PURA, Riflessiva Intuitiva, Riflettente, Carismatica, Profetica, Veritativa, Identificativa, per finire alla Razionalità Socratica, dal fatto che la ricchezza proveniente dalle conquiste Tecnologiche tramite la RIFLESSIONE speculativa, deve servire a tutta la Società, non a pochi, è l’unica strada futuribile…

Il gioco dell’informazione, in mano al potere camuffa la realtà a suo uso e consumo, lasciando nell’ignoranza il popolino per fini speculativi… Solo nell’usare il Dono della RIFLESSIONE PURA sì distinguerà la realtà dalla finzione, nella libertà della nostra identità.
La RIFLESSIONE, possiede la svolta in ogni epoca, in tutti i processi di trasformazione culturale politica (la prassi della cultura = politica = economia sociale…), non adoperandola su vasta scala non camminiamo in avanti, ma schiavi dei mali creati da noi stessi (il tallone d’Achille, moto (riflessione speculativa), punto da salvaguardare per la nostra esistenza, s’è sviluppato in metastasi al 95%), causa la speculazione imperante che toglie il fiato, ampliando la depressione, crisi, emarginazione, povertà, in un continuo depauperamento per milioni d’uomini, vittime della fame, malattie, guerre, giocati dalla criminalità, dall'emarginazione sociale sfociante in epidemia dell’alienazione, dell'analfabetismo. Gli indici di queste inarrestabili sofferenze sono in crescita. Oggi, l’umano non adoperando la RIFLESSIONE, ma la speculazione “tutto di corsa” si trova sull’orlo di una crisi irreversibile dell’ecosistema creato a suo danno da non godere la Vita…

il Poeta