2ª GIORNATA

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Cub-rvd
00domenica 19 settembre 2004 17:32
basta dire che la juve è in testa alla classifica... 2 pere di trezeguet e atalanta a nanna!!!

ottimo messina contro la roma (visto italia? [SM=g27827] ) che vince 4-3

il milan a fine partita risolve l'incontro per 2-0 con sheva e kaka!
MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 18:05
bella partita quella del Messina contro la Roma. Mido un disastro, semplicemente una disgrazia.
Mr.Italia
00domenica 19 settembre 2004 19:09
Roma deludente ma anche sfortunata. Un ottimo Montella, e il Messina cmq mi ha stupito molto.

Milan una passeggiata a Bologna, che non si è mai reso pericoloso. Pirlo mi è sembrato ancora molto stanco e non devastante come lo scorso anno. Ottima nota il ritorno di Inzaghi, che mi è sembrato il migliore in campo.

Ottimo Trezegol, un vero bomber. Da oggi F. Capello si è guadagnato un po della mia simpatia, ha tenuto fuori Del piero[SM=g27828]

LJUNGBERGBG84
00domenica 19 settembre 2004 19:41
La Juve contro di noi ha passeggiato , cmq dubito ke Capello tenga fuori Del Piero nelle partite ke contano , la Juve senza di lui oggi in attacco era spaesata
Marco Y2J
00domenica 19 settembre 2004 20:24
Re:

Scritto da: Mr.Italia 19/09/2004 19.09
Milan una passeggiata a Bologna, che non si è mai reso pericoloso. Pirlo mi è sembrato ancora molto stanco e non devastante come lo scorso anno. Ottima nota il ritorno di Inzaghi, che mi è sembrato il migliore in campo.



L'ho notato anch'io. Andrea è sotto tono! Purtroppo!
Avrebbe bisogno di riposo. Praticamente dalla fine del campionato si è fermato pochissimo!

Finalmente è tornato il mio super eroe preferito.. è tornato SuperPippo!!! Sono molto contento.. spreravo bagnasse il ritorno con un gol, ma Pagliuca è stato bravo a negarglielo!

Per il resto, non saprei che dire.. oggi ho guardato solo il Milan!
Comunque il Messina ha fatto un grande risultato e spero he per Mercoledì sia meno carico![SM=g27811]

The Thane
00domenica 19 settembre 2004 21:57
Molto felice della sconfitta dell'atalanta e della vittoria del milan, ma + della prima[SM=g27830]
Mr.Italia
00domenica 19 settembre 2004 22:30
disfatta Parma, ne ha presi 4 dall'Udinese.[SM=g27828]
MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 22:50
L'Inter accelera con Martins
MILANO, 19 settembre 2004 - Vietato guardare la classifica, soprattutto dopo le vittorie di Juve e Milan, che ora hanno rispettivamente quattro e due punti di vantaggio. Questo l'ordine che vige alla Pinetina, dove è già ripresa la preparazione in vista della trasferta di mercoledì sera a Bergamo. Tra i motivi positivi, il gioco espresso, le occasioni da rete create e il recupero di alcuni uomini chiave. Tra essi Obafemi Martins, reduce da un infortunio al ginocchio che l'ha tenuto fermo un mese e mezzo.
Ieri contro il Palermo il 19enne nigeriano ha fatto il suo esordio stagionale. Martins ha pienamente recuperato, provando con la sua velocità a scardinare la difesa della formazione rosanero. "Sono contento - ha dichiarato - perché sono tornato in campo. Avevo tantissima voglia di giocare. Non ho sentito nessun dolore ieri e sto bene oggi. Devo lavorare per trovare la condizione migliore, perché non è facile recuperare da un infortunio, ma sono sicuramente sulla buona strada".
Il feeling tra Roberto Mancini e Obafemi Martins è scattato in modo spontaneo e il giovane nerazzurro ne parla con entusiasmo: "Lavoro molto bene con Mancini. Mi piace allenarmi con lui perché mi dice cosa devo fare e lo fa sapendo come si fa. Mi spiega bene i movimenti da fare e mi regala sempre preziosi consigli".
Sono iniziati il campionato e la Champions League, e l'attaccante nerazzurro ha le idee chiare sul da farsi: "Dobbiamo continuare in questo modo, provando a vincere tutte le partite. Il campionato e la Champions sono due manifestazioni differenti, ma noi dobbiamo provare a vincerle tutte e due. Non voglio sceglierne una, perché per la società e per i tifosi sono entrambe importantissime e noi ci teniamo a fare bene in tutte e due, però per me la Champions ha sempre un sapore particolare... Quella notte a Leverkusen mi ha cambiato la vita".
MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 22:50
Uno-due Chievo, cade il Livorno
LIVORNO, 19 settembre 2004 - Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in tribuna e un gol di Igor Protti dopo 15 minuti non sono bastati. Il Livorno è tornato a giocare in casa in A dopo 55 anni, ma la festa è stata rovinata da un gran bel Chievo. Due zampate di Federico Cossato e Franco Semioli nei primi 12 minuti della ripresa hanno infatti ribaltato la partita e dimostrato che il 2-2 con l'Inter della scorsa settimana non era stato un caso. I toscani, invece, non hanno saputo ripetere la buona prova col Milan: in particolare è mancata incisività dopo i due gol dei veneti. Un esordio casalingo poco brillante ma tempo per rimediare ce n'è. Anche perché contro un Chievo che pur perdendo pedine importanti continua a giocare bene un piccolo tributo di inesperienza si può concedere.

In avvio il Livorno ha sicuramente avvertito un po' di emozione. Il Chievo è infatti partito meglio e dopo pochi secondi un cross di Franceschini ha rimbalzato in area e Cossato, tagliando da destra, ha colpito di testa alzando una palombella velenosissima. Per fortuna dei padroni di casa il pallone si è stampato sulla traversa. La classica sveglia. I toscani hanno iniziato a reagire e piano piano hanno preso sicurezza. Guidati dalla regia di Vigiani, hanno alzato il baricentro e la pericolosità. Il primo affondo in area è stato di Vidigal, ma il cross basso non ha creato problemi a Marchegiani.

Al 15' il gol. Vigiani ha atteso al limite l'inserimento di Protti e con un assist perfetto lo ha servito con precisione millimetrica: l'attaccante non ha dovuto fare altro che toccare di piatto destro sull'uscita del portiere. A quel punto la partita si è un po' congelata. Il ritmo si è abbassato e il Livorno si è reso pericoloso in contropiede. Su uno di questi Protti è stato troppo egoista non servendo lo smarcatissimo Lucarelli.

Nella ripresa tutt'altra musica. Il Chievo ha spinto sull'acceleratore e in 12 minuti ha ribaltato l'esito del match. Merito dei centrocampisti di Beretta che hanno sovrastato per continuità i rivali diretti e hanno garantito pure un discreto filtro alla loro difesa. Su tutti ha brillato Semioli, vero uomo partita. Il laterale, già a segno con l'Inter, ha prima servito l'assist del pareggio a Cossato riprendendo un lungo cross di Baronio. Poi ha chiuso la partita rientrando a sinistra e sparando un sinistro su cui Amelia ha più di una colpa. Il Livorno ha provato a reagire con volontà ma è mancata lucidità nel costruire gioco. L'unica gran palla gol è stata una botta di Vigiani ben parata da Marchegiani.
MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 22:51
Rimonta Siena, la Samp è a terra
SIENA, 19 settembre 2004 - Per la Samp la nota più positiva della gara viene da quel golletto in apertura di Flachi che rompe un digiuno di reti esterne lungo 346', ossia dal 19' di Ancona-Sampdoria 0-1 del 4 aprile scorso (Bazzani), ma non basta per guadagnare punti a Siena. La squadra di Simoni si impone infatti 2-1 in rimonta: Vergassola riporta il risultato in parità, mentre Portanova firma il colpo di grazia, condannando la Samp alla seconda sconfitta consecutiva. Poco altro da segnalare, se non le espulsioni nella ripresa di Carrozzieri per un fallo ingenuo ma pesante su Chiesa all'8' della ripresa e di Volpi per doppio cartellino giallo al 39'.

Simoni parte con una variante: in campo c'è Carparelli al posto di Flo, a fianco di Chiesa. Novellino invece schiera Carrozzieri, scelto come specifico anti-Flo per le sue caratteristiche fisiche. Per il resto Portanova sostituisce lo squalificato Cirillo nelle file toscane, mentre nella Samp Tonetto e Zenoni sostituiscono gli infortunati Diana e Doni, con Donadel che si è aggiudicato il ballottaggio della vigilia con il collega di Under 21 Palombo. Ma senza ali la Samp non vola. Nonostante la giornata calda, le due squadre partono a tamburo battente. E dopo 9 minuti hanno totalizzato due gol: Flachi al 5' di testa porta in vantaggio gli ospiti, recupera Vergassola al 9' con un gran destro da fuori. Ma è solo un fuoco di paglia. Col passare dei minuti la gara perde infatti di intensità e di interesse. Alla fine dei primi 45' i portieri risultano infatti ingiudicabili perché completamente inattivi.
Più attivo il Siena, decisamente sotto tono la Samp. Ma nessuna delle due squadre ha brillato per spirito di iniziativa e lucidità mentale: gol a parte, arrivati al primo affondo per entrambe le formazioni, la gara non ha offerto né azioni gol né spunti offensivi degni di nota. A conferma che quando scarseggiano le idee anche gambe e occasioni non possono che latitare. Il Siena ha mostrato qualcosa di più, soprattutto con un Chiesa che si conferma infaticabile macinatore di chilometri e palloni. Il volto-simbolo della Samp è invece Flachi, generoso ma inconcludente, e anche nervosetto sia con gli avversari che con i compagni di squadra. Per il resto è un trapestare poco ispirato, con la Samp che non riesce a far emergere la sua maggiore caratura tecnica e un Siena che ha buon gioco a lasciarla sul piano dell'agonismo e della quantità.
La ripresa riparte sulla falsariga dei primi 45', con un Chiesa dall'avvio scoppiettante, che prima fa sibilare un destro di poco fuori alla sinistra di Turci, poi è vittima di un fallo che costa l'espulsione diretta a Carrozzieri (8'). Novellino manda segnali di pace: dopo tre minuti fa entrare Sacchetti al posto di Bazzani, mentre Simoni rilancia, inserendo Flo e Graffiedi per Carparelli e Di Donato. E' il minuto 18, la gara è ancora aperta seppur senza grandi emozioni fino a quel momento. Novellino fa scaldare Palombo, ma poi il cambio è obbligato: Pisano infatti segnala di avere un problema forse muscolare. E' la conferma: alla Samp conviene tenersi stretto il punticino. Poi anche Chiesa lascia il terreno di gioco: dopo una gara generosa, ancora non ha i 90' nelle gambe. Ma la vera novità arriva al 26': Portanova di testa sigla il 2-1 e corre ad abbracciare Simoni. La Samp non ci sta, e si getta in avanti in un forsennato forcing finale, con Manninger superlativo su un colpo di testa di Kutuzov. Ma resta l'unico pericolo effettivo per la porta senese, mentre anche Volpi si fa espellere al 39' per doppia ammonizione. Così non va, la Samp riparte da capo.
MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 22:52
La Reggina ferma la Lazio
ROMA, 19 settembre 2004 - Certo non era questo il ritorno all'Olimpico che sognava Di Canio con la sua Lazio, dopo quasi quindici anni. Ma la Reggina, pareggiando 1-1, non ha rubato nulla. Anzi, se qualcuno può imprecare alla sorte e a qualche decisione arbitrale non proprio condivisibile, quella è la squadra di Mazzarri che, complice il calo fisico dei padroni di casa (con Caso impossibilitato a fare sostituzioni per gli infortuni a Peruzzi e Siviglia) ha rischiato di vincere la gara.

La Lazio, orfana di un elemento importante come Cesar sostituito da Cesar, è reduce dall'impegno di coppa Uefa e questo, unitamente agli infortuni di Peruzzi e Siviglia, e al caldo, peserà molto sulla parte finale della gara. La Reggina, invece, si presenta all'Olimpico nella formazione migliore, con l'eccezione dello squalificato Franceschini, al posto del quale viene schierato Zamboni. Un 4-4-2 con Di Canio e Inzaghi da una parte, un 3-5-2 con la coppa Nakamura-Bonazzoli dall'altra.

LA GARA - I biancocelesti partono subito veloci, quasi a voler chiudere l'incontro nel minor tempo possibile. Ma se Simone Inzaghi è in grande spolvero, non altrettanto si può dire del centrocampo biancoceleste, con Liverani sotto tono e con gli esterni, Antonio Filippini a destra e Seric a sinistra, incapaci di creare superiorità numerica sulle fasce. Gli amaranto giocano palla a terra, hanno in Mozart un ottimo metronomo che sa dosare i lanci e innescare il contropiede. In difesa De Rosa è un libero vecchia maniera, mentre Zamboni soffre.

Al 30' il difensore della Reggina si fa scappare Inzaghi che arriva al limite e vuol far tutto da solo, sbagliando. Ma tre minuti dopo, sempre l'attaccante laziale, si procura un rigore che Trefoloni concede forse troppo frettolosamente, per un supposto fallo di Cannarsa. Stavolta sul dischetto va Simone senza discussioni e realizza di destro spiazzando Patarini. Non passano nemmeno tre minuti che la coppia più in forma degli ospiti, Mozart e Bonazzoli, confeziona il pareggio: delizioso e precisissimo lancio del brasiliano che l'attaccante scaglia in rete con un destro al volo di pregevolissima fattura.

La ripresa si gioca a fasi alterne, con un inizio di marca amaranto, una parte centrale nelle mani dei padroni di casa e un finale arrembante degli ospiti. In realtà, fatta eccezione per un paio di situazioni, da una parte e dall'altra, nessuno dei contendenti può vantare occasioni limpidissime. C'è però da segnalare una svista di Trefoloni che non vede un fallo di mano della barriera laziale su punizione di Nakamura.
MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 22:53
Al Messina il festival del gol
MESSINA, 19 settembre 2004 - Gol ed emozioni al "San Filippo" di Messina. I siciliani conquistano la prima vittoria nella serie A 2004-05 al termine di una partita incredibilmente ricca di emozioni. Il 4-3 finale premia la grinta della squadra di Mutti, che non si arrende nemmeno quando i giallorossi, trascinati da uno straripante Montella, mettono per la prima volta nel match la testa avanti. Con questo successo, il Messina scavalca la Roma salendo a 4 punti in classifica: gli uomini di Voeller restano fermi a quota 3.

L'incontro si mette subito bene per i padroni di casa, scatenati in pressing sui portatori di palla avversari. Per passare in vantaggio, però, il Messina ha bisogno di un mezzo regalo di Collina, che giudica da rigore uno scontro aereo veniale tra Mexes e Zampagna. Dal dischetto, il sinistro di Parisi spiazza nettamente Pelizzoli. La reazione della Roma (che schiera Corvia in attacco e Candela a centrocampo sulla fascia sinistra) non si fa attendere troppo. Al 35' Corvia lavora un buon pallone in area, liberando Montella a tu per tu con Storari: l'Aeroplanino è freddissimo e pareggia il conto. Le squadre vanno al riposo sull'1-1.
La ripresa inizia subito in maniera scoppiettante: Zampagna in acrobazia chiama Pelizzoli alla deviazione sul palo, sul pallone si avventa Sullo e riporta avanti i suoi. Allora Voeller toglie Corvia e Candela per inserire Mido e Delvecchio, azzeccando la mossa. Al 64' arriva il 2-2, con Montella abile a puntare Fusco e a lasciar partire un sinistro a giro imparabile. Quattro minuti dopo la Roma ribalta il risultato, ancora con Montella, ben assistito da una sponda di testa di Mido: tripletta per l'attaccante giallorosso e 2-3.
Tra le caratteristiche del Messina, comunque, c'è la capacità di reagire. Al 29' Giampà trova il 3-3 superando il portiere romanista sugli sviluppi di un calcio di punizione, quattro minuti prima che Zampagna metta il sigillo definitivo sul match. Splendido il "cucchiaio" dell'attaccante del Messina, che scavalca Pelizzoli in uscita. La Roma avrebbe energie per lottare ancora, ma non può più disporre di Montella, che Voeller aveva sostituito con Aquilani prima della rimonta avversaria. E non a caso il risultato non cambia più: 4-3 il finale, per l'esultanza del popolo del "San Filippo".

MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 22:54
Miccoli accende la Fiorentina
FIRENZE, 19 settembre 2004 - La Fiorentina sfrutta il turno casalingo e batte 2-1 (gol di Miccoli, Dainelli, Suazo) un Cagliari così così. Una Fiorentina più convincente nella ripresa che non nel primo tempo, mentre il Cagliari paga la giornata di scarsa vena del suo uomo simbolo Gianfranco Zola, uscito nei minuti iniziali della ripresa fra gli applausi di tutto il Franchi. I viola nella ripresa nonostante un netto dominio soffrono e ringraziano il loro portiere Lupatelli che salva miracolosamente in paio di occasioni.
Mondonico deve fare a meno di diversi titolari importanti: Maresca, Cejas, Riganò, e di Nakata dall'inizio e si affida a Miccoli e Portillo per scardinare la rocciosa difesa cagliaritana. Lo spagnolo deve ancora entrare nei meccanismi di gioco di questa squadra, mentre Miccoli ha fatto vedere davvero buone cose. Il Cagliari si è visto poco se non nei minuti del forcing finale, quando ha trovato la rete con Suazo. Tre punti meritatissimi per i viola che mettono in mostra un Chiellini versione extralusso, se continuerà così finirà presto sui taccuini di Marcello Lippi, e un Lupatelli che non fa certo rimpiangere Cejas il quale dovrà sudare per riconquistarsi il posto da titolare. La rete di Miccoli a metà primo tempo scaccia i fantasmi di un attacco che privo di Riganò è alla ricerca dell'intesa migliore.
Il Cagliari dovrà ritrovare al più presto il vero Zola per tornare ad essere pericoloso e soprattutto risolvere i guai fisici di Suazo che sembra uomo imprescindibile per la compagine isolana. Tornando alla gara, il primo tempo offre poche emozioni anche perché le squadre badano soprattutto a non prenderle. Nella ripresa la Fiorentina con Fantini al posto di una scialbo Portillo sfiora più volte la segnatura, con lo stesso Fantini, e con lo scatenato Chiellini, ma come detto deve ringraziare il proprio portiere che salva miracolosamente prima su Bianchi e poi su Suazo. Nel finale Dainelli in contropiede riesce a raddoppiare prima del gol della bandiera di Suazo. Discreta la direzione di gara di Racalbuto se si eccettuano una paio di episodi dubbi in area di rigore e lo scarso uso dei cartellini gialli.

steveaustin4ever
00domenica 19 settembre 2004 22:55
Re:

Scritto da: The Thane 19/09/2004 21.57
Molto felice della sconfitta dell'atalanta e della vittoria del milan, ma + della prima[SM=g27830]



voi zitti ultimi con 4 pere dal lecce[SM=g27828]


cazzo avevo frei nel fanta[SM=g27818]
MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 22:56
Sheva e Kakà, il Milan decolla
BOLOGNA, 19 settembre 2004 - E alla fine, dopo una marea di occasioni sprecate, il Milan esce dal Dall'Ara con i tre punti in tasca. Nonostante un Pagliuca strepitoso, che deve capitolare al 39' sul rigore battuto da Shevchenko. Alzando definitivamente bandiera bianca sul tiro ravvicinato di Kakà a tempo scaduto. Bologna solo intermittente. Mazzone, mago delle ricostruzioni e motivazioni, dovrà lavorare molto.

COSI' IN CAMPO - Carletto Mazzone, rigorosamente in tuta, è accorto. Contro il Milan un muro in più non è mai troppo. Cautamente imbottisce difesa e centrocampo, regalando a Tare il compito di fare da guastafeste, con l'appoggio di Bellucci. Carlo Ancelotti, in giacca e cravatta "Dolce e Gabbana", si fida invece di Andrea Pirlo. Lui ha voglia di giocare, dice di essere in forma e il tecnico gli dà la bacchetta della regia. Rui Costa deve aspettare. In difesa, in mancanza di Stam, Carletto sposta Maldini in mezzo e piazza Kaladze sulla sinistra.

LA GARA - Il Bologna alza subito il tiro, pressa, prova a impensierire il Milan con un diagonale dalla distanza. La principale preoccupazione dei rossoblu è di chiudere gli spazi, soprattutto attorno a Pirlo, raddoppiando spesso su Kakà che viene cercato dai compagni con ossessione. Dopo una carburazione tutto sommato breve, il Milan parte. Il primo segnale al 9', allorché Torrisi soffia il pallone a Tomasson pronto a dare la zampata. Rulla il tamburo milanista. Al 12' c'è la micidiale traversa colpita da Cufu dopo un'azione magistrale dei rossoneri. Una botta del tutto simile a quella di Adriano contro il Palermo. Questione di Brasile.

Kakà fa delizie, ma la sensazione è che ci metta troppa leziosità, un inutile tocco in più. Va meglio il brasiliano quando può viaggiare, quando può innestare la quarta e fulminare chiunque tenti di fermarlo. Ne risulta che con il gioco di prima e un possesso di palla estenuante, il Milan mette alle corde il Bologna. Mazzone, preoccupato, corregge l'assetto della difesa e sposta Petruzzi a destra, dove le folate di Seedorf e Kakà sono devastanti. Ma non è un Bologna in grado di impensierire i campioni d'Italia. Manovre scontate, mancanza di idee. Qualcosa si intravede al 34', dopo una vera azione che taglia in due la difesa rossonera, quando Tare impegna di testa Abbiati. Al 38' un contropiede da favola innescato da Sheva e Seedorf mette Kakà nella condizione di segnare, ma l'uscita di Pagliuca è un segno divino, almeno per i rossoblu. Sessanta secondi prima di concedere il secondo miracolo, questa volta sul colpo di testa di Sheva. E' un assedio a cui si oppone con i muscoli solo il bravissimo numero uno che oltre a fare numeri da circo lancia strali ai compagni che non reggono l'urto. Ben venga la fine del primo tempo, indiscutibilmente a favore del Milan.

All'esordio della difesa spicca Pippo Inzaghi a bordo campo alle prese con un riscaldamento che deve impensierire solo l'abulico Tomasson. A entrare per primo è però Pancaro che va a rilevare Kaladze uscito dal campo dopo uno scontro con Nervo. A non cambiare il copione è invece Pagliuca che continua a infilare miracoli, ancora su Sheva, senza contare che Kakà respinge con il proprio corpo un bolide di Gattuso praticamente dentro. Il momento di Inzaghi arriva (fuori Tomasson) poco prima di Colucci che prende il posto di Giunti, tutto sommato fra i più positivi del Bologna. Il Bologna che si avvicina al gol con Bellucci fa respirare Mazzone, ma l'incredibile palo di Inzaghi fa tornare i brividi al Dall'Ara. Ecco allora Locatelli. Gli lascia il posto Bellucci; spazio alla fantasia. E' il momento in cui il Milan cala il ritmo, favorendo un Bologna più intraprendente, anche se in contropiede i rossoneri sono sempre pericolosi. Ancelotti non ci sta. Toglie Pirlo (entra Serginho) e mette in mezzo Seedorf. Al 38' il rigore (giusto) per l'entrata di Colucci su Kakà. Pirlo non c'è più; batte Sheva che infila. Chiedere a Pagliuca di parare anche questo sarebbe stato troppo. Infine la perla di Inzaghi che offre a Kakà l'assist per il 2-0. Superpippo è tornato; il fenomeno di Brasilia anche.

MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 22:56
Doppio Trezeguet, grande Juve
TORINO, 19 settembre 2004 - Doppio Trezeguet e prima fuga. La Juve batte l'Atalanta e resta in testa, questa volta e per la prima volta da sola. Presto perché faccia rumore, siamo solo alla seconda giornata di campionato, ma iniziare bene non guasta mai: la Juve vince la terza gara su tre tra campionato e Champions, e - udite udite - non subisce gol. Neanche questa volta. Nuova solidità e compattezza, la mano di Capello è pesante. Il piede di Trezeguet micidiale. Può anche giocare male il ragazzo di Rouen, può anche rimanere invisibile per un quarto d'ora, ma quando vede e tocca un pallone si avventa e lo butta in rete. Cinico e concreto come sempre. Questa volta approfitta di un'uscita sballata di Taibi, su un sinistro dalla sinistra del solito Zambrotta e butta in rete al 14'. Con un minuto d'anticipo, nella ripresa, si ripete: palla di Nedved per Ibrahimovic che non controlla, assist involontario di Bellini e puntata di David.
Avrà anche fatto la parte del presuntuoso, quest'estate quando ha puntato i piedi e preteso sino ad arrivare al testa a testa (pericoloso) con Moggi, uno stipendio più alto, più vicino a quello di Del Piero (il capitano che oggi riposa in panchina), come gli era stato promesso. Ha minacciato di andarsene, ha sventolato un accordo già trovato con il Barcellona. Poi ottenuto quello che chiedeva (complice e fondamentale l'intervento di Capello), in un mese di calcio ha già dimostrato ampiamente di non rubare nulla. Testa bassa e piede in caldo, con il gol a Brescia e quelli in Champions è già a quota sei, lanciatissimo verso il traguardo-obiettivo 100.
Firma doppia, prima fuga e pedalare. La gara è noiosa, lenta. L'Atalanta fa il gioco della Juve. Sembra spregiudicata con quel 4-3-3 di Mandorlini, lo sarebbe anche se Gautieri e Montolivo non fossero così lontani dal povero Pazzini che lotta, prende botte ma è troppo solo tra Thuram e Cannavaro (centrali in grande spolvero) per pensare di spaventarli. Attenta sul campo, chiude gli spazi sì, buona sino alla tre quarti ma mai pericolosa in attacco. Così la Juve gira e rigira sino a quando non trova il fortunoso vantaggio che le permette di gestire, in tranquillità e davanti a un avversario che ha poche idee, non cambia mai il passo e non mostra mai l'intenzione di voler e poter riacciuffare la Juve.
Inutili i tentativi (tardivi tra l'altro) di Mandorlini: Budan per Gautieri, Pià per Marcolini, Mingazzini per Zenoni. Cerca sostanza in area, ma per Buffon (salvo un colpo di testa di Gautieri nel primo tempo, un diagonale nella ripresa e un destro di Pazzini) è ordinaria amministrazione. La partita trabocchetto (come l'aveva definita Capello alla vigilia) si rivela un'occasione buona per far turnover e soprattutto inserire Ibrahimovic in squadra: non ha mai giocato con Trezeguet, ha appena 135 minuti (un tempo a Brescia e un gol, e 90 in Svezia con l'Ajax in coppa) e si vede. Non viene servito bene e cade troppo nella voglia di far vedere quello che sa fare, per carità, quei preziosismi, finte e giochi di prestigio che il campo (terribile) di Torino non valorizzano. Capello chiede a Nedved e Olivera di stare larghi, per sfruttare l'uno contro uno di Ibra e Trezeguet. Ma succede poche volte, c'è però il tempo di lavorarci su.
L'importante è restare compatti, uniti, vincere e non subire. Brilla Zambrotta, soffre (e si tocca schiena e ginocchio, ginocchio e schiena) ma non si arrende Nedved. Delude un po' Olivera, chiuso bene da Marcolini e Bellini e sostituito nella ripresa da Camoranesi. Lavoro sporco, ma prezioso per Emerson (già il solito) e l'orgoglioso Tacchinardi (che vince il ballottaggio con Appiah, si riprende il posto che nella nuova era Capello gli ha rubato Blasi e la fascia di capitano dell'amico Ale per anzianità). Si conferma diversa, tanto diversa da quella della passata stagione, la difesa: terzini in evidenza per chiusure, spinta, l'assist di Zambrotta e la traversa di Zebina. Rodati e contenti Cannavaro e Thuram. Buffon ringrazia. Capello sorride: è sulla difesa che ha lavorato più di tutto, trovare risultati da subito gli gonfia il petto. Senza esaltarsi però, non è da lui. Da uomo di calcio sa che la strada è lunga e già mercoledì con la Samp potrebbe non essere così facile.

The Thane
00domenica 19 settembre 2004 22:57
Finke tiene dentro Castellacci e Stankevicius ci credo![SM=g27826]
MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 22:57
Udinese a forza 4, Parma k.o.
UDINE, 20 settembre 2004 - Non si fa mancare niente, l'Udinese. La sapiente regia di Pizarro, le letali (per gli avversari) accelerazioni spaccadifese di Jankulovski, l'astuzia di Di Natale, la velocità di Di Michele e l'opportunismo di Fava: il Parma se ne torna a casa con quattro reti nella valigia e poco spazio rimasto per i rimpianti.
Certo: l'espulsione di Bonera per doppia ammonizione, avvenuta alla mezz'ora del primo tempo (due interventi su Jankulovski, sul primo l'arbitro Morganti è apparso un po' fiscale), ha dato una bella spinta alla partita nella direzione preferita dai padroni di casa. Che dal canto loro, però, s'erano già messi avanti: al quarto d'ora, infatti, un lancio di Jankulovski partito ben prima del centrocampo, aveva mandato in confusione Bovo e Frey. E sul rinvio con i piedi del portiere s'era avventato con prontezza Di Natale, bravo a piazzare nella porta sguarnita dai 18 metri.
Baldini toglie Bolano per inserire Camara, ma non può evitare che l'assistenza per Gilardino in avanti rimanga scarsa, nonostante il dannarsi di Marchionni e Maccarone e a causa delle diverse aperture sbagliate di Grella. Pizarro ha gioco facile a prendere il sopravvento a centrocampo, e a metà ripresa è proprio una sua percussione a costringere Grella al fallo da rigore, trasformato di potenza da Jankulovski. Tempo due minuti e la partita va definitivamente in archivio: Di Michele scatta sul filo del fuorigioco e con un pallonetto al bacio fa fuori Frey, ma servirà la moviola per stabilire se la palla abbia varcato del tutto la linea sul recupero della difesa gialloblù.
Gilardino cava l'unico guizzo della serata e si esibisce in una girata in area da campione, ma De Sanctis salva in angolo. Mentre nel recupero dice molto meglio a Fava, appena entrato, che riesce a finalizzare un bel contropiede condotto da Pizarro (anche un palo per lui) prima e Jankulovski poi nonostante avesse colpito sporco, appena fuori l'area piccola. Sì, è stata proprio la gran sera dell'Udinese.

MR Styles
00domenica 19 settembre 2004 22:59
Classifica alla 2a giornata
6 Juventus
4 Udinese
4 Lecce
4 Milan
4 Chievo
4 Messina
4 Lazio
4 Palermo
3 Roma
3 Cagliari
3 Fiorentina
3 Siena
2 Inter
2 Reggina
1 Livorno
1 Atalanta
1 Parma
0 Sampdoria
0 Bologna
0 Brescia
Marco Y2J
00lunedì 20 settembre 2004 11:06
MR Styles la prossima volta metti i credits, ok ?[SM=g27811]
Italian Crippler 87
00lunedì 20 settembre 2004 14:46
Grande udinese....litigata anke fra i 2 mister rispettivamente di firenze ed empoli......
la roma ha la suerte contro,povero voller.....
Juve antipatica ma vincente.
Lazio e Samp deludenti,ottimo invece il kievo!
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