18 agosto 2009 - l'A-Team sbarca sul Gran Sasso d'Italia

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fabri964
00giovedì 10 settembre 2009 11:40
Eh, si. [SM=g27823]
Questo 18 agosto sarà da ricordare perchè è stato un grande giorno.

Finalmente, dopo tanti cambiamenti di programma, prenotazioni annullate e rifatte, terremoti, scongiuri vari, e tanti "ho saputo che..." frust! il grande giorno è arrivato. [SM=x948584]

Anche se porprio perfetto non è stato... insomma... "ho saputo che lacci di scarponi non tenere bene..." [SM=g27816] [SM=g27820] [SM=g27820] ma alla fine la giornata è trascorsa in maniera tranquilla, esaltante e unica insieme a persone eccezionali.

Come ho già detto nel precedente diario scritto per l'altro forum, non farò la solita descrizione dell'ambiente, perchè l'ho già fatto tante volte e soprattutto perchè voglio lasciare a Rita e Claudio lo spazio per esprimere le loro sensazioni.

Chiudo subito e do' spazio alle immagini che sono davvero tante.
fabri964
00giovedì 10 settembre 2009 11:58
Premetto che in quasi nessuna foto assumiamo le classiche pose serie, saranno più o meno tutte così...
ma questo ve lo immaginavate già, credo...


Claudio "il giallo" [SM=x948591] [SM=x948591] [SM=x948591]


"Clà, mi prendi la bottiglia dell'acqua?"
"Clà me la rimetti nello zaino?"
(poi l'ha chiesta anche a me per circa 10 volte... [SM=x948592] [SM=x948592] [SM=x948592] [SM=x948606]




Dalla sella di Monte Aquila il panorama appare imponente da due lati, quello che guarda l'altopiano di Campo Imperatore e l'altro verso il cuore del Gran Sasso: l'immensa conca carsica di Campo Pericoli che fa da base al Corno Grande e a tante altre vette della catena occidentale come il Pizzo Cefalone, il Pizzo Camarda, il Pizzo d'Intermesoli


Rita verso il Corno Grande
DA NOTARE LA SPAVALDA ANTENNA CHE SPORGE DALLA BANDANA.


Continua >>>>>>>>>

fabri964
00giovedì 10 settembre 2009 12:13


Il monte Portella con i nevai alla base. Questa montagna rappresenta l'accesso per il meraviglioso Pizzo Cefalone ed ospita il rifugio Duca degli Abruzzi


Rita tocca incredula la neve appenninica giunta eccezionalmente fino ad agosto, forse per farsi proprio vedere dall'a-team!


La sella del Brecciaio sta per essere svalicata. Da adesso in poi si fanno le cose sul serio!!! Questo è uno dei primi passaggi impegnativi dell'intero itinerario... poi ci sarà la celebre cresta ovest...


Una sosta sulla sella del Brecciaio


Pizzo d'Intermesoli


Il grande nevaio della Conca degli Invalidi


Panorami dalla cresta


Passaggi in cresta


Campanula implume... o chessò... [SM=x948595] [SM=x948595] [SM=x948595]


continua >>>>>>>>>>>>>



fabri964
00giovedì 10 settembre 2009 12:19
Le nuvole accarezzano la dorsale ovest del Corno Grande... spettacolo!!! [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]


1 ignuz + 1 ignuz = 2 ignuz!!! [SM=x948622] [SM=x948622]


Ed eccoci in cima!!!




A sinistra Matteo, che si è unito all' a-team. Come ignuzzaggine mi sa che supera tutti. [SM=x948580] [SM=x948580] [SM=x948580]


Si, si... ci sono anch'io, come al solito alle prese con il libro di vetta!


[SM=x948584] [SM=x948584] [SM=x948584] [SM=x948592] [SM=x948592] [SM=x948592] [SM=x948593] [SM=x948593] [SM=x948595]


continua >>>>>>>>>>>>
fabri964
00giovedì 10 settembre 2009 12:19
...
fabri964
00giovedì 10 settembre 2009 12:22
Ancora immagini in vetta









continua >>>>>>>>>>>>>>>
fabri964
00giovedì 10 settembre 2009 12:28
Ora si scende verso il celebre ghiacciaio del Calderone, il più meridionale d'Europa... (42° parallelo) resiste bene!!






Rita e il Corno Piccolo




Una solare [SM=x948633] [SM=x948633] [SM=x948633] immagine di Claudio


Il rifugio Duca degli Abruzzi con la stazione meteo più alta dell'Appennino




Aò... sò finite... adesso tocca a voi!!! [SM=x948622]
[SM=x948600] [SM=x948600] [SM=x948600]
ClaudioTN
00giovedì 10 settembre 2009 13:19
Mai visto così tante foto ignuz tutte insieme [SM=g27828] comunque foto davvero belle a testimoniare l'allegria di quel giorno [SM=x948613] ... a presto per report e foto!
fabri964
00giovedì 10 settembre 2009 13:30
Re:
ClaudioTN, 10/09/2009 13.19:

Mai visto così tante foto ignuz tutte insieme [SM=g27828] comunque foto davvero belle a testimoniare l'allegria di quel giorno [SM=x948613] ... a presto per report e foto!

Si, davvero un'indigestione di foto ignuz! [SM=x948643] [SM=x948643] [SM=x948596]


Panoramica
00giovedì 10 settembre 2009 14:32
questo è il reportage più ignuz di tutto il forum... ah ah ah troppo fuori!!!! [SM=x948593]
fabri964
00giovedì 10 settembre 2009 14:49
Re:
Panoramica, 10/09/2009 14.32:

questo è il reportage più ignuz di tutto il forum... ah ah ah troppo fuori!!!! [SM=x948593]

Risparmiati le risate... aspetta di vedere il contributo da parte di Rita e Claudio che in parte hai già visto ieri sera su faccialibro! [SM=x948595] [SM=x948583] [SM=x948583] [SM=x948642]


=joska=
00giovedì 10 settembre 2009 15:21
Quella intitolata "Rita e il Corno Piccolo" è la foto dove Rita è venuta meglio... [SM=x948595]
quella lingua! te la taie tzo! [SM=x948596]
Una delle mie preferite è quella di Claudio molto solare...

[SM=x948614]
Sittlieb
00giovedì 10 settembre 2009 16:35
Re:
ClaudioTN, 10/09/2009 13.19:

... a presto per report e foto!



Non posso dire lo stesso [SM=x948577] [SM=g27829] [SM=x948577] !
Come già ti ho scritto via sms il mio report è lunghissimo, mi servirebbe un dattilografo - preferibilmente professionista [SM=g27832] - per trascriverlo sul pc!

Gran bella giornata in compagnia, magnifici monti !!! Le foto bhe... IGNUZ al 100%.. [SM=x948584] [SM=x948584] [SM=x948584]

Morena: che vuoi far? tagliarmi la lingua? cattiiiiiiiva [SM=x948587] [SM=x948585] [SM=x948585] [SM=x948585]


fabri964
00giovedì 10 settembre 2009 16:59
Re: Re:
Sittlieb, 10/09/2009 16.35:



Non posso dire lo stesso [SM=x948577] [SM=g27829] [SM=x948577] !
Come già ti ho scritto via sms il mio report è lunghissimo, mi servirebbe un dattilografo - preferibilmente professionista [SM=g27832] - per trascriverlo sul pc!

Mi incuriosisci sempre di più!!! Non vedo l'ora di leggerlo!
Domanda: perchè, lo scrivi a mano?? Frust! Ovvio che ci lavori il doppio. [SM=x948609] [SM=g27820] [SM=g27820]

Scrivo i miei report direttamente su un documento word che poi posso modificare facilmente millemila volte finchè non è finito. Poi lo copio e incollo sul forum. Che ce vò?? [SM=x948592]

Una volta li scrivevo a mano anch'io ma dopo no. Sai, con l'avvento della tecnologia... [SM=x948583] [SM=x948583]

Ok, prenditi tutto il tempo che vuoi, deve essere un'opera d'arte degna! [SM=g27811]


ClaudioTN
00venerdì 11 settembre 2009 13:26
Maestoso. Questa è la prima parola che mi è venuta dopo averlo visto percorrendo l’autostrada che dall’Adriatico porta a L’Aquila. Un bastione roccioso quasi tremila metri più alto del mare ben visibile dalla costa. Sto parlando ovviamente del Gran Sasso. Via via che ci avviciniamo ci rendiamo sempre più conto della sua mole e altezza. Abbandoniamo la sua visione all’entrata del tunnel che passa sotto Campo Imperatore. Lo rivediamo a poco prima di arrivare proprio a Campo Imperatore. Spettacolo. Un gruppo dolomitico, molto simile al Sassolungo, isolato, in mezzo ad altri monti che sembrano inchinarsi al re.

“Again we must travel on to nowhere, nowhere
even when we were kids we stayed alone
all the things that we tried just never mattered
they all shattered, so we packed up and we've gone
Turn the tables around
then good luck can be found
you've got to be Trinity Trinity stand tall…”


Non sono parole a caso queste. Sono le parole della canzone iniziale di “Continuavano a chiamarlo Trinità”. Qua hanno girato il film capolavoro di Bud e Terence. Sono nel luogo in cui tante volte ho sognato di essere quando da piccolo (ma nemmeno tanto piccolo :P), imitavo.. vabbè dai uso il presente… imito, le scene e le battute del film. E mi immagino laggiù di vedere un cavallo che trascina una branda con su Trinità! Argh… commozione!
Chiusa la parentesi “trinitesca”. Arriviamo a Campo Imperatore. Qui ci dobbiamo incontrare con Fabri. Sguardo attorno per vedere se c’è. Intanto prepariamo zaino e scarponi. Sento un porco e straporco…. Lacci di uno scarpone di Rita andati. Ho saputo che. Con calma, moooolta calma si cambia laccio. Intanto Fabri ci raggiunge. Finalmente lo conosco dal vivo dopo tante sue immagine nelle foto! Un paio di battute sulla piccola disavventura a Rita :P e finalmente si parte alla conquista del Corno Grande (2912 mslm), il tetto dell’Appennino.

Prima parte di sentiero che si affaccia sulla piana di Campo Imperatore e si alza gradualmente in direzione della Sella di Monte Aquila. Il cellulare di Fabri emette un verso animalesco strano (cit. :P)…. È Matteo del forum di mnw che magicamente è riuscito a liberarsi e aggiungersi alla salita al Corno Grande :). A breve ci raggiungerà lungo il sentiero. Per questo rallentiamo il passo e ci godiamo il panorama stupendo anche grazie alla splendida giornata tersa che abbiamo avuto la fortuna di beccare. L’esperta guida Fabrizio Di Meo in arte fabrignuz, ci elenca i nomi dei vari monti che possiamo osservare lungo il sentiero. Con la calma più assoluta raggiungiamola Sella di Monte Aquila e il panorama diventa immenso! Sotto di noi Campo Pericoli. Paesaggi diversi da quelli nostri trentini ma ugualmente incantevoli. Montagne desertiche, che contrastano con i monti altoatesini per esempio dove un ruscello lo si trova molte volte lungo lo stesso sentiero. Qui è il contrario. Non c’è un filo d’acqua. Sfasciumi e creste erbose un po’ ovunque. Poi mi giro verso il Re, fiero e maestoso di sé. Che contrasti di paesaggio!

Dopo una breve sosta lasciamo la Sella e imbocchiamo al vicino bivio il sentiero per la Sella del Brecciaio. Poco dopo in un momento di sosta ci raggiunge Matteo con la fatidica maglietta rossa che Fabri diceva :D. Saluti di rito con leggero accento romano da parte di Matteo… aòòò :D. Durante la salita si parla del più e del meno, delle ferie valdostane di Matteo e di quelle future di in Islanda (serie di “insulti” per tutto ciò), delle future ferie in Val d’Aosta per Fabri, delle ferie mie e di Rita tra Toscana e Marche… insomma praticamente solo di montagna :D, che in fondo è il mondo che ci unisce. Senza quasi accorgermi siamo alla Sella dove il sentiero a questo punto si dirama. Da una parte si prosegue per la via normale. Noi prendiamo il sentiero della cresta ovest. E’ il momento di mettere da una parte le ignuzzaggini e le chiacchiere e vedere dove mettere bene i piedi. Il sentiero in cresta è in genere quello che mi esalta di più ma praticamente mai è banale. E anche in questo caso la concentrazione deve essere massima. Ci sono brevi tatti di primo grado e passaggi delicati. Si procede bene sotto un sole d’agosto che non da tregua. Mi fermo spesso a scattare foto. Ogni inquadratura mi sembra migliore della precedente. E’ sempre così :P. La croce di vetta è sempre più vicina.

Ultimi metri.

Ci siamo quasi.

Corno Grande conquistato! Bergheil dal tetto dell’Appenino! Scambio di complimenti per la conquista della cima. Grande soddisfazione da parte mia e di Rita che è stampata sui nostri volti. Solo qualche ora prima eravamo in autostrada ad ammirare il Gran Sasso. Ora siamo lassù, su quel colosso. Verso nord i Sibillini, a est il mare Adriatico, verso sud il Parco d’Abruzzo e la Maiella, a ovest si nota L’Aquila (pensiero al terremoto che l’ha devastata). Stupendo. Se poi in vetta si sente qualcuno parlare trentino…. :P Incredibilmente lo stesso giorno Rita incontra un altro membro della sezione SAT di Lavis, davvero piccolo il mondo! La vetta è piuttosto affollata, escursionisti che vanno e vengono. Il clik della macchina fotografica è praticamente continuo, ma lo stomaco richiede la sua parte :P e un metro sotto la cima troviamo un posticino per poter mangiare.

In vetta ci restiamo un’ora abbondante, ma ahimè bisogna ripartire. Percorriamo qualche metro e finalmente dopo averlo visto tante volte in fotografia osservo il ghiacciaio del Calderone che sta nettamente bene in quanto a innevamento come confermano i due amici romani. Per scendere prendiamo il sentiero della via normale, più semplice rispetto al percorso di cresta che abbiamo affrontato in salita, ma non è nemmeno da sottovalutare per via del “giarin” (termine trentino :P) che ricopre il sentiero… scivolare comporterebbe una bella grattata a non dico cosa :D. La scelta di Fabri e Matteo di farci percorrere la cresta ovest in salita e la discesa dalla via normale è stato più che mai azzeccata. La via normale da percorrere in salita sarebbe stata un autentico muro. Molto più bello e meno affollato il sentiero di cresta :). Presso la “Conca degli Invalidi” siamo al bivio dove la mattina abbiam preso il sentiero per la cresta ovest. Il resto della discesa lo percorriamo sugli stessi sassi che abbiam calpestato in salita fino alla Sella di Monte Aquila. Ecco una particolarità del Gran Sasso: mattina, mezzogiorno, o pomeriggio che sia ha una luce SEMPRE incredibile. Non è come le nostre Dolomiti che a seconda dell’ora sono spettacolari o “slavaride” :P.

Foto a ripetizione lungo tutta la discesa. Arrivati alla Sella, le due guide ci propongono una via alternativa di discesa, passando dal Rif. Duca degli Abruzzi. Come rifiutare. Risaliamo un centinaio di metri per arrivare al Rifugio che sovrasta Campo Imperatore. Uno spettacolo indescrivibile! Il Gran Sasso è ora alle nostre spalle, solare, immenso, maestoso. Clik. Autoscatto. La foto più bella della giornata è forse questa. L’ultima che ho scattato. Noi quattro… sorry… noi cinque. Io, Rita, Fabri e Matteo e lui…. Il Gran Sasso.

Grazie a Fabri per l’organizzazione e la ignuzzissima compagnia che ci ha riservato. Grazie a Matteo, un amico in più che la montagna mi ha fatto conoscere. Grazie generico a Rita. Grazie Gran Sasso.

Bergheil!































































Questo è l’immenso cumulunimbus che abbiamo visto tornando vero Visso nelle Marche…..


Sittlieb
00venerdì 11 settembre 2009 14:14
Re: Re: Re:
fabri964, 10/09/2009 16.59:


Domanda: perchè, lo scrivi a mano?? Frust! Ovvio che ci lavori il doppio. [SM=x948609] [SM=g27820] [SM=g27820]

Scrivo i miei report direttamente su un documento word che poi posso modificare facilmente millemila volte finchè non è finito. Poi lo copio e incollo sul forum. Che ce vò?? [SM=x948592]

Una volta li scrivevo a mano anch'io ma dopo no. Sai, con l'avvento della tecnologia... [SM=x948583] [SM=x948583]

Ok, prenditi tutto il tempo che vuoi, deve essere un'opera d'arte degna! [SM=g27811]





Ma il fatto è che quando mi vieni l'ispirazione del report DEVO scriverlo di getto, solitamente mi viene quando o sono in giro o sono in pausa pranzo o dopo 8 ore d'ufficio e quindi non ho voglia di star ancora davanti al monitor quindi prendo il primo pezzo di carta (rigorosamente riciclata!) e butto giù la bozza del report, che poi butto via perchè scritta malissimo. Quindi la risposta è: non tengo un diario mano, scrivo semplicemente una bozza al volo quando non ho disponibilità/voglia di accendere il pc [SM=x948577] . Non ho altro da dirvi. [SM=g27832]

Sittlieb
00venerdì 11 settembre 2009 14:22
Claaa.. bellissimo report, molte frasi le sento mie [SM=g27827] per non parlare delle foto [SM=g27811] .

Comunque.. la migliore è questa qui sotto.. probabilmente sarai contattato dal National Geographic perchè raramente si riescono a fotografare così da vicino due esemplari di Ignuzum Bandanis uno della sottospecie Bandanis Smussatum e l'altro di quella Puntatum sp Astro' [SM=g27832] .

(è venerdì )

fabri964
00venerdì 11 settembre 2009 15:13
"Il cellulare di Fabri emette un suono animalesco strano" [SM=x948597] [SM=x948597] [SM=x948597] [SM=x948598] [SM=x948595] [SM=x948595] [SM=x948595]

Spiego: avevo comprato quel cellulare la settimana prima e ancora non avevo impostato bene tutte le funzioni. Quel suono era un incrocio tra una papera esaurita e una pecora con il mal di gola.
Rita pensava che fosse uno raro animale tipico della zona. Già era pronta con la macchina fotografica ad immortalare la specie rara.
Ancora rido al pensiero. [SM=x948591] [SM=x948592] [SM=x948592] [SM=x948592]

Claudio, il racconto è coinvolgente e dettagliato. Leggendolo ho ripercorso tutti i metri di sentiero e ogni momento di quella giornata.
Sono contento che vi sia piaciuto l'ambiente del mio/nostro Appennino e che la giornata sia trascorsa in maniera allegra e spensierata.

I primi segni di ignuzzaggine erano già comparsi ben prima di iniziare la giornata. Infatti mentre guidavo ho ricevuto una serie di sms non molto normali [SM=x948597] [SM=x948600]
Li conservo ancora tutti, i tuoi e di Rita.

Eccone due abbastanza significativi:
Claudio: "una pazza che sta suonando il clacson alla vista del Gran Sasso"

Rita: aaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Il Gran Sasso da Teramo!!! ESALTAZIONE! [SM=x948626]

[SM=x948595] [SM=x948595] Cioè, io guidavo e leggevo sti messaggi che mi sopraggiungevano a raffica... [SM=x948592] [SM=x948580]

La giornata si è conclusa al tavolino di un bar a Fonte Cerreto, un minuscolo centro turistico tutto alberghi e base di partenza per la funivia del Gran Sasso. E' stato molto bello anche qui. Mezz'ora al tavolino a bere birra, coca cola, a raccontarci le ultime cose e consigliare la strada migliore per tornare a Visso non prima di fermarsi ad Assergi a fare un po' di spesa.

Poi inesorabilmente è arrivato il momento dei saluti [SM=x948585] [SM=x948586]
roby4061
00sabato 12 settembre 2009 16:46
che belle foto, sono davvero dei posti splendidi, anche miei amici che ci sono stati uno o due anni fa (pur essendo alpinisti indiavolati) ne sono rimasti incantati..

prima o poi varcherò il Po per conquistare il Corno Grande, quindi Fabri preparati all'invasione dei babbari "canavasani" [SM=x948606]
Sittlieb
00lunedì 5 ottobre 2009 12:56
18/08/09 Sul tetto degli Appennini con gli amici de’ Roma: Gransasso inside

Visso. Ore 4.43.
Suona la sveglia. Apro gli occhi e un brivido d’emozione mi corre lungo la schiena, sognavo questa salita da tempo: per mesi con l’amico Fabry l’abbiamo pianificata e immaginata.
Una colazione veloce e poi pronti per il lungo viaggio verso l’Aquila.


Campo Imperatore. Ore 8.00
Da Assergi cominciamo a risalire verso Campo Imperatore. Per strada s’incontrano quasi esclusivamente mezzi della Protezione Civile, nell’aria si respira ancora il dolore e la paura di quella tremenda scossa di terremoto che ad aprile “causò” centinaia di morti.
Il cielo è terso. Superiamo Fonte Cerreto; attraversiamo dapprima boschi di cerri poi è la volta di aceri, carpini, faggi e infine ecco il lunare paesaggio di Campo Imperatore.
Siamo nel cosiddetto Piccolo Tibet, l’aspetto vasto e desolato di questo altopiano, ti stordisce: una vasta distesa di prati con dolci alture, depressioni e collinette, mandrie di vacche e cavalli.
Ignoriamo il bivio per Castel del Monte e svoltiamo puntando direttamente verso Lui, il Corno Grande, che ora appare in tutta la sua grandezza.
Ad un certo punto ci fermiamo a fare qualche foto ed ecco che Fabry, non accorgendosi di noi, ci sorpassa. Dopo un anno, la voglia di riabbracciarlo è grande quindi partiamo all’inseguimento.
Arriviamo al piazzale del Campo Imperatore (2120 m), parcheggiamo l’auto e proviamo a telefonare a Fabry, ma suona occupato così decidiamo di portarci avanti e indossare gli scarponi.
TACK.. mi rimangono le stringhe dello scarpone sinistro in mano… Porcaccia.. trattengo le mille imprecazioni che stanno salendo dal profondo, per fortuna ho con me un paio di lacci di scorta e grazie all’infinita pazienza di Claudio, i miei scarponi sono nuovamente operativi.
Finalmente anche Fabry si libera ed ecco scattare l’agognato ignuz abbraccio.
Due chiacchiere e poi andiamo a bere un caffettino al bar dove apprendiamo una bella notizia: più tardi ci raggiungerà anche Matteo.. AAAAAAAAA! :P
Zaini in spalla e raggiungiamo l’osservatorio dove prendiamo la mulattiera che risale il pendio erboso e pietroso che s’affaccia sul Campo Imperatore. La giornata si preannuncia stupenda anche dal punto di vista meteorologico. Ignoriamo il bivio che sale al rifugio Duca degli Abruzzi e proseguiamo sulla destra, verso la sella del Monte Aquila.
Il battuto sentiero taglia a mezza costa il pendio di un circo glaciale roccioso, più in basso, coperto dai detriti, sopravvive un piccolo nevaietto.
Camminiamo con calma, parlando, ci fermiamo ad osservare la flora, tra cui il famoso Astro’.. Alpino, imbraccio il binocolo e comincio a scandagliare il Monte Aquila dove – Fabry mi ha riferito – sono stati rilasciati camosci, ma l’ora e il versante non sono propizi per l’avvistamento.
Tra l’avifauna appennina particolare menzione la voglio dare al Cellularum DiMeum Ignuzotum, dal canto inconfondibile.
Arriviamo alla sella (2335 m), la vista è magnifica, l’ambiente è molto simile a quello dolomitico: in basso un’esteso pianoro inclinato, Campo Pericoli, pieno di doline, fessurazioni, inghiottitoi, massi sparsi, che denotano la natura carsica del terreno.. pianoro circondato da vette più o meno vicine.. il Monte Portella, il Monte Cefalone, il Monte Corvo, il Pizzo di Intermesoli e Lui, il Corno Grande, quello Piccolo e infine il Monte Aquila. Estati totale.
Sono ai piedi del Corno Grande.
Ci fermiamo un po’ ad aspettare il rosso-vestito Matteo ed a scattare, manco a dirlo, numerose foto; poi un impellente e inderogabile bisogno, mi – ci - spinge a spostarci un po’ avanti.
E così, in questo epico momento – ovvero mentre ritorno dal bagno – ha luogo il magico incontro con il pazzo Matteo.
Si scambiano due parole al volo e poi si riparte, dopo pochi passi ecco un nevaietto, scatta così la foto con la neve appenninica.
Ignoriamo sia il bivio per la direttissima Sud del Corno Grande, che quello per il rifugio Garibaldi, e proseguiamo su ripido ghiaione fino alla Sella del Brecciaio (2506 m) ai piedi della cresta Ovest del Corno Grande, dove facciamo un’altra pausa.
Eh sì, questa gita – visto che il tempo ce lo concede - ce la vogliamo godere con calma, non si può essere in questi luoghi e correre, vanno assaporati pietra per pietra, cima per cima, ogni singolo dettaglio dev’essere assorbito e immagazzinato nella mente, tant’è che ora.. mi sembra d’essere ancor là in mezzo a quelle pallide rocce con Claudio, Fabry e Matteo.
Proseguiamo su sentiero “normale” fino alla Conca degli Invalidi (2610 m) dove ci rinfreschiamo la testa con un po’ di neve e dove – aihmè :P – incontriamo un conoscente di Matteo che ci terrà compagnia e lezioni di vita durante tutta la gita.
Da questa conca si può ammirare in tutta la sua imponenza l’austero Corno Piccolo, qualche nube coreografica gioca con le sue guglie.
Poco sopra prendiamo la variante della Cresta Ovest. Il sentiero in breve ci porta a fil di cresta, lo si segue superando passaggi di 1° grado, in alcuni tratti – non molti – la progressione è agevolata da un cordino d’acciaio. Proseguo con cautela, in alcuni punti c’è parecchia esposizione, ma nonostante questo vado avanti convinta che niente e nessuno potrà fermarmi.
Ogni tanto giro lo sguardo e rimango estasiata alla vista della sinuosa linea di cresta che man mano lasciamo dietro di noi. Claudio chiude la “cordata”, poi ci siamo io e Fabry, e davanti Matteo che ogni tanto lancia incoraggiamenti.
La croce è sempre più vicina.. il mio cuore si riempie di gioia e commozione.. ancora un passo.. eccomi in vetta al Corno Grande (2913 m): il tetto degli Appennini!
L’emozione è fortissima. Sono contenta d’essere qui con Claudio, e lui sa il perché, con Fabry, una delle più belle amicizie che m’ha donato internet e Matteo che, anche se conosco da poco, mi ha già conquistato con la sua simpatia. Aaaaaaaaaa!
La visibilità è delle migliori, grande fortuna la nostra.. a 360° possiamo ammirare i Monti della Laga, i Sibillini, il mar Adriatico, la Maiella, i monti del parco d’Abruzzo-Molise-Lazio, il Terminillo, il lago di Campotosto.. l’Aquila.. un velo di tristezza mi vela il cuore.

Stiamo finendo di pranzare e d’indossare bandane quand’ecco un volto famigliare.. uhm.. ci si squadra n’attimo.. occhiali da sole possono confondere.. poi i dubbi svanisco “Ma te sei el Romano?” “Oscia sì”.. ahahah.. il mondo è davvero piccolo, ed ecco che due membri del direttivo SAT di Lavis s’incontrano per caso a 500 km da casa! Lavis uber alles!
Dopo aver firmato il libro di vetta e aver cazzeggiato un bel po’, è giunto il momento di ritornare a valle.
Sotto stormi di fringuelli alpini che volteggiano all’impazzata, scendiamo dalla via Normale. Dopo alcuni stretti tornanti possiamo ammirare da vicino il Ghiacciaio del Calderone, il ghiacciaio più meridionale d’Europa. Scendiamo con attenzione perché il sentiero è cosparso di ghiaino infame; rieccoci nella Conca degli Invalidi da dove ripercorriamo il sentiero dell’andata fino alla Sella del Monte Aquila.
Con Fabry si discute d’alta botanica: ma la campanula barbata, essendo qui meno pelosa di quella alpina, si chiamerà Campanula imberbe e sbarbata? :D mah.. discorsi di scienziati di prim’ordine.
Nel frattempo l’amico di Matteo sta attirando su di noi stormi di gracchi: uhm!
Alla sella, con Claudio, Fabry e Matteo si decide di proseguire verso il rifugio Duca degli Abruzzi, salutiamo il tuttologo e risaliamo per un centinaio di metri la dorsale, in breve eccoci al rifugio (2388 m).
La vista su Campo Imperatore è da lacrima, la luce del tardo pomeriggio ammorbidisce i contrasti tra la terra e il cielo, il sole sta volgendo pian piano a ovest ed ecco che arriva la solita malinconia che spesso mi prende quando una gita particolarmente vissuta finisce, quella sensazione di vuoto momentaneo che segue la conquista di un obiettivo, quella sensazione leopardiana da “Sabato del villaggio”, ma in fondo anche se dolceamara è una bella sensazione, è una malinconia costruttiva che ti fa già pensare a quali altre mete ambire e quando sarà il prossimo incontro con questi amici così lontani ma al contempo così vicini. Ancora una volta la passione per la montagna è riuscita a far incrociare destini e strade diverse.
Una folata di vento investe le bandiere del rifugio facendole schioccare nell’aria.. è arrivato il momento di andarsene.
Prendiamo il sentiero che scende ripidamente al parcheggio, ci si cambia e si scende a Fonte Cerreto per bere qualcosa di fresco in compagnia.
E’ arrivato il triste momento dei saluti.. al prossimo incontro amici romani…aaaaaaaaaa!





















Sittlieb
00lunedì 5 ottobre 2009 12:57





















Sunshine1985
00lunedì 5 ottobre 2009 13:23
ciao, spettacolo di foto e posti che ho visto di persona due giorni dopo [SM=x948583]
Il report di Rita me lo leggo con calma..
il premio per aver fatto più foto inguz stavolta va al mitico Fabry [SM=x948595] [SM=x948622] [SM=g27811]
fabri964
00lunedì 5 ottobre 2009 14:48
Ho letto tutto piano piano... in modo che la sensazione di ripercorrere tutti i particolari di quella giornata durasse il più al lungo possibile.

Quanti momenti ignuz che hai descritto... quasi mi dimenticavo della celebre campanula imberbe [SM=x948580] [SM=x948591] ma quante altre situazioni intense, che mi hanno commosso!

Ma perchè Mauro attirava i gracchi alpini??? [SM=x948595]

Cellularum DiMeum Ignuzotum... [SM=x948579] [SM=x948579] [SM=x948580] e aggiungo [SM=x948610] che appartiene alla sottospecie palmarensis incomprensibilis, dal momento che non ci ho capito ancora un cavolo di come funzionano alcune cose anche perchè il libretto delle istruzioni è tutto in polacco!!!! [SM=x948597] [SM=x948592] [SM=x948592]

Per le foto devo dire che ho visto una nitidezza assolutamente spettacolare in tutte le immagini. Foto godibili in ogni particolare. [SM=g27811]
Grandi!! [SM=x948584]

fabri964
00lunedì 5 ottobre 2009 14:51
Aggiungo una nota sul tuttologo Mauro: dopo quel giorno, ho detto a Matteo che per me non si chiamava più Mauro ma "er dinamo", dal momento che si ricaricava con la sua stessa energia.
[SM=x948587] [SM=x948587] bla bla bla bla... [SM=x948587]
[SM=x948595] [SM=x948595]
[SM=x948595] [SM=x948595]


[SM=x948612]
Sittlieb
00lunedì 5 ottobre 2009 14:59
Re:
fabri964, 05/10/2009 14.48:

Ho letto tutto piano piano... in modo che la sensazione di ripercorrere tutti i particolari di quella giornata durasse il più al lungo possibile.

Quanti momenti ignuz che hai descritto... quasi mi dimenticavo della celebre campanula imberbe [SM=x948580] [SM=x948591] ma quante altre situazioni intense, che mi hanno commosso!

Ma perchè Mauro attirava i gracchi alpini??? [SM=x948595]

Cellularum DiMeum Ignuzotum... [SM=x948579] [SM=x948579] [SM=x948580] e aggiungo [SM=x948610] che appartiene alla sottospecie palmarensis incomprensibilis, dal momento che non ci ho capito ancora un cavolo di come funzionano alcune cose anche perchè il libretto delle istruzioni è tutto in polacco!!!! [SM=x948597] [SM=x948592] [SM=x948592]

Per le foto devo dire che ho visto una nitidezza assolutamente spettacolare in tutte le immagini. Foto godibili in ogni particolare. [SM=g27811]
Grandi!! [SM=x948584]




eh si i momenti ignuz sono quelli che ricordo meglio [SM=g27828]

sul perchè mauro attirasse i gracchi non ci è dato sapere.. anzi potrebbe dircelo Matteo! Matteo iscriviti al forum [SM=x948672] !

Per la nitidezza delle foto abbiamo avuto una fortuna incredibile per il tempo!

Per il cellulare.. viva il vecchio caro nokia con monitor in bn [SM=x948584]


Sittlieb
00lunedì 5 ottobre 2009 15:02
Re:
fabri964, 05/10/2009 14.51:

Aggiungo una nota sul tuttologo Mauro: dopo quel giorno, ho detto a Matteo che per me non si chiamava più Mauro ma "er dinamo", dal momento che si ricaricava con la sua stessa energia.
[SM=x948587] [SM=x948587] bla bla bla bla... [SM=x948587]
[SM=x948595] [SM=x948595]
[SM=x948595] [SM=x948595]


[SM=x948612]



sisi bhe ma scaricava il prossimo però [SM=g27832] anche se devo dire che molte cose che mi sono fatta spiegare m'interessavano!


ClaudioTN
00lunedì 5 ottobre 2009 17:41
"Cellularum DiMeum Ignuzotum" [SM=x948594] [SM=x948594] [SM=x948594] [SM=x948594] [SM=x948594] [SM=x948594] [SM=x948594]

Report particolarmente bello specie per le emozioni che hai vissuto nella salita e che hai scritto benissimo nel report. [SM=g27817] La parte finale che hai anticipato su fb è da applausi così come le foto! che dire... SPETTACOLO! [SM=x948645]
roby4061
00martedì 6 ottobre 2009 12:23
[SM=g27811]

avete trovato una giornata proprio di brutto tempo.. meno male che avevate l'ombrellino.

[SM=x948597]
Sittlieb
00martedì 6 ottobre 2009 21:44
Re:
roby4061, 06/10/2009 12.23:

[SM=g27811]

avete trovato una giornata proprio di brutto tempo.. meno male che avevate l'ombrellino.

[SM=x948597]



Lascia perdere che quasi per colpa di un laccio rotto ... non voglio nemmeno pensarci [SM=x948592] !



Flaviosky
00martedì 6 ottobre 2009 22:16
"Tra l’avifauna appennina particolare menzione la voglio dare al Cellularum DiMeum Ignuzotum, dal canto inconfondibile."

[SM=x948581] [SM=x948579] [SM=x948592] [SM=x948591] [SM=x948594]

Bellissimo incontro, favorito da una giornata meteorologicamente perfetta a quanto si vede. [SM=x948584]

Sono posti davvero magnifici, che meriterebbero certamente una visita... chissà, considerando la mia allergia ai viaggi e i miei tempi tecnici, al cui confronto un bradipo è un velocista, forse nella prossima vita ce la farò!

[SM=x948600]

P.s.: belle tutte le foto, ma il cumulonimbus appenninicus... aaaaaaaaahhhhhh!!! [SM=g27836]


[SM=x948648]
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