15 giugno 1993: elicotteristi dei vigili del fuoco avvistano un "umanoide" volante

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alekxandros
00lunedì 21 marzo 2005 15:13
Riporto, brevemente, alcuni elementi ed aspetti relativi ad un avvistamento piuttosto singolare, quello in cui sono incorsi gli elicotteristi dei vigili del fuoco di Pescara nel 1993:

articolo

15 giugno 1993:

Pescara, un umanoide avvistato da alcuni elicotteristi dei Vigili del Fuoco

Segue la relazione fatta per il Ministero dell’Interno scritta dal principale testimone, il comandante dei Vigili del Fuoco Vincenzo N. (fonte CISU)

In riscontro a quanto richiesto con nota 12340 dichiaro, come già fatto in altre sedi, che in data 15 giugno 1993 mentre ero intento a svolgere la mia attività di istruttore di volo a bordo di un elicottero AB 412 con l’equipaggio composto dai Piloti Gino D. (2° pilota abilitando), Giuseppe O. (pilota abilitando), Massimo S. (pilota abilitando) e Gianfranco A. (specialista), ad un’altezza dal suolo di circa 600 m, in prossimità del circuito aeroportuale di Pescara, un oggetto non ben identificato entrava in rotta di collissione e solo una rapida manovra evitava l’incidente. Dopo un primo momento di smarrimento generale, presi i comandi, effettuavo una rapida virata sulla sinistra. L’oggetto, a me e ai componenti dell’equipaggio, apparve subito con dimensioni approssimative di altezza 1,30 m circa, con sembianze simili ad un piccolo scafandro con un globo a mo’ di testa di diametro di circa 50 cm con abbozzati arti inferiori di colore giallo ocra e con due ben visibili occhi grandi e ovoidali, con due borse che al sottoscritto lasciarono l’impressione fossero degli arti superiori in posizione di avvolgimento alla cintura.

L’avanzamento era veloce e sicuro, sempre verticalizzato, e rivolgeva lo "sguardo" nella direzione dell’elicottero. Dopo qualche secondo si allontanò velocemente (velocità approssimativa di circa 300/400 km/h) e rivolgendo la "schiena" si notò un’antenna di forma trapezioidale. Provvidi ad informare immediatamente la torre di controllo dell’aeroporto di Pescara chiedendo all’operatore di rivolgere l’attenzione nella nostra direzione (fino a circa due miglia) ed eventualmente rilevarne la traccia. Non fu possibile, tanto che l’operatore inviò una pattuglia di Carabinieri nella zona sorvolata onde raccogliere eventuali testimonianze. Non mi risulta vi fossero state persone che avessero notato l’episodio. Quanto sopra è avvalorato dal fatto che "il soggetto", date le dimensioni, l’andamento ed il comportamento, si muovesse contro vento (che in quel momento spirava con velocità di 6/7 nodi) in modo insensibile ed effettuando traiettorie che "dimostravano" un certo interesse alla vista dell’elicottero.

[omissis]


5 giorni dopo un altro umanoide è avvistato poco lontano, a Pettorano sul Gizio (L'Aquila):

Pettorano sul Gizio (AQ), un umanoide avvistato dalla famiglia di un Maresciallo dei CC.

Segue la relazione di servizio del sovraintendente-capo della Polizia di Stato, Gino P. e l’assistente-capo Antonio G., compilata dopo l’interrogatorio dei testimoni e depositata presso la Questura di Sulmona. (fonte CISU)

[omissis] Alle ore 17,30 su ordine della S.O. si è portato in località "Casa La Rocca" in tenimento del Comune di Pettorano sul Gizio ove presso un allevamento di cani vi erano le seguenti persone: [omissis].

Gli stessi tramite il 113, avevano richiesto l’intervento della volante perché alle ore 17,30 hanno dichiarato di avere visto a circa 100 m di distanza, poco più in alto di un filare di pioppi, una forma sferica (come un pallone) sorvolare gli stessi e poi scendere fino a terra tanto che il signor Giuseppe Z., pensando che si trattasse di un pallone lanciato da chissà chi, lo ha rincorso ma, giunto a circa 10 m, questo si sollevava di nuovo da terra una prima volta di circa 2 m ed una seconda volta ha saltellato più volte per poi solevarsi in verticale e dirigersi verso la montagna "Catena del Morrone" per poi sparire.

Il signor Z. lo ha descritto come un bambino dell’altezza di un metro con la testa molto grande a forma sferica e le gambe attaccate a questa perché priva del busto, due occhi grandi, sferici e di colore nero con una specie di antennina al centro del cranio; il viso di colore marrone e gli occhi protetti da un velo trasparente di colore bianco come di una pellicola di plastica.

link sulla vicenda e altri avvistamenti abruzzesi:

http://xoomer.virgilio.it/cun_abruzzo/archivio.htm


Qualche giorno prima o dopo (purtroppo ora non ricordo con precisione) lo stesso "umanoide" è stato avvistato nel Lazio, nei pressi di Guidonia (Roma). Ora, per quanto il tutto possa sembrare piuttosto singolare e forse anomalo rispetto alle casistiche più comuni in relazione agli avvistamenti Ufo, mi resta difficile credere che tutti questi testimoni (per giunta i principali sono degli specialisti elicotteristi dei vigili del fuoco, quindi ritengo abbastanza credibili) abbiano inventato questa colossale "balla" per chissà quale motivo.
Ora dopo alcuni approfondimenti e ricerche sulla natura singolare di questo avvistamento, ho potuto concludere, rilanciando alcune ipotesi ritenute più probabili negli ambienti ufologici, che probabilmente questa sorta di "umanoide" descritto dai testimoni poteva essere tecnologia aliena, e cioé una sorta di robottino mandato in avanscoperta sulla Terra, tipo le nostre sonde che mandiamo su Marte o Titano, chiaramente nel caso del presunto umanoide alieno si tratterebbe di tecnologia più evoluta. Potremmo anche congetturare che trattasi di qualche tecnologia "umana", magari sperimentale, forse militare, mandata in giro appunto per testarne efficacia o altro. Ma questa pure è una congettura...comunque è un caso che mi ha sempre attratto molto, spero di tornarci per approfondirlo ancora. In ogni caso ho ritenuto interessante porlo all'attenzione di tutti, per rilanciare questo caso senza dubbio interessante.
alekxandros
00lunedì 21 marzo 2005 15:13
Riguardo all'avvistamento di Guidonia ho trovato questo riferimento:

"Guidonia. Due insegnanti notano un umanoide volare in cielo. L'essere sara' visto anche in Abruzzo (a Sulmona e Pescara) nei giorni seguenti.

link: http://digilander.libero.it/iwanttobelive/lazio.htm

Tendo ad escludere che possa trattarsi soltanto di un palloncino, anche perché la descrizione citata sopra, e relativa all'avvistamento di Pettorano sul Gizio (L'Aquila), sembra essere abbastanza precisa e tale da escludere il fatto che l'oggetto descritto possa essere un palloncino. Comunque in riferimento all'avvistamento di Guidonia ricordo di aver letto qualcosa di più approfondito e interessante di quello che ho inserito qui ora, ma purtroppo non riesco a trovare più l'articolo che lessi tempo fà (lo trascrissi pure, ma ho perso il documento word, o almeno non riesco a trovarlo).

Riguardo la natura di questi umanoidi, in effetti è misteriosi, e stupì molto anche me la prima volta che mi capitò di leggere di questi casi.

In rete ho trovato anche questo:

"X-FILES ITALIANI

UN UOMO RAZZO APPARE A PORDENONE

Come nel film 'Rocketter', umanoidi volanti con strane bombole e razzi sulla schiena sorvolano a bassa quota le nostre case. Il più straordinario di questi incontri si è verificato due anni fa, in una frazione del pordenonese.

Alfredo Lissoni

S.Quirino (PN), 7 gennaio 1995. Ore 19.

"Era sera e stavo tornando a casa, in frazione S.Quirino, dopo aver fatto visita ad un'amica. Avevo appena varcato il cancello di quella casa quando, improvvisamente, sono stata colpita da dei fasci luminosi. Erano delle strisce gialle, rosse, verdi e bianche che venivano verso di me dall'alto, da cinque metri dal suolo. 'Oddio, che succede', mi sono detta. Subito dopo ho avvertito uno strano ticchettio ed un tonfo. Guardo e mi trovo dinanzi uno strano essere. Era a un metro da me e galleggiava in aria ondeggiando, come se stesse cercando un assetto migliore. Pur non essendo particolarmente spaventata, ho alzato istintivamente un braccio in segno di difesa. 'Forse vuole portarmi via', ho pensato.

L'UMANOIDE SULLA STRADA

A parlare, vincendo ogni reticenza e la paura del ridicolo, è la signora Elsa di Pordenone, che ha così descritto l'umanoide al nostro ufologo Antonio Chiumiento: "Era alto un metro e mezzo circa ed indossava una tuta scura e dei guantoni grigi; aveva il volto coperto da una sorta di passamontagna. Nella mano destra aveva una specie di asta e sulle spalle dei contenitori cilindrici. Ho potuto fissarlo negli occhi, che erano neri, lucidi e belli. Siamo rimasti a guardarci per pochissimi secondi; in quegli istanti ho avuto la netta sensazione che quell'essere respirasse profondamente ed emettesse un borbottio, come per cercare di comunicare. Anch'io avrei voluto parlargli, ma non ne ho avuto il coraggio, tanta era la paura che volesse portarmi via. Un attimo dopo la creatura volante è partita staccandosi dal suolo, con un ronzio simile a quello di uno sciame d'api. Quando sono tornata a casa, ho cercato di raccontare dello straordinario incontro ai miei familiari, ma quando ho visto che non mi credevano, ho lasciato perdere. Ma il giorno seguente non ho resistito alla tentazione di tornare sul luogo dell'incontro. Ma ovviamente, non c'era più nulla..."

La natura di questo essere misterioso, così simile ad un guerriero ninja dei cartoni animati, non è mai stata chiarita; incuriosisce molto l'apparecchiatura portata sulle spalle, e che la signora di S.Quirino non ha saputo identificare essendo digiuna, come molti, di astronautica. Essa ricorda il rocket belt, un particolare congegno antigravitazionale utilizzato dagli astronauti nello spazio, e ciò conferisce maggiore credibilità all'evento. "Non sappiamo chi o cosa fosse l' 'uomo venuto dal cielo' incontrato dalla signora Elsa", ha dichiarato Chiumiento, "ma la probabilità che l'evento si sia realmente verificato è a mio giudizio altissima, vista l'attendibilità della testimone".

Resta da stabilire chi o cosa siano le misteriose creature che da alcuni anni sembrano avere un particolare interesse per la penisola italiana.

ROCKETTER ITALIANI

Creature analoghe a quella descritta dalla signora Elsa sono state avvistate in diverse occasioni, fra il 1993 ed il 1994, in alcune località italiane.

Ad Ancona, su uno scoglio noto come 'la sedia del Papa', diversi pescatori hanno visto uno strano umanoide levarsi in volo spinto da una forza misteriosa mentre a Roma, il 19 giugno 1994, una coppia ha scorto un curioso essere seduto su una sorta di sedia volante, mentre sorvolava la via Salaria tra Amatrice e Rieti, in zona Terme di Cotilia. Due giorni prima lo stesso essere, o uno simile, era stato segnalato da un gruppo di persone a Guidonia Montecelio.

Frugando negli archivi degli X-files italiani la nostra redazione ha scoperto che creature simili erano state già segnalate negli anni Ottanta. L'8 ottobre 1984 un nanerottolo con una tuta pelosa, un casco ed una cassetta sulle spalle era stato avvistato dal contadino Giuseppe Cocozza nel suo campo a Prata Principato Ultra, vicino Avellino. L'apparizione, prontamente ripetutasi alcune ore dopo a Polcanto di Firenze, attirò addirittura l'attenzione dei militari, che catalogarono gli avvistamenti nei dossier SIOS dell'Aeronautica.

ROBOT EXTRATERRESTRI

Le apparizioni dei misteriosi umanoidi volanti debbono farci riflettere sulla difformità degli alieni che ci fanno visita. Ben lungi dall'essere tutti uguali, come sostengono gli scettici accusando gli UFOtestimoni di scarsa fantasia, gli umanoidi presentano sovente forme e dimensioni alquanto strane e bizzarre, che a volte esulano dalla classificazione Alfa, Beta, Gamma, Delta dell'ufologo Brad Steiger.

É recente, in Gran Bretagna, la pubblicazione del libro dell'ufologo e scienziato Patrick Huyghe 'The field guide to Extraterrestrials' (Hodder and Stroughton, 338 Euston Road, London NW1 3BH, lire 22.000), un vero e proprio manuale sulle forme aliene. Oltre ai classici 'humanoid', Huyghe ricostruisce e presenta altre tre categorie di alieni, gli 'Animalian', i 'Robotic' e gli 'Exotic'. Fra gli 'animali' troviamo yeti e folletti pelosi, uomini rettile, uomini falena, mantidi umanoidi ma anche degli strani canidi volanti a sei zampe, avvistati attorno ad un disco volante da una donna di Niagara Falls, New York.

Si sprecano poi le forme robotiche: sfere a sei ganci, esseri tubolari con le gambe, automi con dei piedistalli simili ai sedili rotanti dei bar. In questa fiera dell'assurdo, puntigliosamente documentata da Huyghe, non mancano le creature 'esotiche': masse gelatinose informi, fantasmi, polipi volanti."

E' strano che nell'articolo non si faccia riferimento all'avvistamento dei vigili del fuoco, e ad un certo punto c'è un riferimento all'avvistamento di Guidonia, ma sembra esserci un errore nella data. Tornerò sull'argomento qualora trovassi altro materiale interessante o ci fossero novità di rilievo.
alekxandros
00lunedì 21 marzo 2005 15:14
Un'analogia con l'ipotesi palloncino è riscontrabile qui:

" (...) Nel secondo caso invece fu un'insegnante ad affacciarsi in balcone e notare una sorta di palloncino, alto in cielo sul mare, avvicinarsi lentamente alla costa con una traiettoria rettilinea, divenendo via via più visibile. Corsa a prendere un binocolo, la donna osservò quindi la "cosa" scendere fino a terra al di là della rete di recinzione di un campetto di calcio in terra battuta distante circa 200 metri dalla sua abitazione. Si trattava di un oggetto antropomorfo (alto circa 1,5 metri, di colore arancione, con sul petto due "aperture" dai riflessi grigi, con una "testa" mozza e sul capo una "maniglia" rettangolare) che sembrava compiere dei movimenti di torsione, come per guardarsi intorno. Dopo una decina di minuti, la testimone interruppe l'osservazione per rispondere ad una telefonata, e quando ritornò in balcone (dopo circa 3 minuti) l'oggetto/essere non era più visibile, neppure in cielo (...)"

fonte: http://xoomer.virgilio.it/cisusicilia/Bollettino14/IR3.3.htm

Il link dal quale ho estrapolato questo passaggio è un lungo articolo che parla degli avvistamenti di questi presunti umanoidi, e c'è il riferimento alla possibilità che si tratti di bio-tecnologia aliena. La sua lettura è interessante per conoscere meglio la realtà del fenomeno relativo a questa singolare tipologia di avvistamenti.
alekxandros
00lunedì 21 marzo 2005 15:14
Ecco una descrizione sintetica ma interessante di questi umanoidi:

" (...) quasi a metà degli Anni '90 anche in Sicilia fanno la loro comparsa i cosiddetti "umanoidi volanti": si trattava ancora una volta di un nuovo tipo di incontro ravvicinato, in cui le presunte entità coinvolte si presentavano come una specie di via di mezzo tra un oggetto volante ed un umanoide (quasi una simbiosi ufo-entità). Incontri del genere, in cui queste entità, pur nella loro atipica meccanicità, davano la netta impressione di essere vivi, di osservare e scrutare, come se appunto fossero delle entità biologiche, vennero riportati da diverse località italiane, concentrandosi soprattutto tra l'estate e l'autunno 1993, per poi diluirsi lungo l'anno successivo. Una cadenza temporale perfettamente rispettata dagli unici due casi registrati nella nostra regione (curiosamente entrambi a Siracusa) che si verificarono l'uno il 7 novembre 1993 (1993SR*01) e l'altro il 27 marzo 1994 (1994SR001) (...)"

Interessante è anche il riferimento temporale relativo a questi avvistamenti relativi ad un periodo compreso tra l'estate 1993 (nel corso della quale ci fu l'avvistamento da parte dei vigili del fuoco) e la primavera del 1994.

fonte: http://xoomer.virgilio.it/cisusicilia/Bollettino14/IR3.3.htm
alekxandros
00lunedì 21 marzo 2005 15:15
Ecco un filmato che potrebbe avere una qualche relazione con la vicenda:

http://www.menphis75.com/images/video_ufo/UFO%20at%20Redfish%20Florida%20-AMAZING-.zip

dal quale si può scaricare un filmato che mostrerebbe un oggetto in volo, molto simile allo schizzo relativo al presunto umanoide disegnato dal principale testimone dei vigili del fuoco. Purtroppo al momento non sò nulla sulla natura di questo filmato, dove è stato registrato, nel corso di quale avvistamento, quando. So bene che da un filmato difficilmente arriverà mai una qualche prova, però è un ulteriore elemento di interesse in relazione a questo caso.
Comunque mi piace questo modo di portare avanti, in maniera seria, le ricerche su questo caso, cercando di soppesare e valutare indizi, probabili elementi di fantasia, incongruenze, elementi interessanti, ecc. ecc.
Un saluto.
alekxandros
00lunedì 21 marzo 2005 15:15
Il video sembra effettivamente mostrare un oggetto simile all'umanoide visto dagli elicotteristi.

In sovraimpressione c'è scritto Hawkins. Seguendo questa "pista" ho scoperto che l'autore del video, Mike Hawkins, lo ha girato nel 1993. Questa sembrerebbe una conferma del fatto che sia un umanoide, perchè l'anno coincide con gli avvistamenti in Italia.
Ma Hawkins è uno che fa i video di ufo e poi li vende, quindi non mi sembra affatto una fonte attendibile.

http://www.ufovideo.net/sub439.htm
alekxandros
00lunedì 21 marzo 2005 15:15
Ecco un ulteriore contributo interessante del caso, estrapolato da un articolo trovato in rete:

"É noto che la maggiorparte delle segnalazioni ufologiche si basano sul resoconto di testimoni diretti. Tuttavia l'attendibilità delle testimonianze è messa spesso in dubbio dalla possibilità di errori o cattive interpretazioni di fenomeni conosciuti. Il pianeta Venere ad esempio è in cima alla lista degli oggetti astronomici scambiati spesso per dischi volanti. Una persona non abituata ad osservare il cielo può effettivamente essere tratta in inganno da eventi e situazioni che semplicemente non conosce e che possono assumere le connotazioni di veri e propri misteri.

Ma che dire delle testimonianze di persone che ogni giorno per mestiere si muovono nei cieli a bordo di caccia militari, aerei civili, elicotteri... L'addestramento di queste persone è molto rigoroso. Oltre a dover essere dotato di una eccellente prestanza fisica un pilota deve sviluppare anche un notevole spirito di osservazione e deve saper riconoscere tutto ciò che vola ad alta quota per poter fronteggiare gli imprevisti. Non può farne a meno. Ne va della sua vita. E ne va anche della vita dei suoi passeggeri. Ebbene a volte capita che anche i piloti vedano qualcosa di strano nei cieli e, data l'elevata professionalità che caratterizza questa categoria, è logico capire perchè gli ufologi considerino quelle dei piloti delle testimonianze molto preziose. (...)
Se la documentazione più corposa riguarda gli avvistamenti di luci e oggetti nel cielo, i casi più interessanti sono quelli in cui compaiono umanoidi o altri strani esseri.

Uno dei casi più celebri è quello verificatosi nelle campagne intorno a Cennina (AR) nell'ormai lontano 1954, periodo molto prolifico per il nostro paese, da un punto di vista ufologico. Il primo novembre di quell'anno, di buon mattino la signora Rosa Lotti Dainelli si stava recando in chiesa per la ricorrenza di Onissanti. La donna era una umile contadina e per l'occasione indossava il vestito della festa. Dovendo attraversare il bosco si sfilò perciò le scarpe e le calze per non impolverarle. In mano aveva anche un mazzo di garofani da deporre in chiesa sull'altare della Madonna.

Giunta in una radura, scorse conficcato nel terreno una sorta di fuso metallico, alto un paio di metri e ingrossato nella parte centrale. All'improvviso da alcuni cespugli sbucarono due esseri apparentemente umani ma alti circa un metro. Indossavano un casco dotato di grossi auricolari, una giubba con bottoni luccicanti e una mantellina.

Uno dei due si rivolse alla donna pronunciando alcune parole che poi ella tentò di ricostruire meglio che poté riferendo, non sappiamo quanto precisamente, la frase Loi liu lai lao lua lea (termini che uno studioso di lingue orientali ritiene corrispondano a quelli di un dialetto cinese). Poi la creatura strappò dalle mani della signora Lotti il mazzo di fiori e le calze, anche se la donna oppose una certa resistenza a quello strano tentativo di furto, prima di scappare spaventata nel bosco.

Più recentemente un'ondata di incontri ravvicinati si è verificata in Italia nell'estate del 1993.

L'8 luglio di quell'anno a Lirio, un paesino dell'oltrepò pavese, un anziano agricoltore, Domenico Casarini, ebbe un traumatico faccia a faccia con un alieno. Verso le dieci di mattina mentre si trovava sul suo trattore, il testimone vide un umanoide alto due metri che indossava una strana tuta con delle luci sul petto e sulle ginocchia. La creatura, che aveva anche due occhi simili a fanali rossi, si sarebbe alzata in volo sparendo dietro agli alberi.

Immediatamente avvertiti dell'accaduto i carabinieri di Montalto Pavese e di Stradella interrogarono per due ore il contadino, cercando invano di farlo cadere in contraddizione. Pochi giorni dopo, un oggetto luminoso sorvolò la vicina Gravellona, sotto gli occhi attoniti dei passanti e di alcuni carabinieri.

Nello stesso periodo a Sulmona, in Abruzzo, un'intera famiglia, nel bel mezzo di un pic nic, avvistò una sonda metallica con antenne, una specie di robottino dai grandi occhi neri. La stessa macchina avrebbe poi superato, in volo a velocità pazzesca, un elicottero dei vigili del fuoco.

Pochi mesi dopo, l'omino-robot sarebbe comparso ad un gruppo di esterefatti pescatori nei pressi di Ancona.

Robot, alieni in carne ed ossa o immagini dell'inconscio colletivo, queste apparizioni non sono niente rispetto ai cosiddetti incontri ravvicinati del quarto tipo, vale a dire i presunti sequestri di persona operati dagli alieni. (...) continua (...)"

link: http://www.piazzabrembana.com/varie/secret.htm
alekxandros
00lunedì 21 marzo 2005 15:16
Ulteriore contributo utile dal web (qui si discute sulla natura di questi presunti avvistamenti che chiamano in causa un presunto umanoide. Notevoli le coincidenze con il caso fin qui studiato, e riemerge con forza, in questo caso specifico, la spiegazione relativa al pallone sonda. Nonostante l'equilibrio e l'interesse che scaturisce dalla lettura dell'articolo, resta qualche riserva sul tentativo di spiegazione che attribuisce gli avvistamenti ai palloni sonda, soprattutto in relazione alle coincidenze di tutti gli elementi fin qui raccolti e relativi ai casi simili):

"Gli avvistamenti siciliani dell'estate 1995

I palloni di Milo

Preceduto da alcuni sporadici avvistamenti regionali di non particolare rilevanza e dalla segnalazione dell'UFO filmato ad Ibiza da alcuni connazionali in vacanza, il 20 agosto 1995 si è verificato in Sicilia un piccolo flap al quale la stampa locale non ha mancato di dare un certo risalto, forse anche perché in parte mossa dal desiderio di aggiungere qualcosa di proprio all'argomento ufologico nell'attesa della tanto pubblicizzata proiezione in Italia del famoso filmato di Santilli. Così nei giorni immediatamente seguenti agli avvistamenti, i principali quotidiani dell'isola (La Sicilia ed il Giornale di Sicilia) e le emittenti televisive ad essi collegati (Antenna Sicilia,Teletna e TGS) hanno diffuso la notizia della serie di avvistamenti riportati da diverse località della Sicilia in un arco di tempo dalle ore 10 alle 22.30 circa e che riassumiamo di seguito con l'aggiunta delle segnalazioni indipendenti da noi raccolte successivamente.

Contrada Rocca Ficuzza, Caltabellotta (AG), dalle 10 alle 12. ll naturalista Antonio Vanadia osserva, prima ad occhio nudo poi con un binocolo, un oggetto che descrive «di forma rotonda, con la superficie corrugata come se fosse rivestito da carta stagnola raggrinzita o plastica, chiaramente riflettente la luce del sole, con due lunghe aste e due strisce spiegazzate simili alle fettuccine di un aquilone pendenti dalla parte inferiore». L'oggetto rimane visibile per circa due ore, innalzandosi pian piano di quota fino a perdersi alla vista. (Fonti: La Sicilia, ediz. di Agrigento, del 23/8/95; La Sicilia, ediz. regionale del 23/8/95; nostra indagine)
San Giuseppe Jato (PA), h. 12.00 circa. Un agente della polizia stradale, Giuseppe Lo Greco, filma dalla sua abitazione «una strana macchia bianca sullo sfondo azzurro del cielo». (Fonte: Giornale di Sicilia del 22/8/95; nostra indagine)
Contrada Vassallaggi, San Cataldo (CL), h. 12.30. La famiglia Aiera (padre, madre, figli, nuore e nipoti) avvista e riprende con una videocamera una «sfera bianca luminescente» alta in cielo e apparentemente immobile. (Fonti: Giornale di Sicilia, ediz. Caltanissetta/Gela, del 24/8/95; nostra indagine)
San Leone (AG), h. 13.30 circa. Alain e Nadine C. osservano ciò che descrivono rispettivamente come un oggetto di forma circolare apparentemente coperto da una pellicola di alluminio avente alle estremità come dei fili o filamenti, e come un palloncino da fiera di colore grigiastro e luccicante. Ad entrambi l'oggetto appare immobile in cielo e molto distante. (Fonte: nostra indagine)
Nicolosi (CT), dalle 16.30 alle 16.00. Il sig. Alberto C., insieme alla moglie ed alcuni altri parenti, nota alto e immobile in cielo «un punto, come un palloncino di forma grossomodo sferica, di colore argento o metallico chiaro» che la moglie descrive e disegna con una forma più ovalizzata (come una sorta di mongolfiera) «con una massa scura appesa ad un'asta pendente dalla parte inferiore». Il sig. C. scatta anche una fotografia all'oggetto, dalla quale però, a causa della grande distanza del!o stesso, non è stato possibile ricavare niente di significativo. (Fonte: nostra indagine)
Gravina di Catania (CT) h. 16.30 circa. Di ritorno verso Catania, un cognato del sig. Alberto C., che aveva anch'egli osservato l'oggetto da Nicolosi, nota che lo stesso è ancora visibile benché appaia adesso più spostato verso est. (Fonte: nostra indagine)
Siracusa, h. 22.30 circa. Un docente di scuola superiore insieme alla moglie ed altri due amici, nonché altre decine di persone, osservano una forte luce sul mare prima stazionare, poi volare via veloce e subito dopo una seconda avvicinarsi e riallontanarsi alla stessa maniera della prima. (Fonte: Giornale di Sicilia del 22/8/95)
Alla luce della simiglianza delle varie descrizioni forniteci dell'oggetto osservato, è subito apparso chiaro che potessero essere tutte riconducibili ad uno stesso stimolo visivo, benché percepito in maniera soggettivamente diversa a seconda delle condizioni in cui si sono svolti i singoli avvistamenti e delle capacita visive ed osservazionali dei singoli testimoni (si vedano al riguardo gli schizzi prodotti da alcuni di loro). Pertanto le nostre indagini sono state subito indirizzate verso la ricostruzione del percorso compiuto da quello che sembrava essere lo stesso UFO avvistato da località ed in momenti diversi, ed orientate alla verifica delle varie ipotesi esplicative possibili.
Tra queste la principale, tra l'altro avanzata attraverso la stessa stampa che aveva dato notizia dei singoli avvistamenti, formulata dal dr. Salvatore Serio, direttore dell'Osservatorio Astronomico di Palermo, secondo il quale il presunto UFO osservato altro non era che un pallone aerostatico lanciato dalla base di Birgi dell'Agenzia Spaziale Italiana.
La suddetta tesi, subito apparsa coerente con la ricostruzione generale del caso e le testimonianze raccolte (apparente staticità dell'oggetto, permanenza in alta quota dello stesso, colore, forma e particolari descrittivi, tanto più che in diversi casi i testimoni hanno usato, tra le altre, l'espressione "palloncino" per descrivere l'oggetto), è stata da noi verificata grazie alla collaborazione della dr.ssa Falvella della base di Milo (TP) dell'Agenzia Spaziale Italiana e del dr. Cosentino della sede di Roma, coordinatore e responsabile dei progetti di lancio dei palloni sonda in Italia, che ci hanno fornito tutti gli elementi atti a fare chiarezza ed a rendere concreta l'identificazione del presunto UFO (letteralmente tale, cioè "oggetto volante non identificato", per quanti lo avevano visto, ma non riconosciuto).
Dalla stazione di Milo (presso Birgi, Trapani) I'Agenzia Spaziale Italiana ha effettuato nel corso della scorsa estate (che è la stagione più adatta per poter sfruttare i venti monsonici) quattro lanci. Il primo, a giugno, fallito. Il secondo (il 29/7/95), il terzo (il 10/8/95) ed il quarto (quello del 20/8/95 inerente gli avvistamenti in oggetto) con successo. Per ciascun lancio è stato utilizzato un solo pallone di tipo stratosferico, differente dai comuni palloni sonda per le dimensioni (quelli stratosferici sono molto più grandi) e per il colore (i primi sono bianchi ed a seconda delle condizioni di luce possono apparire grigi, opalescenti e metallici; i secondi marroncini).
ll secondo ed il terzo lancio avevano come scopo l'effettuazione ad alta quota di osservazioni astronomiche ed il rilevamento di dati astrofisici, ed il fatto che in entrambi i casi i palloni siano stati lanciati verso la Spagna ha impedito che dessero origine ad avvistamenti nostrani. Il quarto lancio è stato invece effettuato verso l'interno della Sicilia, con meta ultima il tratto di mare compreso tra Catania e Siracusa, nelle cui acque era previsto il recupero del carico del pallone. Scopo del lancio era infatti effettuare un test di sganciamento in mare di una capsula spaziale del peso di 3.000 chili.
Il lancio, programmato per le ore 7 del mattino, è in realtà avvenuto con circa un'ora di ritardo, cioè verso le 8, a causa della laboriosità delle operazioni di gonfiaggio del pallone il cui diametro, a pieno regime di elio, può estendersi addirittura fino a circa 200-300 metri.
Il pallone in questione recava il proprio carico appeso ad una robusta catena lunga 250 metri. Inoltre era dotato di sistemi di sicurezza anticrash (lo sono tutti i palloni il cui carico deve essere recuperato) e di strumenti telemetrici e di radiocomando che ne assicuravano il controllo da terra.
Sfruttando in maniera opportuna le correnti d'aria ed i venti in quota, il pallone ha quindi attraversato la Sicilia da ovest verso est, viaggiando ad una quota oscillante tra i 23 ed i 18 km. e seguendo un percorso che lo ha in effetti via via portato ad essere visibile dalle varie località dalle quali sono stati effettuati gli avvistamenti in oggetto nei tempi indicati, fino a completare il suo viaggio intorno alle 18, allorché è avvenuto lo sganciamento in mare della capsula spaziale.
A questo riguardo va osservato che proprio la notevole altitudine a cui si trovava il pallone stratosferico, se da un canto non ha oggettivamente permesso ai testimoni di rendersi conto della vera natura del presunto UFO, da un altro ha reso possibile il fatto che anche da località distanti l'oggetto sia stato avvistato in orari quasi concomitanti.
Essa inoltre giustifica il fatto che, nonostante la giornata ventosa, l'oggetto apparisse quasi stazionario (cosa che ha disorientato alcuni dei testimoni): i venti in quota sono infatti generalmente differenti da quelli al suolo.
E' invece doveroso sottolineare che rimangono tutt'ora alcune incertezze relativamente all'ultimo avvistamento della serie, quello avvenuto a Siracusa. All'ora indicata dai testimoni, infatti, il pallone stratosferico aveva già completato da parecchio la sua missione; inoltre i movimenti repentini compiuti dalle luci osservate in questo caso dai testimoni non possono in alcun modo adattarsi all'andatura ieratica classica dei palloni sonda in genere.
Il solo modo di far rientrare anche quest'ultimo caso nella spiegazione del pallone stratosferico è in effetti quello di ipotizzare che i testimoni abbiano osservato le luci di uno o più elicotteri che manovravano sul mare perché impegnati nelle operazioni di recupero del carico sganciato dal pallone in questione.
Nell'impossibilita però (nella quale finora ci siamo trovati) di poter interrogare i diretti testimoni del caso (che dopo aver raccontato in forma anonima la propria esperienza ad un giornalista amico hanno rifiutato qualunque altro contatto esterno), è evidente che non ci è possibile pronunciarci in merito in maniera definitiva.
In conclusione vorremmo far rilevare come anche questa vicenda abbia dimostrato che nella stragrande maggioranza dei casi i testimoni sono persone del tutto normali che, vincendo il proprio pudore, decidono di sfidare il ridicolo della gente raccontando semplicemente ciò che hanno visto e null'altro. In nessuna delle testimonianze rilasciateci è infatti possibile ravvisare alcun elemento aggiunto solo per fare effetto: tutti hanno descritto solo quello che hanno visto! Anche se per cause svariate non sono stati in grado di riconoscere ciò che vedevano ed hanno fatto ricorso ad espressioni apparentemente diverse, ma in effetti tutte riconducibili all'immagine di un corpo tondeggiante, gonfio, corrugato, raggrinzito, ricoperto di un tessuto o di una plastica, con una o due aste pendenti ed una massa scura sospesa al di sotto. Insomma, seppure ciascuno a modo proprio, tutti hanno descritto ciò che l'oggetto era, cioè un pallone stratosferico.
Quest'esperienza dovrebbe quindi insegnarci ad ascoltare con maggiore rispetto quello che i testimoni di un avvistamento UFO ci raccontano, senza prendere nulla per oro colato perché le inesattezze possono essere dietro ogni angolo, ma comunque consapevoli del fatto che la gente vede in cielo cose che le sono estranee e che desidera il nostro aiuto per capire di cosa si tratti.
A questo sono tesi i nostri sforzi.
AntonioBlanco"

fonte: http://www.ufo.it/testi/inda-18.htm
alekxandros
00lunedì 21 marzo 2005 15:17
E ancora:

"OGGETTO IN VOLO NEI CIELI DELLA SARDEGNA

Un altro umanoide volante ?

Un interessante caso ufologico risalente all'estate 1993 è stato approfonditamente investigato dalla sezione sarda del CISU coordinata da Antonio Cuccu. Verso le 21 del 27 luglio di quell'anno uno strano oggetto ha fatto la sua comparsa nei cieli di Calabona, una località balneare in provincia di Alghero posta nei pressi della litoranea per Bosa (NU).
Circa una decina di testimoni ha assistito all'evento, durato complessivamente fra i tre e quattro minuti; primo fra tutti Luca, un bambino di quattro anni che richiamando l'attenzione del padre Natale M. ha dato il via all'avvistamento. Il piccolo Luca, dirigendosi verso la piscina dell'albergo, aveva fatto preoccupare il barman Sergio T., 37 anni, che lo aveva seguito temendo che potesse cadere in acqua: Sergio, giunto presso la piscina, aveva così incontrato il sig. Natale, padre del bimbo, che si trovava in compagnia di un'altra famiglia di turisti.
Improvvisamente, in seguito alle parole di Luca che chiedeva al padre di «prendergli il pallone» che stava svolazzando sulla loro testa, il gruppo alzò lo sguardo verso il cielo in direzione nord/nord-ovest e tutti osservarono a circa trenta metri di distanza e a 10° di elevazione angolare, sopra una collinetta, un oggetto di forma tondeggiante e di colore nero stazionante ad una quota di circa 30-40 metri. Nella sua parte inferiore si notava appena un filo molto corto, semitrasparente «come fose nylon» e «grande come una cinghia». Il tutto lo faceva somigliare ad un palloncino scappato ad un bambino. Nel mentre, si era aggiunto al gruppo anche un secondo barman, Luigi T., 31 anni, il quale aveva avvertito telefonicamente il titolare dell'albergo.
I testimoni pensarono in un primo momento ad un palloncino-giocattolo, ma presto la sua forma tondeggiante si assottigliò in una più allungata ed irregolare. Nessuno percepì alcun tipo di rumore da parte del pallone il quale, ondeggiando nel-l'aria, scomparve dalla vista dei testimoni: non per molto comunque. Il gruppetto, scendendo frettolosamente le scale, si portò sulla strada asfaltata che dista una quarantina di metri dalla piscina giusto in tempo per scorgere nuovamente l'oggetto gonfiarsi improvvisamente al punto da ricordare la forma di un elicottero. Il signor Alfredo notò addirittura una piccola luce pulsante rossa nella parte superiore dell'UFO. Poco dopo l'oggetto che aveva intrattenuto i testimoni per qualche minuto (nel frattempo si era aggiunto anche il proprietario dell'albergo), partì di scatto verso sud-ovest sparendo dalla vista degli stupefatti osservatori.
E' interessante scoprire come in molte delle testimonianze la descrizione dell'oggetto corrisponde nelle sue caratteristiche fondamentali: lo si deduce dalle interviste cui alcuni dei testimoni hanno accettato di sottoporsi e che danno un quadro sufficientemente chiaro dell'avvistamento.
Racconta il signor T.: «Quando l'oggetto si è fermato abbiamo visto la fiancata, non rigida ma come quella di un aerostato, più morbida...», e ancora, «quando siamo arrivati all'altezza del cancello qualcuno ha gridato 'UFO!, UFO!', per scherzo e questo coso si è gonfiato in maniera enorme e ha preso le sembianze di un elicottero». Anche i signori S. e M. hanno convenuto sulla forma dell'UFO aggiungendo i particolari della lucina ed alcuni dettagli per meglio descriverne il movimento: «Fluttuava come un asciugamano o una sciarpa» oppure «ondeggiava come in balia del vento».
Tutti concordi dunque nell'attribuire all'oggetto un movimento apparentemente irrazionale e sincopato, anche se in totale assenza di vento. Luigi, uno dei barman, pur confermando le descrizioni degli altri testimoni, parlerà anche di una «cordicella che faceva pensare ad un palloncino», assimilandone la forma ad una busta per la spazzatura nera che aveva «forma piatta come un aquilone» e che gonfiandosi assumeva quella di una mongolfiera.
Secondo questo testimone, all'oggetto furono sufficienti non più di tre secondi per scomparire all'orizzonte. Anche questa valutazione è stata sostanzialmente confermata dagli altri, ad ulteriore riprova che l'esperienza da essi vissuta è stata percepita in maniera lucida e razionale, indipendentemente da quale oggetto venne in realtà osservato.
C'è infine da rilevare la stretta somiglianza sia con l'aspetto sia con il comportamento di volo dei cosiddetti umanoidi volanti che proprio nell'estate 1993 cominciarono ad essere osservati in varie località della Penisola [vedi UFO n. 13 e 15].
f.d.


UN ALTRO UMANOIDE VOLANTE A ROCCHETTA S. ANTONIO

A volte ritornano

Dopo quasi un anno dal caso di IR-3 del 14 ottobre 1994, un nuovo fenomeno insolito si è verificato a Rocchetta S. Antonio, in provincia di Foggia.
Verso le 7.45 dell'11 settembre 1995 A.G., una ragazza ventenne, come ogni mattina sta portando le proprie pecore al pascolo in un vallone sito a pochi chilometri dall'abitato di Rocchetta; mentre scende lungo una piccola collina, nota nella valle sottostante un qualcosa che luccica, al quale non dà però molto peso, ritenendolo semplicemente una specie di busta color argento. La ragazza decide di avvicinarsi all'oggetto; mentre cammina, dice qualche parola e la figura improvvisamente si gira verso di lei mostrando di essere un piccolo umanoide, ricoperto da una tuta marrone, inserito in una specie di scafandro trasparente.
La sua altezza è stimata in circa 50 centimetri, il viso che si vede è simile a quello umano, con occhi e naso (non è stata notata la bocca), ha due specie di gambe, mentre non vengono distinti arti superiori. Nella parte posteriore, all'altezza delle spalle, è presente una specie di semisfera argentea e da una spalla emerge un'antenna dello stesso colore.
A.G.resta per circa 5minuti a fissare lo strano essere da una distanza valutabile in circa 200/250 metri quindi, infastidita dai riflessi del sole, decide di ritornare verso casa, si volta ed inizia a risalire la collina, accorgendosi ben presto che la figura si sta a sua volta muovendo e sembra inseguirla.
A questo punto viene presa dal panico e corre fino alla vicina strada, dove ferma un automobilista suo conoscente, L.D. un commerciante di 31 anni, casualmente di passaggio nella zona, al quale racconta l'accaduto. L'uomo scende dall'auto, e decide di avvicinarsi per poter vedere di che cosa si tratta, nonostante che la ragazza abbia paura di trovarsi di fronte ad un «extraterrestre», potenzialmente pericoloso, secondo le voci diffusesi nel paese in seguito all'avvistamento dell'anno precedente.
L.D. osserva a sua volta quello che descrive come un «nanetto» che sembra muoversi avanti e indietro nel vallone e che poi, «trotterellando» sulle corte gambe inizia una specie di manovra di decollo, al termine della quale inizia ad alzarsi verso il cielo. In quel momento A.G., che già in precedenza aveva udito un «rumore» associato al fenomeno, sente un suono simile a quello di un motorino, mentre l'uomo non ricorda di aver udito alcun rumore. La testimonenota inoltre una sorta di antenna che fuoriesce dai piedi dell'essere, mentre L.D. osserva una piccola scia bianca emessa dalla semisfera posta sulla spalla dell'umanoide, che comunque sale verso il cielo, fino a scomparire.
Quest'ultima fase è seguita anche dalla madre e dalla zia della ragazza che si trovavano nelle vicinanze.
Nonostante la riluttanza dei testimoni a parlare dell'accaduto, la notizia fa in breve il giro del paese, fino a giungere al corrispondente de La Gazzetta del Mezzogiorno, che dà ampio risalto al caso in due articoli il 9 e 10 ottobre.
Le successive indagini condotte da Arcangelo Cassano, con Paolo Lucente e Francesco Tutino, mettono in luce alcune contraddizioni ed imprecisioni nei racconti dei testimoni, soprattutto nei particolari di una sagoma osservata comunque da una certa distanza.Questa considerazione, unitamente alle voci del ritrovamente, nei giorni successivi, di un pallone a forma di pupazzo Michelin in un vicino campo, non consentono al momento di escludere la possibilità della misinterpretazione di un pallone giocattolo.
g.p.g."

fonte: http://www.ufo.it/testi/inda-18.htm
alekxandros
00lunedì 21 marzo 2005 15:17
Altro articolo che fa riferimento ad una indagine del CISU sui presunti umanoidi volanti:

"Caso 244SR94 - IR3
27/03/94 Siracusa ore 07:30
fonte: CISU CT
Nonostante la giornata domenicale ed il passaggio dall'ora solare a quella legale avvenuto nel corso della notte, la signora Laura (i dati personali completi sono riservati), insegnante, alle 07:30 era già in piedi da alcuni minuti, abituata a svegliarsi ogni mattina alle 06:30. Tra i suoi primi gesti quotidiani, da anni c'e' quello di spalancare la finestra della camera da letto e del soggiorno per far prendere aria all'appartamento e, indossata una vestaglia, di uscire sul balcone della cucina per aprire l'impianto del gas e godere per qualche minuto della vista del mare, distante in linea d'aria poche centinaia di metri. Quella mattina però qualcosa di insolito attrasse la sua attenzione: una sorta di palloncino, alto in cielo, che dal mare si avvicinava lentamente alla costa con una traiettoria rettilinea. Dapprima piuttosto piccolo, tanto da non distinguere quasi il colore nella tenue foschia del primo mattino ( oltretutto la giornata era un po’ nuvolosa ed il sole non era visibile, un po’ perché ancora basso sull'orizzonte, un po’ perché nascosto da alcune costruzioni antistanti l'edificio dove abita la testimone), poi via via più grande man mano che si approssimava, lo strano palloncino proseguiva imperturbabile nel suo moto, incuriosendo la sua osservatrice.

Finchè avvicinatosi ancora di più Laura riuscì a scorgere anche ad occhio nudo che quell'oggetto si componeva di tre parti: un corpo centrale più grosso e due appendici più corte e strette. Laura tradusse immediatamente quelle forme in un busto privo di testa e due gambe mozze e, correndo al pensiero dell'umanoide volante che alcuni mesi prima era stato avvistato in città (tra gli altri, anche da un suo conoscente), eccitata dall'idea di stare assistendo alla visione di qualcosa di simile, rientrò in casa per prendere il binocolo del figlio ed osservare meglio quell'individuo. Pochi secondi dopo era nuovamente al posto di osservazione e poté vedere che quell'essere, giunto quasi sulla verticale di un campetto di calcio in terra battuta (che insieme ad un tratto di terreno incolto si frappone fra la costa ed il palazzo in cui abita), stava cambiando inclinazione di circa 80 gradi rispetto all'assetto fino ad allora mantenuto e cominciava a scendere "senza esitazione" verso terra, con la parte superiore, più gonfia, verso l'alto e le due appendici verso il basso. Laura non provava paura, ma si sentiva molto emozionata, al punto di avere le mani che gli tremavano. Così per osservare con il binocolo quell'essere a circa 200 metri da lei, forse poco più, fu costretta ad appoggiarsi coi gomiti sulla ringhiera del balcone. L'entità era intanto atterrata al di là del lato di recinzione del campetto opposto al palazzo dove la testimone abita, in una zona di terreno incolto, piuttosto accidentato per i vari dislivelli, semi coperto da erbe, arbusti selvatici e laterizi disordinatamente gettati qua e là. In questa posizione, Laura non poteva più vedere le gambe, che risultavano nascoste dalla vegetazione, al di sopra della quale sporgeva solo il busto. La testimone non è pertanto in grado di affermare se l'UFO si sia o meno effettivamente poggiato al suolo. Della figura, che spiccava per la vivace tinta arancione ("come quello dei pompieri") che la colora, grazie al binocolo Laura poté osservare alcuni particolari. Sulla sommità, più o meno al centro, c'era una specie di "maniglia" sottile. Nella parte superiore del busto vide invece due apertura rettangolari e grigie che, divenendo ora più chiare ora più scure, le davano l'impressione di aprirsi e chiedersi come una saracinesca. A tratti, lungo il profilo superiore della figura, alll'altezza delle due aperture descritte, si manifestavano dei "flussi di colore grigio", in concomitanza dei quali l'essere pareva allungarsi, modificando in tal senso la sua forma, che, nella sua parte superiore, da rotondeggiante appariva spigolosa e trapezoidale. Sempre più convinta che dentro quell'involucro ci fosse un essere vivente. Laura cercò di memorizzare il maggiore numero di dettagli di ciò che stava osservando ma, per quanto si impegnasse, le sembrava di non riuscire a mettere a fuoco la forma della parte superiore di quell'individuo. Ricorda invece perfettamente il movimento di torsione che l'essere più volte e lentamente compì col busto, da sinistra verso destra finche, giunto nel punto di maggior torsione, non riuscì più a vederne le due aperture sul corpo. Lo squillo del telefono la distolse dall'osservazione e dopo aver raccontato al marito, autore della chiamata, quello che aveva appena visto, constatò che di quell'individuo purtroppo si era persa ogni traccia. Al suo posto erano visibili soltanto un gruppo di cani randagi, al cui avvicinamento la testimone ha imputato la fuga dell'essere. A Laura non rimase quindi che rientrare in casa, bob senza un pizzico di delusione, che per un po’ l'avrebbe spinta a continuare a sbirciare fuori nella speranza di veder ricomparire l'UFO.

Più tardi raccontò ai figli l'accaduto e al ritorno dalla messa, con gli stessi, si avviò verso il luogo del presunto atterraggio, ma senza raggiungerne il punto esatto a causa della natura accidentata del terreno e temendo che i bambini potessero pungersi con una delle numerose siringhe usate sparse nella zona. L'intero avvistamento, la cui durata è stata stimata dalla testimone in circa dieci minuti (sino allo squillo del telefono), si è svolto in condizioni di visibilità definite buone dalla testimone. Infatti, sebbene il sole non fosse ancora visibile e nell'aria fosse visibile una leggera foschia tipiche delle prime ore successive all'alba, la testimone afferma che vi fosse una luminosità diffusa sufficientemente da non alterare l'osservazione di un oggetto più o meno ravvicinato come quello apparsole. Per completare il quadro delle condizioni meteorologiche di quella mattina occorre aggiungere che il cielo si presentava parzialmente coperto da nubi alte e stratificate. A tal proposito la testimone non ricorda se nel corso della giornata vi siano state addirittura delle brevi e leggere precipitazioni. Parimenti non ricorda se vi fosse vento. La testimone non ha difetti di vista, non usa quindi occhiali di alcun tipo e per oltre metà della durata dell'avvistamento ha osservato l'UFO attraverso un binocolo.

fonte: http://freeweb.supereva.com/cunct.freeweb/ft244sr94.htm?p
Ironbeast
00lunedì 21 marzo 2005 16:07
Bella ricerca, me la devo leggere con calma perchè è molto lunga.
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