13^ giornata Empoli - TORINO 0-0

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CLAY60
00lunedì 19 novembre 2007 15:57
Risiamo a una partita decisiva....l'ennesima. Per cominciare una notizia positiva: Marchisio non ha + la borsite!
WEB RE1976
00lunedì 19 novembre 2007 16:11
Domenica 25/11/2007 ore 15 Stadio Carlo Castellani di Empoli
WEB RE1976
00lunedì 19 novembre 2007 19:33
Col Toro i minori di 14 anni entrano gratis
Vietata la vendita dei biglietti in Curva Sud e via TicketOne

Tifoseria granata off limit domenica al ‘Carlo Castellani’ in occasione della gara Empoli-Torino. La decisione è della scorsa settimana: l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha inserito i tifosi del Toro fra i gruppi che “hanno dato luogo a criticità”. Per questo l’Empoli F.C. ha spiegato in una nota che il settore di Curva Sud, dedicato ai sostenitori ospiti rimarrà chiuso, inoltre, a parte da domani alle 15, saranno venduti i biglietti solo in alcuni punti vendita del Circondario Empolese Valdelsa: Empoli Point, Unione Clubs Azzurri, Tabaccheria Bianconi (Empoli), Media World (Empoli), Angolo del Fumatore (Empoli), Rivendita Tabacchi 7 (Certaldo), Ricevitoria Lunari (Empoli), Oca Bianca (San Miniato), Music Shop (Fucecchio).

In questo senso è vietata anche la diffusione e la vendita dei tagliandi attraverso i circuiti telematici. E’ possibile acquistare un solo biglietto per ciascun acquirente e è vietata la cessione sia dei tagliandi che degli abbonamenti.

gonews.it
CLAY60
00martedì 20 novembre 2007 09:42
Aldilà dei numerosi infortuni, i giocatori si sono allenati duramente in questa pausa, spesso 2 volte al giorno. Dovremo correre per novanta minuti + di loro, che ci sono tecnicamente superiori.
Bassi
Raggi Pratali Marzorati
Busce' Moro Vannucchi Marchisio Tosto
Saudati Pozzi

Il Siena và a Udine, la Reggina ospita i viola, il Livorno la Sampdoria e il Cagliari il Milan. Dobbiamo in tutti i modi sfruttare il calendario!
CLAY60
00mercoledì 21 novembre 2007 09:28
Ex della partita Sereni Zanetti e Grella. Soprattutto Vincenzo ha scritto pagine importanti, in azzurro.
Hibernian78
00mercoledì 21 novembre 2007 14:02
Eccola qua...1 altra partita speciale dopo quella cn i gobbi....la vedrò cn mio padre tifoso granata.....!!! Spero che alla fine i nostri azzurri gli faranno passare un brutto pomeriggio.... [SM=x1380976]
In altre occasioni mi andrebbe bene anche 1 pareggio...xò stavolta vale 1 solo risultato: VINCERE.....!!! Possiamo farcela secondo me nn siamo inferiori al Toro (anche se a detta dei miei amici granata il Toro gioca meglio in traferta..)....basterebbe ritrovare 1 pò dello spirito visto l'anno scorso....e soprattutto essere più concreti in fase realizzativa.....
Quest'anno ci sarà da soffrire ormai l'abbiamo capito....ma credo fortemente in questa salvezza (in fondo a malincuore abbiamo già rinunciato al nostro grande sogno Uefa..... [SM=g8011] )
CREDIAMOCI!!!
dabustoarsizioxlempoli
00mercoledì 21 novembre 2007 14:22
Mi propongo per organizzare il rapimento di rosina.. lo si fa sparire per qualche ora, il tempo di giocare la partita, e poi lo riconsegnamo legato ad un guard rail dell'autostrada verso torino.. [SM=g7990]
Renaissance'96
00mercoledì 21 novembre 2007 15:51
Io metterei in campo solamente chi può dare il 100%:è meglio un (presunto ) ciuco sano che un (presunto) cavallo azzoppato.
Per cui dentro con il 3-5-2 con questi elementi:
Bassi
Raggi Pratali Tosto
Abate Marianini Vannucchi Moro Antonini
Saudati Giovinco.

In panca: Pelagotti,Marzorati,Buscè,Marchisio,Giacomazzi,Volpato,Pozzi.

Come già detto in altri interventi,non credo più in Tosto come unico uomo di fascia.Come centrale di centro sinistra in una difesa a tre lo vedo molto bene,perchè ha da la sua parte tanta esperienza,personalità e buon calcio per far ripartire l'azione.
Io mi aspetto molto da Vannucchi.Deve ritornare quello che era,ormai il suo fratello ha giocato fin troppo,deve ritornare Ighli.E' lui l'unico che fa la differenza nel nostro gruppo.
Bisognerà essere molto presenti sul piano della grinta perchè il Toro punta molto su questo tasto,al di là delle individualità che in alcun caso sono molto buone.
Dobbiamo sfatare il fattore primo tempo,segnare una volta tanto per ripartire in contropiede.La difesa del Toro non ha certo velocisti formidabili.
Cmq,sono partite che bisogna assolutamete vincere,se si vuole fare dieci.
CLAY60
00mercoledì 21 novembre 2007 16:32
Rosina lo francobolla Moro anche se và in bagno. Per il resto gioco di prima, massimo 2 tocchi, con scambi rapidi al limite dell'area. Come e' stato rimarcato i 2 centrali granata sono bravi, ma lentissimi sullo stretto.

LE CURIOSITÀ DI EMPOLI - TORINO

Empoli 2007/08: mai dire gol nel primo tempo
L’Empoli è la sola formazione della serie A 2007/08 che non ha ancora segnato nei primi 45’ dopo 12 turni di campionato.

Le poche soluzioni offensive dell’Empoli 2007/08
Dopo 12 giornate di campionato l’Empoli è andato in rete con soli 4 giocatori: Giovinco, Pozzi, Saudati e Vannucchi. La formazione azzurra è una delle tre della serie A 2007/08 che ha segnato con meno elementi, alla pari di Cagliari e Reggina.

400° da professionista per Adani
Daniele Adani festeggia, se gioca, la 400° gara da professionista con maglie di club. Il difensore dell’Empoli somma finora 195 presenze in A, 154 in B, 21 in coppa Italia, 28 nelle eurocoppe, 1 in altri tornei, con le casacche di Modena, Lazio, Brescia, Fiorentina, Inter, Ascoli ed Empoli. L’esordio è datato 27 ottobre 1991, Modena-Lucchese 1-1, in serie B.

200° in campionati professionistici per Ascoli
Nicola Ascoli, se dovesse scendere in campo nel match odierno, festeggerebbe la 200° presenza della propria carriera in campionati professionistici. Le attuali 199 presenze di Ascoli - collezionate indossando le maglie di Catanzaro ed Empoli - sono così suddivise: 25 in serie A, 22 in B, 28 in C-1 e 124 in C-2. Il debutto di Ascoli risale al 7 dicembre 1997: Catanzaro-Battipagliese 2-0, in serie C-2.

Antonini e il Torino come bersaglio preferito
Luca Antonini, autore di 17 reti in carriera in gare ufficiali, ha nel Torino il suo bersaglio preferito con 3 centri. I gol di Antonini al Torino sono stati realizzati con la maglia del Pescara nella B 2004/05, con quella dell’Arezzo nella B 2005/06 e con quella del Siena nella A 2006/07.

Mai dire rigore per il Torino 2007/08 e maggior saldo negativo tra penalty pro e contro
Il Torino è una delle sei squadre della serie A 2007/08 che, dopo 12 turni, non hanno ancora ricevuto rigori a favore (come anche Catania, Lazio, Reggina, Sampdoria ed Udinese). L’ultimo rigore a favore dei granata risale al 18 marzo 2007, trasformazione di Rosina in Messina-Torino 0-3 (assenza da 22 giornate). Considerando che sono 3 i rigori subiti dal Torino nella serie A in corso, i granata sono anche una delle tre formazioni che hanno il maggior saldo negativo, -3, alla pari di Catania (0 a favore, 3 contro) e Juventus (3 a favore, 6 contro).

Le espulsioni a favore del Toro
Dopo 12 giornate di campionato il Torino è una delle quattro formazioni della serie A 2007/08 che vanta il maggior numero di espulsioni a favore: 4, stessa cifra di Fiorentina, Roma ed Udinese.

Un solo successo esterno nelle ultime 11 trasferte granata
Il Torino ha vinto solamente una delle ultime 11 trasferte ufficiali disputate, per altro riferite a sole gare di campionato: è accaduto lo scorso 13 maggio quando i granata si sono imposti per 1-0 in casa della Roma, in serie A. Nelle altre 10 gare fuori casa prese in esame il Torino ha un bilancio di 5 pareggi e 5 sconfitte.

Barone, Recoba e i gol all’Empoli
Simone Barone ed Alvaro Recoba hanno nell’Empoli il loro bersaglio preferito sommando i rispettivi 21 e 84 gol segnati in gare ufficiali. Barone ha segnato 2 reti ai toscani, come anche ad Ancona, Reggina e Roma, mentre l’uruguayano è a quota 6, stessa cifra rifilata a Bologna, Lecce e Roma.

dabustoarsizioxlempoli
00mercoledì 21 novembre 2007 17:14
Bassi
Raggi-Marzorati-Pratali-Tosto
Marianini-Marchisio-Moro
Vannucchi
Pozzi-Saudati

Se Marchisio non ce la fa dentro Antonini sul centrosinistra e Moro in mezzo al campo.
CLAY60
00giovedì 22 novembre 2007 12:47
Previsioni del tempo semi-catastrofiche: Ci aspettano 3 gg. di pioggia fitta e anche se il Castellani e' ben drenato, il campo sarà comunque pesantissimo....Servirebbe una squadra muscolare. E invece abbiamo 3 reduci da infortunio (Pratali, Busce' e Marchisio) [SM=g8014]
zeman!
00giovedì 22 novembre 2007 16:46
EMPOLI Cresciuto nella Juve, aspetta la sfida di domenica al Toro con ansia ed emozione
Marchisio è pronto al derby

EMPOLI - Seppure Empoli e Torino siano divise da alcune centinaia di chilometri a qualche azzurro - ovvia­mente di scuola juventina - il match di domenica offre l'intrigante sapore del derby. E chi meglio di Claudio Marchisio può rappresentare la pat­tuglia 'anti Toro' che quest'anno si ve­ste di azzurro? Lui di scontri stracit­tadini ne ha giocati a decine, per cui nel ricordarli c'è solo l'imbarazzo del­la scelta. Semmai non deve stupire la ritrosia con la quale racconta l'ulti­mo.

« Era l'ultimo anno di Primavera
- ricorda - e stavamo perdendo 1-0. Per loro avava segnato Bottone, che ora è nel giro della prima squadra, e su di noi ormai incombeva il disastro della sconfitta quando, proprio al no­vantesimo, calciai una punizione e per fortuna Zammuto, che ora gioca nel Piacenza, segnò il gol del pareg­gio » .
Ci pensa sopra un attimo il ventu­nenne costretto a rinunciare all'Un­der 21 per una borsite al tallone sini­stro e rimasto a casa a curarsi ed al­lenarsi proprio per essere a disposi­zione di Gigi Cagni - semmai avesse intenzione di schierarlo - e poi si mette lui a far domande. «Quello pa­reggiato è stato l'ultimo derby - attac­ca - ma perché non mi chiedete del primo? » Presto fatto, parliamone.

«Avevo solo 7 anni ed essendo di fe­de bianconera fin dalla nascita en­trai in campo deciso a spaccare il mondo. Vincemmo 4- 1, con tre gol miei e uno frutto di un mio cross. Per il Toro andò a segno Vailatti, che gio­ca ancora lì e che domenica saluterò con gioia, perché è un mio grande amico. Tra l'altro non posso dimenti­care che in tribuna a vedere il match c'era Claudio Nené, gran campione della Juve e del Cagliari, che alla fi­ne venne negli spogliatoi e mi fece un mare di complimenti. Che giorna­ta! »
A proposito di Torino e degli amici, ma loro da che parte stanno? « Alcuni sono tifosi bianconeri e altri granata e domenica tutti mi attendono al var­co, come d'altra parte accadrà anche ai vari Giovinco, Volpato e Piccolo, anche se quest'ultimo non potrà esse­re della partita per un problema mu­scolare. Per cui è facile intuire come in tutti noi arda il sacro fuoco della rivalità cittadina. Anche se in verità quel che interessa più a me e a tutti i miei compagni vecchi e nuovi è ag­guantare un successo che varrebbe oro». In che senso? «Fino ad ora ave­vamo il calendario difficile - spiega ­
e qualche passo falso ci poteva an­che essere perdonato. Da ora in avanti invece dobbiamo fare sul serio e metter fieno in cascina, perché i punti che dobbiamo fare da qui a Na­tale ce li ritroveremo poi a maggio, quando tutto sarà più difficile. Per cui dobbiamo rimbocarci le maniche e darci dentro » . Ma il tallone? « Sta bene - conclude - anzi, ogni giorno che passa mi sento meglio, per cui sono pronto. E se il mister mi farà giocare darò l'anima, e non certo per la storia del mio derby personale, ma solo per contribuire a tirar fuori l'Em­poli da una classifica che non meri­ta. Se poi il successo arrivasse per un mio gol, sarebbe proprio il massimo».

Antonio Bassi/atc



PARLA MARIANINI La sosta è servita per imparare la lezione
«L’Empoli ha ripassato»

EMPOLI - Pensare positivo e lavorare sodo, magari fin quasi a notte, com'è accaduto ieri pomeriggio dopo un'ora buona di palestra, un bel po' di corse e una vivace partitella conclusasi solo quando il colpire il pallone pareva una sorta di scommessa. E ciononostante volti sereni in giro dopo tanto 'massa­cro', perché il gruppo è anima­to solo dalla vo­glia di tornar presto in campo per affrontare una bella serie di spareggi sal­vezza. E quando la mente è sgombra da strani pensieri anche i ri­cordi più amari finiscono nel dimenti­catoio. Vedi il caso di Francesco Ma­rianini, uno al quale solo a sentir par­lare del Torino dovrebbe salire un po' di sangue alla testa. Tutta colpa di quel suo gol, solare e regolarissimo, negatogli sotto la Mole da un arbitro malconsigliato dal suo assistente con la bandierina in mano. Ritiene di ave­re ancora un conto aperto con la squa­dra granata per quel gol clamorosa­mente negato? « Ma ci mancherebbe altro - ribatte il centrocampista azzur­ro - quella ormai è acqua passata. Ap­partiene a un campionato che è finito, per cui non c'è proprio nessuno spiri­to di rivalsa contro una squadra che poi in fondo mica ha colpe per quel 're­galo' che si ritrovò a raccogliere pro­prio nel giorno della gran festa dei suoi cento anni di vita. No, no, quel­l'eposodio l'ho già dimenticato, anche perché ora io e i miei compagni dob­biamo pensare a questa stagione, cer­cando di renderla più bella e interessante con un bel successo dome­nica prossima. Nessun rancore particolare dunque, anche se tutta­via rimane il fatto che, sfortunatamente per lo­ro, i granata arrivino a Empoli nella domenica sbagliata».

Ovvero? «E' semplice intuire il senso delle mie parole - commenta il 'mara­toneta' azzurro - perché in questa so­sta abbiamo sgobbato come non mai proprio per arrivare a domenica nelle migliori condizioni psicofisiche, prima dedicandoci a un bel ripasso atletico e ora puntando sul discorso tecnico- tat­tico. Per cui è sicuro che domenica in campo scenderà l'Empoli dei giorni migliori ovvero la squadra che ha sa­puto rimontare sul Palermo fino a bat­terlo sonoramente o che ha compiuto la grande impresa di andare a scon­figgere il Milan addirittura nel suo sta­dio o ancora agguantare un incredibi­le quanto straordinario pareggio con la Roma sul filo della sirena » . Vien da pensare dunque a un Torino vittima predestinata? «Un momento, io non sto solo parlando del match di domenica prossima - conclude Francesco Maria­nini da Pisa - ma intendo guardare an­che più lontano, nel senso che nel prossimo mese ci attendono al­tri incontri con squadre alla no­stra portata. Fi­no a ora abbia­mo fatto i feno­meni con le grandi e ceduto le armi alle pro­vinciali, mentre fin da subito dobbia­mo invertire la rotta visto che ci tro­viamo ad affrontare alcune delle no­stre dirette concorrenti nella corsa al­la salvezza. E' arrivato il momento dunque di strappare punti importanti pesanti non soltanto al Toro, ma pure al Parma, al Cagliari e al Genoa, con tre gare su quattro da giocare di fron­te ai nostri splendidi tifosi. Anche a lo­ro infatti, oltre che a noi stessi, voglia­mo regalare belle soddisfazioni, così da abbandonare in fretta quell'ultimo posto in classifica che, essendo imme­ritato, in effetti rischia di togliere a tut­ti un briciolo di giusta serenità » .

Antonio Bassi/atc




EMPOLI, ECCOLO Pronto a tornare, in forma, e cattivo al punto giusto
Pratali: Darò il 110%
EMPOLI - Sano, pronto e cattivo. Sem­brerebbe il titolo di un classico we­stern all'italiana, mentre invece altro non è che l'identikit di Francesco Pra­tali, smanioso di tornare a fare il suo mestiere di difensore centrale in un Empoli che si avvia a vivere una delle settimane più importanti della sua sta­gione.


«In effetti stiamo guardan­do al match col Torino come se si trattasse di un vero e pro­prio spareggio salvezza - com­menta l'azzurro - per cui nulla di strano che io per primo non veda l'ora di scendere in campo a giocarmi una fetta del nostro futuro » .

In verità dopo la lunga sosta, proble­ma ormai dimenticato, c'era già stato un 'assaggio' col campionato. «E' vero ­confessa - ma forse in quell'occasione la smania di tornare a giocare ha avu­to la meglio sulla prudenza. Ma dome­nica prossima andrà tutto bene, questo è sicuro. Sono ormai diversi giorni che nel lavoro sono accompagnato da sen­sazioni estremamente positive, confor­tate oltretutto dal ripasso atletico svol­to nella settimana passata, un'occasio­ne importante soprattutto per uno co­me me che aveva bisogno di recupera­re ancora qualcosa. Ora mi sento dav­vero al massimo e quindi potrò dedi­carmi fin da oggi pomeriggio al discor­so tecnico e tattico annunciato dal mi­ster ».

Ma torniamo un attimo al titolo del film. Sano dunque? « Di sicuro - ribatte il difensore - perché quel piccolo pro­blema che mi aveva assillato quando ancora mi allenavo da solo oggi è solo un ricordo, per cui posso tranquillamente dire di essere fisicamente al cento per cento. Anzi, per dirla tutta fino in fondo, in una sorta di calendario tutto mio proprio la sfida col Toro doveva essere l'occasione giusta per il rien­tro ». E pure pronto? « Per fortuna non ho dovuto faticare più di tanto per rientrare al meglio in un gruppo che in gran parte conoscevo. Con i nuovi poi ho familiarizzato alla svelta, sono tutti bravi e quindi in grado di dare una mano per raggiungere tutti insie­me il traguardo di un altro anno anco­ra in serie A » . E infine anche cattivo?

«La grinta e l'aggressività sono le armi che hanno sempre caratterizzato i mo­menti migliori dell'Empoli - spiega il 'Pampa' - per cui da quelle dobbiamo ripartire per dare una svolta al nostro campionato. Non dico che fino ad og­gi siano state dimenticate, anzi. Però se poi le cose non sono andate come dovevano vuol dire forse che in qual­cosa abbiamo sbagliato. A partire da me naturalmente, perché è innegabile che se per tre mesi sono stato a guar­dare invece di essere in campo a lotta­re le mie responsabilità non sono sta­te certo inferiori a quelle di tutti gli al­tri ».

Con Pratali l'Empoli sarà sicura­mente più forte. «Fermi tutti - ribatte deciso - io sono a disposizione e pron­to a dare il centodieci per cento di tut­to me stesso, ma nel calcio non è mai un singolo giocatore a decidere. So­prattutto se si tratta di un difensore, perché se magari parlassimo di un Ibrahimovic forse tutto sarebbe diver­so. Per cui è giusto concludere che so­lo tutti insieme, squadra, dirigenti e pubblico, potremo uscire a testa alta da questo periodo non proprio felicis­simo » . Cosa c’è di meglio di uno spa­reggio per tornare a sorridere? «In ve­rità penso che sarebbe più giusto guar­dare anche un po' più lontano - con­clude il difensore - nel senso che ci ap­prestiamo ad affrontare diversi scontri diretti, tre dei quali in casa. Dobbiamo sfruttarli al meglio senza sbagliarne uno, anche se in verità tre punti dome­nica ci farebbero fare non solo un bel balzo in classifica, ma anche un gran volo nel morale. Ecco perché è quello il vero spareggio salvezza».

Antonio Bassi/atc

fonte: corriere dello sport
zeman!
00giovedì 22 novembre 2007 16:52
IL CAPITANO AI RAGAZZI DELLA SUA IVREA
« Sono l’esempio che si può sempre migliorare»
Comotto: «Ci vuole tanta forza d’animo, volontà e impegno»
Il difensore all’iniziativa che si prefigge l’obiettivo di insegnare i valori dello sport. «La famiglia e il club sono fondamentali per crescere bene. Io incarno lo spirito granata, tuttavia non bisogna mai scordare che stiamo “solo” giocando a pallone»

DAVIDE GOTTA
IVREA. Spiegare ad una platea di gio­vani calciatori ed ai loro genitori cosa siano lealtà, rispetto, impegno e sacrifi­cio, valori fondamentali per un football pulito e civile. Questo il compito cui è stato chiamato Gianluca Comotto, ca­pitano del Torino, ospite d’eccezione del­la seconda tappa del “Piemonte Calcio Domani Tour”. L’iniziativa organizzata dalla Regione, e patrocinata dal Mini­stero dello Sport, è sbarcata nel tardo pomeriggio di ieri al Teatro Giacosa d’I­vrea, dove la bandiera del club presie­duto da Urbano Cairo ha incontrato una folta rappresentanza dei vivai del Canavese. «Per me è stata un’occasione speciale - dice Gianluca - un ritorno a casa, essendo eporediese doc. Sono na­to qui ad Ivrea e nelle file della Scuola Calcio della società cittadina ho mosso i primi passi». Il difensore granata ha portato la sua esperienza, maturata in tanti anni di gavetta, prima sui campi di provincia e successivamente nei prin­cipali stadi d’Italia. «A quelli che spero diventino un giorno i campioni del fu­turo posso dire loro che ci vuole tanta volontà, forza d’animo ed abnegazione. Certamente servono delle qualità, i classici numeri, ma è vero che si può sempre migliorare. Ed io ne sono un esempio lampante». Comotto, nell’arco della sua carriera e del processo di cre­scita, sia sportiva che umana, ha potu­to appoggiarsi ad una base solida, quel­la della famiglia: «Ogni singolo calcia­tore deve dare tutto se stesso per arri­vare, ma se dietro vi sono dei genitori capaci di spronare il ragazzo ed aiutar­lo nei momenti più difficili, diventa de­cisamente meno dura. Io mi ritengo molto fortunato, perché i miei cari mi sono stati vicini e questo mi è servito tantissimo per raggiungere traguardi importanti». Determinante in questo mondo è il ruolo delle società: «Assieme alla famiglia, i club hanno un ruolo di un certo peso nel processo educativo dei ragazzi, e per questo devono rappre­sentare uno dei lati puliti di uno sport che, nell’ultimo periodo, è al centro del­l’attenzione per tutta una serie di mo­tivi extracalcistici». Il ruolo di capitano è delicato ed allo stesso tempo stimo­late, dove alla grinta ed alla determi­nazione bisogna sempre affiancare la lealtà ed il rispetto dell’avversario: «Io che incarno lo spirito granata - aggiun­ge Comotto - so bene che a volte la foga del momento può giocare brutti scher­zi. Ma è fondamentale recuperare im­mediatamente toni più tranquilli e ri­cordarsi che, prima di tutto, stiamo fa­cendo calcio». Dopo una settimana di sosta, nel fine settimana si torna a gio­care e Gianluca ed i suoi compagni so­no chiamati alla trasferta di Empoli. Il Toro deve fare risultato per continuare a lottare per un posto di primo piano: «Purtroppo stiamo facendo i conti con tutta una serie d’infortuni - conclude il capitano - ma la nostra è una rosa com­petitiva, che è stata allestita per fare bene e puntare a raggiungere qualcosa di più di una salvezza tranquilla. Ci proveremo con tutte le nostre forze, mettendoci quell’impegno e quella de­terminazione che sono, da sempre, le ca­ratteristiche di questa società».
Tra gli invitati della serata eporedie­se anche un altro personaggio di spicco della storia granata, ovvero Renato
Zaccarrelli, che ha rimarcato quanto sia importante il tono con cui si affron­tano le sfide: «Bisogna sempre tenere ben a mente che si affronta una partita di calcio. Al di là dell’importanza del confronto, vivere con tranquillità l’e­vento aiuta a giocare con maggiore scioltezza, oltre che gustarsi nel modo più giusto quello che è uno sport mera­viglioso ».

fonte: tuttosport

non so se è un campione o uno scarsone, non so se è un calciatore serio o uno strullino...
alla parola comotto....la mia mente ricorda solo e soltanto una cosa.....il gol di torino......
di quella partita ricordo solo agroppi e comotto...brrr brrr brrr
zeman!
00giovedì 22 novembre 2007 16:56
Dalle 100 partite di Cairo alle proprie condizioni fisiche: «A Empoli ci sarò»
Rosina: «Tranquilli, sto bene»
«Devo solo curare meglio il riscaldamento. E basta con la pubalgia, non ce l’ho»


PIERO VENERA
ALESSANDRO ROSINA, a Empoli il presidente Cairo fe­steggerà le prime cento parti­te nel Toro. Siete pronti a re­galargli una grande gioia?

«Si lavora sempre per questo obiettivo: purtroppo, però, non sempre si riesce a raggiungerlo».

Cairo l’ha definita l’emblema del suo Toro: un giusto premio e un grande onore, per lei.

«Sono fiero e orgoglioso di ciò. Il presidente mi ha emozionato, il suo è un riconoscimento impor­tante. Da parte mia cercherò di fa­re sempre meglio nel Toro: è qui che voglio crescere».

Dal 2 settembre 2005 ad oggi è cresciuto maggiormente Cai­ro come presidente o Rosina come calciatore?

«Come ha detto lui, siamo cre­sciuti assieme, e allo stesso modo. Una promozione incredibile, una serie A difesa con i denti: a fine stagione anche questo campiona­to potrà darci importanti soddi­sfazioni ».
Compresa l’Europa?
«Cominciamo a migliorare il piaz­zamento dell’anno scorso, questa dev’essere una stagione di conso­lidamento e di crescita. I conti poi li faremo alla fine».

Definisca il presidente Cairo con tre aggettivi.

«Carismatico. Presente. Esigente. Però è estremamente riduttivo sintetizzare un uomo come il pre­sidente con soli tre aggettivi».

Il ricordo più bello, con Cai­ro?

«La promozione, ovvio. Ma nel cuore e davanti ai miei occhi tor­na spesso un flash bellissimo: i sorrisi e la felicità di tutti alla fir­ma sul rinnovo del mio contratto».

Il più brutto, col Toro?
«La tribuna di Verona contro il Chievo».
E’ tempo di ristabilire la ve­rità storica. A noi risulta che lei andò in tribuna dopo una diatriba con il presidente, non a causa dell’omesso controllo sulle pagelle di un tifoso pub­blicate sul suo sito.

«E’ acqua passata, non pensiamo­ci più».

Per amor di chiarezza, archi­viamola una volta per tutte.

«Venivamo da cinque sconfitte consecutive, eravamo tesi, preoc­cupati. Ciascuno cercava di fare qualcosa in più, ma non ci riusci­va niente. Si agiva d’isteria, c’era­no scatti d’ira. Al 90% la mia esclusione maturò dopo un incon­tro con il presidente e il tecnico, nei faccia a faccia istituiti con tut­ti i giocatori. Zaccheroni disse: ti lascio in tribuna, sei poco sereno».

Ricordiamo il suo sguardo at­tonito, al Bentegodi. Resta lo stadio più brutto, nei suoi ri­cordi?

«Beh, scontato. Ma anche quello di Mantova m’era rimasto sul goz­zo. Avevo rosicato in modo pazze­sco per quel 4-2 nella finale d’an­data dei playoff. Mi aveva dato fa­stidio la gioia sfrenata dei loro tifosi: per fortuna, a Torino nel ri­torno abbiamo poi rimesso le cose a posto».

Reputa sia la più bella partita di Rosina nel Toro?

«Per il risultato, sì. Per la presta­zione voto Torino-Catania».
Dell’anno scorso?
«Beh, domenica ho giocato tre mi­nuti. Però ho fatto un bel colpo di tacco...».

Ma no: ripensavamo alla serie B, e al suo rigore segnato al 90’. Risultato molto pesante, per la classifica di allora.

«Ah già, è vero. Beh, no, lo scorso anno ho giocato nettamente me­glio; e, se me lo lasciate dire, anche fatto un gran bel gol».

Il più bello del Toro di Cairo?
«Da podio. Primo posto a Rosina con la Lazio, quest’anno. Medaglia d’argento a Rosina, gol a Berga­mo con l’Atalanta e bronzo sem­pre al sottoscritto: appunto per la rete al Catania, lo scorso campio­nato ».
E lascia fuori Stellone, con quella prodezza al Modena?
«Ah, giusto. Al quarto posto metto Robi, come no!».
Lei ha saltato pochissime par­tite, tra queste il derby: che smacco.

«La sognavo da due anni, la pre­paravo da settimane: peccato do­verla saltare per un piccolo ac­ciacco. Anche io, come il presiden­te, aspetto impaziente che arrivi febbraio».

In questi due anni ha dato for­feit in poche partite, ma sem­pre per guai muscolari. Qual è l’attuale e reale situazione?

«Pure io volevo capire, anche per questo sono andato a Varese dal professor Romani per fare un controllo. Lui, anche analizzando i filmati, ha notato che lavoro molto sugli adduttori alti: ho il baricentro basso, il mio gioco è fatto di scatti e controscatti, di immediati e improvvisi cambi di direzione, di accelerazioni bru­sche. Sto bene, posso tranquilliz­zare tutti: già ad Empoli sarò a disposizione del mister».

Da mesi a Rosina viene asso­ciata la subdola pubalgia: può escluderla categoricamente?

«Guardate, Stellone mi ha rac­contato cosa si prova quando si convive con quel malessere. Io sto bene, calcio senza problemi, non ho la minima avvisaglia. E il pro­fessor Romani mi ha tranquilliz­zato anche sul fatto che le mie ghiandole si ingrossino: è norma­le, lavoro tanto su quei muscoli. Per piacere, quindi: non si parli più di pubalgia. Non per altro: a forza di evocarla, poi magari mi viene sul serio...».
Deve fare allenamenti diffe­renziati?
«No, assolutamente. Però vado prima agli allenamenti per fare stretching. Se mi sono infortuna­to col Catania, per fortuna solo un’elongazione e non lo stiramen­to, è perché mi sono fatto male a freddo. Devo curare meglio la fase del riscaldamento».

A Empoli, lo scorso anno, ha colpito la traversa, su puni­zione. Domenica ricomincia da lì?

« Dobbiamo essere più bravi e scattanti in attacco e conquista­re qualche punizione dal limite. Finora non ce ne sono state as­segnate, bisogna cambiare regi­stro. Con i tiratori che abbiamo sarebbe bello avere quattro o cin­que opportunità a partita. In­tanto però mi accontenterei di averne almeno una: è con questi particolari che si possono vince­re le partite».

A proposito: Cairo s’aspetta di festeggiare come si conviene le sue prime cento partite nel Toro...

«Al presidente io voglio augurare altre cinquecento partite così, al­la guida del Toro. Da parte mia, ma è un sentimento condiviso da tutta la squadra e immagino pu­re dai tifosi, voglio dirgli grazie per tutti gli sforzi che compie per questa società. E penso che si pos­sano aggiungere anche gli sporti­vi italiani: grazie per aver resti­tuito al nostro calcio il blasone e il prestigio del Torino».

«Io e Giovinco: l’altezza non è solo questione di centimetri»
« GIOVINCO? E’ molto bravo, sta facendo bene in A e nell’Under 21. Immagino che gli abbiano già fatto una testa così sulla statu­ra, ma lui come me non se ne cura, e fa bene. Quando hai autosti­ma, consapevolezza delle tue qualità e un pizzico di fondamenta­le presunzione, automaticamente sei dieci centimetri più alto. E poi gliela fai pagare a tutti con la qualità». Il Toro dei giovani è pronto a sfidare l’Empoli sempreverde: grande merito di Novel­lino
saper sfruttare i baby. «Il mister ha il vantaggio di essere scontroso, all’inizio. Prende tutti di petto. Poi capisci che anche se è un po’ brusco quello che ti dice è per il tuo bene, e allora lo segui sempre con attenzione. Nella crescita dei nostri giovani il merito è suo: dopo Rubin e Bottone anche Vailatti potrà andare nel­l’Under 21». E nella Nazionale di Donadoni? «Non mi piace par­lare dei singoli, però fatemi ringraziare Barone per le bellissime parole che ha usato nei miei confronti. Se c’è uno che può ram­maricarsi, è proprio lui: prima dell’infortunio stava giocando be­nissimo, aveva tutto per tornare in azzurro. Per me lui resta il gra­nata con le migliori possibilità d’essere convocato».




LA VIOLENZA
«Amo l’Italia, il suo calcio non è ultrà»

BJELANOVIC e la violen­za: «Conosco bene anche l’in­glese, a casa guardo in tv pu­re i telegiornali stranieri. In questo periodo hanno parla­to molto male dell’Italia per via del caos dei tifosi, di quel ragazzo ucciso, delle violenze che poi si sono scatenate a Bergamo e a Roma. E tutti ricordano bene anche la morte di quell’ispettore di Polizia a Catania. L’immagi­ne che all’estero danno del calcio italiano e dei tifosi è più che altro negativa, quasi soltanto negativa. Ma non è questa l’Italia vera, che io conosco da 5 anni. Gli aspet­ti positivi del calcio italiano e dei tifosi italiani sono mol­ti di più di quelli negativi, però non fanno notizia: pur­troppo fanno notizia solo le cose brutte. L’Italia potrebbe persino essere d’esempio sot­to tanti punti di vista, ma purtroppo ormai lo scenario è cambiato, si è rivoltato al contrario. Mi dispiace per voi italiani e per me che amo l’I­talia, che sto bene qui. L’al­tro giorno ho sentito un ser­vizio in tv in cui alcuni miei connazionali dicevano:“Spe­riamo di non diventare come gli italiani”. Dieci anni fa era l’opposto, in Croazia si par­lava solo bene del vostro cal­cio. E dire che anche noi ab­biamo grandi problemi con una minoranza di tifosi vio­lenti, che rovinano l’immagi­ne di tutti. Da noi i tifosi fan­no casino quasi soltanto quando seguono all’estero la Nazionale. Siamo già stati diffidati dall’Uefa: sono con­vinto che se scoppiassero gravi incidenti, potrebbe es­sere messa in discussione anche la nostra qualificazio­ne ai prossimi Europei. In­somma, nessuno può dirsi immune dal problema. E au­guro a voi italiani di trovare in fretta il modo per tacitare per sempre quella minoran­za violenza, che fa tanto ma­le a tutto il Paese».
M.BON.
fonte: tuttosport
WEB RE1976
00giovedì 22 novembre 2007 19:33
Comunicato Stampa: vendita biglietti Empoli-Torino - [21/11/2007]

L’Empoli F.c., preso atto delle decisioni della Prefettura di Firenze in ordine all’organizzazione della gara Empoli-Torino, in programma domenica 25 Novembre p.v. alle ore 15.00, che prevedono la chiusura del settore dello stadio denominato Curva Sud (riservato esclusivamente ai tifosi ospiti) e alle limitazioni geografiche per la vendita dei biglietti, al fine di eliminare ogni possibile equivoco ha deciso di terminare la vendita dei tagliandi di tutti i settori dello stadio alle ore 19.00 di sabato 24 Novembre p.v.

Pertanto anche le biglietterie ubicate nei pressi dello stadio Carlo Castellani e tutto il circuito telematico TicketOne cesseranno di funzionare in tale data ed in tale orario.

empolifc.it

CLAY60
00venerdì 23 novembre 2007 09:33
Dopo il provino di ieri col Montelupo (8-0) questa la probabile formazione:
Bassi
Raggi Pratali Marzorati
Antonini Moro Vannucchi Marchisio Tosto
Pozzi Saudati
(con Busce' pronto ad entrare...)
TIZIAZZURRA
00venerdì 23 novembre 2007 10:23
Re:
zeman!, 22/11/2007 16.56:

Dalle 100 partite di Cairo alle proprie condizioni fisiche: «A Empoli ci sarò»
Rosina: «Tranquilli, sto bene»
«Devo solo curare meglio il riscaldamento. E basta con la pubalgia, non ce l’ho»




..... [SM=g8014] ma che si deve sempre capitare in un festeggiamento con loro ????






CLAY60
00venerdì 23 novembre 2007 11:47
Facciamogliela noi la festa, stavolta!!! [SM=x1380973]
zeman!
00venerdì 23 novembre 2007 19:12
impressioni ricavate dal campo oggi?
mmm mmm mmm diciamo positive, certo io non vedo, sicuramente mi sbaglio, una feroce determinazione, una (cosa fondamentale) convinzione dei propri mezzi....vedo poca fame di gol, o almeno solo in pochi....chi non segna ....non fa sognare [SM=g7990]

la difesa per domanica sembra fatta, raggi-marzorati-pratali-tosto
il centrocampo desta ancora qualche dubbio...
giacomazzi munito di mascherina, marchisio reduce da quel fastidio al tallone, buscè che sembra muoversi bene, ma che non si sente pronto...
abate ancora in mezzo al guado...antonini che mostra belle cose, ma che con l'atalanta ha mostrato di sentire la pressione...vannucchi che sembra ancora avvolto nel mantello dell'apatia...ecc. ecc.

io manderei in campo questi:
............bassi
raggi-marzorati-pratali-tosto
antonini-moro-marchisio-marianini
........pozzi-saudati

credo che sia stata data troppa importanza a questa partita...troppo caricata....mancano ancora un sacco di partite, ma serve vedere in campo un cambio di passo...soprattutto sul piano del carattere...dello spirito propositivo della squadra e del singolo...
chi non ha lo spirito di gettare il cuore oltre l'ostacolo...alzi la mano sinceramente...e si levi dai maroni...serve la sicurezza in se stessi....la voglia di giocare al calcio, di fare e cercare la giocata...la fame di gol...ogni pallone va giocato che se fosse il pallone decisivo...tirare in porta...magari stordire uno in curva nord...ma bisogna assumersi le responsabilità di tirare in porta....

"...e Diomede balzò a terra dal carro, con le sue armi; il bronzo emise un suono terribile sul petto: persino un uomo intrepido avrebbe tremato...
E Atena gli infuse forza e furore, perché si distinguesse fra tutti e conquistasse gloria immensa; un'inestinguibile fiamma gli arse l'elmo e lo scudo; pareva l'astro d'autunno che splende di fulgida luce quando sorge dalle acque di Oceano; di tale fuoco ardevano la testa e le spalle. La dea lo spinse nel mezzo, dove il tumulto era maggiore...
E non si capiva da che parte stesse Diomede poiché infuriava nella pianura come un torrente in piena gonfiato dalle piogge, che scorre veloce rompendo gli argini, i quali non lo frenano, non lo trattengono, ma rovinano sotto il suo impeto; così Diomede travolgeva le fitte schiere che non gli resistevano, ed erano tante..."



zeman!
00venerdì 23 novembre 2007 20:12
Brutta prova in amichevole ad Alessandria
Toro grigio grigio
Rischia, lo salvano Fontana e un rigore di Recoba
Il test che il 31 agosto del 2006 diede inizio alla cacciata di De Biasi si rivela ancora difficile. Dellafiore provato di nuovo come terzino sinistro. Ventola esce per una botta al polpaccio

NOSTRO INVIATO MARCO BONETTO
ALESSANDRIA. Si può met­terla così, con un filo di sarca­smo nell’umidità massima di un pomeriggio a dir poco ug­gioso: dopo una quindicina di mesi, quando mancava una manciata di minuti alla fine di questa grigia partita con i gri­gi dell’Alessandria ( dilettanti: serie D), Recoba ha scacciato lo spettro di De Biasi alla stes­sa maniera in cui il semisco­nosciuto Lorieri cominciò a esonerare l’allenatore veneto, il 31 agosto di un anno fa. Cioè sconfiggendolo dagli 11 metri, poco prima che il tecnico del Torino criticasse un bel pezzo di mercato del presidente Cai­ro. De Biasi stava già correndo verso l’esonero: ancora pochi giorni e il siluro cairota diven­ne ufficiale. Ieri il Toro è sì tor­nato a calpestare il prato del Moccagatta, ma dopo essere stato rivoltato come un calzi­no: nello spogliatoio, in panca e in società. E con sul petto un presente e un futuro comple­tamente diversi, tra certezze, garanzie e benauguranti se­gnali. Eppure, curiosamente, anche stavolta l’amichevole con questa nobile società, cui Cairo è legato da affetto per via delle sue origini alessan­drine, ha assunto un rilievo quasi... storico: giacché Novel­lino ha potuto esporre un rien­tro dopo l’altro, brindando non certo al gioco, ma ai responsi dell’infermeria sì. Riecco in campo Barone, riecco Rosina, Recoba e Lazetic, più gli ex squalificati Vailatti e Bjelano­vic. L’ex stirato Sereni è stato risparmiato per prudenza in vista di Empoli, ma pure lui appare recuperato alla causa. Assenti “ reali” solo i freschi
infortunati Di Michele e Stel­lone, oltre al lungodegente Franceschini. Sembra un mi­racolo, vero? A conti fatti lo è: finora il Torino aveva sempre perso dei pezzi, partita dopo partita.
Il presidente, non pervenuto
per forza maggiore, non si è perso granché: sicuramente più... intrigante è stata l’as­semblea di Lega. Nel primo tempo Novellino ha schierato quasi tutti i titolari, pensando a domenica. Per la cronaca: ri­provato Dellafiore a sinistra, in luogo di Lanna, tuttavia “ benedetto” poi a parole dal tecnico. Bene Barone, assente dal 30 settembre: ha giocato con spigliatezza, non avendo mai paura neanche negli in­terventi più duri. Ma il mi­gliore in campo, alla fine della fiera, è risultato Fontana: tre paratone nel primo quarto d’o­ra ai danni di quella vecchia conoscenza ( e lenza) che è Ar­tico: insidioso su punizione, di testa e ancora di piede, da due passi. E a tratti ispirato da Ciccio Balestri, fratello dell’ex difensore granata. Il Toro ha fatto poco o nulla, giocando fin troppo al risparmio: Novellino ha urlato parecchio e non ha nascosto la seccatura nemme­no a posteriori. L’elongato Ro­sina non ha mai forzato: e si è mangiato un golletto con un pallonetto alto su Casadei, unica vera chance nei primi 45’, quando la difesa granata non ha fatto quel che si dice una grande impressione. Men­tre i centrocampisti balbetta­vano, Malonga tentava qual­che progressione e Bjelanovic non illudeva mai. Nella ripre­sa, con le due formazioni rivo­luzionate, Recoba ha infine trasformato un penalty ( nu­mero di Ventola, sbambetto di Dell’Erba), dopo aver mostrato sprazzi di classe, aprendo il gioco o tirando. Battagliero Vailatti, stantuffando anche da terzino. Deboluccia una conclusione di Lazetic da buo­na posizione. Mezzo rigore non fischiato a Falchini e brividi doppi per Gomis ( un rinvio in­ciuccato e una parata difficol­tosa assai). Difesa a 3 dopo l’u­scita di Di Loreto e quella, per prudenza, di Ventola, toccato al polpaccio. Un palo clamoro­so: dell’alessandrino Buelli, con una botta dalla distanza. Poi la firma del Chino con la sua maschera protettiva sul volto, post operazione: nuova versione di Zorro.
I grigi corrono verso la C2: e anche ieri hanno corso ( e gio­cato) bene. Il Toro, invece, cul­la un sogno europeo: dovrà correre a Empoli, altrimenti sarà Novellino a correre dietro ai granata.
ALESSANDRIA-TORINO 0- 1
Primo tempo ALESSANDRIA ( 4- 3- 1- 2): Casa­dei; Lauro, Cammaroto, Zappella, So­frà; Rossi, Longhi, Buglio; Larganà; Ar­tico, Balestri.

TORINO ( 4- 4- 1- 1): Fontana; Co­motto, Natali, Di Loreto, Dellafiore; Ma­longa, Grella, Corini, Barone; Rosina; Bjelanovic.
Secondo tempo ALESSANDRIA ( 4- 4- 2): Bonfiglio; Carini, Anderson, Daleno, Dell’Erba; Cretaz ( 4’ Pino), Viscomi, Demarte, Sofrà ( 44’ Pettinato); Buelli, Falchini. Allenatore: Iacolino.

TORINO ( 4- 4- 1- 1): Gomis; Vailatti, Melara, Di Loreto ( 26’ Oguro), Lanna; Lazetic, Zanetti, Bottone, Nitride; Re­coba; Ventola ( 33’ Lo Bosco). Allena­tore: Novellino.

ARBITRO: Corbino di Alessandria.
MARCATORE: st 28’ Recoba ( rigo­re).
NOTE: paganti 304 per 2.600 euro. Angoli: 9 a 4 per il Torino. In tribuna, tra gli altri, l’avvocato Trombetta, membro del CdA del Toro, l’ex granata Ferretti, responsabile del vivaio alessandrino, e alcuni parenti di Cairo ( il papà ha però seguito l’incontro dalla panchina con l’ad Antonelli).



Furioso per la brutta prova («sì, sono incavolato nero») ma felice («per i rientri»)
« Ora scaliamo le montagne»
Novellino: « Con la rosa al completo potremo disputare un campionato ottimo»

NOSTRO INVIATO MARCO BONETTO
ALESSANDRIA. Cominciamo dai retroscena. Il primo affon­da nel ventre del Moccagatta, questo storico impianto della nobile Alessandria, che nella storia fu pure usato per girar­ci alcune scene di un film sul Grande Torino, immaginando un povero Filadelfia che non c’è più. Ebbene, raccontano che ieri notte, a molte ore di di­stanza dalla fine dell’amiche­vole, i tubi dell’acqua e i fili della luce dello stadio vibras­sero ancora, carichi com’erano di tutta quell’energia nucleare
accumulata nel pomeriggio: gli alessandrini ricorderanno per anni i suoni e la sostanza del­la solenne cazziata novellinia­na ( ai granata), che qui è già divenuta celebre quasi come l’esordio di Rivera. C’era pure chi ne parlava al ristorante, ie­ri sera, con toni fin preoccupa­ti: « Poveri giocatori... » . Poveri un tubo!, avrebbe smoccolato il tecnico, se avesse udito. « So­no incavolato nero, quindi è meglio lasciar perdere ogni di­scussione sulla grinta o sul gioco. Scusate per la parola, ma sono davvero incazzato » , aveva già detto Novellino, po­co dopo la fine dell’amichevole. Tant’è: « Umano, troppo uma­no » , avrebbe commentato il fi­losofo del Superuomo.
E l’altro retroscena? Si è materializzato alla fine della conferenza stampa ed è parso soprannaturale. Subito dopo che un cronista aveva chiesto all’allenatore e all’ad Anto­nelli
informazioni sul mercato del Toro, la luce della sala stampa è improvvisamente saltata. Nel senso che si è spenta misteriosamente. Li chiamano cali di tensione. La verità è che Novellino e Anto­nelli hanno benedetto il buio: loro sì che sono subito saltati in aria! Cioè sono saltati in piedi, hanno salutato tutti e ­ridacchiando di gusto - si sono dileguati nell’oscurità. Ap­plausi: neanche quel formida­bile attore e trasformista che è
Brachetti avrebbe osato tan­to. In questi giorni il grande Arturo è di scena a Torino: qualche granata dev’essere andato a teatro per trovare ispirazioni. Comunque ‘ sta sa­la stampa del Moccagatta è ve­ramente spettacolare: succede sempre qualcosa di speciale, quando si discute di trattati­ve. L’anno scorso ospitò un De Biasi che faceva le smorfie a
Cairo seduto al fianco, men­tre il presidente parlava di mercato...
Seriamente, Novellino ha detto di essere felice, non solo incacchiato. « Sì, sono felice di avere recuperato tanti gioca­tori » : ora attende Di Michele, Stellone e Franceschini,
non potendo ancora attendere
Rubin. « I vari Recoba, Rosi­na
e gli altri stanno tutti ab­bastanza bene. Sono molto contento di Barone, in parti­colare: ha giocato bene, ha messo il piede. Mai un attimo di paura. Come i giovani Bot­tone, Nitride. E Vailatti, che mi è piaciuto anche da terzino destro. Chiaro: Recoba deve ancora trovare il ritmo partita, ma siamo sulla strada giusta. Idem Rosina: è stato fermo, non poteva esprimersi al me­glio. Era molto importante ve­derli un po’ tutti in partita, fi­nalmente. E verificare i pro­gressi fisici. Okay, non abbia­mo giocato molto bene: ma ab­biamo anche pagato l’intenso lavoro svolto in allenamento in questi ultimi giorni. Amiche­vole storica perché non mi era mai capitato di averne così tanti sani? Sì, si potrebbe dire così, per un giorno. De Biasi, un anno fa? Il passato non con­ta. Conta il futuro: non posso prevederlo, ma finalmente po­tremo scalare pian piano an­che le montagne, con pazien­za. E con l’organico una buona volta al completo » , dopo 3 me­si cuciti con i fili della sfiga
massima. « I risultati verran­no, potremo disputare un cam­pionato ottimo perché ottima è la rosa » . Su Dellafiore pro­vato da terzino sinistro: « E’ un’alternativa, non avendo per mesi e mesi Rubin. Ma Lanna
resta una certezza: e io non tolgo di squadra le certezze » . Poi Novellino ha negato « di avere mai chiesto alla società di andare al caldo all’estero, a inizio gennaio durante la so­sta » , smentendo così certe vo­ci. L’ad Antonelli, subito pron­to: « E’ vero, Novellino non ci ha chiesto nulla, anche se stia­mo verificando delle possibi­lità in giro » . Quindi il dirigen­te ha detto di aver « appena parlato con Branchini, il ma­nager di Oguro. Nessun pro­blema, il giapponese a gennaio non partirà. E per lui non ho ricevuto richieste», ha precisa­to l’ad, prima che qualcuno da lontano ( un papa di nome Ur­bano?) spegnesse miracolosa­mente la luce...
«Mai chiesto al club di andare a lavorare al caldo». Antonelli: «Oguro resta». Ma quando si parla di mercato, salta la luce al Moccagatta...

fonte: tuttosport




BUSCE’ IN FORSE
Antonini il Maresca di Empoli «Le corna di Siena? Mi scuso»

MARIO MOSCADELLI
EMPOLI. Il suo soprannome potrebbe essere il “Matador”. Per­ché se c’è un azzurro che sa come si uccide un toro quello è Luca
Antonini. Il giocatore cresciuto a San Giuliano Milanese ha scosso 3 volte in carriera la porta del Torino e le sue reti sono sta­te sempre decisive. Ha affondato le banderillas con le maglie di Pescara, Arezzo e Siena, colpendo sempre al momento giusto. Anche in seria A. E proprio il gol realizzato lo scorso anno con la maglia bianconera nella massima divisione fece arrabbiare i tifo­si granata.
«Esultai (come Maresca in un derby, ndr) facendo il segno delle corna - spiega l’esterno - ma solo per indicare che il Toro mi porta davvero fortuna. Non c’era niente di offensivo in quel ge­sto. E comunque chiedo scusa a tutti i tifosi granata. Ripeto, vo­levo solo evidenziare il mio terzo gol al Toro. Tutto qui». Proverà ad allungare questa particolare striscia positiva anche domeni­ca al Castellani, in una corrida che l’Empoli non può assoluta­mente perdere. «Abbiamo un solo risultato - dice Antonini - ed è la vittoria». Più chiaro di così. Ma quella con i granata sarà sol­tanto la prima di una serie di partita da non fallire. Dunque, An­tonini sa usare decisamente la muleta, la stoffa rossa ripiegata su un bastone che aiuta il torero ad uccidere l’animale. «Speria­mo che l’arrivo del Torino - spiega l’ala - riaccenda il mio feeling con il gol. Finora, in campionato, ho fallito diverse occasioni». Un portafortuna per ritrovare la strada vincente verso la porta. «Al Toro ricordo soprattutto le reti con la maglia dell’Arezzo e del Sie­na. Quest’ultima importante per la salvezza in A. E allora, do­menica ce la metterò tutta per centrare il poker, scelte del mister permettendo». Ma una cosa è certa: l’Empoli ha assolutamente bisogno di punti. «Non ho nessun problema - prosegue Antonini - a sostenere che contro i granata dobbiamo vincere e basta». Per gli azzurri, come detto, si aprirà un periodo cruciale della sta­gione: dopo il Torino, affronterà nell’ordine Parma, Cagliari e Ge­noa. L’anno poi si chiuderà con le sfide con Udinese, Reggina e Livorno. «Dopo avere affrontato le grandi del torneo, ora abbia­mo l’occasione per dimostrare che non meritiamo l’ultimo posto in classifica». E a proposito di reti, Antonini presto sarà premia­to dall’Unione clubs azzurri per il sigillo firmato allo Zurigo in Coppa Uefa. Lo stesso riconoscimento sarà consegnato a Picco­lo.
Nell’occasione premi a Giovinco per la prima rete in A e a
Saudati per la vittoria nel concorso “Campione in trasferta”.
Ieri intanto la truppa di Cagni ha giocato un test contro il Montelupo, formazione fiorentina di Promozione: 8-0 per l’Em­poli. Cagni sembra intenzionato a rilanciare Pratali dal primo minuto in una difesa a quattro. In avanti scalpita Pozzi, rien­trato gasatissimo dall’Under 21. Di sicuro non giocheranno Pic­colo,
Balli e Adani infortunati. Non al meglio Buscé.


fonte: tuttosport
zeman!
00sabato 24 novembre 2007 19:00
FONTE: TUTTOSPORT

LA VIGILIA DEI TOSCANI
In tre devono cresimarsi e Cagni modifica il lavoro

MARIO MOSCADELLI
EMPOLI. Volete sapere l’ultima? Cagni ha deciso di cambiare per una volta il rito dell’allenamento pomeridiano alla vigilia della partita domenicale, spostandolo al mattino affinché poi tre suoi giocatori, ovvero Moro, Marchisio e Raggi, possano cresi­marsi, quest’oggi. In attesa di provare a sconfiggere il Toro, a Empoli “vince” la fede. E adesso cambiamo discorso.
Quando si dice che il gol è l’unica medicina per un attaccante: basta vedere cosa è successo a Nicola Pozzi, tornato gasatissimo alla base dopo la rete vincente segnato alle Far Oer con la ma­glia dell’Under 21. Un gol (il primo ufficiale con la maglia degli azzurrini) che aspettava con ansia, che lo ha fatto ritornare più carico di prima alla corte di Cagni. Con grande entusiasmo gio­vedì si è messo subito a disposizione del tecnico, che ora sta pen­sando seriamente di schierare le due punte contro il Toro. «Non sono per niente stanco - dice Pozzi - ed è tutto merito del gol al­le Far Oer. Ci voleva, ci voleva proprio. Lo aspettavo da tempo e sono così contento di averlo realizzato che non ho neanche av­vertito i disagi della trasferta». La rete ha salvato l’Italia di Ca­siraghi
da una figuraccia. «Non esageriamo. Non era facile la partita, perché loro difendevano in 10 e già all’andata avevano dimostrato di essere dei gran lottatori. Però è stato un gol pe­sante, un gol da tre punti e questo rende tutto ancora più bello». Ora non resta che ripetersi contro il Torino? «Magari. Sarebbe fantastico, perché ci tengo all’Under 21, ma la priorità è sempre l’Empoli. Farò di tutto per essere utile alla causa». Anche perché quella di domani non è un’ultima spiaggia, ma... «Ma è una par­tita - continua l’attaccante - da vincere. La situazione, per tanti motivi, è quella che è e non possiamo nasconderci. Vogliamo i tre punti e dobbiamo conquistarli». Proprio perché è una partita da vincere, Cagni potrebbe scegliere il modulo con due punte. «E con
Vannucchi alle spalle. E’ uno schema che a noi piace. A me par­ticolarmente, è chiaro. Ma, ripeto, quella contro il Torino è so­prattutto una partita da vincere. Stavolta non conta con quale at­teggiamento tattico giocheremo, né chi saranno i titolari. Tutti quanti dobbiamo dare il massimo per vincere. Punto e basta». E Pozzi, pare di capire, è pronto a fare la sua parte. «Certamente. Questi giorni trascorsi con l’Under 21 mi hanno impedito di al­lenarmi come avrei voluto. Non ho potuto sfruttare la sosta per mettere benzina nel motore. Ma sono pronto a dare il massimo. E, come ho già detto, segnare un gol importante come quello ri­filato alle Far Oer ti porta entusiasmo. Che io sono pronto a met­tere a disposizione della squadra».





SONO DUE GIOVANI talenti del nostro calcio, Sebastian Giovin­co e Marco Motta, ma non solo. Giovinco e Motta sono, infatti, la stella e il capitano dell’Under 21 di Gigi Casiraghi, Gianfranco Zo­la e Antonio Rocca. Domani si ri­troveranno di fronte da avversa­ri, il primo con la maglia blu dei toscani, il secondo con addosso il granata. Giovinco, la Formica Atomica, è il fenomeno dell’Em­poli, uno capace di cambiare la partita in un momento con gol incredibili ( vedi la punizione che ha fermato la Roma e uccellato Doni, il portiere brasiliano dei giallorossi facendo esplodere i tifosi empolesi per un pareggio insperato) o assist al bacio ( vedi quelli distribuiti a piene mani, manco fosse un Babbo Natale in miniatura, ai suoi compagni di Nazionale nella sfida vinta con­tro l’Azerbaigian). Motta, il Capi­tano degli azzurrini, è il jolly nel­la manica a disposizione di Wal­ter Alfredo Novellino, un gioca­tore che può fare l’esterno destro in difesa ma anche a centrocam­po, cavandosela sempre egregia­mente.
Alla vigilia della sfida del Ca­stellani i due gioielli della nostra Under si sono cimentati in un’in­tervista doppia in cui hanno messo in mostra grande sensibi­lità, prontezza assoluta di spirito e anche una notevole dose di simpatia. I nostri due non si sono risparmiati frecciatine e battute, anche taglienti: ma se ti prende in giro un amico, un amico vero ( e Giovinco e Motta lo sono sul serio) lo scherzo non ti fa arrab­biare, anzi ci ridi sopra di gusto. Domani, se Cagni e Novellino decideranno di continuare a dar loro fiducia e li impiegheranno, magari anche solo a gara in cor­so, potrebbero ritrovarsi faccia a faccia, con il granata a presidia­re la corsia di destra e l’empole­se pronto a spaziare su tutto il fronte d’attacco, in attesa del mo­mento propizio per tentare di mandare in crisi la difesa del To­ro sfruttando i suoi colpi di ge­nio e la sua velocità. Motta, però, di Giovinco conosce pregi e di­fetti sul campo e per questo ( c’è da scommettere) la sfida nella sfida sarà davvero godibilissima: così come ci auguriamo che sia quest’intervista doppia a due dei
fiori più profumati e preziosi del giardino fatato del calcio italia­no.

PAGINA A CURA DI
ROBERTO COLOMBO

Dall’Under 21 a Empoli-Torino: il mago di Cagni e il jolly di Novellino si sfottono
«Tifosi, sorridete con noi»

Giovinco: «Marco, ti do 4 in fantasia». Motta: «Pensa a come colpisci di testa!»
Il fantasista, prestato dalla Juventus: «Mi ispiro a Maradona, io. La mia vacanza ideale? Fare casino con gli amici. Vorrei essere Cristoforo Colombo oppure un ghepardo. A un arbitro dissi: pezzo di...» «Se la mia ragazza facesse delle foto per un calendario, lo brucerei insieme a lei! Sarei potuto diventare un operaio come mio papà. Mi regalate 20 centimetri di altezza a patto che diventi del Torino? Neanche per idea!»

SEBASTIAN GIOVINCO, a chi si ispira calcisticamen­te?

«Ai grandi numeri 10 della sto­ria del gioco. Ma se devo sce­glierne uno, punto su Diego Armando Maradona».

Che tipo di giocatore è Motta?

«E’ un terzino che è in grado di cavarsela bene anche da ester­no di centrocampo. La forza fi­sica e l’atletismo sono due sue qualità, ma pure tecnicamente non è malaccio, nonostante faccia il difensore».

Già che c’è, gli dia i voti.
«Destro: 7.5. Sinistro: 6. Testa: 8.5. Visione di gioco: 7. Forza fisica: 9. Resistenza: 9. Senso del gol: 7. Fantasia: 4. Perso­nalità: 8. Dribbling: 6. Capa­cità difensiva: 8. Assist: 7. Fair play: 6».

L’allenatore che l’ha fatta svoltare?

«Tutti i tecnici che mi hanno seguito sono stati molto im­portanti per la mia matura­zione ».

Il compli­mento più bello.

«Quando mi di­cono che conti­nuo a rimanere umile e con i piedi per ter­ra ».
La critica più dura.
«Quando mi di­cevano che non ce l’avrei mai fatta a diventa­re quello che sono, un calciatore».

Dove deve migliorare?
«Devo applicarmi un sacco per fare passi da gigante in fase difensiva».

Domani c’è Empoli- Torino e, sfida nella sfida, Giovin­co contro Motta. Come pen­sa di fregare il granata, se vi affronterete?

«Manderò Marco in crisi pun­tando tutto sulla mia velocità».

Giacomazzi o Recoba?
«Io scelgo Giacomazzi».
Un aggettivo per definire Cagni.
«Preparato».
Uno per Novellino.
«Focoso».
Uno per Casiraghi.
«Sereno».
Uno per Zola.
«Geniale».
Uno per Corsi.
«Affettuoso».
Uno per Cairo.
« Non lo conosco bene, rischio di sbagliare aggettivo e quindi mi astengo».

La parolaccia più pesante che ha mai detto a un arbi­tro.

«Pezzo di merda».
La parolaccia più pesante che le ha mai detto un ar­bitro.

«Agli insulti degli altri non fac­cio caso».

Cosa pensa di chi si picchia per il football?

« Sono tanto stupidi quanto ignoranti».

Cosa pensa di chi bestem­mia in campo?
«Non è bello, certo, ma spesso vengono dette in momenti di rabbia o nervosismo».

Cosa pensa dei giovani ita­liani che vanno a giocare all’estero?

«Sono scelte individuali. Io me ne sto qui in Italia. Da noi si gioca il calcio più bello del mondo e la nostra serie A è la più difficile tra i tornei delle varie nazioni europee».

Inventi un coro per Motta.
«Io fare un coro a un mio av­versario? », e scoppia a ridere.

«State scherzando, vero?».
Il ritiro è una lagna morta­le o un’occasione buona per cementare il gruppo?»
«E’ un bel momento per scher­zare, a meno che ci siano pro­blemi di classifica...».

Cosa le canta la curva?
«Non ci ho mai fatto caso».
Cosa ama del calcio e cosa le fa schifo?
« Amo la botta di adrenalina che sento ogni volta che faccio gol. Odio i tifosi violenti che in­quinano e rovinano il nostro mondo».

Rock, pop, metal, reggae o... Gigi D’Alessio?

«Nessuno di questi generi mu­sicali. Io impazzisco per la black music: R’n’B e Hip Hop».

Perde le chiavi di casa nel cuore della notte e non ha il doppione. A chi dei suoi compagni chiede ospita­lità? E degli avversari? Chi invece non chiamerebbe mai?

«Tra i miei compagni sono si­curo che Mar­chisio e Abate non mi lasce­rebbero in un casino del ge­nere. Del Toro chi chiamerei? Del Toro pro­prio nessuno, anzi, vi dico di più: lo zerbino davanti a casa non è poi così scomodo, quin­di piuttosto che chiedere aiuto a un granata ci dormo so­pra...
».
Ha una setti­mana di va­canza. Sce­glie un ro­mantico tête à tête con una bella ragaz­za o un gruppo di amici per fare baldoria?
« Amici e casino: non ho mica dubbi, sapete?».
Il piatto di cui non può fa­re a meno?
«Tutta la cucina meridionale: mia mamma e mio papà sono due cuochi eccelsi. Cucinano tutto da maghi, non c’è un piatto per cui farei follie. Ado­ro ogni cosa che mi prepara­no ».

La sua tana a Empoli?
«Lo spogliatoio».
La città europea che prefe­risce?
«La mia Torino: è splendida».
Cosa ruberebbe a Motta per fare più gol?
«Niente, lui fa il terzino»: altra risata.
Se dovesse diventare un personaggio storico, chi sceglierebbe?

«Cristoforo Colombo».
Se non avesse fatto il cal­ciatore ora sarebbe?
« Un operaio, proprio come il mio papà».
La strega la vuole trasfor­mare in animale. Quale sceglie?

«Un ghepardo».
Se la sua ragazza facesse un calendario, lo compre­rebbe o lo brucerebbe in­sieme a lei?
«La seconda ipotesi».
Vorrebbe 20 centimetri di altezza in più per giocare nel Toro?

«Non scherziamo nemmeno».
Libri, film o playstation?
«Dipende dal film».
Ultimo film visto?
«“Doppia ipotesi per un delit­to” con Ray Liotta».
Per un pugno di dollari fa­rebbe?
«Eviterei di vedere tanti bimbi morire di fame in giro per il mondo».

Ha una paura folle di?
«Mio papà».
L’ultima volta che ha pian­to.
«Non ricordo, ma non sono uno che piange di sovente».
L’ultima volta che ha riso.
«Poco fa: amo ridere, ridere dà un senso alla vita».





«Mai a casa di un granata, piuttosto dormo sullo zerbino» «Non sai cosa ti perdi, io da Rosina mi diverto sempre»
Il difensore, prestato dall’Udinese: «Seba, se gioco ti darò tanti grattacapi con i miei 20 centimetri in più: merito della pizza con la bufala. Mi rivedo in Giulio Cesare e nei tori.
E ho qualcosa da dire anche a Marchisio...» «Invece io potrei comprarlo un calendario della mia donna, se riuscisse a convincermi.
Io nanerottolo nella Juve? Figuratevi: mi tengo stretto il Toro e la mia statura. Di che cosa ho paura? Di buttarmi col paracadute»


MARCO MOTTA, a chi si ispira calcisticamente?
«Da quando ho iniziato a capire di calcio, ho sempre avuto come idolo Paolo Maldini».

Che tipo di giocatore è Gio­vinco?

«E’ forte, molto forte, per lui cre­do che parli il campo: la tecnica è il suo pezzo forte, insieme a un’ottima visione di gioco».

Già che c’è gli dia i voti.
«Destro: 9. Sinistro: 7. Testa: 4. Visione di gioco: 8. Forza fisica: 4. Resistenza: 5. Senso del gol: 5.5. Fantasia: 9. Personalità: 7. Dribbling: 8. Capacità difensiva: 5. Assist: 8. Fair play: 6.».

L’allenatore che l’ha fatta svoltare.

«Tanti, tantissimi sono i tecnici a cui devo molto. Da “Maestro” Bo­nifacio a Favini fino a Delio Ros­si e Novellino».

Il complimento più bello.
«Cesare Maldi­ni dopo Italia­Scozia Under 21 disse che sembravo suo figlio».

La critica più dura.

«Le critiche co­struttive servo­no per crescere. E non devono far arrabbiare».

Dove deve mi­gliorare.

«Se inizio a par­lare di dove de­vo crescere, que­st’intervista po­trebbe durare anche 12 ore...».

Domani c’è Empoli-Tori­no e, sfida nel­la sfida, Motta contro Gio­vinco. Come pensa di frega­re l’empolese, se vi affronte­rete?

«Gli darò dei grattacapi con la mia velocità».

Giacomazzi o Recoba?
«Mi tengo stretto El Chino ».
Un aggettivo per definire Cagni.
«Non lo conosco, darei un giudi­zio sbagliato o approssimativo».
Uno per Novellino.
«Carismatico».
Uno per Casiraghi.
«Tranquillo».
Uno per Zola.
«Scherzoso».
Uno per Corsi.
«Come nel caso di Cagni, prefe­risco non rispondere».
Uno per Cairo.
«Passionale con il nostro Toro».
La parolaccia più pesante che ha mai detto a un arbi­tro.

«Mi è capitato un sacco di volte di esagerare, ma siccome è poco educativo, preferirei evitare...».

La parolaccia più pesante che le ha mai detto un arbi­tro.

«Non ci sono stati grandi episo­di. Vedete, gli arbitri hanno il fi­schietto in bocca, comandano lo­ro, hanno il coltello dalla parte del manico. Per questo tento di parlare con loro il minimo indi­spensabile ».
Cosa pensa di chi si picchia per il football?

«Sono poco intelligenti e non hanno niente di meglio da fare nella vita»
Cosa pensa di chi bestem­mia in campo?
«Io sono credente, la bestemmia non andrebbe mai utilizzata».
Cosa pensa dei giovani ita­liani che vanno a giocare al­l’estero?

«Li apprezzo: lasciare il proprio Paese e trasferirsi in un altra realtà non è mai una scelta faci­le e può aiutare a maturare tan­tissimo ».
Inventi un coro per Giovin­co.
«Non faccio cori al mio avversa­rio. Anzi, facciamo così: se Seba
mi promette di non fare gol, glie­ne faccio anche mille».

Il ritiro è una lagna mortale
o un’occasione buona per ce­mentare il gruppo?
«Se non è troppo lungo aiuta ad amalgamare il gruppo».
Cosa le canta la curva?
«Finora non mi hanno dedicato cori particolari, o se l’hanno fat­to io ero in trance agonistica e non ci ho fatto caso».
Cosa ama del calcio e cosa le fa schifo?
«Amo il gioco e anche la compe­tizione. Disprezzo tutta la corni­ce di violenza che circonda il no­stro mondo. Quello, però, non è più calcio».

Rock, pop, metal, reggae o... Gigi D’Alessio?

«Assolutamente pop».
Perde le chiavi di casa nel cuore della notte e non ha il doppione. A chi dei suoi compagni chiede ospitalità? E degli avversari? Chi inve­ce non chiamerebbe mai?

«Visto che sono spessissimo a casa di Rosina o Dellafiore, tire­rei giù dal letto uno di loro. Del­l’Empoli chia­merei uno qua­lunque tra i ra­gazzi che ci sono in Under. Anzi, mi correggo: sveglierei uno tra Seba, Pozzi o Marzoratti. Marchisio no. Perché? Lui ha detto a Tutto­sport
che non mi telefonerà prima della par­tita », e giù una risata.
Ha una setti­mana di vacanza. Sceglie un romantico tête à tête con una bella ragazza o un gruppo di amici per fare baldoria?
«Andrei in ferie con gli amici».
Il piatto di cui non può fare a meno.
«La pizza con la bufala».
La sua tana a Torino.
«Casa di Rosinaldo o di Hernan Dellafiore».
La città europea che prefe­risce.
«Parigi».
Cosa suggerisce a Giovinco per fare più gol?
«Di essere più cinico ed egoista».
Se dovesse diventare un per­sonaggio storico, chi sceglie­rebbe?

«Giulio Cesare».
Se non avesse fatto il calcia­tore ora sarebbe?
«Uno studente. L’anno scorso mi sono iscritto a Economia e com­mercio, ma mi sarebbe piaciuto anche fare l’avvocato».

La strega la vuole trasfor­mare in animale. Quale sce­glie?

«Sicuramente il toro: è il mio se­gno zodiacale ed è anche la squadra per cui gioco».

Se la sua ragazza facesse un calendario, lo comprerebbe o lo brucerebbe insieme a lei?

«Potrei anche comprarlo, dipen­de dalle motivazioni che mi for­nisce la mia donna».

Rinuncerebbe a 20 centime­tri per giocare nell’Empoli e poi nella Juve?

«Assolutamente no, mi tengo il Toro e i 20 centimetri».

Libri, film o playstation?
«Cinema tutta la vita».
Ultimo film visto?
«“The Bourne ultimatum” con Matt Damon».
Per un pugno di dollari fa­rebbe?
«Del bene».
Ha una paura folle di?
«Essere costretto a buttarmi col paracadute».
L’ultima volta che ha pian­to?
«Poco tempo fa, quando ho perso mia nonna».
L’ultima volta che ha riso.
«Ora: mi avete fatto ridere con le vostre domande...».






Il mediano torna a Empoli: «Ho tanti ricordi, lì la mia famiglia ha messo le radici»
«Vincere: per noi e Cairo»
Grella: «Il presidente merita un regalo per le sue 100 partite col Toro»
«Mi auguro che i miei ex tifosi mi accolgano bene, comunque io ho la pelle spessa... I giocatori australiani sul mercato? Ci sono tanti ottimi talenti, però non nel mio ruolo!»


PIERO VENERA
TORINO. Vincenzo Grella sem­bra un milord inglese. Ma in campo diventa quasi irriconosci­bile: proprio per questo è riusci­to a fare carriera in Italia, vin­cendo la scommessa di bambino. Aveva giurato di sfondare nel Bel Paese, contro i pronostici nella sua natìa Australia: con te­nacia, sacrifico ed orgoglio ce l’ha fatta. Una storia cominciata ad Empoli, dove tornerà un’altra volta (al Castellani c’è già stato col Parma) da avversario. In questa intervista emergono mol­te sfaccettature di questo polie­drico personaggio, capace di stu­pire ogni volta per la profondità di un ragionamento o per la di­sarmante schiettezza, per la squisita educazione o l’elegante umorismo. Se come mediano è un buon giocatore, l’uomo è già di un’altra categoria.

Grella, se diciamo Empoli cosa le viene in mente?

«Oooooooh, tanti bei ricordi. So­no cresciuto lì come calciatore, con Baldini. Ripenso al mio de­butto in A, dopo un mese in Ita­lia, contro la Juve: e senza per­dere. Alla mia casa, perché lì ho messo radici con mia moglie Barbara e le nostre figlie di 5 an­ni, le gemelle Sofia e Victoria. Agli amici, gli ex compagni, i di­rigenti, le persone che lavorano in società. Un bel mondo».

Da grande resterà in Italia?
«L’Australia non si sposta e nemmeno mi manca: quando posso, ci torno, ma la mia vita adesso è qui. Non penso a cosa farò dopo. Fatemi giocare, ho 28 anni, mica sono vecchio».

Come verrà accolto?
«Spero bene, ma non è un pro­blema: ho la pelle spessa».
In Italia c’è il malvezzo di fi­schiare gli ex...
«Ho preso i fischi anche dai miei tifosi. Quelli degli avversari non
mi hanno mai fatto effetto».
Giusto dire che è una parti­ta fondamentale per l’Empo­li e molto importante per il Toro?

«E’ un po’ presto per fare questo tipo di ragionamenti».

In trasferta vi manca ancora la vittoria.

«Se è per questo, la vittoria è mancata spesso anche in casa... Dobbiamo dare continuità alle nostre prestazioni».

Cos’ha frenato il Toro?
«Amalgamare tanti nuovi gioca­tori non è mica semplice, ci vo­gliono tempo e pazienza: ma so­no due parole che nel vocabola­rio del calcio non esistono».

Il presidente Cairo festeg­gerà le sue prime cento par­tite col Toro: non meritereb­be un bel regalo?

«Vogliamo farglielo, perché lo sentiamo come uno di noi, per­ché ha passione, perché vuole sempre che il Toro faccia bene. Tre punti sarebbero molto im­portanti: l’unica cosa non in di­scussione è la nostra volontà».

Non ci sono più alibi, la rosa è tornata quasi al completo.

«Io non cerco alibi neppure quando le cose vanno male, mi sembrerebbe una mancanza di rispetto per chi ha giocato, non è giusto. Però non è nemmeno giu­sto pretendere da chi è tornato dopo due mesi di infortunio che faccia quattro gol e sei assist».

Lei è contento del suo cam­pionato?

«Ho faticato di più a Parma, a inserirmi. Ora però bisogna cambiare marcia, acquisire la consapevolezza d’essere una squadra forte».

Accetterebbe un pareggio?
«L’obiettivo è sempre ottenere il miglior risultato: se poi quello sarà un punto, lo prenderemo».

L’avversario più pericoloso dell’Empoli?

«La loro organizzazione di gioco. Ma se Buscé non ci sarà, tanto meglio per noi».

Vannucchi è il Rosina di Ca­gni?

«Il paragone ci può stare. Lui se­gna e fa segnare, è sempre peri­coloso ».
A Empoli sarete senza tifosi.
«Mi spiace, però non ho elemen­ti per contestare questo provve­dimento. Allo stadio ci sono tan­te persone perbene che vengono penalizzate dal comportamento di gente meno perbene. Chi ha deciso così, in generale forse lo ha fatto per la sicurezza delle persone perbene».

Lei pensa che ora i calciato­ri stranieri possano rinun­ciare all’Italia?
«Non posso parlare per gli altri, però so che mi alzavo alle tre di mattina per vedere la serie A, in Australia. Da ragazzino sognavo l’Italia, perché qui si gioca il cal­cio più difficile e importante. Se alcuni stranieri non vogliono ve­nire, peggio per loro».

I suoi colleghi della Nazio­nale le hanno fatto tante do­mande?

«All’estero vedono solo le cose brutte. Le notizie negative viag­giano sempre più veloci di quel­le positive. Dell’Australia si par­la solo per i serpenti velenosi, per i coccodrilli o per una foresta che brucia: ma è un Paese me­raviglioso, ve l’assicuro. Ai miei compagni ho garantito che io non mi muoverò dall’Italia per quello che è successo».

Il Toro s’è mosso diplomati­camente con l’Australia per centellinare le sue trasferte in Nazionale.

«Si tratta di agire con buon sen­so, di volta in volta, anche con­statando le mie condizioni. Con­viene a tutti. Il Toro mi paga per giocare bene: se non rendo, non ha senso fare tanti viaggi».

Mercato: ci sono giovani in­teressanti in Australia?

«Sì, ci sono ottimi talenti, ma so­lo in difesa e in attacco. I media­ni? No, sono tutti scarsi...».

In Italia servirebbe soprat­tutto un po’ della sportività dei suoi connazionali.

«Io non sono mai stato fischiato, neppure dopo una brutta scon­fitta. In assoluto quando si rie­scono ad accettare le sconfitte, poi si gioisce di più quando si vince».

zeman!
00domenica 25 novembre 2007 18:19
il tabellino secondo www.yahoo.it
• 85' Corini prova la gran botta al volo dalla distanza!! Palla che sfiora la traversa! Che occasione per il Toro!!
• 76' Buona opportunità per l'Empoli: Giovinco va sulla sinistra e mette in mezzo per Vannucchi che però manca di poco l'impatto con il pallone!
• 63' Occasionissima sprecata da Raggi! Empoli vicina al vantaggio sugli sviluppi di un calcio d'angolo, ma Raggi, libero davanti a Sereni, spara altissimo!
• 52' Occasione per l'Empoli: accelerazione fantastica di Antonini, ma la sua conclusione è respinta da un grande intervento di Sereni!
• 45'+3 Occasione per l'Empoli, con Marianini che prova la gran botta dal limite dell'area! Palla che sfiora il palo e si spegne sul fondo!
• 28' Ancora Rosina a trascinare il Torino! Grande conclusione dal limite, ma Bassi è ancora una volta strepitoso nel negare la rete!
• 14' Occasionissima per il Toro!! Punizione da posizione invitante per Rosina... palla che gira e si spegne a poca distanza dall'incrocio dei pali!
• 2' Subito Empoli pericolosa con Saudati! Palla di poco sopra la traversa!






fonte: www.yahoo.it
78azzurro78
00domenica 25 novembre 2007 18:48
Secondo me prova da 5,5 per la nostra squadra contro un Torino non trascendentale e con un attacco sterile...dovevamo vincere per sbloccarci e tutto sommato qualche occasione l'abbiamo avuta, vedi Antonini, Marianini e Raggi...purtroppo in queste tre belle azioni hanno tirato gli uomini sbagliati...Antonini non sà tirare proprio in porta, mentre Raggi purtroppo ha poca sensibilità di piede ma almeno la forza ce l'ha!
Prendiamo il punto e sorridiamo almeno pensando che la classifica non è peggiorata,e anche se questa era una giornata per risalire andiamo avanti con la politica dei piccoli passi in attesa di un miglioramento nella costruzione del gioco, spero che Cagni si dia una svegliata e che Buscè sia almeno all'80% per cento con il Parma in attesa del doppio impegno casalingo in cui dovremo raccogliere davvero vittorie o saranno guai!
zeman!
00lunedì 26 novembre 2007 06:53
si una provina sull'orlo della sufficienza.....
senza molta sagacia tattica, senza molto cuore, senza moltro coraggio, senza molto carisma, senza la cattivaria agonistica di chi vuole e pretende il risultato, senza molta organizzazione tattica....
cagni lavora da quasi tre anni su questo gruppo,ma ieri non si è visto....
penso sia giunta l'ora di vedere in campo qualcosa di più di semplici pallonate in avanti o singole ed episodite giocate perlopiù nate da giocate del singolo....
io considero questa partita l'inizio di un cammino....non un punto d'arrivo...
coraggio
umiltè-aggressivitè-velocitè [SM=g7990]
CLAY60
00lunedì 26 novembre 2007 08:45
Sono scemo io, o c'era un rigore colossale su Saudati? Il difensore lo colpisce nettamente sul costato, in area....per il resto aspetto di rivederla stasera in tv, ma 2 occasioni clamorose le abbiamo avute, rischiando il giusto dietro. Prendiamo questo brodino in attesa della pastasciutta...
zeman!
00lunedì 26 novembre 2007 09:09
Re:
CLAY60, 26/11/2007 8.45:

Sono scemo io, o c'era un rigore colossale su Saudati? Il difensore lo colpisce nettamente sul costato, in area....per il resto aspetto di rivederla stasera in tv, ma 2 occasioni clamorose le abbiamo avute, rischiando il giusto dietro. Prendiamo questo brodino in attesa della pastasciutta...



c'era,era netto e plateale....come eccessiva l'ammonizione per tosto...la spallata c'è stata....ma l'arbitro s'è messo alla pari della modestia tecnico-tattica mostrata dalle 2 squadre....



Renaissance'96
00lunedì 26 novembre 2007 12:28
Bassi 6,5.Bravo nel primo tempo,nel secondo quasi mai chiamato in causa.
Raggi 6.Buono in difesa e tanto impegno,ma che "orrore" sotto porta!
Marzorati 5,5. Non sembra ancora il professorino dello scorso anno.
Tosto 5,5.Lasciato colpevolmente sguarnito da Vannucchi patisce troppo Comotto e Rosina che sulla sua fascia fanno quello che vogliono.Meglio nella ripresa.
Abate 6.Parte bene,poi si spenge piano piano ma la sua sfuriata verso la fine del primo tempo fa vedere le sue qualità.Dovrebbe essere servito più spesso in velocità
Moro 5,5.Colpevolmente costretto da Cagni a fare l'Almiron dello scorso anno,finisce per mettere in evidenza più i suoi difetti che delle sue,tante,qualità
Marianini 6,5.Il migliore in campo,tignoso,sempre vivo e bravo negli inserimenti e nel tiro.
Vannucchi 5.Troppo spompato,inoltre nel primo tempo è chiaramente fuori posizione.Quando rivedremo il vero Igli?
Pozzi 4.Impresentabile,troppo frenetico e nervoso.
Saudati 5.La squadra non la aiuta per niente,ricevendo,specie nel 1°tempo,solo pallonate.Ma lui non era il solito.
Giovinco 6,5.Merita di partire dal primo minuto.Fa accendere la squadra,peccato per le punizioni non sfruttate.Ma non sempre si può tirar fuori dal cilindro il coniglio.
Antonini.6 Il suo ingresso stabilizza la squadra e spenge le velleità di Comotto.Questo ragazzo per corsa ed inserimento meriterebbe il posto fisso in squadra.Il problema è che i suoi gravissimi errori sotto porta ci stanno costando troppi punti.
Volpato.ng.Servito poco e male,si impegna come ariete.L'impressione,cmq,è che la serie A gli stia larga.
Cagni 5.Dov'è finito l'omino di ferro,tutto grinta e carattere?
La squadra sembra messa in campo senza troppo logica.Inoltre,siamo quasi a dicembre,DEVE essere trovato uno schema base con 8/9 interpreti.A mio parere questa squadra ha il 3-5-2 come il migliore schema possibile a patto che Vannucchi si svegli.Ora come ora sembra di rivedere il vecchio Perrotti.
La società poi,se ci crede,deve prendere assolutamente una punta buona a gennaio.
CLAY60
00lunedì 26 novembre 2007 12:46
Daccordo sul 3-5-2 e sulla punta a gennaio.
zeman!
00lunedì 26 novembre 2007 13:11
non credo sia fondamentale il tipo di modulo scelto da cagni....
ma è fondamentale l'atteggiamento, lo spirito dei ragazzi in campo....
non c'è movimento senza palla....sovrapposizioni sulle fasce sono eventi rari e occasionali, ecc. ecc
si discute di vannucchi in fascia, che ha reso poco perchè spostato li in corso d'opera(era partito in mezzo, poi visto la voragine a sinistra il mister ha chiesto a saudati prima e vannucchi poi di chiuderla...poi è intervenuto lui con un cambio)...ma vannucchi si nascondeva anche sulle rimesse laterali,nel primo tempo [SM=g8044] ....ma chi è che deve andare a riceverle...il medianaccio o il fantasista?
se non sta bene è inutile farlo giocare, per me vale per tutti e anche per lui...da solo adito a strane, numerose, insistenti,ecc. voci...(che Lui e Altri remino contro il mister) e certi atteggiamenti possono essere indizzi...MA NON PROVE...però uno vede il livorno, una massa di morti diventare una gruppo assatanato....fa 2+2...ieri non si sembrava una massa di morti, ma di pulcinelli bagnati si....

ripeto le risposte io le aspetto, prima dal gruppo e poi da cagni!
CLAY60
00lunedì 26 novembre 2007 13:16
Finalmente la partita l’ha vista dal campo e per intero. Francesco Pratali è ai suoi primi 90 minuti dopo sette mesi: “Un peccato aver sciupato tutte quelle occasioni da gol. Ci poteva stare anche una vittoria. Ancora ci manca qualcosa, ma non dimentichiamoci che se la classifica è questa è anche per colpa di un calendario impossibile. Ma ci risolleveremo e le prossime tre gare saranno difficile, ma anche decisive”. La mia condizione? "Non solo al 100% ovviamente ma ho sentito buone sensazioni. Adesso dobbiamo solo stare calmi perché secondo me, non lo dico oggi, siamo più forti dello scorso anno. Ritroviamoci e facciamo punti".

(fonte gonews.it)


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