10 aprile 1991

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adry1486
00sabato 2 dicembre 2006 01:13
L'altra sera hanno ripetuto un reportage a La storia siamo noi, già fatto altre volte, ma io non l'avevo mai visto. Riguardava la Moby Prince, il traghetto che la sera del 10 aprile '91 nel porto di Livorno infilò letteralmente la petroliera Agip Abruzzo, da cui si scatenò un incendio che fece morire i 140 passeggeri della nave. Ma pare che non furono solo le fiamme la causa, visto che il traghetto venne lasciato bruciare alla deriva fino a mattina, e visto che in alcuni corpi è stato trovato al 90% il livello di CO2, ovvero qualcuno ha respirato fino all'alba...

La cosa più atroce di tutte, le immagini dove un elicottero che sorvola la nave alla luce del sole filma la prua, con un uomo (corpo intero, quindi appena trascinatosi su) che, due ore dopo, ovvero dopo aver rimorchiato la Moby in porto, viene filmato completamente carbonizzato dalle lamiere ardenti.

C'è da chiedersi come si fa a lasciar morire la gente così...

[Modificato da adry1486 02/12/2006 1.14]

adry1486
00sabato 2 dicembre 2006 01:16
a quanto ho capito, il primo processo si è concluso con nessun colpevole (o se il capro espiatorio c'era, il reato era caduto in prescrizione)... la trasmissione mi sembra l'abbiano riproposta perché si sono aggiunti nuovi elementi all'indagine e riapriranno il caso...
bibba
00sabato 2 dicembre 2006 22:41
moby prince, come ustica, piazza della loggia
banca dell'agricoltura, italicus e aggiungete tutto ciò che volete. non ho mai capito perché la distruzione dolosa di una nave passeggeri che quotidianamente portava uomini donne e bambini lungo la linea livorno-olbia non venga ancora considerata per quello che è: un enorme assassinio, coperto da connivenze, omississ, segreti, agenti destabilizzanti, false testimonianze, reticenze, foto di satelliti militari misteriosamente non prese in considerazione, una petroliera che era dove non doveva essere, un via vai di imbarcazioni in fuga dopo la collisione, nessun intervento in risposta al may day dalla Moby, nessun dubbio che in mezzo al disastro potesse esserci la Moby, una nebbia inesistente (ho una ex fidanzatina che abita sul lungomare di Livorno, proprio prossima al porto, e da lì videro TUTTO), possiamo parlare della capitaneria di porto improvvisamente sguarnita, di navi da guerra statunitensi in rada, di bettoline scomparse, di pescherecci in porto quando dovevano essere in alto mare e di pescherecci in rada quando dovevano essere in porto, di navi dei pompieri a zonzo intorno alla agip abruzzo che aveva le luci di segnalazione spente, di navi della marina militare italiana lasciate deliberatamente in porto, di ammiragli a cena che dicono di non disturbare al telefono, del libro di bordo della agip abruzzo che venne lasciato -a detta degli investigatori poi fatti tacere - deliberatamente prendere fuoco dopo tre giorni, dentro la sala comandi della petroliera, del timone manomesso da qualcuno che entrò nella Moby dopo il suo mesto rientro di poli-bara fumante nel porto di livorno, tra, ahimé il disinteresse assoluto delle autorità della toscana e livornesi (comune e provincia), possiamo parlare di faccende legate alle assicurazioni ed ai permessi del registro nautico italiano, di competizione mercantile tra armatori rampanti, possiamo parlare di tante persone ritrovate senza un millimetro quadrato di pelle ustionata, ma morti per le esalazioni tossiche, o del fatto che non sia stata gettata nessuna scialuppa, o del fatto che c'è quel cadavere che compare nelle fotografie di primo mattino e viene lasciato bruciare letteralmente a fuoco lento sulla tolda, dove fiamme non c'erano, ma era incandescente e probabilmente bruciò da vivo ( [SM=x875367] )...probabilmente era mio cugino, che era uno dei medici di bordo della Moby Prince...solo che quella sera non doveva essere di turno, ma si offrì di sostituire un collega...capirete che è una storia che in Sardegna ha fatto incazzare tante persone. Io, da giornalista, per giunta sardo, ammiro la tenacia di Minoli che spinge (in compagnia della sola Unione Sarda e di una parte dei parenti delle vittime, molti hanno preferito i risarcimenti e chiudere la faccenda lì): ma a distanza di quindici anni, ho ancora in mente il funerale di mio cugino...ed una rabbia in corpo che temo non avrà mai fine.

[Modificato da bibba 02/12/2006 22.44]

bibba
00giovedì 7 dicembre 2006 17:31
QUESTA
è una delle migliori ricostruzioni. Da L'Europeo 1/4/2006
www.archivio900.it/it/articoli/art.aspx?id=7322 [SM=g27996]
bibba
00giovedì 7 dicembre 2006 17:45
labandadeglionesti
00venerdì 8 dicembre 2006 21:17
non ne sapevo niente. avevo sentito diverse volte il nome Moby prince ma non sapevo com'erano andate le cose esattamente.
ho letto l'articolo dell'europeo e mi sono inc...to per questo ennesimo schifo italiano [SM=x875414] ....ma che c..zo di paese siamo? [SM=x875428]
jules maigret
00lunedì 19 novembre 2007 17:11
su Repubblica di oggi:


PISA - Misteriosa aggressione a un consulente tecnico che si occupa della vicenda del Moby Prince, il traghetto che prese fuoco il 9 aprile del 1991, dopo una collisione con la petroliera Agip Abruzzo davanti al porto di Livorno, provocando 140 morti. Nella notte fra venerdì e sabato F.P. è stato aggredito, picchiato, addormentato con lo spray e chiuso nell'auto in fiamme, a Marina di Pisa.

Il consulente, 39 anni, livornese, ex paracadutista, era atteso da Carlo Palermo, legale di alcune famiglie costituitesi parte civile, in una stanza di un albergo di Pisa. Il tutto poche settimane dopo la riapertura dell'inchiesta, proprio in seguito ad elementi nuovi portati dall'avvocato. Dall'auto del consulente sono scomparsi anche alcuni documenti.

"I miei aggressori - racconta la vittima - avevano passamontagna. Prima mi hanno colpito alla testa, poi mi hanno immobilizzato e stordito con una sostanza spray, mi hanno scaraventato in auto e solo quando il fumo causato dall'incendio dell'auto mi ha riempito la gola ho trovato le forze per reagire e sono riuscito a uscire dall'abitacolo". Quando sono arrivati i soccorritori, la vettura era ancora in fiamme.

Un episodio che l'avvocato Palermo definisce inquietante: "Sono segnali preoccupanti che da una parte fanno pensare che ci sia chi vuol rallentare le indagini, dall'altra ci fanno capire che siamo nella direzione giusta. Qualche giorno fa sono uscite sulla stampa le rivelazioni di un nuovo testimone; l'altra notte c'è stata questa aggressione. Due episodi che vanno in una direzione chiara: non posso non registrare che qualcuno o qualcosa si è mosso".

Riguardo agli elementi forniti dalla persona aggredita, Palermo spiega di non poter "dire niente, stavo ancora verificando l'attendibilità di quanto stavo raccogliendo. Nel caso, avrei trasmesso il tutto all'autorità giudiziaria".

Più prudente la reazione dei magistrati che conducono l'inchiesta. "Ci sono ancora indagini in corso - dichiara il pm livornese Antonio Giaconi - e c'è grande cautela da parte nostra nel valutare possibili collegamenti con le nostre attività investigative sul Moby Prince. La persona aggredita a Marina di Pisa non è un consulente della procura: stiamo ancora svolgendo indagini per saperne di più".
bibba
00lunedì 19 novembre 2007 20:12
la verità
solo la verità, che è bruciata con lanave, è nascosta nelle immagini ei satelliti puntati sulla rada di Livorno, perché c'è la base di Camp d'Arby...strano, ma quelle immagini non sono mai state consegnate agli inquirenti.... [SM=x875407]
Tr@inspotting
00lunedì 19 novembre 2007 22:45
la verità in Italia è 1 utopia soprattutto se abbinata alla parola giustizia.
Moby, piazza fontana, Brescia, Ustica, Italicus, Bologna ecc..............pagano solo le vittime
labandadeglionesti
00martedì 24 aprile 2012 16:56
Re: la verità
bibba, 2007/11/19 20:12:

solo la verità, che è bruciata con lanave, è nascosta nelle immagini ei satelliti puntati sulla rada di Livorno, perché c'è la base di Camp d'Arby...strano, ma quelle immagini non sono mai state consegnate agli inquirenti.... [SM=x875407]


ma forse proprio perché c'è la base i satelliti non possono filmare. no?
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