Visto che Nicko ha appena postato un bellissimo foto-racconto dei suoi primi 10 anni in bici, ho pensato di raccontarvi il mio di decennale.
Avevo ripreso a pedalare nel lontano 1999, quando mio padre mi aveva regalato una MTB Specialized, 21 rapporti, che ho ancora e a cui sono molto affezionato. Non usavo la bici per divertimento da quando ero ragazzoe la ripresa è stata molto lenta. Ancora nel 2003 quando facevo 40/50 km mi sembrava di compiere un'impresa, tanto per dare l'idea...
Fu in quella torrida estate che mi venne l'idea di salire al Monte Penice (da Godiasco circa 40 km): salita lunga ma non estrema, con la MTB sicuramente una bella sfida, soprattutto pensando alla mia preparazione( o forse sarebbe meglio dire impreparazione) di allora.
Per farvela breve, di quel giorno non ho ricordi molto nitidi: un caldo bestiale, una fatica che mi parve interminabile, ma anche la soddisfazione di avercela fatta. Ricordo di essere arrivato al Santuario verso mezzogiorno e aver pensato: sono stravolto, ma tanto ora è tutta discesa ( beh, a parte i 3,5 km della salita di casa, ma diciamo che cercavo di non pensarci...). Discesa, ma da Varzi la pendenza è molto contenuta (2/3 %) e con la MTB se non spingi non vai avanti!
La salita di casa fu un vero calvario, sotto il sole: una volta a casa mi sembrava di aver portato a termine non uno, ma quattro tapponi pirenaici! Però, che soddisfazione! L'anno successivo decisi di passare alla Bdc (il muletto che uso ancora sui rulli, e non solo)!
Oggi ho deciso di replicare lo stesso percorso: giornata magnifica, limpida e fresca, traffico scarso ( al Penice nei feriali si va a meraviglia ma guai nei w.e., i motociclisti sono un vero incubo
).
Eccomi in vetta:
Lo sguardo può spaziare verso tante cime di questa zona che amo: Lesima, Penna, Aiona, Maggiorasca: una meraviglia!!
A malincuore inizio la discesa,tutto bene fino alle porte di Varzi, al bivio tra Penice e Brallo: c'è una macchina in mezzo alla strada in senso opposto al mio, una bici per terra e un ciclista malconcio che cerca di rialzarsi. Mi fermo tirando accidenti, il malcapitato per fortuna è scosso ma non sembra aver nulla di rotto. E' austriaco, in vacanza, stava salendo al Penice(quindi per chi non è della zona, proseguiva sulla strada principale, quando una macchina lo ha superato sulla sinistra per poi sbatterlo a terra cercando di svoltare a destra!!
Il vecchio stronzo che lo ha sbattuto a terra, oltre a pretendere di aver ragione, cerca anche di svignarsela, fregandosene delle condizioni del ciclista, dicendo di avere fretta!!
A questo punto non ci vedo più, e mentre chiamo i vigili gli dico che se tenta di andarsene lo denuncio per omissione di soccorso.
Mentre aspettiamo i vigili chiacchero con il ciclista, che parla un italiano più che discreto: si chiama Georg, è di Innsbruck ed è ospite di amici italiani a Montalto Pavese. Ha qualche sbucciatura ma niente di rotto e anche la bici ( una Kuota Kharma nuova di zecca, che si è appena regalato per i suoi 50 anni
) ha solo un'abrasione alla leva sinistra. Istintivamente provo molta simpatia per questa persona, qualcosa di non spiegabile ma che sento ricambiato da parte sua. Arrivano i vigili e immediatamente rimettono in riga quella carogna: il ciclista era sulla strada principale e NON deve segnalare cambi di direzione: l'automobilista che doveva andare a destra si doveva accodare, quindi ha torto marcio! A questo punto bisogna fare la constatazione amichevole al comando di Varzi e io non mi sento di abbandonare Georg, nonostante parli discretamente, in mezzo a qualche cavillo burocratico. Qui c'è l'ultima sorpresa: la macchina ha la revisione scaduta nel 2010 (!) , c'è la concreta possibilità che l'assicurazione non risarcisca nulla... I vigili allora convincono l'automobilista a mettere mano al portafogli e a risarcire con qualche centinaio di euro il malcapitato. Accompagno Georg in farmacia a farsi disinfettare le abrasioni (al pronto soccorso non vuole andare) e anzi, dimostrando un carattere roccioso, riparte in bici per proseguire il suo giro!! Ci salutiamo calorosamente, scambiandoci gli indirizzi mail, lui non finisce di ringraziarmi. A me non sembra di aver fatto granchè e sono sicuro che qualsiasi persona con un po' di cuore avrebbe fatto lo stesso. Insomma la faccenda termina in modo meno drammatico di come era apparsa in un primo tempo.
Ritornando al mio giro amarcord, termino con 80 km e 1450 m di dislivello. 10 anni fa mi sembrava l'impresa del secolo, oggi un bel giro ma niente di particolarmente eclatante. Come cambiano le prospettive!
Ciao.
Sergio