31^ di Campionato 2009/10 : SAV Vacallo : turno di riposo.

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!maro!
00sabato 27 marzo 2010 13:24

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!maro!
00sabato 27 marzo 2010 13:24

25.03.2010.




Sconfitta indolore per la SAM .




L'Olympic vince facile - Aiolfi: «Noi stanchi e senza pressione»

La SAM dopo lo storico traguardo dei playoff perde contro i burgundi in cerca di riscatto.
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di Raffaele Janett.



La squadra della col­lina arriva a Friburgo con in tasca la qualificazione ai playoff per af­frontare un Olympic in crisi di ri­sultati. Coach Aiolfi schiera un quintetto che parla solamente in­glese, tutti e 5 gli americani sono in campo. I padroni di casa par­tono forte e la SAM accusa il col­po. La coppia Quidome-Vogt fa impazzire la difesa ticinese e uni­camente un ispirato Kameron Gray riesce a ribattere. La partita del Massagno dura però solo 6 minuti quando arriva il pareggio 10-10 e poi è solo uno show dei friburghesi. La SAM appare stan­ca e i padroni di casa ne approfit­tano, anche grazie a qualche fi­schio eccessivo contro i ticinesi degli arbitri. La difesa del Massa­gno è in difficoltà con il gioco ra­pido e preciso degli avversari che riescono spesso e volentieri a smarcare l'uomo per il tiro da 3, Buscaglia e Kazadi non si fanno pregare e puniscono. La rispota dei ticinesi è affidata a Hines e Gray che però sono poco suppor­tati dai compagni, in particolare Grimm fa mancare il suo apporto sotto canestro. Si va alla pausa sul risultato di 52-30, match pratica­mente chiuso. La ripresa non ri­serva sorprese e i burgundi man­tengono alti concentrazione e rit­mo. Il punteggio si fa sempre più pesante nonostante Grimm tor­ni ad essere protagonista e il soli­to ottimo gioco del playmaker Gray. La panchina lunga del­l'Olympic permette molta rota­zione senza cambiare il risultato. I ragazzi di coach Aiolfi, forse con la testa gia ai playoff, non riesco­no a invertire la tendenza. Il di­stacco continua a crescere e al ter­zo quarto arriva a +34 (83-49). Vogt e Buscaglia in serata di gra­zia non hanno pietà per gli avver­sari e sfruttano ogni occasione. L'ultima frazione di gioco scorre senza sorprese, la partità è salda­mente in mano all'Olympic che si limita a controllare. Il match si chiude quindi con il pesante ri­sultato di 104-67. Il playmaker a stelle e strisce Gray riconosce l'er­rore di approccio alla partita e la mancanza di motivazione men­tre Aiolfi commenta così: «Era­vamo stanchi per la partità di do­menica e psicologiamente non avevamo stimoli, abbiamo gioca­to senza cattiveria e non come al solito, complimenti comunque al Friburgo per la bella prestazio­ne». Alla fine ha vinto quindi la maggior determinazione e moti­vazione dei burgundi, che lotta­no per raggiungere il terzo posto in classifica, rispetto ad una SAM già appagata dalla matematica qualificazione.



by Corriere del Ticino






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SAM stanca, l’Olympic vola.




Ticinesi scarichi fisicamente e mentalmente.
Sfida decisa già nel primo quarto .





J.J. di Giorgio Franchi.


Friborgo – Incontro a senso unico quello visto ieri alla St. Croix di Friborgo. L’Olympic ha letteralmente imbavagliato una SAM Massagno giunta sulle rive della Sarine completamente scarica, sia sul piano fisico che su quello mentale. C’era da aspettarselo, dopo aver vinto l’importantissima battaglia di domenica contro il Boncourt, i ticinesi hanno accusato un calo che è costato carissimo. I romandi non hanno fatto altro che approfittare della situazione, manovrando comunque in modo ordinato e continuo.

Certo, giocare due partite in tre giorni non è cosa da tutti i giorni, riuscire a tenere la condizione diventa per tutti difficile. Oltretutto il Friborgo, reduce da tre sconfitte consecutive, doveva assolutamente muovere la classifica e di conseguenza, sin dalle prime battute della partita, ha aggredito il suo avversario. Chiuso il primo quarto a +12, il complesso diretto da Leyrolles ha insistito anche nel secondo andando alla pausa principale in avanti di 22 lunghezze. Al rientro in campo, l’Olympic ha continuato a colpire con incredibile efficacia anche dalla lunga distanza (si è sfiorato il 70 per cento al tiro) e la SAM Massagno ha definitivamente alzato bandiera bianca, andando sotto di 23 punti al 30’ e chiudendo la sfida a -37.

Insomma, davvero non era possibile far di più, come ha del resto ammesso coach Aiolfi. «La mia squadra non aveva energie per replicare, arrivava in ritardo su ogni pallone. Da una parte è comprensibile dopo la grande pressione che ha dovuto sopportare la scorsa settimana e la bellissima vittoria ottenuta sul Boncourt, ma fare tanti chilometri e venire a Friborgo perdendo in questo modo, un po’ mi fa incavolare. Speriamo domenica di disputare una bella partita nel derby con il Lugano».


by La Regione Ticino




!maro!
00sabato 27 marzo 2010 13:25

25.03.2010.



Lugano primo, ma quanta fatica .




Gara poco brillante quella dei bianconeri contro il Monthey


I bianconeri si assicurano il primo posto finale in classi­fica, ma la prestazione contro i vallesani lascia più dub­bi che certezze in vista dei playoff - La tanto agognata difesa richiesta da Whelton, infatti, non si è proprio vista.






di Mattia Meier.


Chiedeva difesa ai suoi ragaz­zi Joe Whelton prima della gara con il Monthey, un messaggio che, almeno a giudicare princi­palmente dai primi venti minuti, non è sembrato essere recepito da Abukar e compagni.
L'approcio al match da parte dei bianconeri non è infatti dei più convincenti, non tanto sul fron­te offensivo ma, per l'appunto, su quello difensivo. Maglie larghe in difesa e poca aggressività permet­tono ai vallesani di segnare da su­bito canestri importanti, più che per il risultato in sè per acquisire fiducia. Non a caso quindi la squadra di Petit continua a ma­cinare gioco per tutto il primo tempo, durante il quale, fatta ec­cezione per un lampo iniziale, i padroni di casa sono costretti a rincorrere, a tratti anche con af­fanno.
Buon per il Lugano che il talento in attacco non manchi, e difatti basta l'entrata in campo di Efev­berha il quale, ad inizio secondo quarto con il Lugano sotto di 8 (21-29), piazza 8 punti consecu­tivi che ricuciono lo strappo. Ma anziché restare su di giri il moto­re bianconero si raffredda imme­diatamente, soprattutto nella pro­pria metà campo. Ad approfittar­ne sono soprattutto Johnson (11 punti nella seconda frazione) e Pidoux (8 punti alla pausa). Quando la sirena della pausa grande suona, il tabellone indica 54 punti per Monthey, e i bianco­neri hanno decisamente di che preoccuparsi. l rientro dagli spo­gliatoi infatti la musica non cam­bia, anzi. Passano cinque minuti e il Lugano finisce sotto di 11 (57-68), prima di una reazione che ri­porta la gara sui giusti binari per i padroni casa (71-68 al 30' e 14-0 di parziale). Servirebbe conti­nuità ai Tigers per mettere al si­curo il match, continuità che pe­rò viene ancora a mancare, e Monthey ne approfitta appieno per rimettere la testa avanti con Alston (71-76). Il Lugano torna sotto ma continua a non riuscire ad allungare, e così gli ultimi mi­nuti regalano al pubblico una fi­nale in volata, unico vero mo­mento di lucidità dei biancone­ri, i quali dalla lunetta si assicu­rano vittoria e primato in classifi­ca. Che alla fine era quello che più contava questa sera, ma quanta fatica per venire a capo di un Monthey comunque mai do­mo.


by Corriere del Ticino




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Lugano, primo traguardo raggiunto.




Gli uomini di Whelton battono il Monthey: finiranno la regular-season in vetta alla classifica.






di Mec.


Il Lugano si complica la vita, giocando una partita di basket horribilis, al cospetto di una compagine molto aggressiva (eufemismo) e con un arbitro, Wirz, colto da raptus di onnipotenza, che fischia di tutto e di più e, distribuendo oscenità a destra e a manca, coinvolge gli esterrefatti compagni di viaggio in un incubo infinito.

Il Lugano ha vinto risalendo da -11 nel terzo quarto, 55 a 66 al 5’, quando il nonno Alston firmava una tripla. Il time out di un impotente Whelton interrompeva l’inerzia della gara e, dal 57 a 68 al 5’, i bianconeri infilavano un 14 a 0 che inchiodava gli ospiti a quota 68 all’ultima pausa: un +3 che aveva del miracolo (si fa per dire). Inizio di quarto ancora delirante, con Alston a firmare 8 punti e nuovo time out. Finalmente i bianconeri ingranavano la marcia giusta, recuperavano sulle triple di Stein, impattavano di nuovo a quota 78 e allungavano di 5 punti prima, 87 a 82 al 7’ e poi chiudevano la pendenza a un giro d’orologio dalla fine, 92 a 85 e tutti a casa, con spaventi e sorrisi stretti.

Il primo tempo è stato un vero e proprio “ciapa e tira” da una parte e dall’altra. Difese colabrodo, nessuna idea di un’azione costruita con pazienza ed efficacia in attacco. In un bailamme simile non poteva che avvantaggiarsene il Monthey , squadra rustica, si fa per dire, capace di mettere le mani addosso e non farti respirare. Il Lugano, anziché cercare uno schema valido, ha lasciato che i vari Abukar ed Efevberha, tanto per fare due nomi, giocassero come ai play round. Se ci mettiamo che la difesa dei bianconeri è stata una sincera pena (il Presidente Cedraschi ha lasciato imbufalito il suo scranno al 11’17”) il quadro è completo. Lo score è lievitato per gli ospiti che hanno creato il primo mini break al 6’, 10 a 15, per vedersi poi recuperare a -2 alla fine del primo quarto.

Nel secondo quarto, scesi a temperature inusuali, -8, 21 a 29, il Lugano ha trovato nel solista Efevberha la sua ispirazione, recuperando da solo, con 10 punti consecutivi fino al 31 pari. Quando tutti si aspettavano una riscossa dei padroni di casa, ecco gli spavaldi vallesani trovare canestri, anche impossibili, ma tali da mettere di nuovo alle corde Stockalper e soci fino al -8 alla pausa grande. Il Lugano si qualifica così al primo posto, raggiungendo il primo obiettivo della stagione. Una gara che non ha certamente nobilitato il basket. Whelton le ha provate tutte, con quintetti variati, ma nessuno ha dato quel qualcosa in più tranne quando ha schierato assieme Stein e Brown. È stata la mossa vincente. L’ordine è migliorato e, nel contempo, la difesa ha cominciato a difendere, conquistando palloni, rimbalzi e costringendo gli avversari a cercare spazi. Una partita da dimenticare ma non più di quel tanto: con una difesa così è impensabile andare ad affrontare le migliori.

by La RegioneTicino





!maro!
00sabato 27 marzo 2010 13:28



Vedere due squadre ormai relegate ai play-out che vanno ai
supplementari come Losanna-Meyrin, è veramente una bella cosa.
Una partita senza nessun significato, che viene giocata sino
all'ultimo secondo, attira profondamento per il senso sportivo.

Purtroppo l'altra faccia della medaglia é rappresentata dalla
partita giocata ieri sera dalla SAM Massagno.

Non si vuole denigrare per patito preso, ma vedere un tale
risultato fa venire solo rabbia.
Eppure nella partita di Coppa Svizzera era uscita dalla
Ste Croix battuta di soli 3 punti.
Ora il Friburgo, dopo 3 sconfitte consecutive, trova una squadra
che voleva mangiare una buona fonduta e riprende vigore.

Peccato per Massagno, peccato per tutti.


ciao

maro


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