22^ di Campionato 2009/10 : SAV Vacallo - Monthey : 92 - 74

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!maro!
00mercoledì 3 febbraio 2010 11:09



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HINES - LUKOVIC - MLADJAN
(Foto: Ti-Press/Gabriele Putzu)


Tre su tre per i ticinesi della palla a spicchi in DNA.



Ottime prestazioni in trasferta per Lugano e Massagno mentre in casa per la SAV. Male solo il Riva.




Tripletta per i ticinesi della palla a spicchi, vittoriosi nei rispettivi impegni.

Grande prestazione del Lugano che ha travolto il Losanna per 106-59, mentre la SAV ha battuto al Palapenz con fermezza il Monthey per 92-74. Le due compagini mantengono così la testa della classifica in compagnia del solito Friborgo.

Il Massagno ha espugnato il difficile campo dei Devils imponendosi per 88-78. Con i tre punti i ragazzi della SAM si sono portati al settimo posto in classifica vedendo sempre più concreta la possibilità di accedere ai playoff.


by Ticinonline/RSI



!maro!
00mercoledì 3 febbraio 2010 11:10
01.02.2010.




La SAV rimane seconda della classe .
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Ottima prestazione dei gialloverdi che non hanno dato scampo al Monthey.

La formazione ticinese mantiene il secondo posto in clas­sifica, fondamentale in vista del turno ad orologio. Nono­stante la situazione, problematica, degli infortuni, la so­cietà non sembra intenzionata ad ingaggiare nessuno .






di Mattia Meier .



La SAV vince e si conferma se­conda della classe dietro ai Tigers. Un punto di partenza non da po­co per una squadra il cui destino non è affatto certo, essendo que­sto legato ad un polpaccio - quel­lo di Dacevic, fuori un mese - e ad un menisco già rotto - questo di Schneidermann - che si spera non vada in briciole troppo pre­sto. La vittoria contro Monthey non ha fatto altro che conferma­re quanto ostico sia il parquet va­callese per chi vi affronta la SAV. Certo i vallesani avrebbero potu­to affrontare l'impegno con mag­gior abnegazione, ma in ogni ca­so difficilmente la formazione di Petit avrebbe potuto fare di me­glio contro una compagine che ancora una volta ha dimostrato un carattere da «grande». Carat­tere che ha fatto sì che Gibson e compagni non si sedessero sugli allori dopo il successo di merco­ledì in coppa, merito anche degli input di coach Pastore. «Ne ab­biamo parlato proprio l'ultimo allenamento prima della partita - spiega a fine partita l'allenato­re argentino - Sarebbe stato un grave errore scendere in campo appagati da quanto fatto con Fri­burgo. Non posso che togliermi il cappello di fronte a quest'en­nesima bella prestazione dei ra­gazzi». Già, perchè i ticinesi, do­po un primo quarto di studio (22-18), hanno asfaltato Monthey gra­zie ad un secondo periodo vera­mente di ottima fattura (36-12 il parziale, 11/14 al tiro per Vacal­lo), per poi controllare la gara agevolmente e agevolati anche dall'atteggiamento ospite.
Dapprima proprio Pastore ha ca­pito dopo qualche minuto che per i suoi contro lunghi quali Joh­nson e Richards ci sarebbe stato da soffrire e così l'argentino ha subito ordinato il passaggio a zo­na («Dovevamo proteggerci dai loro giocatori interni»), difesa contro la quale i vallesani hanno sbattuto regolarmente a partire dal secondo quarto senza trova­re contromisure per tutta la par­tita. Poi dopo i primi 10' è salito in cattedra Smiljanic, il quale ha infilato ben quattro triple conse­cutive nel parziale di 14-0 che di fatto ha chiuso qualsiasi discor­so sul match (dal 36-25 al 50-25 al 17'), coadiuvato da un Gibson eccellente nello sfruttare ogni var­co della difesa ospite per attacca­re il canestro (20 punti e 7/11 per l'americano, partito in quintetto). Ma a strappare applausi è stata tutta la SAV, con il solito attacco capace di macinare gioco con una facilità impressionante, men­tre la difesa (inizio a parte tutta a zona) si è dimostrata ancora una volta forse la migliore del cam­pionato. «Dopo aver vinto contro l'Olympic era nostro dovere non prendere questa partita alla leg­gera - ribadisce Slaven Smiljanic al termine del match - Volevamo chiudere il 2. turno lanciando un messaggio e mi sembra che ci sia­mo riusciti in pieno».

by Corriere del Ticino




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La SAV non perde colpi.




Successo maturato facendo leva sui meriti propri e sui limiti del Monthey





di Dario Bernasconi.
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La partita col Monthey presentava rischi per entrambe: la SAV perché reduce da un grande risultato, qualificandosi per la finale di Coppa (battendo l’Olympic), il Monthey perché uscito sconfitto a Basilea. Tossine, fattori mentali e infortuni vari, potevano destabilizzare un po’, al pari di una certa stanchezza anche fisica. I dubbi sono durati poco. Quattro minuti per il Vacallo, quando il duo Richards-Jonhnson ha imperversato sotto le plance portando lo score sul 5 a 10. È bastato che Pastore ordinasse una zona 3-2 molto adattata, che sul Monthey scendesse la notte: 7 a 0 di parziale in 2 minuti e poi una partita tutta avanti, con Lukovic a chiudere il tempo con la tripla del 22 a 18. L’inizio di secondo quarto è stato un vero show di Smiljanic, capace di infilare quattro triple di fila, 22 a 20 al 3’ e un ulteriore 14 a 0 che ha messo al tappeto i vallesani: 50 a 25 e tutti a casa, o quasi.

Infatti, se da una parte i giallo-verdi sono stati impietosi nel colpire, il Monthey è stato pietoso nel suo attacco alla zona. I punti da sotto rari come i funghi in febbraio, 2 dopo 10’ minuti di zona e il solo maio a trovare qualche punto qua e là. Morale: 58 a 28 a una manciata di secondi dalla pausa grande. Non pervenuti: Alston (0/3), Louissaint (zero in tutto), Porchet (0/1).

Nel terzo quarto Vacallo si è mantenuto costantemente in quota attorno ai 25 punti, 62 a 36 al 4’, 71 a 45 al 7’, quando Erwin era in panca ferito, grazie al risveglio del play Louissaint (11 punti). Chiuso il quarto a +25, gli ultimi 10 minuti sono filati via anche perché non c’era molto da dire e così, tra palle perse e qualche forzatura, ha trovato sostanza nel tabellino anche chi era scomparso nei primi 20. Una SAV che, partita con Gibson in quintetto (ottima prova la sua al pari di Lukovic), non ha dato scampo a nessuno e alla fine, coach Petit era desolatamente sconcertato da tutte le cifre: «Noi non siamo riusciti a trovare il modo per attaccare la zona e, soprattutto, a difendere con un po’ di criterio. Così Vacallo ci ha punito alla grande e con merito».

Soddisfatto Pastore: «Una bella prova d’assieme, non importa chi ha segnato. Abbiamo giocato con grande determinazione, consapevoli che ci sarebbe mancato Dacevic, pedina essenziale per noi. Ho visto ottime cose e la maturità di tutti quelli che sono andati in campo. Il Monthey lotta per 40 minuti, guai a distrarsi. E questo secondo posto vale molto, anche più del primo della scorsa stagione perché il livello del campionato è cresciuto. Siamo stati bravi ad avere continuità, anche se ora siamo un po’ all’osso in fatto di effettivi». Su questo, nulla di nuovo dal fronte sul futuro, ma siamo quasi convinti che qualcosa si sta muovendo.


by La Regione Ticino



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!maro!
00mercoledì 3 febbraio 2010 11:11
01.02.2010.





Un abisso separa i Tigers dal Losanna .




Gli uomini di Whelton dominano i vodesi: alla fine saranno 47 i punti di differenza.

Il Lugano ha eretto una difesa impenetrabile ed ha ma­novrato con oculatezza i palloni, colpendo in modo effi­cace con azioni ben congeniate e ficcanti contropiedi .






di Walo.



Ben quarantasette punti di differenza, il successo del Lugano è lì tutto da vedere, nei numeri ma, soprattutto, nel­la sostanza.
La squadra diretta da Whelton a Losanna ha fatto quello che ha voluto, erigendo una difesa impenetrabile dentro e fuori dal perimetro, manovrando con estrema oculatezza (il play Stein è ormai diventato una garanzia) e colpendo con estrema effica­cia, sia con azioni ben conge­niate che con ficcanti contro­piede.
Insomma, al di là della modestia dei vodesi, i Tigers hanno mes­so in mostra tutto il loro poten­ziale. Inutile raccontare le fase dell'incontro, i parziali dei pri­mi tre quarti evidenziano come il Lugano abbia controllato la si­tuazione sin dal via, poi con il passare dei minuti, ha preso il volo, lasciando pochissime bri­ciole ad un Losanna sempre più spaesato.
A fine gara molto soddisfatto co­ach Whelton: «Al di là del risul­tato, la cosa che più mi ha fatto piacere è stata la grande concen­trazione evidenziata da tutti i giocatori. Dopo gli ultimi suc­cessi, si poteva anche accusare un calo mentale, al contrario la mia squadra è stata sempre pre­sente».
Parliamo del nuovo americano, Brian Brown? «È giocatore intel­ligente, molto veloce, capace di segnare sotto canestro come pu­re di esercitare una grande pres­sione sul portatore di palla av­versario. Stein sta giocando bene ma non può reggere 40 minuti, inoltre abbiamo davanti a noi ancora oltre una ventina di par­tite e quindi si consumeranno ancora tante energie. Brown po­trà essere utile, anche perché lui si mette sempre a disposizione del collettivo».
Contento anche il presidente Ce­draschi: «Chiudere al primo po­sto la «regular season» è sicura­mente un motivo di vanto. La squadra sta assimilando molto bene i concetti di Joe Whelton ed anche la sua forma sta arri­vando al top. Tutti dati che fanno ben sperare in vista della fase ad orologio dove potremo affronta­re sul nostro camplo le diretti ri­vali per lo scudetto».
by Corriere del Ticino





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Passeggiata vodese dei Tigers.





Nessun problema per il Lugano a Losanna: 3 punti blindati già in entrata.
Passeggiata vodese dei Tigers.





di GF.


La mano di Joe Whelton si vede eccome in questo Lugano che, ormai, sembra lanciatissimo. Il successo netto ottenuto a Losanna conferma del resto tutto il potenziale di una squadra destinata a restare ai vertici, forte di un collettivo che continua a crescere e la cui condizione fisica sta arrivando al top, proprio in vista dell’attesa seconda fase del torneo, sia del girone a “orologio” sia, soprattutto, dei playoff.

Sulla partita in terra vodese c’è poco da dire: i parziali dei tre tempi raccontano già tutto. Il Lugano, sin dal via, ha preso in mano le redini della situazione, andando a segno a scadenze regolari contro un avversario sempre più stordito. L’azione dei Tigers è stata devastante, in difesa poi chiusi tutti i varchi, tanto che nelle file locali un solo giocatore (Thomas) ha chiuso in doppia cifra.

Bene tutti, quindi, 47 i punti di differenza alla fine dell’incontro: una passeggiata. Coach Whelton è soddisfatto «specie perché i ragazzi, dopo le ultime vittorie, sono rimasti concentrati per tutti i 40’. Pretendo il massimo e finora sono stato accontentato. Un bel successo, frutto pure della disciplina offensiva. Siamo contenti del primo posto, ma non vogliamo fermarci qui».

Il tecnico spende poi qualche parola sul rinforzo statunitense Brown, giocatore che conosce bene visto che in Germania Whelton lo ha allenato quando dirigeva il Trier: «È veloce, intelligente. Sa colpire sotto canestro e pure esercitare una grande pressione sul portatore di palla. Stein sta giocando bene ma non può farcela per tutti i 40’: Brown è l’elemento giusto, anche perché lavora sempre al servizio del collettivo».

by La Regione Ticino



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La SAM spedisce i Diavoli all'inferno .




A Ginevra il team di coach Aiolfi disputa il miglior incontro della stagione.

La prestazione fornita dai ticinesi è stata all'altezza, in particolar modo a livello difensivo. A fare la differenza è però stata la forza del collettivo, con Rokitzky che ha ri­pagato con generosità la fiducia riposta in lui dal tecnico .






di Walo .



Coach Aiolfi aveva già da tempo considerato quella di Ginevra una… finale nell'otti­ca playoff.
La SAM è dunque scesa in cam­po per conquistare i due punti ed alla fine ce l'ha fatta, batten­do un avversario che sulla carta sembrava ostico ma che alla fi­ne è apparso piuttosto disconti­nuo e collettivamente tutt'altro che compatto.
Grande gioia nel clan ticinese e lo possiamo capire. La squadra luganese ha sicuramente dispu­tato uno dei migliori (se non il migliore) incontro esterno della stagione.
Una prestazione all'altezza della situazione, specialmente in re­trovia. Durante la settimana in allenamento la squadra ha pro­vato la zona, che come tutti san­no va piuttosto indigesta ai ro­mandi. Sulle rive del Lemano, la SAM l' ha inserita nel suo dispo­sitivo tattico ed i Devils sono an­dati letteralmente nel pallone.
In fase d'impostazione la squa­dra ospite ha pure saputo mano­vrare con estrema concentrazio­ne, mentre in attacco si è colpito con efficacia soprattutto nelle fa­si calde del terzo quarto.
Questo, appunto, a conferma che la lucidità è sempre stata massima. Bene tutti, compreso il giovane Rokitzky: coach Aiol­fi non c'ha pensato due volte a mandarlo in campo in alcuni momenti cruciali e lui lo ha ri­pagato pure con una prestazio­ne generosa condita da un tiro da 3 e da un canestro da 2 pun­ti.
Per quanto riguarda le prestazio­ni individuali, ancora una volta Hines ha assicurato esperienza e… peso offensivo. In questi gior­ni l'americano deciderà se pro­seguire o meno la sua avventu­ra nella SAM, di certo sarebbe bello se potesse essere confer­mato anche per la fase ad orolo­gio. Bene anche Grimm che ha pure chiuso con lo stesso bottino del connazionale.
Raggiante a fine gara l'allenato­re dei ticinesi: «Sono fiero di questi ragazzi, del modo in cui hanno interpretato l'incontro, per la grinta mostrata e, soprat­tutto, per la grande difesa at­tuata.
Sapevamo che potevamo fare ot­time cose con la «zona», il Gine­vra ha avuto molti problemi per trovare gli spazi giusti per tirare. Il collettivo sta crescendo ed ora possiamo dire che la SAM sta co­minciando ad avere una sua pre­cisa fisionomia. Ma non sedia­moci sugli allori, la stagione con­tinua con la fase ad orologio.
Il settimo posto è meritato e ci consentirà di affrontare diverse rivali dirette sul nostro campo, ma vogliamo continuare a dimo­strare il nostro valore, le avver­sarie sono avvisate».


by Corriere del Ticino




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Nuova perla della SAM Massagno.




Quinta vittoria in sette partite per la squadra di mister Aiolfi.





di JJ.



La SAM ora è davvero una bella realtà del campionato. La sua vittoria (la quinta negli ultimi 7 impegni) ottenuta sul campo del Ginevra è di quelle pesanti per la classifica ma, soprattutto, è frutto di una prestazione maiuscola da parte di tutta la squadra. Grande disciplina in tutti i reparti, massima concentrazione soprattutto nelle fasi calde a conferma della maturità raggiunta dal collettivo luganese.

Alla vigilia coach Aiolfi questa partita l’aveva definita una vera e propria finale; ha avuto ragione perché il settimo posto in classifica della SAM gli permetterà di ospitare diversi diretti avversari al Palamondo.

Contro i Devils, la SAM ha gestito al meglio la situazione sin dall’inizio, rispondendo puntualmente ai colpi iniziali dei romandi e prendendo il largo a partire dal terzo quarto. Determinante è stata la difesa a zona attuata dai ticinesi. Un assetto tattico che Aiolfi ha preparato con cura in settimana, e i risultati si sono visti. In attacco le cose sono andate pure bene, la squadra ha fatto circolare la palla con precisione; tutti hanno fatto la loro parte, compreso il giovane Rokitzky, che ha sfoderato una prestazione molto generosa infilando due canestri importanti dalla distanza rispettivamente da 2 punti.

Il tecnico Aiolfi è soddisfatto: «Sono fiero di questa squadra che ha rispettato le consegne. Sapevamo che la difesa a zona poteva creare dei problemi ed alla fine il Ginevra ha pagato dazio. Il settimo posto ci viene comodo per la fase a orologio, tuttavia vogliamo insistere per dimostrare tutto il nostro valore».



by La Regione Ticino



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