12^ di Campionato 2009/10 : SAV Vacallo - Losanna : 88 - 72.

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!maro!
00lunedì 30 novembre 2009 14:29



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VACALLO - LOSANNA : 88 - 72

30-14; 40-42; 64-53

Spettatori:
450.

Arbitri:
Sala, Rüegg e Migliaccio.

Vacallo:
Lukovic 8 (2/2 da 2,0/1 da 3 + 4/5), Smiljanic 27 (0/3, 9/15), Schneidermann 21 (3/5, 4/8 + 4/4), Dacevic 6 (3/10, 0/1), Erwin 14 (6/8 + 2/2); poi: Crnogorac 11 (3/5 + 5/5, Gibson 1 (0/1, 0/1 + 1/2), Raga. NE: Veglio, Kovac, Leuenberger.

Losanna:

Pleux-Decollognes 3 (0/1, 1/4), Thomas 23 (5/10, 4/7 + 1/2), N’Diaye 12 (2/6, 0/1 + 8/8),Thompson 18 (6/11, 2/4), Grimes 2 (1/5); poi: Henderson 9 (3/7, 1/4), Senderos 5 (1/2, 1/2). NE: Bobetso, Meylan, Sylla, Sonderegger, Diop.

Note: Premiati quali migliori in campo: Smiljanic e Thomas.





GINEVRA - LUGANO TIGERS : 72 - 81

19-20; 34-45; 51-63

Spettatori: 250.

Arbitri:
Bertrand, Clerc, Kondzic.

Ginevra Devils:
Lee19 (3/5 da 2, 3/8 da 3 + 4/4 tiri liberi), Zachee 17 (7/9, 0/1 + 3/7), Brigitha 16 (2/4, 4/6), Basit 2 (1/5 + 0/4), Kautzor 2 (1/3, 0/2 ) Poi : Amungama, EdekiAgbawe 7 (1/2, 1/5 + 2/3), Nyom 7 (2/3 + 3/4), Flegbo 2 (1/2, 0/1).

Lugano Tigers:
Stockalper 20 (6/9, 0/1 + 8/9 tiri liberi),Walton 11(3/4 + 5/6), Mladjan 13(5/3, 0/5 + 1/1),Abukar 11 (5/9, 0/1 + 1/2), Sanders 8(2/5, 1/1 + 1/2) Poi: Vandermeer 8(3/6,0/1 + 2/2),Efevberha 4(2/6, 0/2),Mihajlovic 6(2/3,0/1 + 2/2),NE: LoLeggio, Pantic, Poretti, Basso.

Note: Devils senza Khoumssi.


!maro!
00lunedì 30 novembre 2009 14:29




‘Compitino’ fatto col fiatone.




La SAV Vacallo controlla con qualche affanno di troppo il modesto Losanna.

Pastore: ‘Due punti buoni per la classifica e per il morale in vista del derby di mercoledì’.






di Dario Bernasconi.



È finita col fiatone o quasi, questa sfida fra opposti (o quasi) in classifica. La SAV si mette in bella evidenza a tratti, rischia molto nel secondo quarto con un parziale che di solito non prende in mezza gara, 28 punti, ma poi ritrova spirito difensivo, equilibrio e, soprattutto, un 7 su 7 dalla lunga distanza di Smiljanic che prima premette il recupero sul Losanna e poi lo schianta, unitamente al ritrovato Schneidermann. Una SAV che ha saputo ritrovarsi dopo il tè, con una maggior pressione difensiva e un attacco meno sprecone. Il Losanna ci ha messo tanto, ha giocato meglio rispetto a una settimana fa, ma non ha avuto sufficienti argomenti per tener testa ai ticinesi.

Il primo quarto ha messo in evidenza la differenza fra le due squadre. Un monologo vacallese che non ha permesso al Losanna di dire molto. Il vantaggio è salito facilmente e con logica fino al +16 dopo i primi 10’. Spesso accade che, una partita iniziata in questo modo, prenda una brutta piega, soprattutto se agli avversari si concedono spazi in difesa e in attacco non si ragiona nel giusto modo. Uno 0-6 in entrata dei vodesi, condito in un break di 4-16, ha costretto Rodrigo Pastore a chiamare il time out al 4’35”: Losanna, in 4’, ha fatto di più che nei primi 10! Ma neanche il time out ha aiutato più di tanto, al punto che Thomas, con due triple consecutive, ha portato il Losanna avanti di 4 (38-42), prima che Crnogorac, in tap in, chiudesse il quarto a -2 (40-42). Una rarità questo svantaggio. Una SAV irriconoscibile, senza idee in attacco, con 4 su 15 al tiro contro l’11/17 dei primi 10’ e con una difesa troppo lenta, quando è passata a zona, e poco reattiva nell’individuale. Nel terzo quarto la SAV sta in rotta, recupera il -4 (40-44) al 2’, poi Smiljanic comincia il suo show. Sul finale di tempo piazza il 10-0 che chiude le speranze degli ospiti. Infatti, nell’ultimo quarto, malgrado qualche palla persa di troppo, con Gibson non certamente al meglio, Raga fuori per una botta al naso e Dacevic valido solo in difesa, Lukovic e gli altri hanno spinto gli avversari sino a -14, 78-64 e il finale è stato un tiro al bersaglio senza costrutto per i vodesi e un altro 8-0 per Erwin e compagni.

Pastore a fine gara era esaurito:
«Devo fare i complimenti al Losanna perché ha saputo metterci in difficoltà, cogliendo i nostri punti deboli. Noi siamo stati bravi a rimetterci in corsa, ritrovando maggiori equilibri nel quintetto. In alcuni frangenti abbiamo patito certe marcature e non siamo stati bravi a trovare le soluzioni migliori. Due punti importanti, come sempre e avanti così: mercoledì il derby, un’altra sfida da non sottovalutare». Già prima della partita di sabato c’era qualche timore... «Non è mai facile come sembra e ogni gara fa storia a sé».
Verissimo, soprattutto se si fanno troppe concessioni ai più deboli.


by LaRegione Ticino




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Losanna ci prova, Vacallo ci riesce.




Gli ospiti sbarcano al Palapenz con buoni propositi, ma alla fine vanno k.o.

Coach Maissen ha schierato una squadra abile a contrastare la corazzata vacallese, che alla lunga ha fatto però valere il suo tasso tecnico-tattico superiore. A fine gara Rodrigo Pastore ha lodato la compattezza della sua SAV.






di Mattia Meier



«Dobbiamo aspettarci delle partite così sempre, con ogni avversario pronto a non mollare mai e a fare qualsiasi cosa pur di batterci».


Nel commento di Slaven Smiljanic a fine partita c’è tutto quanto già ci aveva detto Dacevic in sede di presentazione («Contro di noi gli altri giocano al 200%») e pure un pizzico di riassunto della partita. Che ha visto prevalere la SAV, ma non così nettamente come il risultato finale potrebbe (erroneamente) indicare. Perchè a differenza di una settimana fa, quando all’Elvetico non lottò neanche, il Losanna pur essendo nettamente in svantaggio dopo 10’ di gioco non ha mai mollato, ma anzi proprio nel momento di difficoltà si è ritrovato. Merito anche dei cambiamenti tattici apportati con accuratezza a partita in corso dal coach ospite Maissen, bravo nell’individuare in Pleux-Decollognes il punto debole della propria difesa.

Dopo un primo quarto dominato su tutti i fronti da Vacallo (brava in attacco sia contro la uomo che contro la zona, 30-14 al primo mini intervallo), il coach vodese ha tolto il piccolo play inserendo Henderson, elevando di conseguenza la prestanza fisica del proprio quintetto.

Così facendo gli ospiti si sono potuti permettere di cambiare su ogni pickandroll mandando così in confusione gli avversari, incapaci nel frangente di trovare una soluzione di fronte a questa nuova tattica difensiva che ha permesso ai vodesi di concedere pochi tiri facili ai padroni di casa.

Bloccati in attacco (così così Dacevic, abulico Gibson) i ticinesi hanno pure allargato le maglie della difesa, permettendo a Thomas (12 punti nei secondi 10’) e compagni di riaprire una partita che sembrava già quasi chiusa, grazie ad un 10-28 di parziale nel quarto.

Ci sono voluti poi 6’ abbondanti nella ripresa alla SAV per ritrovare la propria verve, grazie soprattutto a Smiljanic (autore di 7 triple consecutive a cavallo tra il terzo e il quarto periodo), il quale ha dato il la ad un parziale di 12-0 (dal 52-51 al 64-51) che oltre ad aprire la difesa vodese (graziata troppo spesso dal tiro da fuori dei padroni di casa) ha di fatto chiuso la pendenza. Gli ospiti infatti, non hanno più trovato le risorse sia fisiche che tecniche per restare a contatto (Thomas è stato cancellato da Schneidermann nei secondi 20’), «bruciate» in gran parte già nel corso della clamorosa rimonta della seconda frazione («Quando sei costretto a recuperare tanti punti a squadre così forti, poi lo sforzo lo paghi» dirà poi Maissen).

«A me sembra che si pensi a noi come ad un orologio svizzero – il pensiero di Pastore a fine partita – Invece può succedere a tutti di accusare dei passaggi a vuoto durante la partita. Nel nostro caso ci siamo trovati di fronte una compagine combattiva che è stata in grado, grazie ai cambi sistematici, di mettere in difficoltà il nostro gioco come pochi sono riusciti a fare quest’anno. Per cui non penso siano demeriti nostri quanto meriti loro. La nostra forza è stata quella di restare uniti nel momento di difficoltà, perchè è così che fanno le grandi squadre».{/i]

by CDT





!maro!
00lunedì 30 novembre 2009 14:30





Lugano: basta il minimo indispensabile.



A Ginevra i Tigers attendono il quarto conclusivo per piazzare l’allungo decisivo.

I luganesi, bravi a gestire il piccolo vantaggio accumulato e a resistere alla rimonta ospite, conquistano gli ennesimi due punti – In evidenza Stockalper e Bertrand.




di Viola Augugliaro



Lavoro di ordinaria amministrazione per i Lugano Tigers che espugnano il velodromo di Queue d’Arve al termine di una partita che non ha regalato alcuna emozione.

Dopo cinque minuti i ticinesi conducono già nel punteggio. Il gioco luganese è tuttavia troppo individualista e poco preciso.Le squadre faticano a trovare il giusto ritmo poiché la partita è interrotta da continui fischi arbitrali. Pur non mostrando un gioco particolarmente convincente, i Tigers chiudono comunque in vantaggio la prima frazione di gioco.

Neanche nel secondo quarto la squadra di Renato Carettoni riesce però a dare una scossa alla partita. Le accelerazioni ticinesi sono sì efficaci, ma troppo saltuarie per poter incidere sul punteggio. E così i ginevrini rimangono attaccati e al 14. passano in vantaggio, aiutati dal fallo tecnico che l’arbitro Bertrand fischia contro Efevberha. I Tigers si trovano in difficoltà anche perché Abukar, il più produttivo dei suoi fino a quel momento, va in panchina con tre falli. Tuttavia i vice campioni svizzeri sono abili a rientrare e, sfruttando delle pregevoli azioni corali che fino al momento erano mancate, piazzano un parziale di 15 a 3 negli ultimi cinque minuti. Il terzo quarto scivola via senza che i Tigers riescano a sferrare la zampata decisiva. Anzi, i ticinesi faticano a trovare la via del canestro contro la difesa schierata e i punti arrivano dal contropiede o da lotte sotto canestro su secondi tiri.

Bisogna attendere il quarto conclusivo per vedere sprazzi del vero Lugano. Mladjan e compagni infliggono ai ginevrini un parziale di 9 a 2 nei primi tre minuti e si portano sul +19, massimo vantaggio. La partita pare conclusa, ma i Devils si riportanno sotto. Il vantaggio degli ospiti si fa sempre più esiguo e i locali arrivano fino a –7. Ma il tempo a disposizione per la rimonta è poco. I ticinesi controllano tranquillamente la situazione e conquistano un successo meritato.
"Una curiosità: fallo tecnico a Efevberha, che ha dato del pazzo al fischietto più famoso della Svizzera!"



by CdT




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Le Tigri escono alla distanza.




Il Lugano di Carettoni espugna la tana dei Devils.





di G.F.



Il compito del Lugano non era dei più facili contro un Ginevra affamato di punti e che per l’occasione recuperava l’altro “figliol prodigo” Rashard Lee. Nonostante le premesse, il Lugano ha saputo portare a casa un successo preziosissimo, ampiamente meritato in virtù di una maggiore compattezza collettiva che i ticinesi hanno mostrato rispetto ai loro avversari.

Nel primo quarto i Tigers sono partiti bene, costruendo un leggero margine di vantaggio. Non sufficiente però per mettersi al riparo da un Ginevra tutt’altro che arrendevole. E difatti alla sirena il passivo accusato dai padroni di casa era di una sola lunghezza. I Devils hanno poi tentato a loro volta sorpasso e allungo in entrata di secondo quarto. Sedate le sfuriate di Lee e compagni (favoriti pure da diversi tiri liberi concessi con manica assai larga dagli arbitri), il Lugano ha gradatamente preso in mano il comando delle operazioni, mettendo in mostra una maggiore efficacia sotto la plancia.

Una menzione particolare, sul fronte arretrato, la merita la prova fornita da Vandermeer che sotto i tabelloni ha mostrato ottimi numeri, offrendo diverse stoppate e catturando rimbalzi altrettanto fondamentali.

Raggiunta la pausa con un margine di 11 punti, il resto della partita per il Lugano è stato più in discesa: alle Tigri è in pratica bastato controllare la situazione tenendo a distanza di sicurezza i Devils. Solo nel finale i locali sono riusciti a ridurre lo scarto, ma a quel punto i giochi erano ormai fatti: troppo tardiva la reazione romanda per mettere in ambasce il complesso di Carettoni. Lo stesso coach dei luganesi a fine partita non ha nascosto la soddisfazione per la prova fornita dai suoi uomini: «Sapevamo che questa era una trasferta particolarmente impegnativa e che con Lee i Devils potevano creare qualche problema. Nelle fasi decisive i miei ragazzi hanno tuttavia risposto presente. Sono contento di tutti, in particolare di Vandermeer che ha fatto cose davvero notevoli sotto i tabelloni».


by LaRegione Ticino





!maro!
00lunedì 30 novembre 2009 14:30




SAM Massagno, un buon inizio e poi più niente.




Secca sconfitta a Friborgo: un passo indietro rispetto all’ultima esibizione.





di JJD

L’Olympic Friborgo ha inflitto alla SAM, una severa sconfitta. Alla fine sono stati ben 35 i punti che hanno separato le due squadre, un divario che non abbisogna di tante spiegazioni, perché indica chiaramente come siano andate le cose sulle rive della Sarine. I ticinesi sono in pratica esistiti 12 minuti. Buono l’avvio (8-4 dopo 3’) e buona la reazione nelle prime battute del secondo quarto, quando Marco Magnani e compagni hanno rosicchiato il passivo portandolo a -4 al 12’ (30-26). Chi pensava però che le cose potessero andare bene, si è dovuto subito ricredere in quanto l’Olympic, con un micidiale break di 16-0, ha letteralmente imbavagliato gli ospiti creando stavolta un divario incolmabile. A partire da questo momento il Friborgo non ha dovuto fare altro che controllare la situazione contro un avversario imbambolato e incapace di creare una sufficiente cerniera difensiva. La SAM ha insomma fatto un passo indietro rispetto alla bella prova fornita nel match del Palamondo con i Devils di Ginevra e questo non può non preoccupare. Il collettivo? E chi l’ha visto? Solo qualche sprazzo degli americani, poi più nulla. Nelle file romande invece ben sette giocatori sono andati in doppia cifra, dato da non trascurare.

Peggio di così, francamente, non si poteva. Coach Aiolfi a fine gara era a dir poco furibondo. «La squadra è entrata in campo senza la necessaria grinta. È mancato l’atteggiamento mentale, i ragazzi pensavano di essere in gita turistica, consapevoli che comunque avrebbero perso. Non è così che si fa, certo conosciamo le qualità del Friborgo che possiede sicuramente un collettivo molto competitivo. Noi tuttavia dovevamo lottare con grinta, almeno dovevamo provare a giocarcela questa partita. C’è modo e modo di perdere, questo proprio non mi è andato giu e non lo manderò a dire ai ragazzi quando riprenderemo la preparazione in vista del derby di mercoledì a Cadempino con la SAV Vacallo». Già, appunto, la SAV , altra squadra tosta. «Da tutti i giocatori pretendo il massimo, non dico altro, non soltanto perché è un derby ma anche per dimostrare che il nostro valore è ben altro. Spero che il messaggio passi».

La SAM punta i piedi.


A seguito della decisione di Swiss Basketball del 17 novembre di rinvio della partita di Coppa Svizzera prevista per il medesimo giorno tra l’Olympic Friborgo e la SAM Massagno, comunicato a 5 ore dall'inizio della gara stessa, con la squadra ticinese già in viaggio da tempo, e considerato come sussistano ragionevoli dubbi sull’effettiva malattia di almeno uno dei giocatori dati per tali dalla società romanda, la Sam, entro i termini stabiliti dai regolamenti, ha richiesto all’istanza giudiziaria competente l’apertura di una procedura amministrativa contro l’Olympic nonché, contro la società medesima, la sconfitta per forfait nella partita in questione.

by LaRegione Ticino


(Questa iniziativa del Pres. Bruschetti viene pienamente condivisa, affinché possa dare almeno una certa serietà a tutto l'ambiente. ndr).





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Massagno lascia a casa la grinta.




Brutta gara della SAM a Friburgo – Chiesto il successo a tavolino in Coppa.

I burgundi sbrigano la pratica massagnese in venti mi- nuti: tra le fila degli sconfitti in luce il solo Kameron Gray, alla terza partita in Svizzera - Coppa: il club di Bruschetti si lamenta per la comunicazione tardiva.




di Raffaele Janett



Venti minuti, tanti sono bastati al Friburgo per archiviare la pratica SAM. La squadra della collina purtroppo non è mai stata in partita contro i friburghesi. L’allenatore Massimo Aiolfi schiera tutti i suoi americani nel quintetto base con Gray nel ruolo di playmaker. I padroni di casa, apparsi perfettamente ristabiliti dopo l’epidemia d’influenza che aveva colpito alcuni giocatori due settimane fa, partono subito forte, giocando con molta intensità e agonismo. Il Massagno non riesce a tenere il passo ed è costretto a inseguire, Grimm non è decisamente in partita e gli errori dei ticinesi si susseguono ai falli. Inoltre, ancora una volta la terna arbitrale non è stata all’altezza della situazione, soprattutto a spese dei ticinesi. Nemmeno l’innesto di capitan Censi riesce a scuotere la squadra e così è l’ultimo arrivato Gray l’unico dei suoi in grado di mettere in difficoltà la difesa dell’Olympic, mentre Grimm e Fitzgerald sbagliano troppo al tiro. Il Friburgo gioca senza pietà punendo spesso in contropiede i ragazzi di coach Aiolfi. Gli ospiti non riescono a contrastare la fisicità e la velocità e il risultato ne risente. I friburghesi mettono davvero in campo tutta la grinta possibile alla ricerca del successo. La difesa della SAM sbatte pure contro il terzetto QuidomeEsterkamp-Buscaglia, troppo spesso liberi di tirare e sempre molto precisi. Di fronte all’ottimo gioco dei padroni di casa la SAM sembra impotente e non riesce a invertire la tendenza, nonostante Grimm sia finalmente entrato in partita. Il Friburgo arriva a toccare i 30 punti di vantaggio prima di cominciare ad abbassare i ritmi.

L’ultimo tempo si apre con l’Olympic saldamente avanti 86 a 59, che si concede di mettere in campo le seconde linee. Si arriva quindi allo scadere del tempo senza sorprese con il risultato di 107 a 72. L’allenatore Aiolfi commenta così la prestazione dei suoi: «Oggi abbiamo davvero sbagliato l’approccio alla gara. Paghiamo anche i molti errori commessi contro una squadra molto forte. Dobbiamo ancora lavorare molto soprattutto sul mentale».

Anche il capitano Diego Censi riconosce la partitaccia disputata dalla SAM Massagno: «Abbiamo giocato molto male in difesa, senza aggressività e motivazioni e contro una squadra forte come il Friburgo non ce lo possiamo permettere».

La SAM avrebbe subito l’occasione di rifarsi contro l’Olympic Friburgo, dal momento che martedì 8 dicembre è in agenda il recupero del match di Coppa Svizzera, ma il club di Bruschetti ha chiesto il rinvio in quanto lo scorso 17 novembre Swiss Basketball aveva comunicato il rinvio solo cinque ora prima del match.


by CdT







!maro!
00sabato 5 dicembre 2009 13:27


tifoso vecchio, 02/12/2009 23.12





Vacallo vince 82 a 76....ma che partitaccia!


Dopo aver visto Massagno in un paio di occasioni penso di poter dire che stasera hanno quasi fatto la partita della stagione, e quasi quasi riuscivano a portarla a casa. Hanno difeso, hanno pressato il portatore di palla e hanno segnato...
Non per togliere meriti a Massagno ma Vacallo ci ha messo del suo. Squadra irriconoscibile, gioco macchinoso, passaggi al post impossibili, entrate sbagliate che neanche al minibasket si sbagliano, imprecisi, molli in difesa (neanche un fallo nel primo quarto), incapaci di portare a termine un contropiede che sia uno (e questo è davvero preoccupante per un gioco come il basket che fa della velocità il suo lato più bello) e chi più ne ha più ne metta.
Se poi ci mettiamo pure la prestazione indecorosa del trio arbitrale che ha fischiato alla ca**o a destra e a sinistra ci si rende conto facilmente di che razza di partita abbiamo assistito.
Vacallo ha secondo me incominciato un'involuzione a partire dalla fine del primo quarto di sabato scorso che potrebbe incominciare a diventare preoccupante perchè si è protratta anche sull'arco di tutta questa partita.
Immagine di tutto ciò un Rickey irriconoscibile: in tutto il periodo che è stato a Vacallo non ha mai sbagliato una partita, ed ora è la seconda di fila che sfodera una prestazione imbarazzante: confusionario in cabina di regia, inesistente in difesa, impreciso al tiro, e poco lucido (vedi 2 falli fischiati in 5 secondi con ruzzone dato da dietro a Fitzgerald per cercare di portargli via la palla)...errori decisamente non da un giocatore intelligente come è lui.
Quanto scritto non è per criticare Rickey che resta per me il miglior play della squadra e della lega, e del quale io serbo una stima grandissima, ma è per chiedere se c'è qualcosa che non va in seno alla squadra o ha problemi personali.
Pastore è la seconda partita di fila che lo lascia fuori dalle abituali rotazioni programmate (modificando lo schema dei cambi) e lasciandolo in panchina.
Per il resto la squadra tutta non offre la solita prestazione solida e sembra meno sicura dei propri mezzi che ha sfoggiato in lungo e in largo fino a qua.
Quello che è certo è che se giochiamo così con il Lugano nel prossimo derby dovremmo andare a raccogliere i cocci.
Mi sembra cmq semplicistico e poco vicino alla realtà quanto riportato da Pastore in un intervista: "non siamo noi che non andiamo ma sono le altre squadre che ci mettono in difficoltà"....mah...stiamo parlando di squadre che non hanno neanche la metà dell'organizzazione di gioco del Vacallo.
Guardando gli altri risultati balza cmq all'occhio che anche Friborgo ha faticato pareccchio con Meyrin (ultimo in classifica con 2 pti!)
Speriamo in una pronta risposta a livello di gioco fin dalla prossima partita.

Forza Vacallo







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