19^ di Campionato 2010/11: 2^ OROLOGIO: GE LIONS - SAV VACALLO : 78 - 63 .

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!maro!
00venerdì 25 marzo 2011 16:05
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00venerdì 25 marzo 2011 16:06


12.02.2010.





(Keystone)




Lugano Tigers come un fiume in piena contro il povero Monthey.


La squadra di Joe Whelton è tenuta in scacco per 15’ poi dilaga grazie ad un (super) attacco.
Sconfitta la SAV Vacallo sul campo del Ginevra e battuta pure la SAM a Boncourt dopo un ottimo recupero.




di Marco Galli.

Il Lugano ha dimostrato ancora una volta tutta la sua superiorità in questo campionato. Dopo 15’ equilibrati, i Tigers sono usciti allo scoperto “bombardando” il Monthey da ogni posizione grazie ad Abukar, Mladjan, Schneidermann ed anche ad un Finn più convincente rispetto alle precedenti prove. Al Monthey non è bastata la buona prova (nei primi 20’) di Reid e nella ripresa di Moris e Sharper per rimontare.


La SAV Vacallo ha fatto un passo indietro rispetto all’ultima prova in settimana a Chiasso con gli Starwings. I momò hanno faticato soprattutto contro le due “guardie” Kouguere e Aw, come pure a trovare gli spazi dal perimetro (2/13 dai 3 punti). Anche il gioco collettivo si è fatto desiderare. Una serata, insomma, da dimenticare.


Sconfitta pure la SAM Massagno a Boncourt. I ticinesi hanno spesso dovuto rincorrere e, dopo essere andati sotto di 18 punti al 30’, hanno avuto una grande reazione nell’ultimo quarto, arrivando a -4 dai giurassiani a 4’30” dalla fine grazie ai tiri da 3 punti di Farokhmanesh ed alle conclusioni di Hawkins. Nel finale tuttavia il Boncourt è apparso più lucido ed ha potuto salvare la vittoria.


by Ticinonline





!maro!
00venerdì 25 marzo 2011 16:07


14.02.2011.






SAV Vacallo, un deciso passo indietro .



Fallito l’obiettivo di ripetere la bella prestazione di mercoledì.




di G.F.

Il titolo riassume bene come siano andate le cose sul campo del Ginevra. Dopo la bella prestazione di mercoledì scorso offerta al Palapenz di Chiasso contro gli Starwings, la SAV Vacallo sperava di potersi ripetere anche contro i romandi. Purtroppo l’obiettivo è stato fallito e per tre ragioni principali. La prima è stata la mancanza di coesione nel gioco: al posto di far valere il collettivo, con il passare dei minuti i momò hanno optato per delle soluzioni individuali che alla fine hanno condizionato tutta la prova. Secondariamente la difesa, incapace di contenere le due “guardie” Kouguere e Aw, elementi indubbiamente dotati sul piano tecnico che hanno goduto di sufficienti spazi per far danni. Terzo la difficoltà di trovare spazi dal perimetro e questo a causa di una pressione difensiva avversaria fattasi sempre più aggressiva. Il 3/12 dalla lunga distanza spiega, più di ogni altra giustificazione, come davvero dai 6,25 la SAV abbia fatto “flop”.

Insomma, una prestazione sotto tono che ovviamente non ha reso felice Pastore che, senza mezzi termini, ha parlato di « un passo indietro rispetto al match di mercoledì con gli Starwings. Dobbiamo assolutamente lavorare sodo per tornare a giocare collettivamente, è questa la nostra vera identità ».

by La Regione Ticino





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Le trasferte difficili di SAV e SAM .



Il Vacallo di Pastore riesce a tenere testa per metà confronto al Ginevra, che poi dilaga nel terzo quarto.
Nel Giura, il Massagno perde contro il Boncourt, fallendo l'obiettivo di agganciare gli avversari in classifica.



di C.C.

A SAV Vacallo e SAM Massagno non è riuscita l'operazio­ne aggancio. Impegnate contro i Lions di Ginevra rispettivamente contro Boncourt in trasferta, le formazioni ticinesi sono en­trambe tornate a casa con le pive nel sac­co e a secco di punti. In posizione favore­vole in classifica la vigilia per tentare il col­paccio, seppur penalizzati dal fatto di do­ver giocare fuori casa, sia i momò che i lu­ganesi hanno fallito nell'impresa, avvan­taggiando di fatto le avversarie in vista dei playoff.



BONCOURT

Il Boncourt ha conquistato il terzo succes­so sui tre disputati in stagione contro il Massagno e consolida così il sesto posto in classifica. Un sesto posto che faceva gola anche agli uomini di Facchinetti, i quali hanno risposto in modo più che coraggio­so alle bordate dei giurassiani: il Boncourt possedeva 24 punti di vantaggio sul Mas­sagno al 28' (70-46), ridottisi a soli +5 al 36'02'. Ci hanno creduto fino in fondo, i lu­ganesi, cedendo purtroppo solo sul finale per alcuni errori dovuti ad una mancanza di lucidità causata da un po' di nervosismo. Buona la prova fornita da Farokhmanesh, da Hawkins e dal rientrante Ofoegbu, spes­so offuscati però dalle giocate brillanti di Glover che dall'altra parte ha fatto sfracel­li, facendo ammattire l'assetto difensivo del team di Facchinetti.



GINEVRA

Con la sconfitta di Ginevra, la SAV Vacal­lo conferma di vivere un momento diffici­le. L'ultima vittoria gli uomini di Pastore l'avevano ottenuta prima di Natale contro il fanalino di coda del campionato, i Wil­dcats di Zurigo. Poi sono arrivate le scon­fitte casalinghe contro Monthey e Massa­gno e quella esterna di Friburgo, alla qua­le bisogna aggiungere quella di sabato con­tro i Lions. Per quest'ultimi la partita del­l'altro ieri era un primo trampolino di lan­cio di cruciale importanza pensando ai na­stri di partenza dei playoff. Ma da qui al­l'atto finale del campionato la strada è an­cora lunga.
Contro il Vacallo, gli uomini di Perrin si so­no «staccati» dai momò solo nel terzo quar­to, utilizzando l'ultimo periodo per assi­curarsi un successo che non ha fatto una grinza. Ma i ticinesi, in debito d'ossigeno per la panchina corta e la stanchezza, han­no dato loro filo da torcere e si sono battu­ti sino alla fine. Dalla Romandia rimbal­zano voci secondo le quali coach Pastore non farebbe più l'unanimità nello spoglia­toio e che potrebbe lasciare Vacallo al ter­mine della stagione, o, addirittura prima. Da noi interpellato, il presidente Baratto­lo ha prontamente e categoricamente smentito gli spifferi di corridoio. «Cado dalle nuvole e queste notizie mi infastidi­scono», ha detto.


by CdT




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!maro!
00venerdì 25 marzo 2011 16:07


14.02.2011.






I Tigers schiantano il Monthey .



Vantaggio massimo di +22 per i bianconeri. In campo e a punti anche i giovani Bassi e Pantic.
Il Lugano non lascia che le briciole ai vallesani, ma le palle banalmente perse (21) sono davvero troppe.





di Dario Mec Bernasconi.


Nella partita delle “porte aperte”, i Tigers fanno un sol boccone del Monthey, lasciando ai vallesani qualche briciola e un certo numero di contropiedi, frutto di palle banalmente perse dai bianconeri: alla fine saranno ben 21, anche questo un record.

Un Lugano che è partito subito bene con 10-2 dopo pochi mi-nuti, rintuzzato immediatamente dagli ospiti con un 13-0 che li portava avanti di 5, 10-15 al 4’. I primi cambi, Schneidermann per Angley e Sanders per Finn, davano più fisicità ai bianconeri che, con un 8-0, rimettevano le cose a posto. E da quel 20-17, dopo due triple di Mladjan, il Monthey non ha fatto altro che rincorrere fino a non vedere altro che il lumino di coda, tanto era lontana la squadra di Whelton. Già, perché chiuso a +6 il primo quarto, i bianconeri allungavano, pur perdendo 6 palloni nei primi 5 minuti: dal 37-34 si passava al 43-34, con due triple di un grande Schneiderman. Sul terzo fallo di Reid, il Lugano si portava a +12, 50-38, 52-40 sulla sirena.

Nel terzo quarto la storia non mutava, anzi. In entrata di quarto Abukar, sempre ottimo, e compagni piazzavano un 8-0 e, sul 60-40, la partita era praticamente chiusa. È vero che i vallesani, colpiti nell’orgoglio, operavano una certa rimonta con 5 a 14, 65-54 al 6’28”. Ma Whelton, al time-out, dava fiato alla scossa e con un 11-5 nel finale di gara, rimetteva i Tigers a +19, 78-59. Nell’ultimo quarto, entrambi i coach davano spazio anche ai ragazzi, il Lugano saliva fino a +22, 96-74 al 6’, per chiudere nel finale con i punti dei vari Basso e Pantic a indorare la prestazione del collettivo. E proprio di collettivo bisogna parlare perché questo Lugano sta veramente crescendo anche in questo senso. Lo dimostrano le prestazioni di Schneiderman, uomo d’ordine e non di improvvisazioni, quelle di Angley, metronomo della squadra, l’apporto di Sanders in difesa, i miglioramenti di Finn (persino 3 tiri liberi messi), ma anche una circolazione di palla a beneficio di tutti senza soluzioni forzate, come sono state quelle di Mladjan, Abukar e Draughan, implacabili da ogni angolo del campo. « Stiamo crescendo bene, dopo un periodo un po’ appannato per le fatiche di Eurochallenge – ci diceva Abukar – e più giocheremo assieme più cresceremo ancora ».

Joe Whelton è tranquillo. « Avevo un po’ paura, era la quarta partita in otto giorni e non è scontato giocare così. Sono un po’ deluso per le 21 palle perse, ma credo che sia un fattore di concentrazione determinato un po’ dalla stanchezza e un po’ dal risultato. Ma tutti hanno tenuto bene il campo e vedo notevoli passi avanti come collettivo ».

Petit, il coach del Monthey, era serafico. « Non puoi pensare di venire a Lugano e vincere tirando con queste percentuali o difendendo senza energia. È una gara sulla quale costruire per il futuro, dobbiamo ritrovare mordente ed essere più concreti. Ma, con il rientro di Yates (ancora 2 delle 4 giornate di squalifica da scontare) saremo certamente più presenti anche sotto i tabelloni ».

Intanto, con la sconfitta di Olympic e Vacallo, il Lugano è praticamente certo del primo posto. Meglio di così...


By La Regione Ticino



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C'è stanchezza, ma i Tigers non si fermano .



La squadra di Joe Whelton supera ancora una volta il Monthey.





di VALENTINA FORMENTI .


Una settimana dopo la semifinale di Coppa di Lega, i vincitori del Lugano hanno ritrovato sulla propria strada il Monthey, suo avversario anche il pros­simo 19 marzo nella finale di Coppa Svizzera. I bianconeri erano sempre pri­vi di Stockalper ed Efevberha, mentre dall'altra parte vi era Yates a fare da spet­tatore dopo essersi beccato quattro giornate di squalifica a Montreux. Petit ha così proposto, forse provocatoria­mente, Molteni nel quintetto base. Se l'obiettivo era far innervosire Abukar (visti i fatti di una settimana fa) è stato tutto inutile perché il californiano sem­bra aver già archiviato l'episodio e lo ha fatto offrendo, ancora una volta, una grande prova. I bianconeri sono subi­to partiti a passo spedito, trovandosi sul 10-2 dopo soli 2' di gioco. Gli ospiti han­no poi però iniziato a giocare, piazzan­do un parziale di 13-0 che ha capovol­to la situazione. A sistemare le cose ci hanno pensato le classiche triple di Mladjan, che aiuto da Abukar e Drau­ghan ha portato i suoi sul 30-24 alla pri­ma mini-pausa. Nel secondo quarto è sempre il Lugano a dettare legge, riu­scendo a mantenersi in vantaggio no­nostante diverse palle perse spesso non concretizzate dalla controparte. Se da un lato il Lugano ha faticato un po' in difesa, dall'altro in attacco si è mostra­to piuttosto aggressivo, mettendo in dif­ficoltà un Monthey passato alla difesa a zona ma senza troppo successo. Que­sto anche grazie ad un ritrovato Schnei­derman che se finora ci aveva abituati al gioco sporco e meno visibile, sabato ha rispolverato tutta la sua freddezza al tiro con un 6/8 da tre e un totale di 19 punti finali. Il 52-40 alla pausa princi­pale ha permesso ai bianconeri di ge­stire la seconda parte dell'incontro sen­za rischiare un rientro in partita dei val­lesani, che pur provandoci a più ripre­se con Reid, Sharper e Moris non sono mai riusciti ad avvicinarsi, anzi, il Lu­gano ha preso sempre più vantaggio fi­no al massimo +22 sul 106-84. Il finale di partita ha visto in campo anche i «gio­vani» mentre si è rivisto anche Finn, per­sonaggio spesso contestato ma che sa­bato è riuscito ad offrire una buona pre­stazione, una iniezione di fiducia più che mai necessaria per lui.
Breve e concisa l'analisi del tecnico val­lesano Thibaut Petit: «Abbiamo sicu­ramente avuto dei problemi in difesa, il Lugano è riuscito a farci male da tut­to il campo e questo non va bene, do­vremo trovare al più presto delle solu­zioni».
Joe Whelton si mostra soddisfatto, ma con qualche remora: «Si è sempre con­tenti per una vittoria, ma oggi è stato difficile, anche perché quattro partite in otto giorni sono tante. Abbiamo sof­ferto un po' in difesa, non eravamo al top della forma a causa della stanchez­za e dell'assenza di Stockalper ed Efev­berha. Abbiamo perso troppe palle, c'era poca concentrazione, però sono contento perché ho visto che quando la palla gira giochiamo bene e siamo una bella squadra».
Viste le voci di corridoio su un possibi­le nuovo acquisto del Lugano anche per ovviare a un Finn spesso in difficoltà il vice-presidente Riccardo Braglia ci tie­ne a chiarire le cose una volta per tutte: «La società non sta cercando nuovi gio­catori, non ne abbiamo l'interesse, a meno che vi siano degli infortuni. La squadra è questa e non abbiamo inten­zione di fare dei cambiamenti». .


By CdT




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LINK: Cronaca dal sito del Lugano Tigers.

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!maro!
00venerdì 25 marzo 2011 16:08


14.02.2011.





SAM discontinua, il Boncourt ringrazia.



Glover trascina i giurassiani a un successo piuttosto comodo.


di Giorgio Franchi.

La SAM ha cercato di darsi da fare a Boncourt, ma alla fine è uscita dal campo con una brutta battuta d’arresto. Diciamo subito che i ticinesi non hanno offerto una grande prova, specialmente nella prima parte del confronto. Una discontinuità di rendimento che ha logicamente favorito i padroni di casa, trascinati da un Glover davvero superlativo e capace di colpire da tutte le posizioni del campo.

La situazione per gli ospiti sembrava addirittura compromessa quando il Boncourt ha chiuso il terzo quarto in avanti di 18 punti. Ed invece, nel quarto ed ultimo tempo, eccoti la SAM che avrebbe dovuto essere, una squadra finalmente aggressiva in difesa ed estremamente grintosa in attacco. Farokhmanesh ha cominciato a colpire dalla lunga distanza, Hawkins a fare centro con efficaci penetrazioni ed altre conclusioni da svariate distanze. In men che non si dica, il Massagno è arrivato addirittura a quattro lunghezze dal Boncourt a 4’30” dalla fine. Da qui però tutto si è nuovamente fermato ed i giurassiani hanno potuto finalmente festeggiare un successo che, in pratica, per la classifica vale doppio visto che ora hanno staccato Balletta e compagni di quattro punti.

Deluso coach Facchinetti, «soprattutto perché il rendimento alterno dei miei ragazzi ha agevolato un Boncourt comunque apparso più regolare e compatto nei momenti che contano. Contro Glover c’era poco da fare, oggi ha realizzato da ogni posizione, favorito comunque da alcune leggerezze di troppo evidenziate dentro e attorno al perimetro. Dobbiamo ritrovare più continuità di rendimento, questo è poco ma sicuro ».


by La Regione Ticino






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