17.12.2010.
Facile vittoria bianconera .
I Lugano Tigers ci mettono quasi dieci minuti prima di entrare davvero in partita,
ma quando lo fanno il derby si chiude rapidamente.
Stockalper fuori venti giorni.
di MATTIA MEIER.
Ha avuto davvero poca storia il derby tra Lugano e SAM di ieri, con i campioni svizzeri ad imporre a partire dal secondo quarto la legge del più forte con autorità. Tigers presentatisi sul parquet privi di Abukar (bloccato dai soliti problemi alla schiena) e Derek Stockalper. Per il capitano bianconero si tratta di una frattura del menisco esterno, con operazione prevista oggi seguita da 20 giorni di stop. Un'assenza importante in vista della trasferta bulgara.
Sarà l'ambiente freddo dell'Elvetico (non una novità il poco pubblico in settimana sugli spalti ticinesi) che accoglie le due squadre, ma l'inizio di partita è tutt'altro che pimpante sia da una parte che dall'altra. E i pasticci non mancano.
Così a prendere per prima in mano le redini del confronto è la SAM, leggermente più vispa dei bianconeri, i quali ci mettono cinque minuti bene prima di metterci un pizzico di intensità, soprattutto in difesa. Massagno non si fa pregare e Ofoegbu e Hawkins ne approfittano per creare un primo mini break (2-8) dopo un paio di minuti.
Ma proprio quando i ragazzi di Facchinetti sembrano prendere fiducia in casa Tigers la luce si accende e in un amen la partita è di nuovo riaperta. Finn sotto canestro sfrutta il fisico e «porta a scuola» Ofoegbu segnando 8 punti filati, Mladjan, Efevberha e Schneidermann ci mettono una pezza e all'ottavo la parità è cosa fatta (17-17). Ed è anche l'ultima volta che la SAM vede da vicino gli avversari. Perchè è proprio sul 17 pari che il canestro comincia a diventare piccolo piccolo per Fridel e compagni.
Basta infatti un giro di vite della difesa bianconera per vedere Massagno affondare. Chiuso sul 20-17 il primo quarto in favore dei padroni di casa, si deve aspettare poi per altri 8 minuti prima di vedere un canestro dal campo degli ospiti, preceduto da un terrificante 0/11 al tiro che taglierebbe le gambe a qualsiasi compagine.
Anche perchè dall'altra parte gli avversari non stanno certo a guardare e oltre a difendere forte tanto da rendere per l'appunto la vita impossibile all'attacco massagnese, grazie ad un 16-2 si portano sul +17 (36-19 al 18') che di fatto chiude la partita.
Non basta infatti una piccola fiammata ad inizio ripresa della SAM per ridare un senso alla gara (41-29 al 22') perchè i Tigers ci mettono un paio di giri d'orologio per far calare definitivamente il sipario.
«Questa sera si è visto il divario che c'è tra le due squadre - commenta a fine partita Franco Facchinetti - E non parlo solamente del punteggio. Abbiamo avuto un discreto inizio ma appena loro hanno cominiciato a giocare da Lugano ogni tiro è diventato un'impresa e per noi è calata la notte. Peccato, avremmo voluto disputare una buona partita, ma stasera era veramente difficile. Abbiamo pagato anche la serata no di Farokmanesh, il quale si è fratturato il naso a Ginevra e non si è allenato tutta la settimana». Decisamente più soddisfatto Joe Whelton: «Sono contento, per il risultato ovvio ma anche perché solitamente dopo un match difficile come quello giocato martedì spesso ci rilassavamo. Sono soddisfatto della difesa, sono tre partite che concediamo circa 50 punti agli avversari. E mi fa piacere aver vinto senza Abukar, giocatore importante per noi, e peccato per l'infortunio di Stockalper, che per noi è fondamentale. Adesso ci aspettano due partite molto molto importanti».
By CdT
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Tigers - Sam, non c’è stata partita.
Cinquanta punti di scarto la dicono lunga su una sfida a senso unico. Ora spazio alla Coppa della Lega.
Il Lugano domina un derby durato nemmeno 10’ contro un Massagno che ha mollato troppo presto.
di Dario Mec Bernasconi.
È finita con 50 punti di scarto, tondi tondi. Il Lugano, dopo il 17 pari all’ottavo minuto, ha cominciato a difendere e per la SAM è scesa veramente la notte, con punteggi prima simili alle temperature odierne e poi via via fino a quelle polari.
Una partita veramente a senso unico al punto che Facchinetti ha preferito dare spazio a tutti praticamente al 28’, quando il Lugano era già a +25, 62 a 37. Da quel momento il Lugano ha pure fatto ruotare i suoi giovani e tutti hanno avuto i loro spazi per cercare gloria, si fa per dire, e qualche punto.
Ma anche con i soli Angley e Sanders da una parte, e dall’altra con tutti i ticinesi in campo, la partita non ha dato quel minimo di sveglia. E il Lugano ha così chiuso con un parziale di 16 a 0 firmato da Marco Mladjan, Pantic e Lo Leggio.
La partita era iniziata con i cugini della collina a condurre il gioco, prima che Whelton facesse i primi cambi. Senza Stockalper, che sarà operato al menisco già nella mattinata di oggi, e senza Abukar, ha comunque impresso alla gara il suo potere. Chiuse le maglie della difesa, soprattutto su Farokmanesch (il play ha il naso rotto ma ha voluto esserci comunque), la SAM non ha più avuto sbocchi, anche per l’insipienza dei suoi stranieri, fatta eccezione per Ofoegbu. Il pivot si è mosso bene nei primi due quarti, mettendo 10 punti. Poi è sparito con la squadra e buona notte. I 6 punti realizzati da Magnani e compagni nel secondo quarto e i 5 nell’ultimo quarto, la dicono lunga sulle differenze in campo. E Facchinetti, a fine gara, lo ha sottolineato:
« Abbiamo cominciato con una certa disciplina di gioco e abbiamo sfruttato il nostro gioco sotto i tabelloni. Poi, quando il Lugano ha cominciato a difendere come sa, per noi è calata la notte ».
Senza i punti di Farokmanesch è dura...
« Il nostro play ha voluto giocare malgrado le sue condizioni precarie e senza allenamento. Un esempio per tutti quelli che hanno sempre un qualche malanno come scusa. Ed è ovvio che senza il nostro miglior realizzatore non potevamo fare miracoli ». Joe Whelton è molto serio: «Abbiamo giocato bene, dopo una partita difficile mentalmente come quella di martedì. Ma i miei giocatori hanno reagito bene e hanno messo molta determinazione in campo. È logico che questa gara di campionato conta meno di quella di sabato, un appuntamento determinante perché ci porta alla Final Four di Coppa della Lega. Ma sabato sarà certamente un’altra musica, ne sono convinto».
by La Regione Ticino
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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 17:41
22.12.2010.
I momò faticano solo all'inizio contro lo Zurigo .
di VALENTINA FORMENTI
L'ultima partita del 2010 per la SAV Vacallo ha regalato altri due punti alla squadra di confine, che ha dovuto però sudare un po' più del previsto per imporsi sul fanalino di coda degli Zurigo Wildcats.
Non che il risultato sia mai stato messo in discussione, ma dopo l'iniziale canestro di Dacevic sono stati gli ospiti a prendere in mano la prima frazione di gioco, complice anche qualche palla persa di troppo per i gialloverdi. I giovani zurighesi senza temere l'avversario più esperto sono rimasti in vantaggio per la maggior parte del primo periodo, anche grazie a due giocatori di valore come Srzic e Waldesbuhel che hanno saputo mettersi in luce nell'arco dell'intero incontro. Un 6-0 per opera di Green, Dacevic e Mihajlovic è poi però riuscito a far tornare alla normalità la situazione.
Anche nel secondo quarto sono stati Dacevic e Green a guidare un Vacallo che toccherà il +10 (37-27) al 17' per poi andare alla pausa principale sul 42-33. Bene i tiri da due (14/20) nella prima parte di gioco per il Vacallo, meno bene quelli dalla distanza, solo un 1/8 (tripla realizzata da Kovac) in 20'. Nella ripresa la SAV, con Mihajlovic in panchina con 4 falli, ha continuato ad impostare il suo gioco e nonostante qualche difficoltà difensiva è riuscita a raggiungere uno scarto via via sempre più rassicurante (66-53 al 30'). L'ultimo quarto non ha regalato particolari sussulti e l'incontro finisce 89-81, con il pubblico di casa che ha potuto così godersi in allegria la panettonata natalizia. Con questi due punti se stasera Friborgo non dovesse passare a Monthey la SAV si ritroverebbe al secondo posto a pari merito con i burgundi.
Felice anche Rodrigo Pastore che ne approfitta per fare un bilancio su questo anno non facile per la società: «Sapevamo che era una gara difficile, ci danno tutto per scontato in realtà non è mai così facile per noi, spesso siamo stati in difficoltà, soprattutto in casa. Lo Zurigo è molto migliorato, ha un gioco molto fisico, faccio i complimenti a questa squadra. Noi, nonostante qualche difficoltà in difesa, abbiamo saputo gestire il punteggio nella giusta maniera. È un bel modo per finire questo 2010 caratterizzato da tanti infortuni e situazioni difficili, ma il gruppo è ottimo e grazie al carattere e alla forza di questi ragazzi ora siamo addirittura terzi in classifica!»
by CdT
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SAV Vacallo in scioltezza.
Battuti i Wildcats nell’ultimo impegno del 2010.
Gli uomini di Pastore agganciano il secondo posto.
di Giorgio Franchi.
La SAV Vacallo non ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio sui Wildcats di Zurigo. La formazione confederata ha lottato con encomiabile generosità, ma dal profilo tecnico nulla ha potuto contro la maggiore compattezza del Vacallo.
La partita è filata via sull’equilibrio nei primi dieci minuti e questo a causa soprattutto dell’imprecisione al tiro dai 3 punti dei padroni di casa (0/4, addirittura 1/8 dopo 20’), mentre sul fronte ospite sono arrivate alcune belle azioni con Srzic (un giocatore che vorremmo rivedere in un complesso competitivo) e Waldesbüehl. L’allungo decisivo i momò l’hanno prodotto nel secondo quarto, quando sono andati a più dieci dopo sei minuti (37-27). A partire da quel momento la compagine diretta da Rodrigo Pastore ha controllato la situazione, senza nemmeno dover forzare più di tanto il ritmo. Nel terzo quarto la SAV ha tenuto le distanze grazie soprattutto a Green (10 punti in questo frangente), mentre i Wildcats hanno cercato di tanto in tanto di “limare” il passivo grazie in particolare al solito Srzic, spalleggiato però da un Waldesbüehl pure autore di alcuni buoni spunti.
Il Vacallo termina quindi il 2010 con un successo che gli consente di agguantare – seppur provvisoriamente – l’Olympic Friborgo al secondo posto della classifica.
Così Pastore a fine gara: « Non è stata una partita facile perché i Wildcats hanno lottato con maggiore aggressività, sono apparsi migliori rispetto alla gara di Zurigo. Inoltre a volte abbiamo faticato a contenere Srzic, un buon giocatore sicuramente. Malgrado questo siamo riusciti a tenere a debita distanza l’avversario. Il bilancio del 2010 è sicuramente positivo visto tutto quello che abbiamo passato. Ora una meritata vacanza prima di ritrovare le giuste energie per iniziare un gennaio di... fuoco ».
ba La Regione Ticino