ULTIMA SPIAGGIA
I Tigers di Matthew Otten (a destra) non possono più permettersi di
sbagliare: in caso di vittoria questa sera a Lugano l’Olympic di
Wegmann raggiungerebbe la finale.
(Keystone)
I Tigers non hanno più diritto all’errore.
I bianconeri ospitano questa sera (ore 20) l’Olympic per la decisiva gara-4.
Una vittoria dei burgundi li proietterebbe in finale contro i l Vacallo – Sempre assente Marko Verginella.
di A.S.
Il Lugano, che questa sera (inizio ore 20) affronta all’Elvetico l’Olympic Friburgo, è con le spalle al muro. Una sconfitta in gara4 contro i burgundi sancirebbe l’eliminazione dai playoff e significherebbe riporre – per l’ennesima volta – i sogni di gloria del presidente Cedraschi (ma non solo suoi) nel cassetto.
Per non essere tacciati di catastrofismo diciamo subito che sinora nulla (o quasi) è perduto: per il momento l’Olympic non ha fatto altro che confermare per due volte il vantaggio del fattore campo, impresa riuscita anche ai Tigers in gara-2. Quello che dovrebbe preoccupare il tecnico bianconero Renato Carettoni è il «quarantello» subito sabato alla Sainte-Croix. D’accordo che nei playoff non esiste la differenza canestri, ma non è affatto vero che perdere di uno o di 40 sia la stessa cosa. I Tigers rischiano di subire il contraccolpo psicologico di una batosta mortificante tanto nel punteggio quanto nella qualità del gioco espresso.
Un altro dato che non avrà fatto dormire sonni tranquilli a dirigenti e staff tecnico bianconero è rappresentato dai 93 punti incassati, che fanno il paio con i 101 di gara-2. Appena giunto sulla panchina del Lugano Carettoni aveva dichiarato ai quattro venti che avrebbe insegnato ai suoi giocatori a difendere: bene ora è il momento di farlo. Si badi bene, nessuno pretende che i ticinesi lascino i propri avversari a 40 punti in 40 minuti, ma permettere all’Olympic di segnare oltre 90 punti in trasferta è un gioco troppo pericoloso per una formazione che non ha più alternative e che non può più permettersi il minimo errore, pena un’eliminazione che farebbe più male per il modo in cui si è concretizzata che per il fatto in sé di essere stati estromessi dall’Olympic.
Tutto ciò per dire che il Lugano ha i numeri ed i giocatori per portare i biancoverdi alla quinta e, addirittura, per eliminarli. Nonostante l’infortunio a Marko Verginella (che questa sera andrà in panchina ma che non è ancora pronto per giocare), ai Tigers rimangono ancora notevoli risorse per sovvertire l’andamento di una serie in cui, sino ad ora, gli unici brividi li ha dati l’Olympic, sfiorando il colpaccio in gara-2. A patto però di crederci veramente e di non sottovalutare i numerosi campanelli d’allarme che, in queste ultime settimane, avrebbero dovuto richiamare maggiormente l’attenzione di uno staff tecnico apparso o troppo sicuro di sé o già rassegnato ad una «logica» sconfitta.
© Corriere del Ticino
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F. Harrison (in primo piano)-Abukar, duello che si ripeterà questa sera.
AGOSTA TI-PRESS.
Lugano, vincere per non lasciare.
Semifinali dei playoff, la squadra di Carettoni al ‘dentro o fuori’ nell’odierna sfida con l’Olympic.
Stasera all’Elvetico occorre una prova di spessore per portare i burgundi alla quinta e decisiva gara.
di Mec
Dentro o fuori, sperare o lasciare, andare alla quinta o appendere le scarpe al chiodo per qualche mese: queste le alternative, in effetti è una sola, che attende il Lugano in gara 4, questa sera all’Elvetico, ore 20.00. Ci vuole il grande pubblico, quello capace di fare da sesto uomo, quello importante per mettere pressione su avversari e magari anche sugli arbitri (non ci crediamo molto, in effetti, ma pare sia bello scriverlo).
Ci vuole, soprattutto, un grande Lugano, lontano parente di quello che ha giocato a Friborgo sabato scorso o, almeno, è quello che pensiamo noi che non abbiamo fatto che leggere le varie cronache: sentiamo cosa ne dice il coach Renato Carettoni:
«Credo che la partita abbia avuto uno sviluppo particolare: in fondo eravamo a una decina di punti fino al 25’. Poi un parziale di altri 6 punti a 0 ha definito uno score che non ci ha più permesso di rientrare. Anzi, siamo andati fino a un divario enorme».
E come si esce da questa situazione?
«I playoff non sono partite di Champions League dove conta la differenza canestri: qui conta solo vincere, di 1 punto o di 50 non cambia nulla. Noi siamo 1 a 2 e se vogliamo arrivare a giocarci tutto in almeno 40 minuti dobbiamo vincere gara 4. Altrimenti faremo gli auguri all’Olympic e gli diremo che ha meritato la finale».
Ci sono stati giocatori poco reattivi...
«Ci sono stati giocatori condizionati da un paio di falli nei primi minuti e da qualche colpo proibito che non è stato grave, ma li ha innervositi oltre misura. Poi, si sa, quando si perde la concentrazione e la testa non è lucida, si combina poco».
Abukar è rimasto fra i pochi a giocarsi palloni importanti sino alla fine...
«Lui si è integrato bene nei nostri giochi e spero che continui a darci il suo apporto di spessore. Con lui abbiamo qualche possibilità tattica in più, ma non può essere lui il salvatore della patria, non sarebbe corretto esigerlo».
L’Olympic è una squadra di sostanza e sta per recuperare anche Esterkamp, anche se sabato non è entrato in campo...
«La sua presenza è sicuramente importante per la squadra, poi bisognerà vedere cosa riesce a fare dopo questi mesi di infortunio. Ma lui è un giocatore di grandi capacità e, dovesse giocare, sarà una spina in più per noi».
Si deve vincere stasera e poi anche a Friborgo se si vuole arrivare alla sfida col Vacallo: è pensabile che il Lugano vinca due volte di fila?
«Per ora sarei contento di cominciare a vincerne una, poi si vedrà».
Chiaramente la sfida di stasera potrà essere di quelle dalle grandi attese oppure una dolce passeggiata. I burgundi, all’Elvetico, quest’anno non hanno ancora vinto e, avendone perse 2, sarà opportuno confidare scaramanticamente al proverbio. È chiaro che sul piano del potenziale i bianconeri hanno nelle mani almeno 90 punti: purtroppo ne concedono altrettanti, e anche di più, in difesa e questo è il lato meno felice della contesa.
Riuscisse a trovare un amalgama difensivo adeguato alla sfida, per i bianconeri il successo potrebbe dirsi certo. Se invece continueranno a giocare con le porte aperte, l’Olympic si accomoderà in finale, ringraziando per l’opportunità avuta.
© LaRegioneTicino