PLAY-OFF: Semifinale Gara 4 : LUGANO - FRIBOURG : 87 - 72 .

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!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:03







ULTIMA SPIAGGIA
I Tigers di Matthew Otten (a destra) non possono più permettersi di
sbagliare: in caso di vittoria questa sera a Lugano l’Olympic di
Wegmann raggiungerebbe la finale.
(Keystone)




I Tigers non hanno più diritto all’errore.






I bianconeri ospitano questa sera (ore 20) l’Olympic per la decisiva gara-4.

Una vittoria dei burgundi li proietterebbe in finale contro i l Vacallo – Sempre assente Marko Verginella.



di A.S.


Il Lugano, che questa sera (inizio ore 20) affronta all’Elvetico l’Olympic Friburgo, è con le spalle al muro. Una sconfitta in gara4 contro i burgundi sancirebbe l’eliminazione dai playoff e significherebbe riporre – per l’ennesima volta – i sogni di gloria del presidente Cedraschi (ma non solo suoi) nel cassetto.

Per non essere tacciati di catastrofismo diciamo subito che sinora nulla (o quasi) è perduto: per il momento l’Olympic non ha fatto altro che confermare per due volte il vantaggio del fattore campo, impresa riuscita anche ai Tigers in gara-2. Quello che dovrebbe preoccupare il tecnico bianconero Renato Carettoni è il «quarantello» subito sabato alla Sainte-Croix. D’accordo che nei playoff non esiste la differenza canestri, ma non è affatto vero che perdere di uno o di 40 sia la stessa cosa. I Tigers rischiano di subire il contraccolpo psicologico di una batosta mortificante tanto nel punteggio quanto nella qualità del gioco espresso.

Un altro dato che non avrà fatto dormire sonni tranquilli a dirigenti e staff tecnico bianconero è rappresentato dai 93 punti incassati, che fanno il paio con i 101 di gara-2. Appena giunto sulla panchina del Lugano Carettoni aveva dichiarato ai quattro venti che avrebbe insegnato ai suoi giocatori a difendere: bene ora è il momento di farlo. Si badi bene, nessuno pretende che i ticinesi lascino i propri avversari a 40 punti in 40 minuti, ma permettere all’Olympic di segnare oltre 90 punti in trasferta è un gioco troppo pericoloso per una formazione che non ha più alternative e che non può più permettersi il minimo errore, pena un’eliminazione che farebbe più male per il modo in cui si è concretizzata che per il fatto in sé di essere stati estromessi dall’Olympic.

Tutto ciò per dire che il Lugano ha i numeri ed i giocatori per portare i biancoverdi alla quinta e, addirittura, per eliminarli. Nonostante l’infortunio a Marko Verginella (che questa sera andrà in panchina ma che non è ancora pronto per giocare), ai Tigers rimangono ancora notevoli risorse per sovvertire l’andamento di una serie in cui, sino ad ora, gli unici brividi li ha dati l’Olympic, sfiorando il colpaccio in gara-2. A patto però di crederci veramente e di non sottovalutare i numerosi campanelli d’allarme che, in queste ultime settimane, avrebbero dovuto richiamare maggiormente l’attenzione di uno staff tecnico apparso o troppo sicuro di sé o già rassegnato ad una «logica» sconfitta.



© Corriere del Ticino






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F. Harrison (in primo piano)-Abukar, duello che si ripeterà questa sera.
AGOSTA TI-PRESS.





Lugano, vincere per non lasciare.






Semifinali dei playoff, la squadra di Carettoni al ‘dentro o fuori’ nell’odierna sfida con l’Olympic.

Stasera all’Elvetico occorre una prova di spessore per portare i burgundi alla quinta e decisiva gara.




di Mec

Dentro o fuori, sperare o lasciare, andare alla quinta o appendere le scarpe al chiodo per qualche mese: queste le alternative, in effetti è una sola, che attende il Lugano in gara 4, questa sera all’Elvetico, ore 20.00. Ci vuole il grande pubblico, quello capace di fare da sesto uomo, quello importante per mettere pressione su avversari e magari anche sugli arbitri (non ci crediamo molto, in effetti, ma pare sia bello scriverlo).

Ci vuole, soprattutto, un grande Lugano, lontano parente di quello che ha giocato a Friborgo sabato scorso o, almeno, è quello che pensiamo noi che non abbiamo fatto che leggere le varie cronache: sentiamo cosa ne dice il coach Renato Carettoni:

«Credo che la partita abbia avuto uno sviluppo particolare: in fondo eravamo a una decina di punti fino al 25’. Poi un parziale di altri 6 punti a 0 ha definito uno score che non ci ha più permesso di rientrare. Anzi, siamo andati fino a un divario enorme».

E come si esce da questa situazione?

«I playoff non sono partite di Champions League dove conta la differenza canestri: qui conta solo vincere, di 1 punto o di 50 non cambia nulla. Noi siamo 1 a 2 e se vogliamo arrivare a giocarci tutto in almeno 40 minuti dobbiamo vincere gara 4. Altrimenti faremo gli auguri all’Olympic e gli diremo che ha meritato la finale».

Ci sono stati giocatori poco reattivi...

«Ci sono stati giocatori condizionati da un paio di falli nei primi minuti e da qualche colpo proibito che non è stato grave, ma li ha innervositi oltre misura. Poi, si sa, quando si perde la concentrazione e la testa non è lucida, si combina poco».

Abukar è rimasto fra i pochi a giocarsi palloni importanti sino alla fine...

«Lui si è integrato bene nei nostri giochi e spero che continui a darci il suo apporto di spessore. Con lui abbiamo qualche possibilità tattica in più, ma non può essere lui il salvatore della patria, non sarebbe corretto esigerlo».

L’Olympic è una squadra di sostanza e sta per recuperare anche Esterkamp, anche se sabato non è entrato in campo...

«La sua presenza è sicuramente importante per la squadra, poi bisognerà vedere cosa riesce a fare dopo questi mesi di infortunio. Ma lui è un giocatore di grandi capacità e, dovesse giocare, sarà una spina in più per noi».

Si deve vincere stasera e poi anche a Friborgo se si vuole arrivare alla sfida col Vacallo: è pensabile che il Lugano vinca due volte di fila?

«Per ora sarei contento di cominciare a vincerne una, poi si vedrà».

Chiaramente la sfida di stasera potrà essere di quelle dalle grandi attese oppure una dolce passeggiata. I burgundi, all’Elvetico, quest’anno non hanno ancora vinto e, avendone perse 2, sarà opportuno confidare scaramanticamente al proverbio. È chiaro che sul piano del potenziale i bianconeri hanno nelle mani almeno 90 punti: purtroppo ne concedono altrettanti, e anche di più, in difesa e questo è il lato meno felice della contesa.

Riuscisse a trovare un amalgama difensivo adeguato alla sfida, per i bianconeri il successo potrebbe dirsi certo. Se invece continueranno a giocare con le porte aperte, l’Olympic si accomoderà in finale, ringraziando per l’opportunità avuta.



© LaRegioneTicino







!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:04


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(Ti-Press/Gabriele Putzu)



I Tigers pareggiano i conti.



Un gran bel Lugano guida gara-4 battendo con decisione il Friborgo.
Grande merito al nuovo americano Mohamed Abukar.



di Marco Galli e Anna Ostini/GLM

Finalmente un bel Lugano quello che ha conquistato con merito gara-4, rimettendosi in gioco per accedere alla finale dei playoff.
Una partita iniziata nel verso opposto con un Friborgo che dopo pochi minuti conduceva per 7-3, ma i bianconeri hanno saputo reagire fin da subito riportando il punteggio a loro favore e ingranando la quarta.

Nel primo parziale, infatti, i Tigers si sono portati a +10 (17-7) che ha fatto ben sperare per il prosieguo dell’incontro. Ha guidato questa fuga l’indovinato Mohamed Abukar, autore di una schiacciata al volo ad un’altezza impressionante sul 23-14.

Il secondo quarto ha visto una reazione degli ospiti, dovuta, però, più a demeriti dei Tigers, soprattutto in difesa, che a loro buone giocate. Al 7’ il punteggio è stato di 34-29, ma solo per pochi secondi i biancoverdi sono riusciti a tenere un distacco di soli 5 punti.

È sempre il nuovo americano che ha spinto la squadra a +14 (49-35) nel terzo parziale, a cui è seguita una ripresa dell'Olympic con un Vladimir Buscaglia da 9 punti con tre tiri da tre.

DJ Harrison, giustiziere nella gara-3, ha riportato il suo gruppo a –7 nel quarto tempo, ma il Lugano come sempre non si è fatto raggiungere ed ha ucciso la partita con una tripla di Derek Stockalper.

I Tigers sono riusciti, quindi, a riscattare le scorse prestazioni poco convincenti e sono pronti per affrontare nuovamente sabato, nella gara conclusiva, il Friborgo, che ora avrà addosso una nuova pressione.


by ticinonline





!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:06






DEVASTANTE
Mohammed Abukar è stato l’uomo della partita:
l’americano dei Tigers ha segnato 28 punti con uno stratosferico
11/11 da due punti. Un acquisto più che azzeccato...
(fotogonnella).





I Tigers risorgono: ora si va a gara-5 !






I ticinesi mettono in campo più grinta e vincono con merito contro l’Olympic.

Friburgo battuto per 87-72 al termine di un incontro in cui ha brillato la stella dell’americano Abukar.




di Andrea Stephani


LUGANO TIGERS OLYMPIC FR 87 : 72.

25-18; 40-33; 65-51

Spettatori: 720.

Arbitri: Musard, Michaelides e Clivaz.

Lugano Tigers:

Gray 13 (5/8, 1/1), Stockalper 12 (3/6, 2/6), Mladjan 17 (3/6, 2/5 + 5/5),Almanson 13 (5/8, 0/3 + 3/4),Abukar 28 (11/11, 0/4 + 6/8); poi: Cresnar 4 (2/3), NE: Magnani, Otten,Verginella, Lo Leggio, Pantic, Majocchi.

Olympic Friburgo:
Perrier-David 8 (2/4, 1/1 + 1/2),Quidome 9 (4/9,0/3 + 1/1),Harrison 20 (10/22, 0/4), Sloan 5 (1/7 + 3/4), Vogt 13 (4/7, 0/3 + 5/7); poi: Wegmann (0/1 da 3), Petkovic 3 (1/1 da 3), Buscaglia 16 (2/4, 3/7 + 1/2), NE: Savoy I., Esterkamp.

Note: Istituto Elvetico. Lugano senza Verginella (inf.), Olympic senza Esterkamp (inf.). Fallo antisportivo a Stockalper (14’31’’). Fallo tecnico a Perrier-David (37’23’’). Altri parziali: 159 (5’), 31-23 (15’), 52-41 (25’), 71-64 (35’).
Premiati come migliori in campo Abukar e Buscaglia.


Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco, diceva Giovanni Trapattoni. Anche Renato Carettoni potrebbe ripetere la stessa cosa dopo la partita di ieri sera, al termine della quale i suoi Lugano Tigers hanno sconfitto per 87-72 l’Olympic Friburgo conquistandosi il diritto di giocarsi l’accesso alla finale dei playoff dopodomani alla Sainte-Croix.

Rispetto alla catastrofica gara-3, i bianconeri sono partiti concentrati sin dal primo minuto, riuscendo a portarsi sul +10 (21-11) già nel corso del primo quarto di gioco. Dopo i primi dieci minuti Stockalper e Abukar avevano già collezionato 17 punti in due. Nella seconda frazione i burgundi riuscivano ad accorciare, seppur minimamente, lo svantaggio e ad andare negli spogliatoi con soli 7 punti da recuperare (40-33).

Nessun calo di concentrazione neppure nella ripresa, durante la quale il Lugano si aggrappava soprattutto alla grandissima prestazione di Mohammed Abukar (28 punti con 11/11 da due per l’americano!) per portarsi sino al +15 (57-42). Nell’ultimo quarto l’Olympic riusciva a ricucire lo strappo sino al -7 (71-64), ma, qualche minuto dopo, il nervosismo palesato da Perrier-David già nelle primissime battute di gioco costava al francese un fallo tecnico sacrosanto che affossava ogni velleità di rimonta per i campioni svizzeri in carica che negli ultimi minuti, disuniti e nervosi, terminavano sotto di 17 punti.

Il Lugano, che, come scrivevamo ieri, ha i mezzi tecnici per reggere il confronto con il Friburgo, ha dimostrato di avere anche la grinta necessaria per compiere imprese di questo tipo. Con un Abukar splendido splendente e una chimica di squadra migliore rispetto a qualche mese fa, espugnare sabato la Sainte-Croix è diventata una missione... possibile.



© Corriere del Ticino






!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:06






Kameron Gray cerca di andare a canestro sotto gli occhi di Harrison.
TI-PRESS/PUTZU




Il Lugano si guadagna la ‘bella’.






Olympic sconfitto in gara 4 della semifinale: tutto si decide sabato alla St.Croix di Friborgo.






di Mec.

Il Lugano fa il Lugano, quello vero e non la sua controfigura, e l’Olympic inciampa con una prestazione che il suo coach giudica la peggiore dei play off. I meriti dell’uno e i demeriti dell’altro hanno sempre un confine sottile, per cui ci accontentiamo dei meriti dei sei moschettieri di Carrettoni. Il Lugano è al limite di giocatori, con Verginella, Otten e Magnani infortunati mentre l’Olympic ha Esterkamp in panca. E chi pensava a una passeggiata dell’Olympic, alla luce della partita di sabato, è stato prontamente smentito: nei play off non conta il punteggio conta vincere.

I bianconeri cominciano subito con il piede giusto e fanno capire a Vogt e compagni che non sarà facile: la difesa tiene, non lascia gli abituali spazi sotto i canestri, fatta eccezione per tutta una serie di rimbalzi su “rigori” sbagliati di Harrison che determinano anche i complessivi 18 rimbalzi offensivi. Ma il Lugano c’è e la palla circola veloce per le conclusioni di tutti: nel primo quarto il vantaggio sale fino a +10, 21 a 11. Per l’Olympic, con Sloan a non trovare il canestro, imitato da Quidome che, dopo il primo canestro, fa zero per tutto il primo tempo, è dura. Nel secondo quarto l’Olympic cerca, con Buscaglia di ricucire, ma Abukar non sbaglia un colpo (finirà con 11 su 11 da 2) e il vantaggio si mantiene a distanza di sicurezza, sempre che 7 punti lo siano.

Nel terzo quarto i bianconeri vanno subito a +14, 49 a 35 al 3’, con Almasson che finalmente trova il canestro. I burgundi cercano più soluzioni ma vanno a sbattere contro una difesa efficace anche negli aiuti. Cresnar distribuisce stoppate e tirare dentro l’area diventa un’impresa. Ma l’Olympic è fatto di gente esperta e ricuce fino a 7 punti a quattro minuti dalla fine. Il time out di Carrettoni riesce a dare ossigeno ai suoi e con un parziale di 14 a 4, i bianconeri vanno dal +7, 71 a 64 (dopo il 2 a 11 per l’Olympic), per un 85 a 68 che chiude la contesa in un tripudio di tifo. Si va alla quinta e allora ci sarà da divertirsi.

Che ne pensa Leyrolles, coach burgundo:

“Oggi non siamo stati capaci ad attaccare e neanche a difendere. Lugano ha giocato un grande match, soprattutto ha fatto buone scelte, mentre noi siamo andati a sbattere malamente. Ora ci aspetta una gara difficile, ma la giocheremo davanti al nostro pubblico e il clima sarà diverso: diciamo che siamo 51% a 49%, ma lo dico con grande prudenza, perché in una gara sarà difficile ogni pallone”.

Felicissimo Carrettoni che ha visto i suoi finalmente reattivi e decisi: «Abbiamo giocato bene in difesa, arma che fino ad oggi non è funzionata per nulla. Stasera abbiamo dimostrato di avere anche questo nel nostro bagaglio e dovremo farne buon uso anche a Friborgo».

Perdere di 40 è meglio che di 1? «Dal punto di vista del morale certamente: sai che è difficile far peggio, mentre se perdi di 1 hai mille motivi per recriminare. Va bene così ed è stato anche una risposta nei confronti di chi ci dava per cadaveri».

A sabato, con tutto quanto una partita di gara 5 ci potrà riservare.




© LaRegioneTicino

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