10.11.2010.
Basket Lugano, altra dimostrazione di forza .
I bianconeri, contro un Monthey molto determinato, sono entrati in campo privi della necessaria concentrazione,
ma hanno presto ribaltato il risultato andando a cogliere l'ottava vittoria di fila.
di GIONA CARCANO .
Nemmeno il Monthey ha saputo fermare la corsa dei Lugano Tigers, che hanno continuato la loro marcia trionfale, composta da otto vittorie in altrettante gare. Chiamateli marziani, oppure fuoriclasse. Fatto sta che i bianconeri hanno abbattuto ieri sera l'ennesimo ostacolo del campionato, portando a casa la partita dell'Elvetico per 91-73.
Non tutto è però filato per il verso giusto. I giganti hanno infatti tremato davanti ai... topolini vallesani in due distinte occasioni: all'inizio della partita e in alcuni momenti del terzo quarto. Sì, perché la formazione di Joe Whelton si è complicata la vita nei primissimi minuti di gioco, per colpa di una difesa poco aggressiva che ha lasciato troppi spazi agli ospiti. Se poi aggiungiamo che le mani dei tiratori bianconeri - almeno all'inizio - erano piuttosto fredde, è facile capire la ragione del parziale di 18-26 dopo appena 10', punteggio che a queste latitudini non sì è più abituati a vedere. Il Lugano, come spesso è accaduto in questa stagione, non è quindi entrato sul parquet con la giusta concentrazione. Nella prima pausa corta, il coach luganese ha strigliato per bene i suoi giocatori, visto che nella seconda frazione Efevberha e compagni hanno radicalmente cambiato atteggiamento: difesa più «cattiva» e stretta, attacco più preciso e pulito. Il Monthey è quindi rimasto a guardare impotente i vari canestri di Mladjan e Draughan, che punto dopo punto hanno permesso ai Tigers di rientrare nello spogliatoio sul comodo punteggio di 49-35.
E qui è iniziata la seconda fase calante avuta dai bianconeri ieri sera. Al rientro in campo, infatti, i vallesani si sono svegliati e hanno nuovamente messo sotto pressione il Lugano, riducendo le distanze. La qualità di una grande squadra, però, si vede soprattutto nei momenti di apparente difficoltà. I padroni di casa hanno quindi elevato la qualità del loro gioco nell'ultimo quarto, infrangendo definitivamente le speranze della squadra di Thibaut Petit. Lo statunitense Efevberha assieme al buon Schneidermann ha iniziato a macinare punti e assist, mandando al tappeto un innervosito Monthey. Gli ultimi minuti di gara sono stati pura accademia. L'impressione - condivisa peraltro anche da Whelton - è che i Lugano Tigers sono una squadra capace di adattarsi alla situazione, manco fossero dei camaleonti. Difatti, se i bianconeri avessero giocato ieri come sabato contro l'Olympic, il Monthey non avrebbe visto la palla. Ma il Lugano sembra capace di dosare con intelligenza la propria forza, anche in vista dei prossimi impegni di Eurochallenge.
«All'inizio abbiamo pagato i problemi difensivi, per questo siamo andati subito sotto nel punteggio. Poi però ci siamo ripresi bene e abbiamo giocato come sappiamo fare» ha commentato Michael Efevberha (premiato quale migliore in campo) al termine del match. Dello stesso avviso anche coach Whelton: «Sapevo che il Monthey è una buona squadra, nei primi minuti abbiamo faticato. In questo senso, sono contento per la reazione dei miei giocatori vista dopo il primo e il terzo quarto».
By Cdt
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Nuovo ‘ruggito’ dei Tigers.
Il Lugano si ‘accende’ nel secondo quarto e il Monthey invece si spegne.
L’allenatore Joe Whelton: ‘Bella reazione di tutto il gruppo. Ottima la difesa’
di Giorgio Franchi .
Nemmeno il Monthey ha saputo fermare la corsa dei Lugano Tigers, che hanno continuato la loro marcia trionfale, composta da otto vittorie in altrettante gare. Chiamateli marziani, oppure fuoriclasse. Fatto sta che i bianconeri hanno abbattuto ieri sera l'ennesimo ostacolo del campionato, portando a casa la partita dell'Elvetico per 91-73.
Non tutto è però filato per il verso giusto. I giganti hanno infatti tremato davanti ai... topolini vallesani in due distinte occasioni: all'inizio della partita e in alcuni momenti del terzo quarto. Sì, perché la formazione di Joe Whelton si è complicata la vita nei primissimi minuti di gioco, per colpa di una difesa poco aggressiva che ha lasciato troppi spazi agli ospiti. Se poi aggiungiamo che le mani dei tiratori bianconeri - almeno all'inizio - erano piuttosto fredde, è facile capire la ragione del parziale di 18-26 dopo appena 10', punteggio che a queste latitudini non sì è più abituati a vedere. Il Lugano, come spesso è accaduto in questa stagione, non è quindi entrato sul parquet con la giusta concentrazione. Nella prima pausa corta, il coach luganese ha strigliato per bene i suoi giocatori, visto che nella seconda frazione Efevberha e compagni hanno radicalmente cambiato atteggiamento: difesa più «cattiva» e stretta, attacco più preciso e pulito. Il Monthey è quindi rimasto a guardare impotente i vari canestri di Mladjan e Draughan, che punto dopo punto hanno permesso ai Tigers di rientrare nello spogliatoio sul comodo punteggio di 49-35.
E qui è iniziata la seconda fase calante avuta dai bianconeri ieri sera. Al rientro in campo, infatti, i vallesani si sono svegliati e hanno nuovamente messo sotto pressione il Lugano, riducendo le distanze. La qualità di una grande squadra, però, si vede soprattutto nei momenti di apparente difficoltà. I padroni di casa hanno quindi elevato la qualità del loro gioco nell'ultimo quarto, infrangendo definitivamente le speranze della squadra di Thibaut Petit. Lo statunitense Efevberha assieme al buon Schneidermann ha iniziato a macinare punti e assist, mandando al tappeto un innervosito Monthey. Gli ultimi minuti di gara sono stati pura accademia. L'impressione - condivisa peraltro anche da Whelton - è che i Lugano Tigers sono una squadra capace di adattarsi alla situazione, manco fossero dei camaleonti. Difatti, se i bianconeri avessero giocato ieri come sabato contro l'Olympic, il Monthey non avrebbe visto la palla. Ma il Lugano sembra capace di dosare con intelligenza la propria forza, anche in vista dei prossimi impegni di Eurochallenge.
«All'inizio abbiamo pagato i problemi difensivi, per questo siamo andati subito sotto nel punteggio. Poi però ci siamo ripresi bene e abbiamo giocato come sappiamo fare» ha commentato Michael Efevberha (premiato quale migliore in campo) al termine del match. Dello stesso avviso anche coach Whelton: «Sapevo che il Monthey è una buona squadra, nei primi minuti abbiamo faticato. In questo senso, sono contento per la reazione dei miei giocatori vista dopo il primo e il terzo quarto»
by La Regione Ticino
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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:13
10.11.2010.
SAM Massagno niente da fare a Basilea .
I luganesi chiudono il primo tempo avanti per 42-40, poi si svegliano gli Starwings.
Classifica alla mano, quella con gli Starwings di Basilea era una partita abbordabile per la SAM Massagno, o perlomeno non impossibile. Indipendentemente dal fattore campo. I luganesi, d'altronde, volevano dar seguito alla vittoria ottenuta nel weekend ai danni degli Zurigo Wildcats. Un successo importantissimo sia per la classifica sia per il morale del gruppo, piuttosto in ribasso viste le tante sconfitte rimediate nell'ultimo periodo. Coach Facchinetti alla vigilia della trasferta aveva tuttavia ammonito i suoi: «Se guardiamo i punti conquistati dagli Starwings, è giusto parlare di scontro diretto visto che, come noi, hanno vinto due partite. Però sono abbastanza sorpreso, non mi aspettavo di ritrovarli dopo sette giornate così in basso. Infatti ritengo che i basilesi possiedano un buon organico, stiamo parlando di un gruppo che si conosce ormai da parecchio tempo».
Il campo ha parlato. E ha detto che quella fra i basilesi e la SAM è stata una partita piuttosto equilibrata, giocatasi praticamente punto a punto fino al termine. Alla fine l'hanno spuntata i padroni di casa, che si sono imposti per 84-82. Peccato, verrebbe da dire. Già, perché i massagnesi hanno chiuso il primo quarto di gara in vantaggio per 26-19. Fra il secondo (parziale di 21-16) e il terzo quarto (24-20) la SAM ha però attraversato un periodo meno fortunato, complici i vari Brown, McCrory e Yates, autori di un'ottima partita e capaci di garantire un contributo di punti non indifferente sul fronte avversario.
La SAM ha comunque provato a rimanere in partita, cercando la rimonta. Farokhmanesh e Ofoegbu, con 22 punti ciascuno, sono stati i trascinatori di una squadra in fin dei conti generosa ma sconfitta. Dopo la vittoria sui Wildcats è arrivata un'altra battuta d'arresto. Facchinetti insomma avrà il suo bel daffare.
by CdT
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SAM K.O.
Lo Starwings vince al ‘fotofinish’ .
Alla SAM è mancato davvero poco per riuscire a conquistare il successo alla Sporthalle di Birsfelden. La partita è stata tirata fin dal via, con i massagnesi che hanno chiuso il primo quarto addirittura in avanti di 7 lunghezze, e sullo stesso copione si sono srotolati gli altri minuti del confronto. Logico dunque che l’epilogo fosse di quelli emozionanti. A una cinquantina di secondi dalla sirena Farokhmanesh ha messo a segno il canestro che ha consentito i suoi di portarsi sull’81-82. Pronta la replica dei basilesi con Brown (83-82). Dopo un errore in attacco dei ticinesi, la palla è passata nuovamente nelle mani degli Starwings; fallo della SAM e tiro libero infilato dallo stesso Brown a soli nove secondi dalla conclusione: 84-82.
Un vero peccato, perché la formazione del presidente Bruschetti ha dimostrato di aver compiuto altri importanti progressi.
Coach Franco Facchinetti dunque deluso ma cerca di vedere il lato positivo di questa sconfitta: « Sono rammaricato per aver perso di due punti, ma al tempo stesso soddisfatto per aver visto la mia squadra giocare alla pari contro un avversario quotato come quello renano. Purtroppo abbiamo ancora una volta commesso qualche errore di troppo (specialmente in difesa) che ha permesso agli Starwings di restare avanti nel punteggio, ma i miei giocatori sono da elogiare per l’impegno mostrato sul campo. Spero ora di vedere questi buoni segnali anche sabato al Palamondo contro la SAV Vacallo. Dobbiamo ancora lavorare, ma siamo sulla buona strada ».
by La Regione Ticino
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