3^ di Campionato 2010/11 DERBY: SAV Vacallo - Lugano T. : 85 - 95.

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!maro!
00martedì 26 ottobre 2010 15:44
!maro!
00martedì 26 ottobre 2010 15:45


17.10.2010.




Mladjan, il migliore del Lugano contrastato
da Gibson, il migliore del Vacallo.
(Ti-Press/Davide Agosta)



Lugano più preciso e concreto,
logica vittoria sulla SAV Vacallo.


I Tigers fanno la differenza nei primi 2 tempi, dopo la pausa i
padroni di casa reagiscono ma nulla possono contro la superiorità
tecnica dei campioni in carica trascinati da Mladjan.
Sconfitta per la SAM Massagno .



di Marco Galli

Come pronostico voleva vincere il primo derby stagionale è stato il Lugano che al Palapenz ha sconfitto la SAV Vacallo al termine di una partita sempre condotta in testa da parte dei Tigers. La compagine diretta da Whelton ha dimostrato maggiore compattezza dal punto di vista tecnico-tattico, ma i padroni di casa sono piaciuti per combattività fino alla fine.

Punto vincente del Lugano il maggior talento offensivo (molte le conclusioni dalla lunga distanza) e, soprattutto, la prestazione di Dusan Mladjan. Il bianconero è stato spesso “riciclato” da Whelton nel ruolo di play e al Palapenz il numero 11 dei Tigers ha ribadito la sua classe, dando il ritmo ai suoi compagni ed assumendosi importanti responsabilità in attacco. Alla fine le cifre parlano per lui visto che ha chiuso con 22 punti (secondo miglior marcatore del Lugano) con un 4/6 dai 3 punti e 3/3 da 2.

Un punto di sicurezza per i suoi, come pure Abukar (sempre pronto a segnare nelle fasi importanti) e l’ex Schneidermann le cui 3 “bombe” siglate nel secondo quarto hanno provocato non poche ferite ai vacallesi.

Il Lugano ha condotto fino ad avere il massimo vantaggio al 23’57” quando si è portato avanti di 20 lunghezze (45-65) poi, nella seconda parte del confronto, i gialloverdi hanno rimontato la china, spinti da un Gibson sugli scudi, ben spalleggiato da un Mihajlovic pure convincente.

Il Lugano è apparso un po’ pasticcione (qualche individualità di troppo) ma non ha mai perso il bandolo della matassa, chiudendo con dieci punti di margine dopo aver controllato la situazione nell’ultimo quarto.


by Ticinonline

!maro!
00martedì 26 ottobre 2010 15:46


18.10.2010.




Nel primo derby stagionale il Lugano di Sanders
non ha lasciato scampo alla SAV Vacallo di Dacevic.
(Foto Maffi)




Al Lugano il primo derby .



Contro una SAV Vacallo priva di diversi titolari, i bianconeri non hanno sbagliato e
hanno chiuso la contesa già dopo metà partita - I momò si svegliano nel finale.




di MATTIA MEIER

C'erano una volta i derby a puro stampo gialloverde, quelli in cui i ragazzi di Pastore dominavano i «cugini» bianconeri senza che que­sti riuscissero mai a regalarsi una sod­disfazione nelle sfide tutte ticinesi. Ora, a nemmeno troppo tempo di di­stanza, le parti sembrano decisamen­te invertite. Con la vittoria di ieri in­fatti si allunga la striscia di successi consecutivi del Lugano nei derby, ar­rivata ora a quattro successi in serie. Si invertono le parti ma cambiano an­che le squadre. La SAV ieri si è ritro­vata con due giocatori importanti fer­mi ai box (Lukovic e Crnogorac), e co­sì quando Pastore è stato costretto a far rifiatare uno dei cinque in cam­po ha dovuto chiedere minuti di quantità e qualità a gente come Drca, Kovac e Koludrovic, ragazzi giovani di buon talento ma certo non anco­ra pronti per poter essere tanto im­portanti contro un avversario come i Tigers. Un avversario che invece ha potuto contare su una panchina «ri­fornita» di giocatori quali Efevberha e Schneidermann, con Joe Whelton che si è pure concesso il lusso di te­nere praticamente sempre seduto Se­an Finn, dominante in Russia («Sean non conosce abbastanza la SAV, e se non la conosci è difficile giocarci con­tro, così ho preferito non impiegarlo» ha spiegato Whelton dopo il match); una differenza non di poco conto.
Ma i bianconeri dalla Russia sono tor­nati anche decisamente carichi di convinzione. Lo hanno dimostrato nel primo tempo, durante il quale la partita si è praticamente decisa. Ca­pitan Stockalper e compagni hanno iniziato la gara duri, hanno aggredi­to l'avversario e in pochi minuti han­no preso il comando delle operazio­ni con autorità. Contro l'aggressività avversaria Vacallo ha presto perso la bussola, faticando non poco sia nel trovare il suo solito gioco che nel con­tenere la verve offensiva luganese. Difficile però difendere contro il Lu­gano quando i campioni svizzeri gio­cano di squadra come ieri al Pala­penz. Esattamente come a Mosca i ra­gazzi di Whelton in attacco si sono mossi con grande fluidità, riducen­do al minimo le forzature personali. E il coach statunitense si è potuto pu­re godere un Dusan Mladjan che ha giocato da playmaker quasi come lo facesse da una vita. Il nazionale ros­socrociato, ha spesso scelto i tempi giusti sia per servire i compagni che per andare alla conclusione persona­le, sbagliando ben poco (2/2 da 2, 4/6 da 3), sacrificandosi pure in difesa su Gibson e Smiljanic. Al momento, aspettando Angley, sembra proprio più indicato lui a portar palla che non Edwin Draughan.
A Vacallo invece non resta che aspet­tare Lukovic e Crnogorac, più Pape. Che ieri la coperta fosse troppo cor­ta è apparso palese, ma certo non è tutto da buttare.
La SAV, come dichiarato da Pastore e Mihajlovic, ha giocato due partite. Nel primo tempo i momò hanno su­bito l'avversario senza reagire, spro­fondando nel secondo quarto fino a -18 (21-41 al 24'). Poi nella seconda parte di gara la squadra di casa si è tra­sformata, ha ritrovato intesa sul pic­kandroll e ha costretto i Tigers a gio­care uno contro uno in attacco, riu­scendo così a ridare un minimo di senso all'incontro negli ultimi minu­ti. E a Vacallo è proprio da questi se­condi venti muniti che si vuole ripar­tire.





Lo spogliatoio.



Pastore: «Bene la ripresa»
Whelton: «Contento del nostro inizio».




di MA.ME

A fine partita, nel­le parole di Rodrigo Pastore non si è notata particolare ama­rezza per la sconfitta; il coach argentino è ben consapevole della forza del Lugano e sa che la sua squadra non è ancora at­trezzata per lottare al massimo delle sue possibilità: «Devo fa­re i complimenti a Joe Whelton, quando hai tanto talento a di­sposizione non è facile creare un gioco di squadra come quel­lo visto questa sera. Si vede la sua impronta in questo. Penso pure che la loro qualificazione in Europa sia un bene per tut­to il movimento svizzero. Pas­sando a noi, dobbiamo riparti­re dal secondo tempo. Non mi amareggia questa sconfitta per­ché dopo la pausa ho visto la squadra che volevo vedere. Non è facile per noi al momen­to, ci mancano dei giocatori (vedi Lukovic e Crnogorac, ndr) che piano piano dovranno rientrare. Quando riusciremo a lavorare tutti insieme andrà meglio, e i ragazzi hanno una gran voglia di tornare a essere protagonisti, lo vedo ogni gior­no».
Sulla stessa linea d'onda l'ana­lisi di Mihajlovic. «Abbiamo giocato due tempi completa­mente diversi. Nel primo ab­biamo lasciato al Lugano lo spazio per correre, nel secon­do ci abbiamo messo più ag­gressività e per poco riapriva­mo la partita».
Sul fronte dei vincitori, Joe Whelton si gode la prestazione: «Sono molto contento per co­me abbiamo cominciato l'in­contro: con Ginevra e Boncourt eravamo scesi in campo poco concentrati, oggi invece non è successo. Poi nel secondo tem­po il Vacallo ha giocato molto meglio, ci ha messi in difficol­tà con il pickandroll e con la di­fesa, ma noi abbiamo sempre retto. E ovviamente vincere qui fa sempre piacere, si tratta pur sempre di un derby»


by Cdt




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Tigri indomabili per la SAV.



Il derby del Palapenz promuove il Lugano.
Il Vacallo esce battuto, ma a testa alta.




di Dario Bernasconi.


Il derby era annunciato come una partita che non poteva essere scontata e così è stato, anche se il Lugano l’ha condotta dall’inizio alla fine. Una gara che ha entusiasmato tutti quanti, i tifosi bianconeri nel primo tempo e quelli gialloverdi nel secondo.

È presto detto. I bianconeri hanno iniziato la gara a tutto gas, non lasciando respirare il Vacallo: rimbalzi e contropiedi veloci hanno scavato subito un buon divario, 6-17 al 5’ e su questi margini la gara è proseguita per i restanti minuti di gioco con un Vacallo fin troppo timido in difesa. Nel secondo quarto i bianconeri spingono sin dai primi minuti con le triple di Schneidermann, 8-2 di parziale, e il divario sale a 17, 21-38. Pastore chiama il timeout per arginare l’ondata bianconera e in parte riesce: il Vacallo sembra recuperare ma alla fine del quarto il Lugano sale a +19, 35-54 e alla pausa la partita sembra chiusa. La conferma viene a metà del terzo quarto, quando Efevberha trova il primo canestro in azione su un parziale di 6-0 il Lugano va sul 45 a 65. Ma a questo punto, consci che bisognava fare qualcosa di diverso, i gialloverdi cominciano a difendere con maggiore determinazione e ad attaccare con più penetrazioni, soprattutto con un imperiale Gibson che porta di peso la squadra.

Il Vacallo recupera e torna a -14, 58 -72 al 30’. L’inerzia continua nell’ultimo quarto e riesce a ridurre le scarto fino a -10, 71-81. Poi è un susseguirsi di canestri che tengono in ansia sia chi tifa per l’una sia per l’altra squadra.

Il cuore del Vacallo s’infrange contro un Mladjan da incorniciare, il quale trova prima una tripla, poi due liberi e infine un canestro che rimanda il Vacallo a -13, proprio quando anche Greene si era svegliato con 3 su 4 negli ultimi 6 minuti. Il Vacallo ha certamente giocato come sua abitudine e ha reso la vita complessa quando il Lugano, forse inconsciamente, si è rilassato un po’.








I due mister.



Whelton: ‘Momò bravi a lottare fino all’ultimo’
Pastore: ‘Bella prova di carattere dei miei uomini’.





di MEC.




A fine gara i due coach si sono complimentati a vicenda, facendo una chiara lettura della gara.

Parola prima all’allenatore della squadra ospite, Joe Whelton: « Devo fare i complimenti a questo Vacallo che ha saputo metterci in difficoltà ed è stato capace a renderci la vita difficile sino all’ultimo: non era scontato, quando era sotto di 20. Devo dire che sono molto contento della partenza dei miei, perché nelle ultime due gare avevamo giocato male nel primo quarto. Finn? L’ho impiegato poco per le caratteristiche del Vacallo, che gioca senza pivot e non è facile entrare in queste logiche: gli altri, Schneidermann in primis, conoscono bene il Vacallo e quindi, come Sanders ed Abukar, era più facile. È stato un buon test per noi e sono convinto che siamo sulla buona strada per crescere ancora ».

Spazio poi alle considerazioni del tecnico della SAV Rodrigo Pastore: « Complimenti al Lugano perché al talento dei singoli ha unito un gioco di squadra molto efficace e la qualificazione europea nobilita il nostro sport. La partita l’abbiamo giocata con determinazione solo nell’ultimo quarto d’ora, dato che prima abbiamo concesso troppi spazi agli avversari. E loro non si sono fatti pregare per punirci. Ma sono molto felice da quanto visto dal terzo quarto in poi: dobbiamo ripartire da lì e sono certo che, quando avremo tutti quanti in campo, questo Vacallo sarà ancora protagonista. Il Lugano ha meritato di vincere, ma sono felice perché il carattere mostrato dai miei è una garanzia per costruire il futuro ».

Grande basket, tutti felici e contenti e quindi chiudiamo senza tirare in ballo i sofismi. Per quelli non mancherà il tempo.
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by La Regione Ticino




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!maro!
00martedì 26 ottobre 2010 15:47


18.10.2010.



La SAM Massagno nulla ha potuto contro la potenza di Stefan Petkovic e del suo Friburgo.
(Foto Keystone)




SAM Massagno, un’altra partita da dimenticare.



Tutto facile per l’Olympic Friborgo, contro un avversario poco ispirato.



di JJ



Dopo il ko di Monthey, dirigenti e staff tecnico speravano in un pronto riscatto da parte della SAM ieri alla St. Leonard di Friborgo. Purtroppo le speranze di disputare una buona partita sono durate solo i primi cinque minuti della partita (15-13 per i romandi) poi è stata notte fonda. Il Friborgo, chiudendo ogni spazio in difesa, ha praticamente imbavagliato i ticinesi replicando con un break di 16-3 che di fatto ha consentito loro di allungare decisamente il passo fino alla fine del primo parziale. Nel secondo quarto la formazione diretta da Facchinetti ha saputo rialzare la testa arrivando a nove punti di ritardo dai padroni di casa (38-29) ma è stato solo un fuoco di paglia.

Un salutare time-out chiesto dall’allenatore Leyrolles è stato sufficiente per riordinare le idee all’OF che, pigiando nuovamente il piede sull’acceleratore, ha fatto il vuoto, recuperando numerosi palloni e proponendosi spesso anche in contropiede. Il vantaggio del Friborgo è sensibilmente lievitato fino a chiudersi sui 30 punti.

A fine gara amareggiato coach Facchinetti che, durante la conferenza stampa non ha esitato a dire ciò che pensava: « Io non alleno una squadra durante la settimana per beccarmi ogni volta 30 punti di scarto. Ho troppo rispetto per la pallacanestro per accettare una simile cosa... ». Insomma, a buon intenditor poche parole.

La SAM Massagno ha giocato male e soprattutto gli stranieri l’hanno tradita. Nessuno si è salvato, qualche buona regia ma per il resto sotto tono Farokhmanesh, così come pure in attacco Johnson e Ofoegbu.

Una controprestazione ticinese che ha deluso, il Friborgo ha per contro confermato di essere un complesso ben oliato e pronto quindi a recitare un’altra volta il ruolo di protagonista nel massimo campionato.




by La Regione Ticino


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Olympic troppo forte, SAM sconfitta .



Nulla da fare per la squadra di Facchinetti che paga l'inesperienza dei suoi ragazzi .



di RAFFAELE DE BARTOLOMEI.

Nella stupenda cornice del nuovissimo palazzetto della St­Léonard di Friburgo, la SAM Mas­sagno di Franco Facchinetti non ha saputo opporre resistenza ai padro­ni di casa dell'Olympic. L'impressio­ne è che per coach Facchinetti ci sia ancora molto lavoro ad attenderlo. A fine partita l'allenatore della SAM si esprime proprio a questo proposito: «Oggi si è vista la differenza fra una società che ha mantenuto pratica­mente invariato il proprio effettivo, ed una che all'opposto ha dovuto cambiare molto. Inoltre è da sotto­lineare il fatto che tre dei quattro nuo­vi stranieri sono al loro debutto as­soluto in Europa». E proprio questa differenza, assieme all'evidente «gap» tecnico che separa le due formazio­ni, è stata decisiva. Se da una parte i giocatori di coach Leyrolles si tro­vavano quasi a memoria, dall'altra la squadra ticinese ha faticato parec­chio per trovare delle trame offensi­ve corali, dovendo affidarsi spesso all'ingegno dei singoli attraverso del­le soluzioni forzate.
Nel primo quarto la SAM è tuttavia riuscita a tener testa alla squadra ro­manda. In questo avvio di contesa si è messo in mostra il massagnese Hawkins, che ha saputo tenere a galla i suoi fino agli istanti conclusivi del primo pe­riodo di gioco. Gli ultimi due minuti della prima frazione sono forse stati già decisivi per la SAM Massagno a livello di mo­rale. Infatti dopo un fallo tecnico fischiato alla pan­china dei ticinesi (8'11''), il Friburgo ha saputo sca­vare un divario significati­vo nei confronti degli avver­sari, concludendo il primo quarto sul 31-18. Nel se­condo quarto, i friburghe­si hanno saputo prendere ulteriormente il largo. Si an­dava dunque alla pausa sul risultato di 47-29, ed il resto della partita scivolava via blandamente.
Sull'arco di tutto il match la SAM ha sofferto l'esplosività e la fisicità degli avversari, concedendo molti rimbalzi agli avversari. A fine partita Facchinetti è comprensibil­mente amareggiato: «Una cosa che mi lascia l'amaro in bocca è dover uscire da questa palestra senza la consapevolezza di aver lottato con tutti i mezzi a nostra disposizione, nell'arco di tutta la partita». Il prossimo impegno dei luganesi è previsto domenica, quando al Palamondo di Cadem­pino arriveranno i Ginevra Lions


by CdT




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!maro!
00martedì 26 ottobre 2010 15:48


17.10.2010.


Setimana scorsa contro il GE Lions dicevamo:
"La sconfitta era da mettere in conto."

Questa sera potremmo dire la stessa cosa (beh, battere
il Lugano sarebbe stata un'impresa quasi impossibilile).
La prossima partita in casa sarà contro l'Ol. Fribourg
e non vorremmo ripeterci per la terza volta.

E' fuori di dubbio che la mancanza di due giocatori per
infortunio porta a delle sofferenze sia nel gioco, che
nella tenuta atletica.
Questa é una teoria, ma in pratica cosa succede o meglio
cosa é successo sia con i Lions e con i Tigers, nel 3. e
nel 4. tempo, dove si doveva confermare questa teoria
e cioé essere affossati ed andare a picco.
Nei 20 minuti finali la SAV recupera 10 punti sul Lugano
e quasi quasi ci scappava la vittoria con il GE Lions.

Allora non é questo il problema per le due sconfitte
consecutive e nemmeno addebitarlo alla mancanza di cambi.

La squadra non ha saputo, per i primi venti minuti, fare
quella difesa che invece ha sviluppato meglio nei due tempi
successivi, dove pero' questa sera é stato possibile solo
recuperare, ma possiamo ben dire che settimana scorsa ci
ha lasciato sul terreno i due punti della vittoria.

Non si puo' negare che la squadra abbia una grande tenacia
e forza d'animo, pero' questa verità e solo parziale e si
manifesta dopo errate impostazioni di gioco, che alla fin
fine non producono alcun sacco di farina.

E' il coach che lo dovrà risolvere al piu' presto, perché le
forze atletiche attuali sono ancora al 100%, ma come saranno
tra qualche mese sempre con gli stessi e pochi elementi ???


ciao

maro


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