15`di Campionato 2008/09 : SAV Vacallo - Nyon 81 : 57.

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00lunedì 26 gennaio 2009 14:10


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00lunedì 26 gennaio 2009 14:12







ONNIPRESENTE.
Nikola Dacevic contrastato da Ivan Mc Farlin.
(fotogonnella)




Un Vacallo che fa davvero paura! .





I gialloverdi si sbarazzano facilmente anche del Nyon, battuto per 81-57

Anche la formazione di Hugues Occansey subisce la legge del Palapenz, non riuscendo a rimanere in partita neppure per un quarto di gioco. La ricetta? Un’ottima difesa ispirata da Rickey Gibson e un attacco micidiale .



­Abbiamo avuto paura del Vacallo, ha confessato al termine dell’incontro uno sconsolato Hugues Occansey. La sentenza inappellabile pronunciata dall’allenatore del Nyon riassume in stutto l’andamento di un match terminato sul risultato mai in discussione di 81-57 in favore della SAV e dominato in lungo e in largo dai padroni di casa.Homo faber suae fortunae, ognuno ­artefice del proprio destino: dove finiscono i demeriti di un avversario che non ha capito nulla della partita di sabato scorso, iniziano i numerosissimi meriti di una compagine momo' che, per l’ennesima volta quest’anno, ha dimostrato di scendere in campo preparatissima e concentrata a tal punto da non lasciare agli avversari di giornata neppure uno spiraglio per intravedere lontanamente la vittoria.
La partenza a razzo dei ticinesi (11-0 con un solo errore al tiro) ha scombussolato i piani dei vodesi che, nel tentativo di rientrare in partita e di spezzare il ritmo dei gialloverdi, sono passati a zona. Mossa quest’ultima che non ha fatto altro che incrementare il disavanzo in favore della capolista, capace di mettere a segno un altro parziale di 14-0 propiziato dalle bombe di Slaven Smiljanic che ha consentito ai suoi di portarsi prima sul 25-6 e poi di chiudere il quarto sul 29-13. Come se non bastasse la SAV ha continuato a martellare il Nyon, sceso in Ticino senza l’ex bianconero Bah ma anche senza il suo sostituto Fall, pure nel corso della seconda frazione di gioco.
In difesa Mihajlovic, Dacevic e Schneidermann hanno chiuso ogni spiraglio sotto canestro, contenendo egregiamente sia Holland che Mc Farlin, apparso la sbiadita controfigura del giocatore dominante ammirato all’ Elvetico contro il Lugano (per lui, in quell’occasione 29 punti con Rickey Gibson Ivan Mc Farlin una percentuale vertiginosa dal campo).
La fotografia che descrive meglio il diverso atteggiamento messo in campo dalle due formazioni­forse quella dell’inizio del terzo quarto quando, con i gialloverdi avanti di 30 punti, Rickey Gibson, senza alcun dubbio il migliore dei suoi, si é gettato contro i tabelloni pubblicitari a bordo campo nel tentativo disperato di recuperare un pallone per nulla decisivo all’altezza del tavolo. Ad immagine del proprio playmaker americano, la squadra di Pastore si é dimostrata aggressiva in difesa e micidiale in attacco, mentre i romandi hanno pagato a carissimo prezzo la propria partenza falsa, l’incapacitdi limitare i momin attacco e le prestazioni non all’altezza dei due lunghi statunitensi Mc Farlin e Holland.
Dopo aver liquidato con una facilità irrisoria anche il Nyon, il Vacallo ha dimostrato non solo di essere sulla buona strada, ma anche di aver compiuto un ulteriore miglioramento, frutto del lavoro instancabile e certosino di quello che­attualmente il miglior allenatore del campionato, DonRodrigo Pastore.



Andrea Stephani




© Corriere del Ticino.

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00lunedì 26 gennaio 2009 14:13









Dacevic cerca spazio tra McFarlin e Forbes
AGOSTA TI- PRESS/ D.




Il solito Vacallo schiacciasassi .




Dopo tre minuti di gioco la fisionomia della partita era già molto chiara: davvero disarmante.

La squadra di Pastore prepara il match alla perfezione e annienta a tempo di... record il malcapitato Nyon.





­di Mec


Pronti, via: 14 a 0 del Vacallo con 4 triple firmate da Schnei­dermann, Gibson, 2 da Smiljanic e 2 punti di Dacevic. Sono passati 3’12” e Occansey aveva già chia­mato il time out dopo 2’38” sull’11 a 0, per chiamarne un altro al 5’16” sul 22 a 6. Una manciata di secondi e il Vacallo era a +19, 25 a 6 con la quarta tripla di Smilja­nic in 5 tentativi.“Mamma, butta la pasta!”.
Perché questo Vacallo non ha lasciato respirare un solo attimo gli ospiti che, annichiliti e senza un play che possa definirsi tale, essendo assente Bah e il suo so­stituto Fall per infortuni, non ha mai trovato il modo di fare qual­cosa. Anche quando Occansey ha cercato di rimescolare le carte con le differenti difese, dalla zona press alla zona, Vacallo ha superato indenne ogni ostacolo. Segno tangibile di come Pasto­re abbia preparato alla perfe­zione la partita, con i giocatori in campo che sapevano tutto dell’avversario.
Chiuso il primo tempo a +16, e lasciando solo 13 punti agli ospi­ti, Vacallo si è un po’ distratto nel secondo quarto, ma solo in attac­co, lasciando sempre la miseria di 13 punti al Nyon ma perdendo 5 palloni di fila che hanno co­stretto Pastore a un time out da sveglia: e si era comunque sul 36 a 20 a poco meno di 2 minuti dal­la pausa.
Alla ripresa del gioco, subito un 9 a 0 in entrata, per un +24 che ha spento ogni residua speranza di risalire la china agli ospiti: 50 a 26 al 4’. Il vantaggio è salito fino a 28, prima che un 8 a 0 ospite ri­ducesse il dolore. Ma a cavallo dei due quarti, Dacevic e compa­gni hanno replicato un 8 a 0 che ha portato lo score a + 30, 70 a 40, lasciando poi che tutti si godesse­ro la festa per la gioia dei fan di capitan Mombelli e di Kovac.
Una partita che Occansey spie­ga così: «I miei giocatori, davanti al Vacallo, hanno paura. Se poi l’inizio è di strapotere come quello di oggi, nessuno li risolleva più».
Manca un vero play perché Bo­betso, Pidoux sono delle imita­zioni e Forbes è una guardia sen­za sostegno... «È vero, noi non sappiamo ragionare quando sia­mo in emergenza come oggi per­ché Bah e il suo sostituto sono out. Ma il Vacallo è stato splendido, complimenti a loro e alla loro or­ganizzazione di gioco».
Sull’altro fronte Pastore è rag­giante e sempre molto analitico.
«Siamo partiti da favola e que­sto ci ha aiutato molto, mettendo sempre più pressione sull’avver­sario, che è comunque una bella squadra e ben gestita. Noi dobbia­mo migliorare ancora quando co­mincio a cambiare il quintetto base: a volte ci mettiamo troppo a trovare i meccanismi in maniera efficace».
Una partita a senso unico che ha messo anche gli arbitri nella condizione di essere un po’ tanto tolleranti, cosa che succede quando la contesa di­venta scontata per le abissali differenze in campo fra le due squadre. Il Vacallo ha chiuso con 5 uomini in doppia cifra, ha concesso un massimo di 17 punti all’avversario e solo nel­l’ultimo quarto a risultato scontato: all’immagine di un Sir capace di mettere 10 punti quando ne aveva messi 5 in 30 minuti!
La ciliegina sulla torta è il pieno recupero di Gibson, au­tore di una prova maiuscola in regia e capace di lottare anche sulle palle vaganti: un suo in­credibile tuffo, per un recupe­ro (non riuscito) a metà campo sul + 24, gli è valso il premio fair play. Un esempio per tutti quanti, giovani e non, sul si­gnificato di “voglia di lottare”.



© laRegione Ticino





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00lunedì 26 gennaio 2009 14:14





ONNIPRESENTE.





Lugano ancora troppo imballato a Boncourt .




Coach Facchinetti: ‘I giurassiani hanno avuto più fame di vittoria’ .





Boncourt – Il Lugano non riesce an­cora ad uscire dal suo ' guscio' dopo una pausa natalizia che, come ha tenu­to a ribadire coach Facchinetti, ha bloccato una squadra che prima della fine dell'anno aveva evidenziato degli importanti progressi.
La squadra vista all'opera nel Giura è apparsa nuovamente imballata e solo in rare occasioni ha saputo gioca­re un basket perlomeno accettabile dal profilo tecnicotattico.
Mancando della necessaria efficacia offensiva ed attuando una difesa piut­tosto vulnerabile, i Tigers hanno per­messo al Boncourt, dopo un primo di­screto quarto, di allungare il passo nel secondo ( 26- 16) e nel terzo ( 20- 13), gra­zie ad un gioco collettivo più ordinato e, soprattutto, ad un ottimo lavoro sot­to i tabelloni di Fanbulleh ( miglior realizzatore dei suoi), elemento molto interessante che meriterebbe di gio­strare in compagini molto più quota­te.
Nel prosieguo della partita nessun altro sussulto, se non una timida ri­sposta degli ospiti che tuttavia – pur ricucendo parzialmente lo strappo – non sono più riusciti a rimettere in di­scussione il risultato.
Quindi ancora tanto lavoro da fare per coach Facchinetti, logicamente deluso a fine gara...
« La squadra non è ancora assestata e le feste natalizie non ci hanno portato bene. Dal 10' al 30' il Boncourt è stato sicuramente migliore, ha avuto più... fame di vittoria ed inoltre ha evidenzia­to una maggiore aggressività.
I miei ragazzi devono uscire da questa situazione, ne hanno le capa­cità, devono solo saper superare que­sto stato di pressione ed esprimersi come realmente sanno fare. Speria­mo che ciò avvenga sabato prossimo nel derby dell'Elvetico contro la SAM Massagno » .


© laRegione Ticino

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00lunedì 26 gennaio 2009 14:16








NIENTE DA FARE.
Al Lugano non sono bastati i 18 punti di Isaac Wells.
(Alessandro Crinari)



Primo campanello d’allarme per i Tigers .




Lugano sconfitto dal Boncourt: mercoledi' si replica per i quarti di Coppa Svizzera.

Allo Chaudron niente da fare per i bianconeri, privi dell’olandese Matt Otten .




I Tigers nulla hanno potuto nel primo dei due incontri ravvicinati in terra giurassiana (mercoledsi rigioca per i quarti di finale di Coppa Svizzera). La squadra locale si é mostrata molto determinata e migliorata dopo la pausa natalizia, pausa che sembra invece aver imballato un po’ i Tigers.
Il Boncourt ha avuto moltissimo dal trio svizzero formato da un brillante Jaquier e dai giovani Louissant e Schwaiger: punti e regia che hanno trovato impotenti i bianconeri che si sono dimostrati carenti nel gioco difensivo e nel tagliafuori (troppi i rimbalzi offensivi conquistati dai locali). Nel primo quarto il Boncourt ha subito allungato nel punteggio portandosi avanti di 9 punti sul 2112, con il Lugano a concedere due giochi da tre punti consecutivi e troppo spazio e tempo per i tiri dalla distanza dei locali. I Tigers concludevano il primo quarto sotto di soli due punti sul 23-21. Il rendimento altalenante di diversi giocatori, (Stockalper e Almanson) ed una difesa con troppi errori individuali consentivano per ai giurassiani di riallungare decisamente e di prendere in mano le redini della partita, tanto che alla pausa principale erano avanti di 12. Da notare che il Lugano aveva commesso alla pausa solo 4 falli, il che, soprattutto in trasferta, ­un dato abbastanza strano e indice di poca intensità difensiva.
L’attesa reazione ticinese non c’era e la ripresa iniziava subito per il Lugano con un orrendo 5 secondi scaduti per fare una rimessa in attacco ed il Boncourt allungava decisamente portandosi dapprima sul +16 grazie a una bomba dell’ottimo Jaquier (64-48) e in seguito sul +19 (6950) grazie a un altro tiro pesante di Schwaiger proprio allo scadere del terzo quarto. E fino a questo momento soli 5 falli di squadra del Lugano!
Partita quindi conclusa e inizio del garbage time, con tutti a pensare all’impegno di Coppa di mercoledi' tranne il giocatore locale Corre che proprio quando il Boncourt aveva toccato il massimo vantaggio (79-56) per la sua squadra, pensava bene di prendere un tecnico e un’espulsione per proteste, con i Tigers a tirare ben 6 tiri liberi (solo 3 segnati: 1 da Wells e 2 da Stockalper) e ad avere un possesso:situazione che dava il la a una mini rimonta che portava il Lugano ad addolcire la pillola e a ridurre lo scarto, senza peraltro mettere in discussione il risultato finale di una partita senza molta storia. A parziale giustificazione per il Lugano l’assenza di Otten che ha cambiato le rotazioni nei cambi: il Lugano ha infatti avuto 4 punti dalla panchina contro i 17 del Boncourt.
Mercoledsi torna in terra giurassiana per una partita di Coppa senza appello: dentro o fuori… I ragazzi di Facchinetti hanno i mezzi per farcela, basterebbe, appunto, sfoderare gli artigli che campeggiano sul loro logo, che sabato sono mancati ma che in altre occasioni hanno mostrato di saper usare.




� Corriere del Ticino

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00lunedì 26 gennaio 2009 14:20

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GRADITO RITORNO.
Contro il Monthey Noah Savage ­tornato a calcare i parquet dopo la frattura al dito.
(Nicola Demaldi))





La SAM regge un tempo prima di crollare .




Il Monthey mette a segno l’allungo decisivo nel terzo quarto e chiude sul 76-93

I vallesani ringraziano nonno Alston, autore di 39 punti a 39 anni suonati!




Rispetto alle ultime due gare di campionato, nelle quali neppure era entrata in partita, la squadra di Rezzonico dimostra di esserci e di avere ancora tanta voglia di lottare in questo campionato cui solo alcune decisioni della Lega sembrano poter ridare interesse. Peccato solo, per i pochi spettatori presenti, che il match contro Monthey (senza il lungo Johnson)condensi ed esaurisca le maggiori emozioni nel primo quarto. Quarto giocato a mille all’ora su entrambi i fronti, porte aperte in difesa ed elevate percentuali di tiro per entrambe le squadre. I vallesani provano subito l’allungo (10-16 al 4’), ma Angley (12 punti nel quarto, 100% al tiro)supportato da Savage rimette immediatamente in carreggiata i suoi. Esaurito un primo quarto tutto sprint, il secondo­invece tutt’altra cosa. Monthey prova a rallentare il gioco sperando di inguaiare una SAM che spesso fatica contro la difesa schierata; a risentirne ­lo spettacolo (7-4 SAM nei primi 5’), ma soprattutto i due americani che si eclissano dal gioco di Massagno, che regge grazie a qualche ­fiammata di Censi e Grimm (47-46 alla pausa). Ad inizio ripresa la musica non cambia, Angley non lascia traccia (davvero strana l’involuzione di questo giocatore, dopo un inizio di stagione brillante), Savage pure (partita sufficiente la sua al rientro dall’infortunio), cosicché gli ospiti pur senza eccellere possono controllare la partita. La svolta arriva perintorno al 25’. Dopo una bomba di Alston (che partita! 39 punti a 39 anni...), Grimm, triplicato, viene atterrato ma nessuno fischia. Sul ribaltamento di fronte il fischio invece c’é ed­ é contro la SAM. I nervi, già tesi, saltano. Soprattutto a Balletta, che si prende un tecnico. Alston ringrazia e infila i due liberi. Poi, sulla successiva rimessa, riceve nell’angolo e infila un’altra tripla, chiudendo un personalissimo parziale di 0-8 che a sua volta ne chiude uno di 0-14 piu' corale che di fatto chiude la partita, dato che mai i ticinesi rientrano dalla doppia cifra di svantaggio.

Mattia Meier



© Corriere del Ticino





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00lunedì 16 febbraio 2009 16:44




Martinez... osserva un’entrata di Angley (SAM)
TI- PRESS/ PUTZU





SAM, è mancata la continuità .




Il Monthey s’impone senza entusiasmare al Palamondo, trascinato da un grande Alston.




di Giorgio Franchi


La SAM sabato al Palamondo ha ritrovato la grinta (e la voglia di giocare) persi nel derby con la SAV Vacallo, ma non è riuscita a muovere la sua classifica a causa di una sconfitta che si sarebbe anche potuta evitare. Diciamolo subito, il Monthey non ha mo- strato nulla di eccezionale, anzi a tratti è apparso fin troppo vul­nerabile. Semplicemente ha fat­to la differenza grazie alla sua maggiore solidità soprattutto offensiva.
I ticinesi avevano quindi nel­le mani una buona opportunità per conquistare i due punti. È purtroppo mancata loro la ne­cessaria continuità di rendi­mento per allungare il passo nel momento di maggiore pres­sione. Specialmente nella pri­ma parte del confronto, nella quale la formazione diretta da Rezzonico ha saputo esprimere un basket concreto, sia in difesa che in attacco, è mancato quel 'click' che le consentisse di 'uc­cidere' l'avversario.
L'ottimo avvio di Angley (5/5 su azione nel primo quarto, con un significativo 3/3 da 2 e 2/2 da 3), l'efficace lavoro del rientrante Savage (dopo il lungo stop a cau­sa dell'infortunio) ed il concreto supporto di Balletta (2/2 dalla media), hanno consentito ai mas­sagnesi di stare al passo degli av­versari, conducendo anche a più riprese (27-23 al 16'51', 45-42 al 18' e 47-44 al 19' il massimo vantag­gio). Mancando diversi buoni e facili contropiede, la squadra di casa è rimasta praticamente 'im­ballata', i romandi ne hanno lo­gicamente approfittato – trasci­nati da un superlativo Alston (39 anni se li porta davvero molto bene!) – e, al 27'05', facendo frut­tare un break di 14-0, sono passa­ti a +17 (56-75), mettendo pratica­mente la parola fine alla partita. In effetti, nel prosieguo della con­tesa nulla è più successo, la for­mazione vallesana ha continuato a colpire con buona regolarità fino alla fine contro un avversa­rio ormai scarsamente incisivo, anche perché Savage è andato in debito di ossigeno (dopo il lungo stop a causa dell'infortunio non ha ancora i 40' nelle gambe), An­gley ha insistito in inutili indivi­dualità e Grimm solo a tratti è stato efficace sotto i tabelloni. A fine gara coach Rezzonico ha ringraziato i ragazzi «per la ri­trovata grinta e voglia di giocare. Bene la prima parte della partita, anche se non abbiamo saputo con­cretizzare alcuni contropiede che ci avrebbero anche consentito di avere una decina di punti di van­taggio ».
Permetteteci infine di spende­re due parole sull'arbitraggio. Abbiamo sempre detto che al... peggio non c'è mai fine, ma quan­to hanno fatto vedere soprattutto Hüsler e Ruegg è davvero incre­dibile. Siamo gentili nella termi­nologia, altrimenti i 'biip' sareb­bero stati abbondanti. Se questo è il risultato della scelta di avere in Svizzera una terna... grigia, al­lora è un totale fallimento.


© laRegione Ticino



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