10^ di Campionato 2010/11 : SAV Vacallo - Boncourt : 68 - 73.

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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:22


21.11.2010 22h00.







EFEVBEHRA 36 punti ai GE Lions.
(Ti-Press/Davide Agosta)




Lugano e SAM vittoriosi, sconfitta casalinga per la SAV



I Tigers hanno letteralmente imbavagliato i Devils seppellendoli sotto una valanga di punti.
Passa nettamente a Nyon la SAM.
Domenica amara per Vacallo superato dal Boncourt.


di Marco Galli

I Lugano Tigers non hanno rivali in Svizzera. Sabato all’Elvetico hanno letteralmente sbriciolato il Ginevra, una delle tre candidate alla finale-scudetto. Un dominio totale, schiacciante quello evidenziato dalla squadra diretta da Whelton, trascinata per l’occasione da Efevberha che, nei primi 20 minuti ha realizzato ben 28 punti con tutta una serie di canestri dalla lunga, dalla media e dalla corta distanza.
I bianconeri (privi di Abukar e Dusan Mladjan, doloranti alla schiena rispettivamente alla spalla) hanno fatto quello che hanno voluto contro un avversario incapace di replicare, se non con qualche canestro di Polyblank (al suo ultimo impegno svizzero prima di tornare in Australia, sarà rimpiazzato dall’ex Tigers Almanson). Martedì i bianconeri, dopo aver battuto gli estoni del Tartu Rock, saranno impegnati in Portogallo a Lisbona per il secondo match della fase a gironi contro il Benfica Lisbona.


Ha vinto facile anche la SAM Massagno sul campo del Nyon. Da notare che i vodesi erano privi dei due americani Daniels e Byron, pescati senza regolare permessi per soggiornare in Svizzera e quindi costretti a vedere la partita dalle tribune. I ticinesi hanno controllato agevolmente la situazione dall’inizio alla fine. In grande evidenzya Farokhmanesh che nei primi 24’ ha segnato 22 punti con un 7/9 dai 3 punti!


Brutta sconfitta per contro domenica della SAV. Al Palapenz di Chiasso, infatti, la squadra diretta da Pastore è stata battuta da un Boncourt (al suo primo successo stagionale esterno) apparso più incisivo e concreto in fase offensiva. Alla base del KO (maturato nel finale, ma i momò hanno dovuto spesso inseguire) è anche lo scarso rendimento dai 3 punti (4/21, addirittura 0/10 dopo i primi 20'!), mentre i giurassiani hanno concluso con 13/28, quasi il 50 per cento, il che è tutto dire.


By Ticinonline



!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:23


22.11.2010.






Un Vacallo sciupone si è arreso al Boncourt .



Troppo imprecisi i gialloverdi per sperare di fare risultato.



di VALENTINA FORMENTI

Nella piovosa domenica del Palapenz il Boncourt ha ottenuto la sua prima vittoria in trasferta al termi­ne di una partita che a definirla brutta non si fa torto a nessuno. La squadra di Pastore, che ha recuperato Drca, ha sof­ferto sin dalle prime battute, merito an­che di uno Tshomba dalla mano calda, che ha piazzato due triple consecutive in entrata. Il problema della SAV è sta­to nei punti mancati, nei primi dieci mi­nuti (12-18) le statistiche sono impie­tose: 3/10 da due punti e 0/6 da tre, con il solo Dacevic ad andare a segno dal campo. Nella seconda frazione le cose non sono cambiate, nessuna tripla no­nostante i diversi tentativi. Fortunata­mente anche gli ospiti sono stati piut­tosto imprecisi ma sempre in vantag­gio, grazie anche e soprattutto ai tiri da tre! Alla pausa principale il tabellone segnava 24-33, punteggio basso non tanto per le prodezze difensive quanto per i numerosi errori al tiro da entram­be le parti. Al rientro dagli spogliatoi, quasi in contemporanea accadono due fatti che avrebbero potuto, nel bene o nel male, cambiare le sorti dell'incon­tro. Dopo 15'' Gibson viene aggravato dal quarto fallo e lascia così il campo. L'assenza del playmaker non ha però causato nessuna disfatta per la SAV, che con Dacevic in regia ha poi subito piaz­zato un parziale di 14-2 che sembrava poter rimescolare le carte in tavola. Non è stato purtroppo così perché Schwei­ger e Tshomba hanno ricucito lo strap­po e solo la tripla all'ultimo secondo di Mihajlovic ha permesso ai momò di portarsi sul 45-47. L'ultimo quarto è sta­to senz'altro quello con un'intensità maggiore, con la difesa vacallese più audace seppur discontinua. Sono stati dieci minuti di tira e molla, con le due squadre a rincorrersi e con i padroni di casa che non sono riusciti a sfruttare a pieno i tiri liberi perdendo per strada punti preziosissimi. Alla fine uno Tshomba quasi immarcabile e diversi errori e palle perse hanno regalato la vittoria ai giurassiani per 68-73. Gran­de soddisfazione per la squadra di co­ach Petitjean e molta amarezza per i gialloverdi che non sono riusciti ad im­porre il proprio gioco come solitamen­te accade. Lo stesso Rodrigo Pastore ri­conosce la sconfitta: «È stata una brut­ta partita e abbiamo commesso molti errori. Sicuramente impareremo da questa sconfitta. Noi ci abbiamo pro­vato ma stavolta il nostro meglio è sta­to questo. Il vero carattere del gruppo viene fuori dopo le sconfitte e questo ci aiuterà a crescere come squadra. I ve­terani dovranno continuare a manda­re avanti la squadra, mentre i giovani dovranno maturare ancora più di quan­to hanno fatto finora».


by Cdt




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SAV, giornata davvero storta.



Il Vacallo regala sul piatto d’argento i due punti al Boncourt,
che ringrazia e incassa.



di Giorgio Franchi.

Una brutta sconfitta, soprattutto perché scaturita da una prestazione negativa da parte di tutta la SAV Vacallo, contro un Boncourt tutt’altro che bello da vedere, ma più pratico e incisivo, grazie in particolare alle “invenzioni” di uno Tshomba a volte irresistibile e da uno Schwaiger che ha saputo colpire nei momenti più delicati del confronto.

La SAV ha mancato l’appuntamento e coach Rodrigo Pastore non le manda a dire quando afferma che « questa battuta d’arresto è frutto di tutta una serie di errori commessi anche per una certa mancanza di umiltà ». Il pensiero va a coloro che necessitano di maturare esperienza. Non vogliamo girare il coltello nella piaga, anche perché serate come queste possono sempre accadere. Certo, da una parte dà fastidio perdere in questo modo da un avversario che, quasi, alla fine non credeva a cotanta grazia.

Il Boncourt è al suo primo successo casalingo e lo ha ottenuto sfruttando da una parte le numerose disattenzioni difensive momò e dall’altra ha fatto valere una maggior fantasia di gioco in avanti. L’attacco, già, proprio quello che invece è mancato ai momò. Basti pensare che alla fine dei primi 20’ i padroni di casa avevano concluso con un misero 0/10 dalla linea dei 3 punti, senza scordare il 3/12 nei primi 10’. Meglio aveva fatto nel secondo con 6/12 dalla media, ma dalla linea dei 6,25 l’agonia è continuata (0/4). Per segnare la prima “tripla” i momò hanno dovuto attendere 21’, quando in avvio di terzo quarto Dacevic aveva infilato il 27-33. È stato il momento più bello (si fa per dire) della SAV, con l’aggancio di Pape (33-33) e il +3 di Green che ha sancito il break di 14-2. Il rovescio della medaglia è stato il controbreak romando (2-9 con Tshomba e 3 volte Schwaiger).

Emozionante la parte finale, con il 54-52 di Mihajlovic, il 56-55 di Kovac, il 65-65 di Green (“bomba”) a 1’58” dalla fine. Poi epilogo ancora tutto giurassiano con una “bomba” di Glover (67-71) e due palloni persi dai momò in una ventina di secondi che hanno permesso al Boncourt di terminare vittorioso.

Deluso a fine gara Pastore: « Oggi ho visto i ragazzi non al meglio e commettere degli errori che solitamente non fanno, comunque trarremo insegnamento da questa sconfitta, oltre a complimentarmi con il Boncourt per la vittoria ». Raggiante invece Petitjean: « Soprattutto perché è la prima fuori casa. Sono contento per come si è comportata la squadra, capace di sfruttare leggerezza offensiva della SAV. Tutti bravi, indistintamente, anche se Tshomba e Schwaiger meritano un elogio particolare ».


by La Regione Ticino




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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:24


22.11.2010.





I Tigers non tremano e battono i Lions .



Dopo un inizio incerto i luganesi mettono il turbo e si impongono senza più soffrire.



di MATTIA MEIER .

Che questo Lugano sia in grado di ac­cendersi a piacimento ormai è un dato assodato. Lo si è visto benissimo anche sabato, contro i Lions di Ginevra, ovvero un avversario tra i più temibili (sulla car­ta) di questo campionato, l'unico sin qui a essere riuscito a mettere davvero in dif­ficoltà i campioni svizzeri, impostisi al­l'andata con una sola lunghezza di van­taggio (alla salle du Pommier finì infatti 75-76). Poco sorprende quindi la presta­zione dei bianconeri, capaci di umiliare una compagine scesa in Ticino senza Lee ma con l'intenzione di fare comunque ben altra figura. «Quando c'è una sfida di questo genere, i miei danno sempre il massimo» ha poi spiegato Joe Whelton a fine incontro. Un concetto, dopo dieci giornate di campionato, ormai fin troppo palese. Ci hanno messo poco meno di un quarto sabato all'Istituto Elvetico i Tigers prima di pigiare inesorabilmente il piede sull'acceleratore e lasciare sul posto un frastornato e spaesato Ginevra.
Infatti nei primi dieci minuti i padroni di casa hanno dato l'impressione di pensa­re più a offendere che a difendere, ma non appena hanno stretto come si deve le maglie difensive la partita è andata ra­pidamente chiudendosi. Se al 7' il risul­tato era ancora 19-15, dieci minuti più tardi il tabellone indicava già un +18 Lu­gano (48-30). Un vantaggio mai rimesso in discussione e che è rimasto sostanzial­mente tale fino a fine gara. I Lions infat­ti, decisamente poco arcigni nella propria metà campo (per una squadra che pun­ta in alto non è certo un difetto da poco), in attacco hanno subìto la buona difesa avversaria senza mai trovare contromisu­re, nonostante il talento non manchi cer­to ai ragazzi di Michel Perrin.
Gran mattatore del match è stato tale Efev­berha, non nuovo a prestazioni simili. Con 28 punti in venti minuti la guardia nige­riana ha letteralmente dominato il primo tempo, tirando in testa a ogni difensore ­anche da distanze «siderali» - e sbaglian­do davvero poco. Così, mentre la difesa oscurava la vista degli attaccanti ginevri­ni, il numero 13 bianconero continuava a produrre in attacco sfruttando al me­glio i palloni lasciati a disposizione dalle assenze di Abukar e Mladjan. Già, perché sabato i ticinesi non hanno potuto con­tare sull'apporto di due dei loro migliori giocatori, ma se ne sono accorti davvero in pochi.
«Ci siamo espressi molto bene - ha poi detto proprio Efevberha nel post-partita - abbiamo avuto un'ottima intensità of­fensiva, ma è soprattutto in difesa che ab­biamo fatto la differenza e vinto la parti­ta». Intanto il campionato saluta Brendon Polyblank, in Svizzera dalla stagione 2004-2005, che se ne ritornerà in Australia e il cui posto verrà preso da una vecchia co­noscenza luganese, ovvero Josh Alman­sson. Sembrano invece prive di fonda­mento le voci che davano un possibile approdo di un altro ex-Lugano sulle spon­de della città di Calvino, ovvero Brian Brown.


By Cdt




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Per il Lugano dieci... e lode.



Le Tigri di Joe Whelton fanno un sol boccone dei Lions di Ginevra.
Continua il percorso senza macchia dei bianconeri, leader imbattuti del campionato




di Dario Bernasconi.

La prima notizia che raccogliamo alle 16.30 è che Mladjan è out per i problemi alla spalla rimediati contro gli estoni. La seconda notizia, un minuto dopo, è che Abukar è out a causa di dolori alla schiena. La terza notizia è che giocherà Angley con la maschera di protezione. Fatte queste annotazioni e considerato che il Ginevra è una delle big di questa stagione, si raccoglieva dai più la speranza di una gara in equilibrio. Ma, memori che i Tigers ne avevano rifilato una trentina all’Olympic senza Abukar, non ne eravamo per nulla convinti, pronosticando un “ventello”.

Smentiti tutti, ma verso l’alto, con un Lugano stratosferico in molti tratti di gara, con Efevberha in trance agonistica in alcuni frangenti, capace sì di 36 punti ma anche buono in difesa. Con lui tutti quanti, dall’ottimo capitan Stockalper, capace sempre di sacrificarsi nel gioco duro (rimbalzi e difesa), con Schneidermann abile in ogni angolo del gioco, con Draughan ritrovato anche nelle conclusioni, con Finn implacabile sotto le plance. Detto del quintetto base schierato da Whelton, pure Sanders e Angley hanno fatto la loro parte e, nel finale di gara, pure Basso, Pantic e Markus Mladjan (clamorosa la stoppata su Polyblank) han fatto la loro parte. E il Ginevra? Beh, è durato 7’, il tempo di lasciare ai bianconeri lo studio della situazione, di permettere a Ross un 3 su 3 e poi ha avuto inizio il monologo ticinese: 9-3 nel finale di primo quarto, con un +10 che era nelle logiche del vissuto.

I primi minuti di secondo quarto han visto uno show personale di Efevberha con 3/4 nelle triple, l’ultima da 8 metri, che ha messo in ginocchio quasi tutto il Ginevra. Infatti il solo Polyblank trovava 12 punti per tenere a galla, si fa per dire, i suoi: +18, 44-26 al 5’, poi +20, 50-30 al 7’ e 59-37 alla pausa, sui due tecnici fischiati a Sloan e Ross, frustrati dalla situazione.

Nel terzo quarto i bianconeri hanno tenuto il pedale giù e il divario degli ospiti è salito a punte di 30, su un parziale di 9-0 quasi a fine quarto, 80-50. I 9 punti realizzati da Sloan e compagni negli ultimi 10’, dopo che il Lugano aveva raggiunto quota 33, 88-55 al 4’, quando Efevberha ha lasciato il campo fra ovazioni, la dicono lunga dove fossero finite le gioie ginevrine di stare in gioco, mentre i giovani portavano a 36 lo scarto finale.

« Sono orgoglioso dei miei giocatori – ha affermato Whelton nel post-partita – , perché non è facile avere questo atteggiamento dopo una vittoria in Europa. È un segno di maturità ma anche di consapevolezza che Ginevra era una squadra forte e andava affrontata al massimo. Tutti ci tenevano a dimostrare le loro qualità, anche per dire che, in questa squadra, sono tutti importanti, con o senza i feriti fuori ».

Un complesso che ha concesso poco per 30’, due palle perse e due rimbalzi d’attacco. « Anche questi sono aspetti positivi, segnali di crescita utili pure in funzione di martedì a Lisbona. Devo ripeterlo: bravi a tutti ».

Sconsolato il coach ginevrino Michel Perrin: « Che dire? Un Lugano così non ha rivali, è fuori quota per tutti. Quando hanno cominciato a difendere, è sceso il buio e, anche mentalmente, non abbiamo saputo reagire ».

Parte Polyblank: sarà dura. « Sì, e arriva Almanson. Anche questa partenza non ci facilita le cose. Dobbiamo ricostruire il gioco di squadra, un handicap che non mi aspettavo. Ma il tempo non ci manca per arrivare nel finale di stagione pronti a reggere in misura migliore ». Auguri anche a loro.


by La Regione Ticino





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LINK: Cronaca dal sito del Lugano Tigers.

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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:25


22.11.2010.





SAM MASSAGNO .



Vittoriosa senza troppo insistere.



di C.C.

La SAM Massagno non ha dovuto faticare oltre misura per avere la meglio di un Nyon sceso sul parquet della palestra «Rocher» senza i suoi tre stranie­ri, fermati da problemi burocra­tici legati ai permessi di lavoro. Gli uomini di Franco Facchinet­ti hanno approfittato dell'oppor­tunità, ci mancherebbe, senza però mancare di rispetto alla so­cietà ospite ed ai 700 tifosi accor­si a vedere l'incontro.
Per trenta minuti buoni, il tecni­co dei ticinesi ha fatto giocare la sua squadra come se dall'altra parte ci fosse un avversario a ran­ghi completi, applicando i cam­bi e la tattica precedentemente stabiliti.
Quando il vantaggio accumula­to ha però raggiunto i 34 punti, Facchinetti ha chiesto ai suoi di non infierire, scegliendo poi di giocare con cinque svizzeri gli ul­timi 10' dell'incontro. Ricevendo a fine gara i complimenti per il fairplay dimostrato da parte dei dirigenti della squadra vodese, dell'allenatore avversario e della terna arbitrale. Châpeau.
Per quanto riguarda la partita, va comunque segnalata l'ottima at­titudine messa in campo da tut­ti gli attori, con tre giocatori che hanno chiuso il confronto in dop­pia cifra: Paredes per i vodesi, ha­winks e Farokhmanesh per i tici­nesi.


by CdT


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Tutto facile per la SAM Massagno a Nyon.



Privati dei due americani, i vodesi alzano bandiera bianca.



di JJ

Passeggiata di... salute per la SAM Massagno che sabato; in terra vodese, ha dominato il match che la vedeva opposta al Nyon. I romandi si sono presentati senza gli americani Byron e Daniels, pescati non in regola col permesso in Svizzera (fatto non isolato nel nostro Paese quando certi club lavorano con troppa sufficienza, specialmente quando si tratta di regolare burocraticamente la posizione degli stranieri...).

La squadra diretta da Facchinetti è ugualmente entrata in campo concentrata e decisa a conquistare la posta piena. Obiettivo raggiunto e dopo aver disputato una partita tutto sommato buona dal punto di vista dell’impegno e del gioco. Sin dal via gli ospiti hanno dato l’impressione di poter gestire ogni momento con grande lucidità e hanno piazzato un primo break che è servito a creare subito la distanza con gli avversari. Gran trascinatore Farokhmanesh che, in 24’, ha messo a segno 22 punti, con 7/9 dalla lunga distanza. Con 23 punti di margine alla pausa centrale, per la SAM è stato un gioco da ragazzi controllare e chiudere in scioltezza.

Sabato al Palamondo arriverà il Monthey, un’altra opportunità per Johnson e compagni per migliorare la classifica nell’ottica della rincorsa ai playoff.


by La Regione Ticino





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