!maro!
00lunedì 4 ottobre 2010 15:00
04.10.2010.
Pastore soddisfatto.
AGOSTA TI-PRESS/F.
SAV VACALLO : I gialloverdi soffocano il Boncourt.
La SAV Vacallo ha cominciato alla grande la nuova stagione, andando a battere in scioltezza il Boncourt, «strapazzato» col punteggio finale di 51-83. I gialloverdi, privi ancora per parecchio tempo di Lukovic e Crnogorac, hanno messo subito le cose in chiaro e hanno cominciato la partita col piede sull'aceleratore, come dimostra il primo, impietoso parziale: 6-26 per i momò.
L'incontro è in seguito proseguito sugli stessi binari, ovvero con la formazione di Rodrigo Pastore a dettare legge e i giurassiani a subire il gioco degli avversari.
I momò hanno costruito il largo successo grazie a una difesa solidissima, che non ha lasciato scampo al quintetto allenato da Antoine Petitjean. In fase offensiva ha impressionato positivamente il nuovo arrivato Green: lo statunitense ha infatti contribuito al successo grazie a 22 punti. Bene anche i giovani, soprattutto con Kovac (autore di 13 punti), che si sta piano piano ritagliando uno spazio importante nella SAV Vacallo.
Pure Koludrovic ha avuto parecchio spazio sul parquet, ma deve lavorare ancora prima di riuscire a dare un contributo fondamentale. Ma la strada è comunque quella giusta. Sabato i gialloverdi giocheranno in casa contro i Ginevra Lions. La partita comincerà alle 17.30, al Palapenz di Chiasso.
by CdT
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La SAV ‘passeggia’ a Boncourt: gara a senso unico.
Nel Giura si mette in bella evidenza tra i momò anche il giovane Kovac.
di JJ.
La SAV Vacallo ha fatto quello che ha voluto nel Giura, piegando un Boncourt apparso piuttosto inconsistente dal profilo tecnico. La partita non è mai stata messa in discussione, con i momò a blindare il successo già nei primi 10’, chiusi con un perentorio +16 punti. Per il resto la formazione di Rodrigo Pastore si è limitata all’essenziale, non senza però colpire con regolarità da sotto e – quando i romandi sono riusciti a chiudere qualche varco nella loro area – anche con conclusioni dalla media e soprattutto lunga distanza.
Il margine è così lievitato sensibilmente fino al +32 finale. Tutto bene dunque per un Vacallo che ha proposto per larghi tratti anche i giovani Kovac (giocatore che Pastore sta sempre più impiegando e che già al “Valtellina Circuit” ha avuto modo di distinguersi) e Koludrovic.
Un successo che fa indubbiamente bene e che fa dimenticare la sfortuna che ha colpito già in avvio di stagione la società del presidente Barattolo: ricordiamo che per Lukovic è stato riscontrato un buco alla cartilagine del ginocchio (sarà operato in settimana, la sua stagione salvo miracoli appare ormai compromessa) e che Crnogorac cadendo in allenamento si è procurato un buco di 3-4 centimetri al polmone! Più volte però nello scorso campionato la SAV ha dato prova di grande carattere anche di fronte a queste situazioni, ragion per cui la squadra è abituata a far fronte anche alla cattiva sorte.
Soddisfatto a fine gara coach Pastore: « Una vittoria frutto in particolare dell’intelligenza dei miei ragazzi, che hanno saputo fare le cose giuste al momento giusto in attacco. Pure la circolazione della palla è stata buona. Bene tutti, in primis Kovac, che ha saputo giocare con una certa autorità, ho dato spazio pure a Koludrovic che ha solo bisogno di maturare. Bravo Green, ma sull’americano non avevo dubbi: deve solo affinare l’intesa coi compagni, ma sta lavorando sodo per arrivare al top ».
by La Regione Ticino
!maro!
00lunedì 4 ottobre 2010 15:01
04.10.2010.
Abukar in azione, curato da Sloan.
[Keystone)
Il Lugano si fa spaventare dai Ginevra Lions .
I bianconeri rischiano di perdere il match ma Efevberha gioca un finale strepitoso.
di GIOVANNI FAZZINI
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Ma per incamerare i primi due punti stagionali, la compagine di Whelton ha dovuto sudare le proverbiali sette camice. I Tigers erano impegnati sul parquet ginevrino della Salle du Pommier contro i neonati Ginevra Lions. Sulla carta il Lugano, forte di una rosa che a livello svizzero non ha nessuna rivale, avrebbe dovuto dominare la partita e conquistare la vittoria senza troppi affanni. Nella pratica però le cose sono andate molto diversamente. In difesa la squadra ginevrina ha mostrato i muscoli, rispondendo con efficacia ai tentativi offensivi dei ticinesi, mentre in attacco i romandi hanno sviluppato ottime trame, trovando spesso l'uomo libero per il tiro, anche grazie ai larghi spazi lasciati dalla retroguardia dei Tigers. Logico quindi il vantaggio dei ginevrini, che hanno chiuso i primi venti minuti sul 46-38 a loro favore. Dopo la pausa i Tigers sono rientrati in campo più determinati, riportandosi subito sotto nel risultato. La grande precisione dei ginevrini al tiro li ha tuttavia mantenuti a galla, permettendo loro di concludere anche il terzo quarto in vantaggio, sullo «score» di 60-57. L'ultima frazione è stata un appassionante testa a testa, nel quale è però uscita la classe del Lugano, che trascinato da Efevbehra si è imposto con il punteggio finale di 75-76. Malgrado la prova tutt'altro che perfetta dei ticinesi, va sottolineata la grande prestazione dei padroni di casa, come conferma al termine dell'incontro un sollevato Joe Whelton. «Prima della partita lo avevo detto ai miei ragazzi: contro di noi tutte le squadre non hanno niente da perdere. Tutti sanno che per batterci devono giocare al massimo delle loro possibilità». Un Ginevra così forte però non se lo aspettava quasi nessuno. «È vero, sono una squadra nuova e tutta da scoprire - prosegue Whelton - e se mantengono questo livello potranno essere la squadra-rivelazione del campionato». Riguardo alle ragioni delle difficoltà accusate dai suoi, il tecnico americano non ha dubbi: «Nei primi 20' ci è mancata la concentrazione in difesa e la prova sta nel fatto che nel periodo iniziale abbiamo subito 46 punti, mentre nel secondo solo 29. Ci eravamo ripromessi di pensare solo al Ginevra, ma evidentemente non è facile lasciarsi alle spalle una gara emozionante come quella di mercoledì sera contro i russi. Inoltre mercoledì saremo s Mosca, dove ci giocheremo il prosieguo dell'avventura internazionale». E a proposito di Mosca, con che aspettative affronterà la trasferta il Lugano? «L'impresa è sicuramente alla nostra portata. Con lo staff tecnico ho studiato le immagini della partita di andata: sarà determinante giocare bene in difesa». L'unica pecca di questo Lugano è l'assenza di un playmaker, come conferma Cedraschi: «A questa squadra manca una testa». Ma il Lugano è intenzionato ad agire sul mercato? «Abbiamo un paio di soluzioni - aggiunge il numero uno bianconero - e dopo Mosca prenderemo una decisione».
by CdT
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Ginevra Lions domati ma solo con fatica e sudore.
Riuscito l’esordio dei Lugano Tigers che mettono le mani su 2 punti pesanti.
di GF.
I Tigers hanno iniziato con il piede giusto la nuova stagione, facendo il pieno in casa della neocostituita formazione romanda. Tuttavia, per avere ragione dei “Leoni” di Ginevra, i ticinesi hanno dovuto attendere fino all’ultimo secondo, e solo a quel punto hanno potuto dare sfogo alla gioia per il successo.
La formazione del Lemano, nata come noto dalla fusione tra i Devils ed il Bernex (non senza un notevole sforzo finanziario), ha confermato quanto di buono si andava dicendo in sede di presentazione, ossia che fosse un complesso tosto in ogni settore e dunque pronto a recitare un ruolo importante in campionato.
Per tutti i primi 20’ i padroni di casa (nelle cui file è emerso anche Kouguere, chiamato a sostituire l’infortunato Lee) hanno dato grossi grattacapi agli ospiti, apparsi troppo poco concentrati specialmente in difesa e scarsamente concreti in fase d’impostazione (alla fine si contabilizzeranno ben 17 palle perse).
Il Ginevra ha dunque potuto non solo comandare nel punteggio, ma pure portarsi in avanti di una decina di punti. Di che far risuonare un primo campanello d’allarme in casa luganese: Whelton ha dato la necessaria strigliata e i suoi ragazzi hanno finalmente reagito. Il recupero dei Tigers è stato lento ma graduale, fino a sfociare nel sorpasso al 3’ dell’ultimo quarto con un canestro di Efevberha.
Il Lugano ha poi insistito portandosi in avanti anche di 5 lunghezze (71-76). Nell’ultima fase del match c’è stata la spallata del Ginevra che, dopo aver rubato palla ad Efevberha (attraverso un fallo più che sospetto non ravvisato dagli arbitri), ha segnato il -1 con Polyblank. Allo scadere mancavano però a quel punto solo due secondi, un lasso di tempo troppo esile per sperare nel clamoroso sorpasso: il Lugano ha controllato fino alla sirena conclusiva. Il risultato è stato positivo, ma Whelton non era totalmente contento « soprattutto perché nei primi due quarti la nostra difesa ha giocato senza la necessaria concentrazione.
Dobbiamo assolutamente migliorare in questo settore perché già con i russi nella prima partita di Eurochallenge mercoledì scorso abbiamo “dimenticato” troppi palloni.
Per il resto è ovvio che è una vittoria pesante perché questo Ginevra è un complesso che davvero non scherza ».
by La Regione Ticino
!maro!
00lunedì 4 ottobre 2010 15:02
BUONA LA PRIMA
Per Ali Farokhmanesh un buon debutto, condito da 26 punti(fotogonnella) .
SAM: Debutto Ok ma c'è ancora da lavorare .
I ticinesi soffrono contro Nyon ma incassano i due punti.
di MATTIA MEIER
«Abbiamo ancora tanto da lavorare, per il momento però ci prediamo la vittoria e questi due punti, che già non è male». Nelle parole di Franco Facchinetti a fine partita c'è tanto del debutto SAM formato stagione 2010/2011. Perchè Massagno ha sì vinto contro Nyon alla prima, ma lo ha fatto senza incantare particolarmente. Ma alla fine, soprattutto in queste partite, quello che conta è il risultato, mentre il gioco passa in secondo piano, perchè prima o poi arriverà anche quello. Meglio evitare quindi di fasciarsi la testa prima di essersela rotta.
Non una grandissima SAM quindi, anche se forse Nyon non era la compagine migliore contro cui testare lo stato di salute dei ticinesi. Se infatti un anno fa i vodesi si allineavano alla partenza come una delle formazioni da battere, quest'anno la squadra, ora in mano a Jon Ferguson, ha subito un netto ridimensionamento (via tutti i «big», tre soli USA e tanti juniores). Meno qualità dunque, ma anche meno pressione (anzi, praticamente nulla): «E affrontare avversari simili al debutto non è mai l'ideale, sono difficili da decifrare, capaci del meglio e del peggio» ha infatti giustamente sottolineato ancora Facchinetti in conferenza stampa.
La pressione l'hanno invece sicuramente subita i padroni di casa, i quali hanno faticato tanto, e decisamente più del dovuto, nel regolare un Nyon ad ogni modo apparso decisamente inferiore alla SAM. Soprattutto in difesa e a rimbalzo difensivo (saranno ben 21 i rimbalzi offensivi concessi, anche se a onor del vero va detto che 22 sono invece quelli conquistati sotto il tabellone avversario) Balletta e compagni hanno mostrato diverse lacune, nella maggior parte dei casi legate ad ingenuità a volte singole a volte collettive, che andranno analizzate attentamente. Perchè non sempre l'avversario si chiamerà Nyon. Ci ha messo circa 17 minuti in pratica Massagno per svegliarsi, 17 minuti durante i quali i padroni di casa hanno pasticciato basket sui due fronti, concedendo molto in difesa (tante penetrazioni e tanti rimbalzi offensivi per gli esterni vodesi) e trovando pochi spunti offensivi degni di nota. Questo fintanto che Nyon ha retto, perchè al primo momento di flessione degli avversari la SAM si è mostrata pronta e cinica scavando un solco di una decina di punti poi risultato decisivo ai fini del risultato finale. Cinismo che è andato poi perso nelle ultime battute, quando dal +17 (79-62) i ticinesi si sono ritrovati sul +3 (81-78 con Balletta a stoppare il tiro del potenziale pareggio di Byron) decisamente per demeriti proprio; e qui si ritorna alle già citate ingenuità, vedi uno scellerato time-out chiamato da Hawkins con la palla in mano (come nell'NBA per capirci) o la schiacciata uno contro zero mancata da Ofoegbu.
«Forse siamo scesi in campo con un po' di timore nella testa - è la disàmina di coach Facchinetti nel post partita -. A differenza loro noi dovevamo vincere, e questo ha pesato un po' sul nostro gioco, sviluppatosi molto a sprazzi. Negli ultimi minuti, in cui abbiamo rischiato di perdere la partita, abbiamo patito un po' la stanchezza. Stiamo ancora cercando di costruire un certo tipo di pallacanestro, di vuole tempo. Sono comunque contento dell'attacco alla zona, abbiamo eseguito bene, mentre in compenso non mi è piaciuta molto la difesa, dove ci è mancata l'intensità. Ma al debutto ci può anche stare, l'importante erano soprattutto i due punti».
A Nyon invece, almeno per quanto riguarda Jon Ferguson, non sono i punti la priorità: «Ho una squadra giovanissima, anche negli stranieri. Lo scopo è far crescere questi ragazzi il più possibile. In questo senso, sono molto soddisfatto del nostro esordio».
by CdT
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SAM Massagno, buona la prima.
Dopo un avvio spedito, la squadra di Facchinetti molla la presa controllando però con agio.
di Dario Bernasconi
Vince la SAM e comincia nel migliore dei modi la nuova stagione agonistica. Una partita facile sulla carta ma dura sino all’ultimo giro d’orologio. Anche perché, a ogni allungo dei padroni di casa si è sempre permesso agli avversari di tornare in partita. Non poteva uscirne che una gara a elastico, dove ai molti errori al tiro si sono aggiunte, da entrambe le parti, le palle perse e le distrazioni difensive.
La SAM è contratta nei primi minuti, scappa avanti di 4 ma poi subisce un parziale di 3-12 dal Nyon trascinato dal folletto Martin: 10-15 al 7’. Il 3 fallo di Daniels è fatale. La SAM, con Magnani in campo a dare man forte in regìa, recupera e chiude il primo quarto in parità. Nel secondo quarto tutto torna in parità a quota 28 al 4’. Finalmente la SAM dà segni di risveglio, con 4 ticinesi in campo e Johnson. Sale prima a +5 , 33-28 al 5’, poi allunga a +13, 41-28 al 9’. E alla pausa si va con i padroni di casa avanti di 10, 45-35.
Il terzo quarto, gli ospiti difendono a zona. La SAM non ci prende subito e il Nyon recupera: dal +11, 50-39 al 3’, la SAM becca un parziale di 11-3 che riporta le squadre a un solo canestro, 53-50 al 6’. Nel finale, con un gioco meglio orchestrato, sono comunque Balletta e compagni ad allungare con un 5-0 che rimette i romandi a -11.
L’ultimo quarto sembra in discesa per i biancoblù che vanno a +13 al 2’, 68-55 e poi a +15, 77-62 al 7’. Ma invece di continuare sul ritmo, la squadra si perde nelle sue paure. Il Nyon ringrazia e va prima sul 79-72 al 8’ e poi, con 2 triple di Byron si porta di nuovo a soli 3 punti, 81-78 a 59” dalla sirena. Balletta perde palla ma rimedia con una splendida stoppata su Byron. Ofoegbu sbaglia una clamorosa schiacciata ma poi, sul rimbalzo di Magnani sull’1 su 2 dalla lunetta di Faruk mette i punti dell’84-78 a 15” dalla fine. Game-over con i tiri liberi da entrambe le parti che non cambiano la sostanza.
Dei singoli, sicuramente bella impressione ha destato Faruk Manesh, soprattutto con Magnani in regìa. Da rivedere Hawkins (menomato da una caviglia in disordine), mentre Johnson e Ofoegbu hanno numeri che si sono visti solo a sprazzi.
« Sono molto contento della prestazione dei miei – dice Ferguson a fine gara – : ho 6 juniores e 3 americani sottocosto. Sapete tutti che abbiamo un budget da Prima Lega... Ma i miei hanno lottato, hanno giocato con personalità e fino alla fine ci hanno creduto. Lavoreremo per crescere ma stasera avrò un rientro felice ».
Franco Facchinetti tira un sospiro di sollievo: « Era una gara che temevo, proprio perché da Ferguson puoi trovare di tutto dal punto di vista tattico ».
by La Regione Ticino