1`di Campionato 2010/11 : Boncourt - SAV Vasallo : 51 - 83.

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00lunedì 4 ottobre 2010 14:58
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00lunedì 4 ottobre 2010 14:59


03.10.2010.




Partite bene le ticinesi maschili.


Lugano di misura, Vacallo a valanga.




Prima di campionato favorevole alle compagini svizzero-italiane, per lo meno fra gli uomini. Il Lugano, reduce dalla partita di EuroChallenge, ha faticato più del previsto per imporsi a Ginevra; gli uomini di Joe Whelton hanno vinto 76-75 dopo essere stati sotto di 8 punti (46-38) alla pausa principale. Efevberha, il più prolifico fra i Tigers, ha segnato 22 punti.



by RSI



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00lunedì 4 ottobre 2010 15:00




Touré (Ginevra) cerca di contrastare Efevberha (Lugano)
[Keystone)


Les Lions de Genève ont manqué de peu l'exploit
pour leur baptême du feu en LNA messieurs..
[



Les hommes de Michel Perrin se sont inclinés 75-76 face au champion en titre Lugano, qui a dû sortir le grand jeu en deuxième mi-temps.

Fatigués par les efforts consentis mercredi en EuroChallenge, les Lugano Tigers accusaient un retard de huit longueurs à la mi-match (46-38). Une défense et un mental retrouvés leur permettaient de renverser la vapeur, sous l'impulsion d'un Michael Efevberha toujours autant efficace (22 points).

La saison a également bien mal débuté pour une formation de Boncourt rajeunie et qui plus est privée d'un de ses trois renforts étrangers, Douglas Tshomba (blessé). La «Red Team» a bu la tasse face à Vacallo (51-83), concédant un 6-26 fatal dès le premier quart- temps. Seuls cinq joueurs tessinois ont marqué - contre huit Jurassiens -, mais tous ont inscrit 13 points ou plus. L'ailier américain Kevyn Green, qui a débarqué cet été au Tessin, fut le joueur le plus efficace avec ses 22 points.

Fribourg Olympic a également su faire preuve de rigueur sur le terrain des promus de GC/Zurich Wildcats. Les vice-champions de Suisse prenaient d'entrée les devants (10-17 après 10') et ne se relâchaient que lors de l'ultime quart-temps. Le coach fribourgeois Damien Leyrolles a eu tout loisir de faire tourner un effectif au sein duquel Oliver Vogt (16 points) et le nouveau venu Steve Smith (15 points) ont notamment brillé.

Monthey a logiquement subi la loi des Starwings de Bâle au Reposieux (55-67). Les Valaisans prenaient un excellent départ (22- 16 après 10') mais s'effondraient en deuxième mi-temps, n'inscrivant que 20 points en 20'. Le club chablaisien a pourtant pu aligner son nouvel intérieur Joey Lynch-Flohr, incertain en raison de douleurs aux cervicales. Ses 14 points n'ont pas suffi face notamment à un excellent Tony Brown (26 points).



by 20 Minutes



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00lunedì 4 ottobre 2010 15:00


04.10.2010.



Pastore soddisfatto.
AGOSTA TI-PRESS/F.


SAV VACALLO : I gialloverdi soffocano il Boncourt.



La SAV Vacallo ha cominciato alla grande la nuova stagione, an­dando a battere in scioltezza il Boncourt, «strapazzato» col pun­teggio finale di 51-83. I giallover­di, privi ancora per parecchio tempo di Lukovic e Crnogorac, hanno messo subito le cose in chiaro e hanno cominciato la partita col piede sull'aceleratore, come dimostra il primo, impie­toso parziale: 6-26 per i momò.
L'incontro è in seguito prosegui­to sugli stessi binari, ovvero con la formazione di Rodrigo Pasto­re a dettare legge e i giurassiani a subire il gioco degli avversari.
I momò hanno costruito il largo successo grazie a una difesa so­lidissima, che non ha lasciato scampo al quintetto allenato da Antoine Petitjean. In fase offen­siva ha impressionato positiva­mente il nuovo arrivato Green: lo statunitense ha infatti contribui­to al successo grazie a 22 punti. Bene anche i giovani, soprattut­to con Kovac (autore di 13 pun­ti), che si sta piano piano rita­gliando uno spazio importante nella SAV Vacallo.
Pure Koludrovic ha avuto parec­chio spazio sul parquet, ma deve lavorare ancora prima di riusci­re a dare un contributo fonda­mentale. Ma la strada è comun­que quella giusta. Sabato i giallo­verdi giocheranno in casa contro i Ginevra Lions. La partita comin­cerà alle 17.30, al Palapenz di Chiasso.

by CdT


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La SAV ‘passeggia’ a Boncourt: gara a senso unico.



Nel Giura si mette in bella evidenza tra i momò anche il giovane Kovac.



di JJ.

La SAV Vacallo ha fatto quello che ha voluto nel Giura, piegando un Boncourt apparso piuttosto inconsistente dal profilo tecnico. La partita non è mai stata messa in discussione, con i momò a blindare il successo già nei primi 10’, chiusi con un perentorio +16 punti. Per il resto la formazione di Rodrigo Pastore si è limitata all’essenziale, non senza però colpire con regolarità da sotto e – quando i romandi sono riusciti a chiudere qualche varco nella loro area – anche con conclusioni dalla media e soprattutto lunga distanza.

Il margine è così lievitato sensibilmente fino al +32 finale. Tutto bene dunque per un Vacallo che ha proposto per larghi tratti anche i giovani Kovac (giocatore che Pastore sta sempre più impiegando e che già al “Valtellina Circuit” ha avuto modo di distinguersi) e Koludrovic.

Un successo che fa indubbiamente bene e che fa dimenticare la sfortuna che ha colpito già in avvio di stagione la società del presidente Barattolo: ricordiamo che per Lukovic è stato riscontrato un buco alla cartilagine del ginocchio (sarà operato in settimana, la sua stagione salvo miracoli appare ormai compromessa) e che Crnogorac cadendo in allenamento si è procurato un buco di 3-4 centimetri al polmone! Più volte però nello scorso campionato la SAV ha dato prova di grande carattere anche di fronte a queste situazioni, ragion per cui la squadra è abituata a far fronte anche alla cattiva sorte.

Soddisfatto a fine gara coach Pastore: « Una vittoria frutto in particolare dell’intelligenza dei miei ragazzi, che hanno saputo fare le cose giuste al momento giusto in attacco. Pure la circolazione della palla è stata buona. Bene tutti, in primis Kovac, che ha saputo giocare con una certa autorità, ho dato spazio pure a Koludrovic che ha solo bisogno di maturare. Bravo Green, ma sull’americano non avevo dubbi: deve solo affinare l’intesa coi compagni, ma sta lavorando sodo per arrivare al top ».




by La Regione Ticino


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00lunedì 4 ottobre 2010 15:01


04.10.2010.



Abukar in azione, curato da Sloan.
[Keystone)



Il Lugano si fa spaventare dai Ginevra Lions .



I bianconeri rischiano di perdere il match ma Efevberha gioca un finale strepitoso.



di GIOVANNI FAZZINI

Vittoria doveva essere e vit­toria è stata. Ma per incamerare i primi due punti stagionali, la compagine di Whelton ha dovuto sudare le proverbia­li sette camice. I Tigers erano impegna­ti sul parquet ginevrino della Salle du Pommier contro i neonati Ginevra Lions. Sulla carta il Lugano, forte di una rosa che a livello svizzero non ha nessuna ri­vale, avrebbe dovuto dominare la parti­ta e conquistare la vittoria senza troppi affanni. Nella pratica però le cose sono andate molto diversamente. In difesa la squadra ginevrina ha mostrato i musco­li, rispondendo con efficacia ai tentativi offensivi dei ticinesi, mentre in attacco i romandi hanno sviluppato ottime tra­me, trovando spesso l'uomo libero per il tiro, anche grazie ai larghi spazi lascia­ti dalla retroguardia dei Tigers. Logico quindi il vantaggio dei ginevrini, che han­no chiuso i primi venti minuti sul 46-38 a loro favore. Dopo la pausa i Tigers so­no rientrati in campo più determinati, riportandosi subito sotto nel risultato. La grande precisione dei ginevrini al tiro li ha tuttavia mantenuti a galla, permet­tendo loro di concludere anche il terzo quarto in vantaggio, sullo «score» di 60-57. L'ultima frazione è stata un appas­sionante testa a testa, nel quale è però uscita la classe del Lugano, che trasci­nato da Efevbehra si è imposto con il punteggio finale di 75-76. Malgrado la prova tutt'altro che perfetta dei ticinesi, va sottolineata la grande prestazione dei padroni di casa, come conferma al ter­mine dell'incontro un sollevato Joe Whel­ton. «Prima della partita lo avevo detto ai miei ragazzi: contro di noi tutte le squadre non hanno niente da perdere. Tutti sanno che per batterci devono gio­care al massimo delle loro possibilità». Un Ginevra così forte però non se lo aspettava quasi nessuno. «È vero, sono una squadra nuova e tutta da scoprire - prosegue Whelton - e se mantengono questo livello potranno essere la squa­dra-rivelazione del campionato». Riguar­do alle ragioni delle difficoltà accusate dai suoi, il tecnico americano non ha dubbi: «Nei primi 20' ci è mancata la concentrazione in difesa e la prova sta nel fatto che nel periodo iniziale abbia­mo subito 46 punti, mentre nel secondo solo 29. Ci eravamo ripromessi di pen­sare solo al Ginevra, ma evidentemente non è facile lasciarsi alle spalle una ga­ra emozionante come quella di merco­ledì sera contro i russi. Inoltre mercole­dì saremo s Mosca, dove ci giocheremo il prosieguo dell'avventura internaziona­le». E a proposito di Mosca, con che aspettative affronterà la trasferta il Lu­gano? «L'impresa è sicuramente alla no­stra portata. Con lo staff tecnico ho stu­diato le immagini della partita di anda­ta: sarà determinante giocare bene in di­fesa». L'unica pecca di questo Lugano è l'assenza di un playmaker, come confer­ma Cedraschi: «A questa squadra man­ca una testa». Ma il Lugano è intenzio­nato ad agire sul mercato? «Abbiamo un paio di soluzioni - aggiunge il numero uno bianconero - e dopo Mosca pren­deremo una decisione».


by CdT


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Ginevra Lions domati ma solo con fatica e sudore.



Riuscito l’esordio dei Lugano Tigers che mettono le mani su 2 punti pesanti.



di GF.

I Tigers hanno iniziato con il piede giusto la nuova stagione, facendo il pieno in casa della neocostituita formazione romanda. Tuttavia, per avere ragione dei “Leoni” di Ginevra, i ticinesi hanno dovuto attendere fino all’ultimo secondo, e solo a quel punto hanno potuto dare sfogo alla gioia per il successo.

La formazione del Lemano, nata come noto dalla fusione tra i Devils ed il Bernex (non senza un notevole sforzo finanziario), ha confermato quanto di buono si andava dicendo in sede di presentazione, ossia che fosse un complesso tosto in ogni settore e dunque pronto a recitare un ruolo importante in campionato.

Per tutti i primi 20’ i padroni di casa (nelle cui file è emerso anche Kouguere, chiamato a sostituire l’infortunato Lee) hanno dato grossi grattacapi agli ospiti, apparsi troppo poco concentrati specialmente in difesa e scarsamente concreti in fase d’impostazione (alla fine si contabilizzeranno ben 17 palle perse).

Il Ginevra ha dunque potuto non solo comandare nel punteggio, ma pure portarsi in avanti di una decina di punti. Di che far risuonare un primo campanello d’allarme in casa luganese: Whelton ha dato la necessaria strigliata e i suoi ragazzi hanno finalmente reagito. Il recupero dei Tigers è stato lento ma graduale, fino a sfociare nel sorpasso al 3’ dell’ultimo quarto con un canestro di Efevberha.

Il Lugano ha poi insistito portandosi in avanti anche di 5 lunghezze (71-76). Nell’ultima fase del match c’è stata la spallata del Ginevra che, dopo aver rubato palla ad Efevberha (attraverso un fallo più che sospetto non ravvisato dagli arbitri), ha segnato il -1 con Polyblank. Allo scadere mancavano però a quel punto solo due secondi, un lasso di tempo troppo esile per sperare nel clamoroso sorpasso: il Lugano ha controllato fino alla sirena conclusiva. Il risultato è stato positivo, ma Whelton non era totalmente contento « soprattutto perché nei primi due quarti la nostra difesa ha giocato senza la necessaria concentrazione.

Dobbiamo assolutamente migliorare in questo settore perché già con i russi nella prima partita di Eurochallenge mercoledì scorso abbiamo “dimenticato” troppi palloni.

Per il resto è ovvio che è una vittoria pesante perché questo Ginevra è un complesso che davvero non scherza ».


by La Regione Ticino



!maro!
00lunedì 4 ottobre 2010 15:02



BUONA LA PRIMA
Per Ali Farokhmanesh un buon debutto, condito da 26 punti(fotogonnella) .


SAM: Debutto Ok ma c'è ancora da lavorare .



I ticinesi soffrono contro Nyon ma incassano i due punti.



di MATTIA MEIER

«Abbiamo ancora tan­to da lavorare, per il momento però ci prediamo la vittoria e questi due pun­ti, che già non è male». Nelle parole di Franco Facchinetti a fine partita c'è tan­to del debutto SAM formato stagione 2010/2011. Perchè Massagno ha sì vin­to contro Nyon alla prima, ma lo ha fat­to senza incantare particolarmente. Ma alla fine, soprattutto in queste partite, quello che conta è il risultato, mentre il gioco passa in secondo piano, perchè prima o poi arriverà anche quello. Me­glio evitare quindi di fasciarsi la testa prima di essersela rotta.
Non una grandissima SAM quindi, an­che se forse Nyon non era la compagi­ne migliore contro cui testare lo stato di salute dei ticinesi. Se infatti un anno fa i vodesi si allineavano alla partenza co­me una delle formazioni da battere, quest'anno la squadra, ora in mano a Jon Ferguson, ha subito un netto ridi­mensionamento (via tutti i «big», tre so­li USA e tanti juniores). Meno qualità dunque, ma anche meno pressione (anzi, praticamente nulla): «E affronta­re avversari simili al debutto non è mai l'ideale, sono difficili da decifrare, ca­paci del meglio e del peggio» ha infatti giustamente sottolineato ancora Fac­chinetti in conferenza stampa.
La pressione l'hanno invece sicuramen­te subita i padroni di casa, i quali han­no faticato tanto, e decisamente più del dovuto, nel regolare un Nyon ad ogni modo apparso decisamente inferiore alla SAM. Soprattutto in difesa e a rim­balzo difensivo (saranno ben 21 i rim­balzi offensivi concessi, anche se a onor del vero va detto che 22 sono invece quelli conquistati sotto il tabellone av­versario) Balletta e compagni hanno mostrato diverse lacune, nella maggior parte dei casi legate ad ingenuità a vol­te singole a volte collettive, che andran­no analizzate attentamente. Perchè non sempre l'avversario si chiamerà Nyon. Ci ha messo circa 17 minuti in pratica Massagno per svegliarsi, 17 minuti du­rante i quali i padroni di casa hanno pa­sticciato basket sui due fronti, conce­dendo molto in difesa (tante penetra­zioni e tanti rimbalzi offensivi per gli esterni vodesi) e trovando pochi spun­ti offensivi degni di nota. Questo fintan­to che Nyon ha retto, perchè al primo momento di flessione degli avversari la SAM si è mostrata pronta e cinica sca­vando un solco di una decina di punti poi risultato decisivo ai fini del risulta­to finale. Cinismo che è andato poi per­so nelle ultime battute, quando dal +17 (79-62) i ticinesi si sono ritrovati sul +3 (81-78 con Balletta a stoppare il tiro del potenziale pareggio di Byron) decisa­mente per demeriti proprio; e qui si ri­torna alle già citate ingenuità, vedi uno scellerato time-out chiamato da Haw­kins con la palla in mano (come nel­l'NBA per capirci) o la schiacciata uno contro zero mancata da Ofoegbu.
«Forse siamo scesi in campo con un po' di timore nella testa - è la disàmina di coach Facchinetti nel post partita -. A differenza loro noi dovevamo vincere, e questo ha pesato un po' sul nostro gio­co, sviluppatosi molto a sprazzi. Negli ultimi minuti, in cui abbiamo rischia­to di perdere la partita, abbiamo patito un po' la stanchezza. Stiamo ancora cer­cando di costruire un certo tipo di pal­lacanestro, di vuole tempo. Sono co­munque contento dell'attacco alla zo­na, abbiamo eseguito bene, mentre in compenso non mi è piaciuta molto la difesa, dove ci è mancata l'intensità. Ma al debutto ci può anche stare, l'impor­tante erano soprattutto i due punti».
A Nyon invece, almeno per quanto ri­guarda Jon Ferguson, non sono i punti la priorità: «Ho una squadra giovanis­sima, anche negli stranieri. Lo scopo è far crescere questi ragazzi il più possi­bile. In questo senso, sono molto sod­disfatto del nostro esordio».


by CdT


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SAM Massagno, buona la prima.



Dopo un avvio spedito, la squadra di Facchinetti molla la presa controllando però con agio.



di Dario Bernasconi

Vince la SAM e comincia nel migliore dei modi la nuova stagione agonistica. Una partita facile sulla carta ma dura sino all’ultimo giro d’orologio. Anche perché, a ogni allungo dei padroni di casa si è sempre permesso agli avversari di tornare in partita. Non poteva uscirne che una gara a elastico, dove ai molti errori al tiro si sono aggiunte, da entrambe le parti, le palle perse e le distrazioni difensive.

La SAM è contratta nei primi minuti, scappa avanti di 4 ma poi subisce un parziale di 3-12 dal Nyon trascinato dal folletto Martin: 10-15 al 7’. Il 3 fallo di Daniels è fatale. La SAM, con Magnani in campo a dare man forte in regìa, recupera e chiude il primo quarto in parità. Nel secondo quarto tutto torna in parità a quota 28 al 4’. Finalmente la SAM dà segni di risveglio, con 4 ticinesi in campo e Johnson. Sale prima a +5 , 33-28 al 5’, poi allunga a +13, 41-28 al 9’. E alla pausa si va con i padroni di casa avanti di 10, 45-35.

Il terzo quarto, gli ospiti difendono a zona. La SAM non ci prende subito e il Nyon recupera: dal +11, 50-39 al 3’, la SAM becca un parziale di 11-3 che riporta le squadre a un solo canestro, 53-50 al 6’. Nel finale, con un gioco meglio orchestrato, sono comunque Balletta e compagni ad allungare con un 5-0 che rimette i romandi a -11.

L’ultimo quarto sembra in discesa per i biancoblù che vanno a +13 al 2’, 68-55 e poi a +15, 77-62 al 7’. Ma invece di continuare sul ritmo, la squadra si perde nelle sue paure. Il Nyon ringrazia e va prima sul 79-72 al 8’ e poi, con 2 triple di Byron si porta di nuovo a soli 3 punti, 81-78 a 59” dalla sirena. Balletta perde palla ma rimedia con una splendida stoppata su Byron. Ofoegbu sbaglia una clamorosa schiacciata ma poi, sul rimbalzo di Magnani sull’1 su 2 dalla lunetta di Faruk mette i punti dell’84-78 a 15” dalla fine. Game-over con i tiri liberi da entrambe le parti che non cambiano la sostanza.

Dei singoli, sicuramente bella impressione ha destato Faruk Manesh, soprattutto con Magnani in regìa. Da rivedere Hawkins (menomato da una caviglia in disordine), mentre Johnson e Ofoegbu hanno numeri che si sono visti solo a sprazzi.

« Sono molto contento della prestazione dei miei – dice Ferguson a fine gara – : ho 6 juniores e 3 americani sottocosto. Sapete tutti che abbiamo un budget da Prima Lega... Ma i miei hanno lottato, hanno giocato con personalità e fino alla fine ci hanno creduto. Lavoreremo per crescere ma stasera avrò un rientro felice ».

Franco Facchinetti tira un sospiro di sollievo: « Era una gara che temevo, proprio perché da Ferguson puoi trovare di tutto dal punto di vista tattico ».


by La Regione Ticino


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