SAV e SAM, due esami insidiosi.
Vacallo impegnato in trasferta a Ginevra, Massagno ospita il Grand-Saconnex. Lugano fermo.
di Mec.
Il basket ci propone l’ennesimo turno infrasettimanale in un ambito che, onestamente, pochi hanno condiviso. Una fase a orologio in più che condiziona non poco, con trasferte infrasettimanali di dubbio gusto e dimensione, ma pare sarà questo l’indirizzo cestistico del terzo millennio in Elvezia.
Stasera due ticinesi in campo; al Palamondo la SAM ospita il Meyrin, mentre il Vacallo va a Ginevra. Trasferte per le ospiti praticamente sulla porta di casa, ma certamente il computer friburghese non conosce la geografia o, magari, la conosce fin troppo bene.
Leggendo che stasera l’Olympic ospita il Boncourt e sabato se la sfangherà all’Elvetico quando il Lugano riposa tutta la settimana, mi vien da pensare che non tutto è chiaro in questo calendario a orologio: fosse stato il contrario, sai quanti sospetti...
Torniamo alla palla giocata e sentiamo coach Aiolfi al cospetto di una partita da vincere. «Chiaramente non mi è piaciuta la squadra a Basilea e mi auguro che cose del genere non si ripetano più. Stasera è una partita da vincere, ma questo Meyrin è tutto meno che un complesso facile».
Al di là della sua classifica. «Infatti, è una squadra che ha perso 8 partite per meno di 5 punti, il che sta a significare che non è affatto una squadra materasso. E non va dimenticato che ha fatto i soli 2 punti a Massagno».
Cosa vi manca ancora? «Con- tinuità di rendimento a un certo livello. Dobbiamo crescere ancora e sapere di poter affrontare tutte le altre avversarie con le stesse motivazioni».
Essere forti con le deboli e deboli con le più forti fa classifica. «È vero anche questo, ma dobbiamo arrivare a giocarcela con quelle che stanno sopra di noi. Poi è evidente che fare punti contro le avversarie dirette come stasera è fondamentale per la nostra classifica».
Un settimo posto è un sogno. «Deve essere il nostro obiettivo principale per poi cercare di andare oltre. Stasera dobbiamo fare i due punti e, possibilmente, con un gioco e un’intensità da SAM e non da dopolavoro».
Chi non va mai in campo speculando o snobbando è certamente Vacallo, che affronta la traversata della Svizzera per affrontare Ginevra con tutte le armi in suo possesso. Niente è lasciato al caso, proprio perché Ginevra è una compagine camaleonte e a ingaggi continui. Ergo, non sai mai chi avrai di fronte. Basti pensare che sono arrivati in stagione 15 nuovi giocatori e, forse, oggi ci sarà anche l’ex bianconero Wells (infortunatosi un mese fa appena sceso in campo) che con Dollard fa parte degli ultimi arrivi. Sentiamo coach Pastore. «Abbiamo una lunga trasferta e un avversario molto capace, proprio perché continua a riproporsi in vari modi e con giocatori nuovi. Non è facile trovare sempre le contromisure adatte».
Però si è visto sabato un complesso molto forte ovunque, malgrado giochi senza Dacevic. «È vero, abbiamo interpretato bene la gara. E poi sono felice che Crnogorac abbia ripreso ad avere più fiducia nei suoi mezzi e ad avere più concretezza a canestro».
Senza dimenticare Gibson. «Lui sta ritrovando grandi sensazioni, anche per il fatto che ha maggiori spazi quando gioca in coppia con Lukovic. Con loro due assieme non è facile per gli avversari».
Una partita tosta, ma che non si può perdere. «Questo lo dirà il campo: noi abbiamo il massimo rispetto per tutte e Ginevra potrebbe essere la mina vagante del terzo turno. Trovare le armi giuste sia in difesa che in attacco, ma certamente il nostro impianto di gioco potrà fare la differenza».
Due parole infine sull’uscita in semifinale di Coppa Svizzera del Canti Riva. Una sconfitta che non si può digerire, soprattutto per la consapevolezza di aver sprecato una grande occasione. Sotto di 15 nell’ultimo quarto, la squadra di Manfré ha strabiliato tutti, recuperando e portandosi anche a +2. Uno sforzo poi pagato carissimo nel supplementare, ma anche una dimostrazione di volontà che ha fatto capire quali sono i possibili futuri. Grande assente la difesa, in particolare la Skouby, capace sì di metter 36 punti, ma lasciando praterie alle avversarie sotto il proprio canestro. E se anche la pivot non becca rimbalzi, alla fine si paga dazio. Un Riva proiettato verso i playoff e per nulla battuto, anche se questa sfumata Finale di Coppa non finirà di bruciare tanto presto.
by La Regione Ticino