Vigilia della 21^ di Campionato 2008/09. 10^ di Ritorno.

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!maro!
00giovedì 19 marzo 2009 17:39







Lo sguardo rivolto ai playoff.
Si cercano i piazzamenti.

Lugano in casa. SAV, SAM e Riva fuori.






di Mec



Siamo a 80 minuti, eventuali supplementari esclusi, dalla fine della prima fase: poi cominceranno i play off, in pratica un altro campionato.

Le nostre squadre sono impegnate su tre fronti importanti: Vacallo, in trasferta, non deve perdere contro il Losanna per non dover giocarsi la leadership in casa, sabato prossimo, contro l’Olympic.

Lugano non può perdere contro il Birstal se vuole arrivare al terzo posto e, considerato che una vittoria di 3 o più punti lo metterebbe al sicuro nella classifica avulsa, sia a due sia a tre squadre, non si vedono altri risultati a cui puntare.

Infine la SAM cerca a Ginevra una vittoria che le darebbe la prima vittoria in trasferta e un possibile nono posto in classifica. Infine, per il Canti Riva non si può pensare che a una vittoria, visto che va a giocare in casa della penultima in classifica, l’Hélios Basket.

E veniamo alle squadre maschili di A iniziando dalla capolista Vacallo. Le due sconfitte consecutive hanno certamente messo sul chi vive i più, ma siamo certi che i drammi non hanno abitato Vacallo in queste settimane. Anche perché a Boncourt si può perdere, soprattutto con la squadra attuale dei giurassiani, cresciuta moltissimo in questi ultimi mesi. A Losanna il Vacallo non ci va con l’acqua alla gola, ma vincere significherebbe la certezza del primato in classifica con ancora 40 minuti da giocare. Psicologicamente non è poco, ed è questa un’opportunità che Dacevic e compagni non vorranno farsi sfuggire. Il Losanna è una squadra un po’ atipica che poggia molto su Polyblank, uomo cardine, e sul duo Brown e Freeman, oltre che su un folletto in regia come Pleux Descollognes, che però, nella morsa Gibson - Lukovic dovrebbe essere neutralizzato. Da quello che abbiamo visto recentemente, il Losanna è una squadra molto ondivaga e che risente degli umori di giornata. Per contro, c’è da credere che Vacallo ha ricaricato le pile e si è rimesso in carreggiata: una squadra che ha dominato la stagione ha tutte le carte per continuare a farlo anche se Pastore non si stanca di ripetere come molte squadre si siano rinforzate in questi ultimi due mesi e quindi anche i parametri di valutazione vadano rivisti.

Il Lugano, appunto rinnovato, non ha fatto meraviglie una settimana fa contro Ginevra, vincendo solo all’ultimo secondo. Oggi se la vede con il Birstal, pari classifica e squadra da sempre ostica. Non si capisce perché abbiano designato Schaudt ad arbitrare proprio i basilesi, ma forse, in certi casi, è importante la cosiddetta “par condicio”. Noi stiamo già immaginando cosa fischierà e forse se lo chiederanno anche i suoi due compagni di fischio… Tornando alle squadre, per battere Birstal il Lugano deve correre per 40 minuti, altrimenti fa il gioco dei basilesi. Lo si è visto anche sabato scorso dove l’Olympic ha vinto di un solo punto a quota 66. Il Birstal ha un suo gioco ben definito ma se non si fa nulla per disinnescare Coffin e non si limita Henderson sotto i tabelloni, diventa dura. È vero che sulla carta Carettoni dispone di un Cresnar che potrebbe fare la sua parte sotto le plance, ma sinora non l’abbiamo mai visto in campo e quindi risulta difficile farsi un’opinione. Se i bianconeri sapranno difendere almeno il doppio di quanto non abbiano fatto la scorsa settimana e correranno per quattro tempi, non vediamo come il Birstal potrebbe imporsi.

La SAM è in trasferta a Ginevra per cercare due importanti punti per la sua storia più che per una classifica segnata da tempo. I ginevrini sono un buon complesso e in grado di trovare punti da ogni angolo del campo. La SAM è una coperta corta e quindi va considerato il suo insieme per pensare a una vittoria. Una settimana fa hanno quasi fatto il colpaccio pur giocando senza Grimm e Faessler, il che fa ben sperare per una ulteriore prova d’orgoglio per chiudere le trasferte con un successo.

Infine il Canti che chiude la terza fase, quella a orologio, in terra vallesana. Non abbiamo capito per quali motivi la femminile ha fatto un turno infrasettimanale e inizia i play off una settimana prima dei maschi: misteri dei nostri dirigenti.
Per la partita nulla da dire se non per pensare a una sana partita di allenamento dove Corno potrà affinare schemi e vedere tutte le giocatrici in campo, in attesa di cominciare la sfida finale: per i play off il Canti annuncia una gran voglia di essere protagonista e può persino pensare di… allargare ancora la rosa…




© laRegione Ticino




!maro!
00giovedì 19 marzo 2009 17:39






Marco Magnani... ridisegna il Lugano.

«Per vincere serve più continuità in difesa»: ecco la ricetta del futuro architetto.

I bianconeri, che questo pomeriggio all’Istituto Elvetico ospiteranno i Birstal Starwings, puntano al terzo posto in regular season, obiettivo realizzabile solo a patto di vincere sia il confronto di oggi che quello di sabato a Nyon.




OggiisuoiTigersaffrontanoall’IstitutoElveticoiBirstalStarwings (inizio ore 17.30), mentre sabato prossimo – in occasione dell’ultimagiornatadellaregularseason– festeggerà sul campo del Nyon il suo ventiquattresimo compleanno e, almeno questa è la speranza di tutti i giocatori bianconeri, il 3. postoincampionato.LuièMarco MagnanidaReggioEmilia,futuro architetto («Mi mancano ancora tresemestriperfinirel’Accademia diMendrisio»)esecondoplaymaker della formazione allenata da RenatoCarettoni.Giuntoinrivaal Ceresiolastagionedell’ultimavittoriaincampionatodeglialloraLuganoSnakes(coniqualivinceanche un titolo svizzero Under21), Magnani,exSAM,èunragazzocon latestasullespalleeconipiediben piantati a terra.



Marco, la corsa vero il 3. posto in campionato passa inesorabilmente per una vittoria questo pomeriggio contro il Birstal... Che ci dici dei vostri avversari odierni?



«Come abbiamo già potuto constatare all’andata loro sono una squadra che fa della fisicità un proprio punto di forza. Per vincere dovremo aggredirli sia ina ttaccoche in difesa, non consentire loro di giocare al proprio ritmo e cercare di arrivare ai minuti finali con un buon margine divantaggi o perché, a mio modo di vedere, in un finale punto a punto potrebbe essere decisiva la loro maggiore esperienza».



Dopo il match di sabato scorso contro il Ginevra, si è detto che il Lugano deve assolutamente migliorare in difesa. Cosa ne pensi?



«Sono assolutamente d’accordo, anche perché nei playoff l’atteggiamento di fensivo sarà determinante. Quello che ci è mancato sabato scorso è un po’ più di concentrazione e di attenzione in difesa, ma questa settimana in allenamento ho visto un buon ritmo e tutto è andato per il meglio. L’attacco,lo sappiamo,ci può consentire di vincere una partita, ma è la difesa che ti fa vincere il campionato».



A proposito di obiettivi, dopo l’avvicendamento in panchina e con l’arrivo dei nuovi giocatori, dove pensi che possa arrivare questo Lugano ?



«Abbiamo le nostre possibilità di fare bene, a patto di trovare quella continuità, soprattutto in difesa, che a questi livelli fa la differenza. Inoltre sarà fondamentale vincere le ultime due gare di regular season per poter avere il vantaggio del campo nel primo turno dei playoff e poterci giocare l’eventuale bella in casa».



Anche perché, sinora, avete vinto in trasferta solo contro le ultime tre della classifica (Ginevra, Massagno e MGS). Come spieghi le vostre difficoltà ad imporvi lontano dall’Elvetico ?



«È difficile da dire. Vista “da dentro” la squadra mi sembra che si esprima sempre su gli stessi livelli. Sono forse i nostri avversari, penso all’Olympic, al Monthey o allo stesso Birstal – che riescono a sfoderare prestazioni migliori di fronte al proprio pubblico. Come mai? In certe palestre il pubblico fa davvero da sesto uomo, cosa che a noi manca».



Come procede l’inserimento in squadra di Cresnar e Mladjan ?



«È ancora presto per giudicare ma mi sembra che Cresnar potrà avere un bell’impatto difensivo sotto canestro, mentre in attacco deve ancora calarsi nella realtà del basket svizzero, che per lui è del tutto nuova. Dusan, invece,la nostra pallacanestro la conosce ed è un tipo di giocatore che focalizza su di sé l’attenzione degli avversari ma anche quella dei compagni di squadra. Anche lui però deve ancora familiarizzarsi con i nuovi compagni».



Cosa è cambiato nel passaggio da Facchinetti a Carettoni ?



«Bella domanda... Forse Renato cerca di lasciare maggiore libertà e responsabilità in attacco ai giocatori, ma non vedo grandi differenze rispetto a prima».



E a livello personale? Ti senti più o meno responsabilizzato ?



«Fondamentalmente è cambiato poco.Con Frank c’era un’intesa più forte perché mi aveva già allenato a Massagno e sapeva esattamente cosa poteva aspettarsi da me».



A 24 anni e con una laurea in architettura (quasi) in tasca, cosa c’è nel futuro, cestistico e non, di Marco Magnani ?



«A 24 anni non sono più un giovane ma non sono neppure un vecchio. La pallacanestro è un bellissimo sport ed una passione ma per me la scuola è sempre stata prioritaria. Nello sport non sai mai cosa può capitarti: un anno giochi 30’ in A e quello successivo ti trovi senza squadra... Comunque mi piacerebbe trovare una squadra in cui possa avere un ruolo maggiore e la possibilità di esprimermi al meglio».



Magari in Ticino ?



«Sì, perché no? Che il mio futuro sia in Ticino o in Finlandia non mi precludo nulla».




Andrea Stephani

© Corriere del Ticino

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