PLAY-OFF 2010/11. Vigilia Finale. 4^. DIRETTA TV RSI LA2.

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!maro!
00sabato 21 maggio 2011 01:19




NUMERO UNO.
Il presidente dei Lugano Tigers Alessandro Cedraschi si è detto
fidu­cioso in vista di gara-4 della finale contro l'Olympic. (fotogonnella)



«Non facciamo drammi»

Il presidente dei Lugano Tigers Alessandro Cedraschi ha analizzato la sconfitta di sabato
contro l'Olympic: «Nei momenti topici è mancata un po' di aggressività»






GIONA CARCANO.

Sabato il Lugano è stato battuto in gara-3 della finale dall'Olympic Fri­burgo, che è così riuscito a riaprire la serie, ora sul 2-1. Una sconfitta, quel­la dei bianconeri, per certi versi sor­prendente, visto soprattutto il trion­fale percorso compiuto fino a sabato dai Tigers, imbattuti negli otto incon­tri disputati nei playoff contro SAM Massagno, Monthey e naturalmente Friburgo.
La battuta d'arresto non deve comun­que preoccupare più di tanto i ticine­si, anche perché, sull'arco dell'intera stagione, la formazione allenata da Joe Whelton non ha mai perso due partite di fila in campionato.


Resta però il rammarico delle ma­gliette celebrative rimaste in valigia e dello Champagne non stappato:

«In certe occasioni bisogna mettere in preventivo tutto, ma credo che già domani potremo utilizzare magliet­te e Champagne»
ha detto, tra il se­rio e il faceto, il presidente dei Luga­no Tigers Alessandro Cedraschi, che è poi ritornato sulla sconfitta patita sabato con l'Olympic:

«I burgundi sono stati semplicemente più bravi di noi. La mia squadra ha disputato una partita che definirei “normale”, mentre il Friburgo ha dato fondo a tutte le energie, giocando con gran­de agonismo. Secondo me sono que­sti i motivi della sconfitta di sabato».


Per Alessandro Cedraschi, cosa non ha funzionato in gara-3?

«In una partita tirata come quella vi­sta alla St.-Léonard, contano i detta­gli. Noi abbiamo commesso qualche errore di troppo nei tiri da fuori e nei tiri liberi, mentre loro hanno azzec­cato tutto, soprattutto nella seconda metà della partita. Devo anche dire che alcune decisioni arbitrali mi han­no lasciato un po' perplesso, ma non voglio cercare scuse».


Ha individuato delle colpa da im­putare ai singoli?

«Assolutamente no, non mi sembra il caso di ricercare i motivi di una sconfitta del genere fra i singoli in­dividui. È solo mancata un pizzico di cattiveria nei momenti importan­ti dell'incontro, e abbiamo pagato un po' di ingenuità. Al termine del­l'incontro non abbiamo fatto dram­mi, perdere una volta a Friburgo ci può anche stare, anche perché tut­te le squadre, nella stagione regola­re, hanno perso dalla formazione di Damien Leyrolles. Non sono preoc­cupato, anche perché la concentra­zione non è mai mancata fra i miei giocatori».


Al termine di gara-3, l'allenatore bianconero Joe Whelton ha dichia­rato di non essere stato contento della prestazione difensiva. Condi­vide questa affermazione?

«Non del tutto, perché il Friburgo ha trovato alcuni canestri impossibili: quando un giocatore tira da nove metri e fa canestro, come fai a stop­parlo?»


In casa il Friburgo ha dimostrato grande solidità. Siete preoccupati per domani sera?

«I burgundi hanno la fortuna di po­ter contare su un pubblico nume­roso e molto caloroso e questo li carica sicuramente. Da parte no­stra dovremo cercare di non farci prendere dall'emotività e dalla fo­ga, cercando di rimanere tranquil­li».


Di ritorno da Friburgo, come ha vi­sto la sua squadra Alessandro Ce­draschi?

«Molto tranquilla e consapevole del­la propria forza. Nessuno ha voluto commentare la sconfitta e nessuno di noi ha voluto creare inutili pole­miche o discussioni. Restiamo fidu­ciosi per la partita di domani, andre­mo a Friburgo per conquistare il ti­tolo».




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!maro!
00sabato 21 maggio 2011 01:21


17.05.2011.




La palestra Saint Léonard farà registrare un’altra volta
il tutto esaurito per un’attesissima sfida.
(TI-PRESS/SCOLARI)



Il Lugano ci riprova a Friborgo.


Gara 4 della finale dei playoff questa sera al Saint Léonard (ore 19, con diretta televisiva).

I Tigers hanno un’altra opportunità per chiudere, l’Olympic deve invece puntare alla quinta partita.




di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Gara 4 di finale al Saint Léonard, questa sera alle 19.00, con diretta televisiva. Olympic e Lugano si trovano una volta di più ad affrontarsi su un palcoscenico che non mancherà di entusiasmare una platea da tutto esaurito. Per il Lugano il secondo match-point, per l’Olympic Friborgo una sola scelta, vincere per arrivare a sabato a giocarsi tutto negli ultimi 40 minuti.

Il peso della partita, a questo punto della stagione, è leggero. Le energie fisiche e mentali i giocatori le trovano sempre, anche se sono passati pochi giorni da una gara 3 molto tesa. Con il tifo a fare da supporto energetico, i burgundi cercheranno di infilare una seconda vittoria consecutiva e dimostrare che in finale non ci sono arrivati per caso o per fortuna. La squadra di Leyrolles è stata brava a non demoralizzarsi sul -13 e ha saputo risalire gradatamente la china, sfruttando ogni errore dei bianconeri. Poi, quando tutto era tornato in parità con la serie di 4 canestri di Quidome, nell’ultimo quarto ci ha pensato Williams a mettere le triple dalla lunghissima distanza per fare il vuoto decisivo.

Quanto ci ha messo del suo il Lugano? Diverse cose, soprattutto mentali, a nostro avviso. Trovato un ampio margine nei primi otto minuti, nella testa deve essere balenata l’idea che la partita sarebbe andata in discesa. Sono bastate alcune azioni concluse malamente e una difesa poco attenta per cambiare l’inerzia della gara. E, quando questo succede, non è mai facile riprendere a dominare.

I bianconeri sono comunque restati in scia sino a otto minuti dalla fine, pur giocando con poca determinazione in più frangenti. Errori ai rimbalzi, palle perse, tiri fuori logica. Come ha analizzato Whelton tutto quanto? «Abbiamo visto e rivisto la partita: i ragazzi sono arrabbiati per aver perso e si sono resi conto dei nostri errori. Non ci capita spesso di subire 93 punti, non deve più succedere».

E perché non succeda cosa ci vuole? «Una difesa da playoff, per cominciare: rimbalzi difensivi, palle giocate con intelligenza e senza forzature. Noi abbiamo le qualità per fare bene queste cose, non dobbiamo che metterle in pratica».

L’Olympic cava sempre qualcosa dal cilindro, con l’uno o l’altro giocatore. «È una squadra forte e ha molti giocatori che possono essere decisivi. Dovremo essere bravi a non subire Holland e Smith sotto i canestri, dovremo essere bravi a limitare Quidome, Williams e Buscaglia dalla lunga distanza e credo che abbiamo i mezzi per farlo».

Ma poi occorre anche che ognuno dei bianconeri giochi come in gara 2. «Certamente, questo è il riferimento. Abbiamo visto che se giochiamo bene di squadra in attacco, troviamo delle buone soluzioni. Abbiamo una panchina valida e dobbiamo avere le giuste risposte, proprio come in gara 2».

Tutti pronti? «Certamente. Non abbiamo mai perso due gare di fila. In allenamento ho visto giocatori sereni, motivati, determinati. Come dicevo, erano arrabbiati per aver perso così male. La voglia di riscatto e chiudere la serie c’è in tutti quanti e quindi sono molto fiducioso su quanto tutti potranno dare».

Infortunati? «Nessuno, a parte un piccolo risentimento per Angley ma non credo sia preoccupante, anzi, certamente ci sarà».

Ad Abukar e compagni non mancano certamente gli argomenti per fare loro il titolo già stasera. Sarà importante che non si facciano condizionare da qualche elemento negativo e sappiano tenere in mano la logica della loro differenza tecnica. Se ricordano come hanno difeso in Europa, è chiaro che per l’Olympic non ci sarà molto da fare.

Sempre che anche i fischietti accettino un gioco fisico, non quello sporco, e che non ci siano quelle sottili fischiate, come nel caso di Abukar in gara 3, che possono incidere molto sulla tenuta psicologica dei giocatori.

Appuntamento quindi con la storia, come si dice, per una serata di basket che non mancherà di entusiasmare.



BY



!maro!
00sabato 21 maggio 2011 01:22


16.05.2011.




Angley recupera e sarà in campo.


Infortunatosi a una caviglia durante l'ultima azione di gara-3, il playmaker bianconero Bro­dy Angley ha recuperato in fret­ta e Joe Whelton ha assicurato che questa sera alla St.-Léonard sarà presente.



BY


!maro!
00sabato 21 maggio 2011 01:23


17.05.2011.




SARÀ LA VOLTA BUONA?
Il Lugano di Sanders questa sera è di scena alla St.-Léo­nard di Friburgo,
dove affronta gara-4 della finale contro l'Olympic.
(Foto Keystone)




Lugano a Friburgo per riprovarci .


Questa sera alla St.-Léonard contro l'Olympic i Tigers si giocano il secondo «match-ball» a disposizione.
L'allenatore Joe Whelton: «Ho chiesto ai miei giocatori di rimanere concentrati per tutto l'incontro»






GIONA CARCANO.

Archiviata non senza un pizzico di amarezza gara-3 della finale, per­sa sabato contro il Friburgo, il Luga­no si ripresenta questa sera (19.00) alla St.-Léonard per riprovarci. Per i bianconeri si tratta del secondo «match-ball» a loro disposizione per conquistare il titolo e l'impressione è che i giocatori guidati da Joe Whel­ton non intendano lasciarsi sfuggire l'opportunità di chiudere stasera il discorso. Anche perché l'eventualità di andare a gara-5 mette paura a chiunque, pure a cestisti esperti co­me quelli luganesi.
«Una sconfitta contro il Friburgo può sempre capitare - ha dichiarato un se­reno Joe Whelton -, l'importante pe­rò è imparare dagli errori commessi e andare a vincere questa sera alla St.­Léonard».
Cosa non ha funzionato sabato?
«Siamo subito passati in vantaggio, cosa che invece nelle due precedenti sfide della finale non era successa. Do­po il primo quarto avevamo 13 punti sull'Olympic, e probabilmente è su­bentrato un certo rilassamento fra i miei giocatori. Abbiamo perso con­centrazione e i burgundi, ormai con le spalle al muro, hanno iniziato a gio­care con più grinta mettendoci in dif­ficoltà».
I vostri avversari hanno riaperto la se­rie e potrebbero aver trovato la giusta dose di fiducia. Che partita si aspetta Joe Whelton questa sera?
«Sarà come sempre un incontro mol­to duro, ma mi fido ciecamente dei miei ragazzi, perché durante la stagio­ne hanno dimostrato di sapersi risol­levare subito dopo una sconfitta. E cre­do che se rimarremo concentrati per tutti i 40', la vittoria sarà nostra».
L'ex di turno Trésor Quidome , ora idolo dei tifosi friburghesi, ha invece svelato la ricetta per riuscire a pareg­giare la serie: «Non possiamo più per­metterci di fare calcoli. Dovremo sem­plicemente scendere sul parquet e giocare come gli ultimi tre quarti di sabato. Se sapremo resistere agli at­tacchi del Lugano e gestire i rimbalzi, potremo andare in Ticino per la quin­ta partita e giocarci il titolo» ha com­mentato l'angolano di 26 anni, redu­ce da un lungo infortunio a un ginoc­chio che lo ha messo k.o. per buona parte della stagione. «È curioso - ha aggiunto Quidome - che in questa fi­nale di campionato, la squadra che prende per prima un certo vantaggio alla fine cede e viene battuta. È acca­duto nei primi due incontri all'Elveti­co ed è successo anche sabato. Però non vogliamo correre nessun rischio, quindi non dobbiamo far scappare i bianconeri, perché potrebbe rivelar­si fatale».
Insomma, il Lugano non deve più sba­gliare se vuole coronare una stagione che fin qui è stata semplicemente per­fetta. Perdere un titolo dopo essere stati in vantaggio per 2-0 nella serie sarebbe gravissimo, ma difficilmente accadrà. Infatti, i giocatori biancone­ri hanno dimostrato più volte di pos­sedere un tasso tecnico tale da spaz­zare via qualunque avversario e qual­sivoglia «braccino», perlomeno in campo nazionale.



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