PLAY-OFF 2010/11. Vigilia 1/4 di finale. 3^.

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!maro!
00martedì 26 aprile 2011 23:27




09.04.2010.








(Keystone)




Tre ticinesi sono al ‘dentro o fuori’.



Il Massagno (contro il Lugano), il Vacallo nella LNA maschile e il Riva in quella femminile.
Tre ticinesi sono al ‘dentro o fuori’
Solamente i chiassesi sembrano possedere le risorse per allungare la serie dei quarti con il Monthey.




di Dario Mec Bernasconi.

Siamo a gara 3 dei playoff e ben tre squadre ticinesi sono arrivate al “dentro o fuori”. La SAM, contro il Lugano, il Vacallo al Palapenz opposto al Monthey e il Canti Riva, domani al Palasangiorgio contro l’Elfic Friborgo.

Come sempre, in queste situazioni, vi sono molte incognite e qualche certezza che riguardano le medesime squadre, anche se i ragazzi di Facchinetti sono certamente quelli messi peggio.



Il Lugano, malgrado l’incostanza di rendimento sull’arco dei 40 minuti, è troppo forte per i biancoblù. Ne sono tutti consapevoli, al di là della voglia di fare il colpaccio e di dimostrare il loro valore. Il tasso tecnico fra le due compagini è certamente molto diverso. Quando esce Mladjan entra Efevberha, se Finn va in panca entra Sanders o Schneiderman: insomma, con tutto il rispetto del caso, non sono né Fridel, né Balletta o Rey. E nel basket queste differenze sono veramente troppe. Poi ci può stare la giornata nera, quella dove sono tutti in quota e non sul parquet, ma sono eccezioni che nel basket non hanno molti riscontri.



Facchinetti, a inizio playoff, confidava sorridendo che se vinceva quattro quarti dei dodici in tre gare, era un po’ come vincere una partita. Oggi siamo al dunque. Whelton non ha gradito l’atteggiamento che i suoi hanno avuto nelle due gare disputate all’Elvetico: per lui è una questione importante avere la mentalità giusta, perché nei playoff non si può andare in campo da distratti. Occorre un approccio determinato, anche se il risultato, almeno nelle teste, appare scontato. Inoltre, partendo bene, si risparmiano le energie che ci vogliono per recuperare e anche le energie hanno il loro peso quando si gioca ogni tre giorni.

La SAM è al game over: sa che potrà e dovrà dare tutto e di più davanti al suo pubblico. Chiudere bene la stagione significa dare impulsi al futuro, significa tenere i propri tifosi legati a un buon ricordo che li riporterà fiduciosi a ottobre attorno al campo di basket. Questa SAM ha fatto ottime cose in stagione e, l’orgoglio di provarci sino all’ultimo, dovrebbe garantire spettacolo.



Per Vacallo siamo all’ultima spiaggia. Nelle due precedenti gare i momò non sono stati molto lontani dal Monthey. I vallesani hanno dalla loro una maggiore fisicità, un maggior peso sotto le plance e qui, senza voler fare polemiche, appare chiaro che certe scelte tecniche vacallesi non sono state propriamente felici. Il peso dei lunghi è importante e si è visto in entrambe le gare che, nella prima con Dacevic e nella seconda con Mihajlovic, quando un lungo esce il Monthey ha vita facile.

Oggi, in un Malapena che ci auguriamo gremito come non mai, i ragazzi di Pastore cercheranno la rimonta. Una gara che, per ora, vale una stagione e, dovesse vincere, lo saranno pure le altre due. Il Monthey è a un passo dalle semifinali e ha tre match point a disposizione. Potrà giocare con minore affanno, sa che ha davanti altre opportunità. La SAV può, deve, solo vincere. Per farlo deve ritrovare una maggiore intensità difensiva e fare le scelte migliori in attacco. Ritrovare, tra l’altro, le buone percentuali dai tre punti che è stata una delle sue caratteristiche vincenti in passato. La squadra è tornata a giocare d’assieme, ma nei playoff basta un nulla, un episodio a volte, per cambiare tutto.

Pastore: «In gara 2 siamo stati bravi a stare anche avanti, anche se siamo stati penalizzati da 6 ore di viaggio a causa di un incidente: poi un Dubas fuori norma ci ha destabilizzato da ogni posizione. Però eravamo lì fino a poche azioni dalla fine».

Oggi? «Non ho capito perché non abbiamo fatto ricorso per Drza, quindi lui non ci sarà. Noi dobbiamo cercare di stare in campo fino alla fine con i nostri lunghi e ritrovare il tiro da tre, anche perché i tiri aperti non ci sono mancati. Il Monthey ha tirato col 45% dalla stessa distanza, noi meno del 30. Dobbiamo riuscire a far valere il nostro fattore campo, perché il Monthey è una compagine che non ci è così lontana. Loro sono molto sciolti, sono in fase positiva, ma noi vogliamo arrivare a giocarci tutto sul campo di Monthey alla quinta».

Conoscendo risorse e carattere dei gialloverdi, crediamo che l’impresa sia tutto fuorché impossibile.



Il Riva come la SAV

Il Canti Riva è nella condizione della SAV, con una differenza sostanziale: se i maschi non sono lontani dagli avversari, l’Elfic odierno è decisamente meglio delle momò sul piano tecnico e dell’esperienza. Due giocatrici hanno marchiato chiaramente le prime due sfide, la Müller e la ex Mazzocchi: 31 punti in due in gara 1, vinta dall’Elfic di 33 punti, 25 punti in gara 2 quando lo score è stato contenuto in soli 14. Sono i due cervelli della squadra, quelli che il Riva decisamente non ha.

Il rinnovamento, prendendo ad esempio le partenze di Augugliaro e Mazzocchi, ha portato, giustamente, i dirigenti a puntare sulle giovani, pagando ovviamente dazio. In stagione queste giovani sono cresciute, ma ci sono penali da pagare quando si fanno salti di categorie. Ed è chiaro che se l’impostazione del gioco è carente, diventa difficile armare il braccio delle straniere che, a conti fatti, non hanno nulla da invidiare alle altre pari passaporto nelle altre squadre.

Il Canti è una squadra che ha cambiato coach e con Rezzonico ha ritrovato maggiore tranquillità di spogliatoio, indispensabile per andare avanti, e una maggiore solidità nel gioco. Ovviamente, non è in un mese che si stravolgono le cose, ma qualche passo avanti lo si è visto. E questo è un messaggio importante per il futuro, perché a Riva sanno lavorare bene e non hanno mai fretta di anticipare i tempi. Hanno vinto un titolo, occorre ricordarlo, costruendo un mattone dopo l’altro e ora hanno cominciato a ricostruire. Oggi tutti vorrebbero che non fosse l’ultima: animo, le speranze non devono mai mancare, ma se andiamo sul realistico, beh, ci pare un altro discorso.

Pronti ad essere smentiti, come sempre quando si fanno pronostici.



BY


!maro!
00martedì 26 aprile 2011 23:30



09.04.2010.





QUI VACALLO: Drca ancora sospeso, per il resto ci sono tutti.

Oltre agli infortunati di lunga data Pape Bad­ji e Dejan Lukovic, fuori fino al termine della stagione, oggi pomeriggio mancherà anche Milos Drca. Il croato si era fatto espellere in gara-1 a Monthey e la SAV Vacallo non ha pre­sentato un ricorso in Lega, per cui sarà anco­ra sospeso.


QUI LUGANO: Tutti a disposizione tranne Edwin Draughan.

Come già annunciato in vista di gara-2, an­che oggi Joe Whelton non potrà contare sullo statunitense Edwin Draughan, ancora infor­tunato. Il play dei Tigers potrebbe rientrare per le semifinali contro Monthey o SAV Vacal­lo. Tutti gli altri giocatori sono a disposizione per il derby.


QUI MASSAGNO: Mancheranno Magnani, Fässler e Rokitzky.

Ancora parecchi gli assenti per Franco Fac­chinetti: per il derby di gara-3 dei playoff con­tro il Lugano di oggi pomeriggio, mancheran­no Marco Magnani e Yannick Rokitky, infor­tunati. Vincenzo Fässler ha invece degli im­pegni di lavoro e non potrà quindi essere del­la partita.


QUI RIVA: Nessuna novità: ancora assenti Kuba e Hatch.

Per la fondamentale partita di domani con­tro l'Elfic, sfida valida per le seminfinali dei playoff, Fabrizio Rezzonico non potrà conta­re su Clementina Kuba e Shannon Hatch, in­fortunate. Quest'ultima mancherà fino al ter­mine della stagione. Per il resto, sono tutte a disposizione..





BY


!maro!
00martedì 26 aprile 2011 23:33



09.04.2010.







(Keystone)



Gara-3 come ultima spiaggia per tre ticinesi .



Riva, SAM Massagno e SAV Vacallo sono ormai con le spalle al muro.




di GIONA CARCANO.

Fine settimana decisivo per tutte le squadre ticinesi impegnate in gara-3 dei playoff.

La SAV Vacallo, che oggi riceverà al Palapenz (17.30) il Mon­they, non può più sbagliare. Stesso di­scorso per la SAM Massagno, proba­bilmente ancora più vicina alle vacan­ze rispetto ai cugini gialloverdi. Già, perché i Lugano Tigers, seppur con qualche patema d'animo di troppo, si sono logicamente dimostrati di un al­tro pianeta. Anche il Riva, domani al Palasangiorgio (16.30), deve cercare di ribaltare il 2-0 nella serie contro l'El­fic Friburgo. Insomma, il rischio di perdere tre delle quattro formazioni del nostro Cantone è molto alto.



L'allenatore delle ragazze momò, Fa­brizio Rezzonico , ha analizzato luci­damente la situazione: «Sappiamo di essere con le spalle al muro, ribaltare la serie sarà un'impresa. Però marte­dì sera abbiamo dimostrato di poter­cela fare. Dovremo gestire al meglio l'uscita dal pressing e non lasciare spa­zi alle giocatrici burgunde» ha com­mentato coach Rezzonico, che ha poi spiegato qual è la differenza fra la sua squadra e quella friburghese: «Credo che il divario fra noi e loro sia dovuto ad alcune giocatrici, come Bettina Mueller e le due statunitensi Celeste Trahan e Angelina Williams. Soprat­tutto quest'ultima, grazie alla sua esperienza, riesce a decidere le parti­te praticamente da sola. Senza di lei ce la potevamo tranquillamente gio­care alla pari. Anche la Mazzocchi sta giocando su livelli stratosferici».
Rispetto a gara-1, martedì si sono vi­sti dei miglioramenti...: «Nella secon­da partita il Friburgo è entrato in cam­po un po' leggero visto che nella pre­cedente gara ci aveva distrutto. Noi in­vece abbiamo giocato bene e loro han­no avuto paura. Domani dovremo mettere l'Elfic sotto pressione, anche se loro giocheranno più concentrati. Con l'aiuto del nostro pubblico, che spero sarà numeroso, potremo farce­la». La prossima stagione, vedremo ancora Fabrizio Rezzonico sulla pan­china del Riva? «Ci sono buone pos­sibilità che io rimanga. Aspettiamo la fine della stagione, poi discuteremo il rinnovo del contratto».



Passando in campo maschile, la SAV Vacallo si trova nella stessa situazio­ne del Riva: «Mercoledì abbiamo gio­cato molto meglio, siamo riusciti a es­sere più precisi e concreti. Purtroppo il Monthey sta facendo una serie in­credibile al tiro, soprattutto da tre pun­ti. Se i vallesani avessero giocato con questa precisione la finale di Coppa Svizzera, sarebbero stati loro i cam­pioni, e non il Lugano» ha detto l'alle­natore Rodrigo Pastore , che però vuole crederci ancora: «Niente è an­cora perso, possiamo cercare di ribal­tare la serie in queste due partite ca­salinghe».


In casa Lugano, la situazione è com­pletamente diversa, visto l'avversario, anche se ancora una volta coach Joe Whelton ha qualcosa da rimprovera­re ai suoi ragazzi: «Qualche giocatore finora non ha dato il 100%, e questo mi ha fatto arrabbiare parecchio. Non ab­biamo ancora trovato il giusto atteg­giamento e questo è preoccupante, so­prattutto in vista delle semifinali».



Da parte sua, la SAM Massagno mer­coledì ha mostrato alcuni migliora­menti, ma vincere contro i campioni svizzeri in carica ha il sapore dell'im­presa impossibile.


BY


!maro!
00martedì 26 aprile 2011 23:35




09.04.2010.




                Et l'amour s'en va.




Caro coach,

e' da parecchi mesi ormai che non vediamo piu' la tua famigerata
grinta e nondimeno la capacita' di scaldare l'ambiente con la
tua proverbiale "schiettezza" di contestatore innato e forse
anche dell'assurdo, che hai platealmente manifestato per anni
sui nostri parquets e non solo.

Nei tuoi confronti, non siamo mai stati teneri, ma abbiamo quasi
sempre esaltato la parte tecnica della tua preparazione.
Solamente non abbiamo capito a fondo il lato umano dei tuoi
comportamenti e del tuo modo di agire in ambito sportivo.

Ultimamente pero' ci fai una certa tenerezza e cio' fa nascere
sicuramente una iniziale passione.

Lottare da solo contro un ambiente che ti é contro, se non ostile,
puo' limare le perplessità caratteriali che abbiamo sempre avuto.
Vedere nell'avversità un guerriero mai domo, attira e procura la
simpatia di chiunque.

« Non ho capito perché non abbiamo fatto ricorso per Drza ».
«Se i vallesani avessero giocato con questa precisione la finale
di Coppa Svizzera, sarebbero stati loro i cam­pioni».


Non vogliamo che queste tue dichiarazioni, diventino "l'ultimo
canto del cigno"

E dunque, ci viene spontaneo nel dire *forza coach".

Miracoli ne hai fatti durante la tua permanenza in Momolandia e
speriamo che quello di quest'oggi non debba essere l'ultimo.

ciao

maro


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