"Tu ti credi di poter fare un po' troppe cose." cit: Gheof (OK)

Aileen.
00sabato 7 settembre 2013 13:58
Baia.
è sera, e mentre gheof novello Leopardi in libera uscita abbandona le "sudate carte" per godersi un pò d'aria fresca, Caska ha appena subito un morso da un paio di vampire affamate...
è debole, ma riesce a reggersi in piedi, nonostante le gambe tremino. Gheof lo nota subito, e se ne preoccupa.
Intanto in baia ecco che fa la sua comparsa un elfo, che saluta nella sua lingua, cui Caska risponde.
Preoccupato, il gentil-prete solleva Aileen per portarla da Edave, promettendole un racconto durante la strada, ma Jhorulas lo punge sul vivo, dicendo che non riuscirà a camminare e a parlare insieme.
Preso nell'orgoglio, Gheof promette di riuscirci, e quando l'elfo infine se ne va, Aileen gli spiega che gli elfi non sono cattivi, ma si credono superiori agli uomini.

Commento: role stupenda, come sempre grazie a Gheof *-* Ne approfitto per dare il benvenuto al nuovo elfo!

Motivo asterischi: role di riposo di Aileen, recupero punteggi.




GHEOF  -Sentiero, battigia.- Gesù. Gesù, Dio e tutti gli angeli Suoi. Quest'uomo ha proprio l'aspetto trasandato di chi non esce da chissà quale tugurio da giorni, settimane. Parrebbe anni a dirla tutta. Cammina trascinando con la scarpa qualche ciottolo di sabbiolina. Ci infila proprio la punta degli stivali. La vegetazione già rada lascia spazio a questa distesa di ciottoli che paiono volere tutti>>
GHEOF  >>insieme gettarsi nelle acque del lago; si spingono, si strattonano, vogliono ad ogni costo avvicinarsi alle onde sperando che l'acqua si muova come il mare, con onde più piene in modo che le prenda e le porti direttamente laggiù, in quella terra dove nulla muore, tutti risorgono, in quella terra che se ne sta dietro una cortina spessa di nebbia. E' come se intimasse, la maledetta, ''Hey>>
GHEOF  >>sai che per arrivare qui, da me, ci vuole un sacco di tempo? Devi oltrepassare le nebbie, entrare in un lago immobile e poi solo la Dea sceglierà il tuo destino. Ah, ah, ah. Stolti Voi che mi volete raggiungere''. E Gheof. Goffredo non ha intenzione, per adesso di andare oltre quella battigia. Per questa notte non ne ha le forze. Le forze gliele stanno suggendo con estrema foga le mura >>
GHEOF  >>spesse e fredde della Fortezza. Non gli concedono neppure un sonno tranquillo, non riesce proprio a darsi tregua. Le dita della mano destra, quella più sporca d'inchiostro va ad infilarsi tra i capelli. Una folta zazzera bruna dove qualche capello bianco va a ricordargli, giorno dopo giorno, che il tempo passa, passa per lui in maniera costante e veloce. Glielo ricordano le rughe sul volto, >>
GHEOF  >>glielo ricorda pure la voce roca e melliflua di quella creatura nera che è Ghadia. Lo sa che è la sua voce, è inconfondibile. Ed è lei che gli dice che un modo per contrastare il tempo c'è, ed è solo uno. Ma ancora non ha avuto modo di vederla. Meglio così. Meglio così, perchè a ricordargli che ha 42 anni è anche una giovincella di 17 anni, una ragazzina pura, una ragazzina, una bambina. >>
GHEOF  >>la sua bambina. La mancina sorregge, stringe un incarto di foglie dove le labbra vanno a serrarsi intorno con estrema foga. Vuole fumare le sue erbe che gli ha portato Caska, vuole fumare tutta la notte, vuole magari gettarsi in acqua, insomma. Non lo sa cosa vuole. Ci sono troppe verità sul banco. Verità che si intrecciano, si incrociano, sono astute. Sì, vogliono metterlo in ginocchio e >>
GHEOF  >>dire ''Uomo. Torna in Italia. Dai, tornatene in Italia e lascia perdere.'' Ma no: lui NO. E' un uomo maturo, ha cosi tanto peso sulle spalle che può resistere ancora. E via che i passi si fanno più decisi, più veri. Il mantello sballotta su e giù a quell'incedere. Un mantello nero che nasconde una casacca color porpora ed un paio di calzoni neri. Parla da solo. Parla da solo. Non si capisce>>

JHORULAS  [sentiero]E'un sollievo la baia per Jhor, è un sollievo per le sue nari, per i suoi occhi , per le sue orecchie portate allo stremo dalla cacofonia della cittadella.Non capirà mai gli uomani e,in fono,capirli non è neanche nelle sue più prossime intenzioni.Ammassati e urlanti, frenetici e inaffidabili, probabilmente, pensa, un atavico bisogno di fare tanto e in fretta, in quel breve>> 
JHORULAS  giro di clessidra che pretenziosamente chiamano *vita*. E' dolciastro l'odore del lago ed è quasi musica l'irrequieto mormorio di quell'acque nere e profonde..o almeno..potrebbe esserlo se non fosse per quell'umano davanti a lui nel sentiero alcuni metri, caracollante, ne sente anche l'odore piuttosto pesante (sensi sviluppati) e quella cantilena in una lingua che su altra bocca>>
JHORULAS  potrebbe forse risultare anche gradevole. Le lunghe leve dell'Alto armoniche e ritmiche nell'elegante incedere lo fanno avanzare per il sentiero in leggera discesa verso la riva.Il morbido velluto della tunica sfiora la terra battuta disegnando, all'occhio dell'eventuale osservatore, una sagoma longilinea ed elegante.

AILEEN  [Spiaggia.fu][La testa gira ancora un bel pò, gli occhi si chiudono da soli, come se una pesante stanchezza l'avvolgesse. Forse sta davvero prendendo l'influenza, forse ha la febbre, deve stare male davvero perché il suo fisico reagisca in questo modo. Da poco ha fatto la consegna, e già Callista si è allontanata da un pò. Si ferma, come per prendere respiro, gli occhi verdi si chiudono da soli>
AILEEN  in quell'immensa debolezza che l'assale. I capelli sono lunghi ormai, legati in una coda che scende sulle spalle, il viso giovanile, da ragazzina insomma. Una cosa che le ha sempre reso facile travestirsi, unito anche al fisico minuto, non oltre il metro e mezzo di statura. I vestiti sono semplici, un corpetto scuro e un paio di pantaloni in pelle. Ai fianchi le spade corte mdm, e dietro>>
AILEEN  la schiena i coltelli da lancio, tutti e sei nei foderi. Il viso è tuttavia tirato in un espressione contorta, quasi arrabbiata con sé stessa per quella debolezza che l'assale. Nonostante possa sembrare fragile, è allenata. Più agile che forte, va detto, la forza fisica non è mai stata una sua prerogativa. Dentro di lei la bestia miagola, soffia e ringhia, chiedendole e supplicandola di >
AILEEN  trasformarsi in gatto e accucciarsi da qualche parte, in attesa che tutto passi, riducendo la sua statura, in modo che i predatori non la vedano. Magari su un albero, al sicuro. No. Non cederà. In lei la ragione ha la meglio, e adesso è in uno spazio aperto, troppa gente potrebbe vederla, se passasse. Moreen l'attende per la favola della buona notte, deve farcela prima che la piccola si >>
AILEEN  addormenti come se da questo dipendesse la sua vita. “Andiamo” pensa, riflette, cercando solo di identificare casa sua. Non manca molto. Cammina, per ora non scorge le altre due sagome. In questa forma le mancano quei sensi così sviluppati degli animali, che spesso le sarebbero utili.]

GHEOF  -Battigia- Ego te absolvo... [E la smette. Finisce di ciancicare. Finisce, perfetto, con tutto l'odore di foglie macerate che gli esce dal fumo che ha in bocca. Getta il mozzicone in terra con sprezzo quasi. Stava facendo l'assoluzione dei peccati, come un buon monaco potrebbe e dovrebbe fare ai suoi discepoli, alle sue pecorelle smarrite a se stesso. Insomma. Dunque. Cerchiamo di affrontare >>
GHEOF  >>realtà delle cose. C'è un buio pazzesco. La luna se la sghignazza di sbieco perchè qui, se non l'Elfo che sta alle sue spalle, gli altri hanno una capacità visiva degna di una talpa che esce dalla sua tana. E poi gli Elfi camminano in maniera così silenziosa che Signore, Goffredo mica si rende conto che c'è qualcuno alle sue spalle. No. Vede il lago, sente le pietre che scricchiolare sotto i>>
GHEOF  >>suoi stivali, e vede un'ombra che praticamente pare andare incontro a se stesso. Si ferma. Si ferma per un attimo e una mano va a grattare la nuca, tra quei capelli che sono un terribile disastro, come se ci fosse passato in mezzo chissà quale tipo di uragano. Sì. Inspira dal naso, si guarda un attimo alle spalle. Un'altra ombra. Per un attimo scrolla il capo. Si schiarisce la voce. La >>
GHEOF  >>schiarisce con un colpo di tosse degno del peggiore fumatore. Ma non sputa, in fin dei conti è un gentiluomo, unto dal Signore, che non si permetterebbe d'essere sì maleducato così da ingoiare il suo stesso catarro. Ancora, gratta le corde vocali.] Emh... [ Sì, emh. Sid, deve salutare con il Sid? Ha le idee talmente confuse che fa altri passi avanti, più veloci, tanto da avvicinarsi ad Aileen>
GHEOF  >>di almeno qualche metro. Sì, sì, è lei. E' Caska, la sua procacciatrice di vizi. Reclina il capo. Il suo codino, le sue armi -una donna con le armi!! Una donna con le armi!- tutto normale insomma in questo nord freddo ed angusto, fresco pure d'estate. Oh, se faceva caldo a Roma. Come scaldava le sue anime Signore Iddio.] Caska? [Domanda alla volta della donna. Un altro sguardo alle spalle. >>
GHEOF  >>l'esile figura di quell'uomo, longilinea ed affusolata, come lo stelo d'un fiore. Gratta la fronte. Di nuovo su Aileen? Gli occhi di Goffredo? Socchiusi, socchiusi per mettere a fuoco bene nel buio, socchiusi perchè lui, questo devo dirlo, è solito usare lenti spesse come fondi di bottiglia per leggere. Gli anni passano, vero Goffredo?]

JHORULAS  [riva]Sente il cambio della compattezza del terreno sotto i suoi piedi, che benchè protetti da stivali, ora che la rena soffice prende il posto della terra battuta del sentiero. Passa, sfiorandola, vicino ad un altra presenza oltre l'uomo dimesso, una giovane donna che a quanto pare lui conosce. Cerca un punto di distrazione, guardando il lago che viene a morire fagogitato dalla riva, tanto >>
JHORULAS  per costringere il suo fine udito a non rubare l'intimità delle parole che l'uomo rivolge alla donna. In fondo è lì per la quiete, per il lago, per cercare un intimo contatto con la natura che lo ritempri prima che il sole annunci un altro giorno.Si china, come un giunco, fermandosi li dove materia solida diviene liquida nell'intimo bacio tra terra e acqua. La mano dell'Areldar >>
JHORULAS  raccoglie nella conca del palmo un pò di quel lago e poi la porta al viso.

AILEEN  [Spiaggia.fu][Se solo riuscisse a far tacere quello stupido gatto che la tormenta interiormente...lo sa che tra poco, tra molto poco dovrà stare via, tre giorni in quella forma, tre giorni a cacciare topi, tre giorni a vivere da gatto, lo sa benissimo. Dovrà inventare qualche scusa, come al solito, ormai sa bene quando accade, ed è una cosa cui non può (né tantomeno vorrebbe) sottrarsi. E poi>>
AILEEN  essere gatto lupo o civetta è una pacchia, e la fa sentire sempre bene. Soprattutto quando dorme sulla pancia di Gildor, o quantomeno ci prova. È dispettosa di natura. Si volta ne sentire qualcuno schiarirsi la voce, automatica la mano va dietro la schiena, afferra un coltello, e questa volta lo stringe tra palmo e dita, come se volesse saggiarne la quantità. In terraferma gli incontri>>
AILEEN  possono essere buoni o totalmente pessimi, e lei non è esattamente un mercante normale, anche se questo non lo sa nessuno. Tuttavia sorride nel vedere Gheof, e fa un sospiro di sollievo. Non sarebbe in vena, questa sera, non sa se sarebbe capace di combattere. -Gheof! È sempre un piacere vedervi, come state?- si ferma, le gambe un po' tremande, ma solide -//resistenza +2- ne ha passate>>
AILEEN  un bel pò, cosa vuoi che sia la debolezza? Almeno questo si dice per sentirsi meglio, più sicura. Una sorta di mantra. -E dov'eravate finito? Ho temuto che quel drow vi avesse preso- è una battuta, ma ci sta sempre farne una. Sorride ancora, respirando a fondo, ritmicamente, come quando tira]


GHEOF  -Spiaggia- La guarda. La guarda reclinando il capo di lato e continuando a grattarsi la nuca. Da quanto tempo non si fa una doccia come Dio comanda. Da diverso tempo, veramente. Socchiude gli occhi abbassandoli un momento. Posa l'indice sulla tempia. Lo fa come se stesse cominciando a pensare. E' come e rimarcasse una cosa che praticamente fa costantemente ma adesso, in questo preciso istante>>
GHEOF  >>si sforza di farlo in maniera da mettere in ordine i pensieri.] Dunque. Potrei sapervi dire di quante pietre è composta la mia stanza privata alla Fortezza Ancestrale. Sì, potrei anche dirVi... sì! in diversi punti le pietre sono scheggiate e sono sicuro che in qualche modo vanno a formare un disegno che personalmente ha un significato intrinseco... e poi ho letto in tre settimane, sì, tre >>
GHEOF  >>realtà chi avete davanti non s'è mai veramente preoccupato degli altri se non di se stesso ma in un certo qual modo questa ragazza ha avuto a che vedere con lui e le sue ansi, paranoie, dolori, insomma. E' sincero mostrandosi preoccupato. Le si avvicina porgendole un braccio.] Avete bisogno?

JHORULAS  affinchè i suoi timori non vengano condivisi con l'Alto.Discreto è il movimento del capo di Jhorulas, nel volgersi verso di due, un breve posar dell'iridi violacee e contornate d'oro sul gesto istintivo di soccorso che l'uomo offre alla giovane donna. Ritorna poi con gli occhi al lago ma non si rimprovera per quell'invasione nella vita altrui, altrimenti dovrebbe rimproverarsi d'essere un elfo.
JHORULAS  affinchè i suoi timori non vengano condivisi con l'Alto.Discreto è il movimento del capo di Jhorulas, nel volgersi verso di due, un breve posar dell'iridi violacee e contornate d'oro sul gesto istintivo di soccorso che l'uomo offre alla giovane donna. Ritorna poi con gli occhi al lago ma non si rimprovera per quell'invasione nella vita altrui, altrimenti dovrebbe rimproverarsi d'essere un elfo.

AILEEN  [Baia.fu][Oh la testa...sta riprendendo a girare! La scuote piano, prendendosela tra le mani. -Fortezza? State con i maghi quindi?- dice, questa volta in tono più debole -Non ho mai amato la magia. L'unica cosa che so è che MAI bisogna pronunciare il nome di un oggetto magico se questo non è ben coperto- ah, Ghadia....simpatica, dolce....l'esatto opposto di questa definizione >>
AILEEN  corrisponde alla drow maga. -Diciamo che mi intimorisce- sorride, ma poi si ferma quando la testa prende a girare ancora più forte, e di più, e lei chiude gli occhi, respira a fondo restando qualche secondo ferma e in silenzio, come attendendo che passi. Le gambe tremano, ma sono abbastanza solide -//resistenza +2- -Non tantissimo, ad essere sincera. Devo aver preso qualche malanno>>
AILEEN  stagionale- dopo qualche secondo il mondo si ferma, e i suoi occhi riprendono a vedere correttamente. Sorride dell'offerta, andando con delicatezza ad avvicinarsi e a prendere quel braccio che le viene offerto -Vi ringrazio, sì. Vi offrirò una birra da Filippa, da lei tutto ha un sapore migliore- oppure potrebbe controllare cos'ha Gildor nelle sue scorte...sempre se Lilith>>
AILEEN  non è in casa, ha timore di vederla inseguire Gheof armata di roncola. -Mi parlavate di diversi dei. Io conosco solo quella di Avalon, e sono curiosa.- vengono interroti da un elfo che arriva e domanda come stiano. Recupera quegli insegnamenti sulla lingua elfica che Raine le fece tempo addietro. -Ha chiesto se serve aiuto- dice verso Gheof, rivolgendosi poi all'elfo -Quel Undome, Lle quena i’>>
AILEEN  lambe tel’ Eldalie? Slo Amin Mellon ta- (Buona sera, parlate la mia lingua? Il mio amico non la parla) Sapere se parla la loro lingua è importante. Potrebbe perdersi, e nessuno lo capirebbe. -è un elfo- dice verso Gheof, con un tono che sta a dire: Mantenete la calma, non è un demone. Sa bene la sua avversione per le razze diverse da quelle umane, e teme che possa venirne sconvolto. L'altra>
AILEEN  mano cerca la sua, come a volerla stringere, nel caso lui consenta, rassicurarlo]

GHEOF  -Spiaggia- Dunque. Dunque, cerchiamo di capire. No, non sta bene, povera, e si vede. Gheof alza un sopracciglio avvicinandolesi. Sente il tono di lei smorzarsi. Lui a queste cose ci ha sempre fatto caso. Ai repentini cambiamenti, ai suoni, alle sensazioni, tutto. La voce di lei, sì. Lei che si prende il capo tra le mani e lui non può far altro che andare ad avvolgerle la vita con un braccio. >>
GHEOF  >>Che ne sa che ha forza abbastanza da stare in piedi da sola. Certo che ha la forza di parlare. Di parlare di magia, di quello che pensa ed anche di quello che pensa si dovrebbe fare con quella. Alla fine anche lui la teme, questa magia. Ma non può fare a meno di studiarla perchè davvero, non si possono piegare le forze della natura ma un gruppo lo fa e nel farlo detengono anche una vastissima>
GHEOF  >>e prelibatissima biblioteca. Addirittura ha la forza di chiedergli di questi Dei. Degli Dei che sta studiando ma... ma. E' il momento di alzare anche l'altro sopracciglio. Sporge il volto verso la fonte da cui provengono un accozzaglia di suoni, di parole che probabilmente leggere l'arabo sarebbe più semplice. Guarda di scatto Aileen. Lo fa con occhi che domandano scuotendo impercettibilmente>
GHEOF  >>il capo. Elfo. La risposta arriva poco dopo. Elfo. E questi elfi. Aiuto? Chiedere aiuto? Aiuto da chi? Oh e poi lei. Lei dove escono dalle sue labbra parole molto simili a quelle che ha pronunciato quella sagoma. Quella sagoma longilinea, con quella voce. Insomma, è gentile. Sta chiedendo se può essere utile. Ma lui resta interdetto.] ...Innanzitutto, Caska, dovresti pensare di parlare meno>>
GHEOF  >>e di fare ancora meno considerazioni pensando piuttosto di sederti un attimo prima di procedere. Non mi sembri in grado di affrontare la strada. Posso sempre prenderti in braccio. Sei piccola e magra. E quell'Elfo probabilmente non ha forza abbastanza per poterti sostenere. Sì, lo vedi? Cioè, è anche vero che io sono mezzo orbo, disgrazia di Dio, ma non so se potrebbe essere d'aiuto. E poi >>
GHEOF  >>con tutto questo ferro addosso, ma è mai possibile? Emh... digli che se vuole può scortarci, però cosa possono fare gli Elfi? [Consideriamo che queste parole le dice intimamente all'orecchio di Aileen, senza sapere che gli elfi hanno un udito super.] Di Dei ne parleremo strada facendo, magari quando sarete distesa in un letto. Qui vicino c'è il Sanitarium. [Sapete che c'è? Ha bisogno adesso>>
GHEOF  >>di non pensare. Ha bisogno di prendersi cura di qualcuno senza pensare alle conseguenze. Riesce a vedere questa piccola donna come ad una persona che non gli darà problemi, pensieri. Riesce a dargli una certa calma. Guarda Jhorulas con la coda dell'occhio.]

JHORULAS  [riva]Si volta verso i due e avanza di qualche passo affinchè la sua voce, modulata e pacata, possa giungere agli umani '' sid ...non intendevo disturbarvi..probabilmente ho travisato le circostanze..'' si rivolge a loro in linguaggio comune, il volto serio e altero d'una nobiltà che non vuole essere ostentata ma che tale probabilmente risulta a causa del retaggio razziale a considerarsi >>
JHORULAS  sul gradino più alto della scala nobiliare degli esseri viventi, nonostante gentilezza e cortesia di modi sia elargita anche all'uomo al quale velatamente rimanda risposta circa le considerazioni sull'elfo fatte alla donna :'' perdonatemi..ma se occorre..quattro braccia son certo meglio di due..'' la mano destra di Jhor, dita aperte, andrebbe a poggiarsi al petto sul morbido e lussuoso velluto>
JHORULAS  ove spicca il ricamo d'un albero dove rami son speculari alle radici, in un gesto minimo di scuse che rivolge ai due umani.

AILEEN  [Spiaggia.fu][Sorride a Gheof. Non ha torto, la sua parlantina è svelta, nonostanta la debolezza fisica. Svelta e veloce, di quelle da mercante, e in fondo parlare è parte del suo lavoro. -Si avete ragione, forse è meglio che mi sieda- il sanitarium? -Umh non sarebbe male in effetti, Edave potrebbe essere sveglia, e poi è vicino a dove abitate voi- e farsi vedere da Edave è il>>
AILEEN  miglior modo per capire che accidenti è preso al suo fisico. Le gambe tremano ancora un po', anche se non cade, vuoi per la resistenza fisica -//+2- vuoi per l'appoggio di Gheof. -Non vi preoccupate, riesco a reggermi abbastanza grazie a voi. Possiamo farci una camminata tranquilli chiacchierando del più e del meno. L'aria fresca della sera farà il resto- eppure ancora non>>
AILEEN  si siede, nonostante la testa riprenda a girare. Chiude un secondo gli occhi, poi li riapre, quando tutto passa e si calma. Lo sguardo si porta sull'elfo -Non temete, non disturbate- un elfo. Ne ha conosciuti un po'. -Non sono così debole, grazie al mio amico riesco a camminare abbastanza bene, non vi preoccupate, ma vi ringrazio- per fortuna parla il comune. Ricorda l'elfo, e riesce>>
AILEEN  ad affrontarci una conversazione, ma non è mai facile parlare una lingua che non si parla spesso. La mano resta saldamente ancorata al braccio che Gheof le offre, ma c'è il sostegno delle gambe, così che il peso non vada tutto su di lui. Per un secondo il viso si corruga, per una fitta improvvisa, ma poi l'espressione torna serena. O quasi. Odia questa sensazione, non è abituata ad essere>>
AILEEN  debole, stanca. Forse ha abusato un po' troppo della sua resistenza, e adesso ne paga le conseguenze. È certamente così, anche se Edave saprà rispondere]

GHEOF  -Spiaggia- Osserva l'incedere dell'elfo. Elfo. Ha in testa così tante informazioni tutte raffazzonate in quelahce mese che per il momento non riesce a trovare spazio anche per sapere la storia di questi esseri. Di questi uomini. Perchè le fattezze non sono certo quelle d'un mostro, non hanno la pelle nera, hanno tratti veramente simili a quelli propri. Propri degli umani si intende. Hanno due >>
GHEOF  >>occhi, un naso, una bocca, due gambe e due braccia. E parlano anche la loro lingua. Ma c'è qualcosa che non convince Gheof. Sono i modi di questo essere. Sono modi gentili, certo. Sono gentili una maniera che gli pare strana. E' una sensazione o forse no. Come si muove, tutto quello che fa, come lo fa sembra provenire da chissà quale strana dimensione, potrebbe essere benissimo accomunato >>
GHEOF  >>figura degli angeli. Angeli leggeri, angeli perfetti nel loro incarnato e nei loro lineamenti, angeli che hanno gentilezza innata, angeli che camminano sena fare rumore. Lui resta a guardare quell'uomo per un momento più lungo del previsto. Mentre Aileen gli parla, ed il braccio va a sostenere meglio il fianco di lei, gli occhi scuri di quest'uomo sondano dal basso verso l'alto la figura >>
GHEOF  >>dell'elfo. Alza un sopracciglio. E' solito farlo mentre memorizza qualcosa di particolare, di sconosciuto e lo immagazzina in qualche angolo remoto del cervello che a suon di assorbire informazioni rischia di scoppiare. Una fitta alla testa. Non è la stessa debolezza di Aileen, la sua è una stanchezza mentale. Si sofferma sul volto dell'uomo.] Elfo. Conviene portare questa ragazza in un >>
GHEOF  >>posto dove possa essere curata. Probabilmente... è meglio così. [Lo guarda ancora, fisso. No, non è un demone, questo gli pare d'avvertirlo. Sicuramente una cosa. Questo è un essere diverso da sè. Batte le palpebre. Abbassa lo sguardo un momento per tornare su Aileen con gli occhi.] Tu ti credi di poter fare un po' troppe cose. In fin dei conti sei una femminuccia che continua ad ostinarsi >>
GHEOF  >>nello stare in piedi e a parlare. Su, coraggio, vieni qui. [Ecco. Lui non è un combattente. Però ha la forza di un uomo. Un uomo che adesso abbassa la schiena per andare, con un gesto piuttosto fermo, a far scivolare l'altro braccio sotto le gambe di lei, in corrispondenza delle ginocchia, e, facendo forza sulle gambe, vorrebbe prendere questa ragazza proprio in braccio, da non farla >>
GHEOF  >>più camminare.] Così... parleremo di ciò che vorrete, ne avrete le forze. se non camminate.]

JHORULAS  [riva]Non bada allo sguardo dell'uomo, anche se lo ritiene oltremodo insistente ma rientrante nei canoni di quella curiosità alla quale s'è abituato con clemente sopportazione. Inarca un sopracciglio, lo sguardo che data la poca distanza può facilmente indirizzare verso il volto della giovane, catturandone con dolcezza lo sguardo così che la sua mente possa entrare in contatto con quella>>
JHORULAS  di Aileen * non temere...'' le sussurra in una telepatica carezza che lo porta a carpirne le più intime sensazioni (Sussurro di Manwè) stanchezza...estrema...smarrimento...tenacia volontà ..sensazioni che, se ella avesse permesso, ora sarebbero spunto per un rimando tranquillo all'uomo :'' non temete ser...la vostra amica ha solo bisogno di riposo..'' gli comunica l'essenza di ciò che ha >>
JHORULAS  carpito al di là di ciò che l'ha causata o le conseguenze :'' camminare e parlare?'' chiede a Gheof mentre l'osserva prendere in braccio la giovane :'' la strada verso la cittadella è lunga ser..e col peso addosso e nelle vostre..condizioni..vi consiglio di fare o l'una o l'altra cosa..'' c'è una sottile rivalsa nel rimando all'uomo che sovrastima le proprie fisiche possibilità. 

AILEEN  [Spiaggia.fu][Sa la dea quanto vorrebbe trasformarsi adesso. È troppo debole per volare con sicurezza, e l'impressione che darebbe sarebbe quella di una civetta ubriaca. No, non è il volatile oggi, e neanche il lupo, bensì il gatto. Vuole accucciarsi vicino al fuoco e riposare, godere del calore ristoratore della fiamme, in qualsiasi forma. Ah un letto, il SUO letto, con sua nipote di>>
AILEEN  cinque anni che sale con lei per chiedere storie, storie per cui lei attinge ai racconti letti da bambina e a quelle che le raccontava sua madre, modificandole di volta in volta. Ecco, forse sta viziando troppo Moreen, è sicura che Gildor la pensi diversamente rispetto all'educazione. -Non preoccupatevi, dovrei riuscire a....- ma non fa in tempo a finire la frase. Sorride di quelle >>
AILEEN  parole. Se sapesse cos'ha affrontato, la ragazzina...ma non lo sa, ed è giusto, certi segreti devono rimanere tali. Senza contare che gli affollerebbero la testa inutilmente, e probabilmente lo preoccuparebbe. Chi mai sarebbe sicuro ad andare in giro con un ex ranger? -Femminuccia?- corruga le sopracciglia. -Sarò anche una donna, ma avete presente cosa può fare una donna>>
AILEEN  in forma e molto arrabbiata?- non è una minaccia, ma una frase ironica e gentile, detta con un sorriso. Quando è diventata una ragazzina bisognosa di protezione? Eppure tra tutti e due sembrano crederlo, anche se effettivamente di un po' di aiuto ha bisogno, e lo riconosce. -Dovrò sapere come sono le donne in Italia, prima o poi- dice con un sussurro, mentre la testa si fa leggera>>

AILEEN  ma rimane sveglia. -Sarà solo stanchezza, non temete. Ho lavorato troppo ultimamente- chiude gli occhi, si appoggia ma non dorme, stranita. Quasi nessuno l'ha presa in braccio, nella sua vita. Da umana si intende. -Siete molto gentile, Ser. Vi devo un favore. Posatemi se peso troppo, posso camminare appoggiata a voi- quasi un sussurro, mentre adesso le giungono le parole mentali>>
AILEEN  dell'elfo. Una capacità che ha anche lei, ma solo con i suoi pari, e che l'ha sempre sconvolta un po', ma questa è diverso, riesce quasi a darle una certa pace, e la fa sorridere, prima che il volto torni serio, una volta tanto. All'elfo ora rivolge la sua attenzione. -Potreste approfittarne per arrivare alla bettola. Non è lontana da dove andiamo noi, e potremmo indirizzarvi- va a poggiare la esta
AILEEN  sul petto di Gheof adesso, gli occhi si aprono. Decisamente si sente un po' meglio, la testa ha smesso di girare, come se in quel riposo giungesse la guarigione. Ha decisamente ecceduto, negli ultimi tempi, ecco tutto.]

GHEOF  -Spiaggia- La sostiene. La sostiene. La ragazza è piccola. Piccola e leggera. La statura è quella delle ragazze d'Italia e la sua statura da tipico uomo italiano. Anzi. n realtà ce n'è anche di più bassi. Davvero, lui in Italia era davvero un uomo alto. Guarda l'elfo. Osserva come guarda Aileen. Ribadisco. Come gli angeli guarderebbero il malato, pronti a soccorrerlo. Lo guarda avanzando di >>
GHEOF  >>un passo con Aileen in braccio. Ascolta poi le sue ultime parole. Quelle riguardo la sua resistenza fisica.] Mess... mh. Messere. Vi posso assicurare che per un bel pezzo posso portare questo scricciolo sano e salvo. Almeno fino alle porte della cittadella. E poi ci siete Voi. E perdonate la scortesia, ma ad occhio e croce peserete tanto quanto la giovane se non meno... [Adesso con la coda >>
GHEOF  >>dell'occhio va ad indicare la sua sagoma. E Santissimo Iddio mica s'era reso conto che quest'uomo longilineo fosse tanto alto. Certo, certo. Il buio, dev'essere stato proprio il buio. Adesso lo vede meglio. E si morde la lingua. Ecco, sì. Va a passo più spedito, si allontana dall'elfo. Insomma, è stato preso proprio nel pieno. Lui non ce la può fare? Ragazzi, piuttosto lo vedrete arrancare>>
GHEOF  >>fino al Sanitarium ma questo cocciuto italiano porterà la giovane tra le braccia, in braccio. Che vuoi che sia. Che vuoi che sia. Sgranchire i muscoli, andare, camminare, e soprattutto non pensare. Starsene un po' dentro il Sanitarium aspettando che Aileen s'addormenti e sperare di non farlo pure lui. Anche se, forse, essere lontani da quella stanzetta gli può fare solo che bene. Fa parlare>>
GHEOF  >>lei mentre guarda dritto avanti a sè, cercando di seguire a ritroso la strada che aveva fatto poco prima. Dei, Dio, per adesso, per questa notte lasciamoli dietro le spalle. Lasciamoli alle spalle.]


JHORULAS  [riva]Il viso di Jhorulas accenna ad un sorriso all'uomo che lo incuriosisce positivamente, nonostante abbia poco occhio per le proporzioni dato che si trova davanti un elfo di 195 cm con un ottantina di asciutta ed allenatissima massa muscolare di fronte, ma equilibra la cosa l'elfo, con un rimando che vuol essere di saluto lasciando ai due uomini quanto aveva interrotto con la sua >>
JHORULAS  premurosa ma forse invadente presenza '' credo che resterò quì ad ascoltare il lago..Namaarie (arrivederci) ..'' rivolge agli umani prima di arretrare elegantemente di qualche passo per andar poi a muovere silenti passi lungo la riva. (exit).


AILEEN  [Spiaggia, fu][Piccola, si. Come un gatto, e altrettanto agguerrita, agile. Ha puntato tutto su quello, disponendo di poche doti fisiche su cui far conto. Non si immaginava che Gheof fosse così cocciuto, o forse è semplicemente perché è un uomo, e si sarà sentito punto sul vivo dalla provocazione dell'elfo. Effettivamente spesso basta dire a un uomo di NON fare una cosa per ottenere l'effetto>>
AILEEN  contrario. Un pò come con i bambini. -Scricciolo?- ma sorride, la testa poggiata sul suo petto, le mani raccolte in grembo -Ah, questa statura...se scoprite una magia per aumentarla, ditemela subito- uno scherzo, anche se effettivamente...chissà se Alexandra...-Davvero...vi ringrazio molto- ed è sincera. verso l'elfo volge lo sguardo adesso -Naamarie- lo saluta. Certo che è alto, ma lei>>
AILEEN  ha visto anche un certo mezz'elfo di sua conoscenza che probabilmente è poco più basso di lui -Avete visto? Sono molto simili....anche se molti di loro si credono superiori. Si considerano dei- gli sussurra, gli occhi che si chiudono quasi da soli, per poi riaprirsi di scatto. -Ne ho conosciuti un pò, ma di norma non sono cattivi- come se una vera e propria ''purezza'' invadesse quella>>
AILEEN  strana razza dei boschi, che li tiene lontani dalla malvagità umana.]

GHEOF  -Riva, cittadella- Mamariè! [Ecco, storpia quel saluto. Lo fa con un certo sorriso in volto. E' un sorriso che a dirla tutta non gli spuntava da parecchio tempo. Guarda dritto avanti a sè. Quell'elfo. Elfo. Elfo veramente alto. Per quello che sentiva un'ombra addosso, bella pesante. Era l'altezza di quel pezzo di ragaz... ops, di elfo. Elfo. Inspira dal naso e serra le labbra. Ascolta Aileen>>
GHEOF  >>annuendo appena.] Molti qui, si credono Dio. Molti riescono a fartelo credere anche molto bene. Si dice che Dio abbia un volto solo mentre il Diavolo,lui, ne ha diverse, sempre molto simili a quell'unica di Dio ma mai così perfetti. [Scuote un momento il capo.] Comunque. Ti racconterò durante questo... [Ecco, aggiusta le braccia sotto il corpo di lei, a prenderla meglio se possibile.]...>>
GHEOF  >>lungo viaggio di come sono le donne italiane. E Vi posso assicurare una cosa. Sono molto diverse da quelle di questi posti. Qui molte volte manca qualcosa alle donne. Ed è il loro calore. Quel calore e quella passione che si ritrova nelle calorose donne nate vicino alle acque del mediterraneo. E Vi dirò molte cose a riguardo. Per questa notte, Caska, preferirei evitare Dio e tutti i suoi...>>
GHEOF  >>''simili''. [La guarda con la coda dell'occhio, annuendo. Scuote il capo, imitando un'espressione minacciosa che poi scioglie subito con un mezzo sorriso. Affronterà la strada con lei, proprio verso il Sanitarium. Ce la farà? Non ce la farà? Secondo me ce la farà. Magari non con il passo spedito che potrebbe aver avuto l'elfo gigante che era al loro fianco ma sicuramente la porterà dove s'è >>
GHEOF  >>prefissato di lasciarla.]




Gildor86
00sabato 7 settembre 2013 16:08
Non mi stancherò mai di ripeterlo: queste giocate vanno in Cure e Degenze [SM=g27826]

Riposo approvato, modifico i punteggi.

Gheof
00domenica 8 settembre 2013 15:01
Ma che grazie a Gheof! Grazie a te! Il rientro post vacanze è stato bello pesante e questa è stata la giocata perfetta per poter ricominciare :D! Di elfi poi Gheof non ne aveva mai visti e l'incontro con questo, nella penombra, è stato... particolare! Breve ma intenso! Grazie a tutti!
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