Re:
Scritto da: sweet jane 21/12/2003 13.32
[...]
- Vieni a giocare con me, - le propose il piccolo principe - sono così triste...
- Non posso giocare con te, - disse la volpe - non sono addomesticata.
- Ah! scusa - fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
- Che cosa vuol dire "addomesticare"?
[...]
- È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"...
- Creare dei legami?
- Certo - disse la volpe. - Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.
- Comincio a capire - disse il piccolo principe - C'è un fiore... credo che mi abbia addomesticato...
[...]
-se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sottoterra. Il tuo,mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano...
La volpe tacque e guardo a lungo il piccolo principe:
- Per favore... addomesticami - disse.
[...]
-Non si conoscono che le cose che si ddomesticano- disse la volpe. - Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami!
[...]
Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina:
- Ah! - disse la volpe - ... piangerò.
- La colpa è tua, - disse il piccolo principe - io non volevo farti del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi...
- È vero - disse la volpe.
- Ma piangerai! - disse il piccolo principe.
- È certo - disse la volpe.
- Ma allora che ci guadagni?
- Ci guadagno - disse la volpe - il colore del grano.
Poi soggiunse:
- Và a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto.
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
- Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente - disse. - Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ora è per me unica al mondo.
[...]
E ritornò dalla volpe.
- Addio - disse.
- Addio - disse la volpe. - Ecco il mio segreto. È molto semplice: Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi. -
- È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
- È il tempo che ho perduto per la mia rosa... - sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
E, riverso sull'erba, pianse.
- Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che ai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa...
quanto mi piace questo pezzo... quanto e' dolcemente vero... tristemente reale...
dev'essere sempre in prima pagina! anche se credo di conoscerlo ormai a memoria