Col calcio femminile via a Pechino '08
Il conto alla rovescia durato quattro anni è finito, le donne battono il calcio d'inizio -in tutti i sensi- dell'Olimpiade cinese. Con due giorni di anticipo rispetto alla cerimonia di apertura, il torneo di calcio femminile apre le competizioni con sei partite che formano il programma della prima giornata dei due gironi. La squadra italiana non c'è, ma ci sarà una prima azzurra in campo: Cristina Cini, guardalinee in Norvegia-Stati Uniti.
Alle ore 11 italiane parte la prima caccia ai tanti, tantissimi podi in palio. Il pronostico, per il pallone rosa, vede in lizza il Brasile, gli Stati Uniti, la Germania, squadre che tra l'altro colsero i primi tre posti ad Atene 2004 (oro agli Usa, argento alla "Seleçao" e bronzo alle tedesche). Ma certamente chi, idealmente, ha già una medaglia al collo è proprio lei, Cristina, che raccoglie il primo, grande premio di una scelta coraggiosa o perlomeno desueta nel mondo assai maschile del calcio professionistico italiano.
Il tetto dei sogni poteva sembrare già stato raggiunto il 24 maggio 2003, quando fu la prima donna a sbucare dal sottopassaggio che dagli spogliatoi porta su un campo di Serie A: la partita era Juventus-Chievo. Una gara svolta assai per bene, così come largamente positive sono state la stragrande maggioranza delle sue prove (oltre 30, ormai, le presenze in Serie A): molto difficile vederla protagonista delle moviole domenicale, frequente, invece, trovarla dalla parte delle ragione in occasione dei replay in diretta di casi all'apparenza dubbi. E dopo la prima gara nel mondiale femminile e quella nella Champions League (nel 2007, preliminare tra Bate Borisov e Steaua), ecco l'emozione olimpica. Meritatissima. Cristina, 39 anni e amante dell'arte, della pittura e delle cose belle, si godrà sicuramente questo momento.