---- > Il caso < ---- Eluana, stop alimentazione forzata

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giuggyna
00sabato 12 luglio 2008 17:14
Lo hanno deciso i giudici
La Corte d'appello civile di Milano ha autorizzato il padre di Eluana Englaro, in qualità di tutore, ad interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzato che da 16 anni tiene in vita la figlia. Eluana, a causa di un incidente stradale, è in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992. Il padre Beppino dal 1999 chiede la sospensione del trattamento. Ora, secondo fonti giudiziarie, potrà eseguire la sentenza anche subito.


Due argomentazioni dei giudici
La decisione è stata presa in base alle indicazioni fornite dalla Cassazione, che aveva rinviato la causa, il 16 ottobre 2007. Due le argomentazioni a sostegno della sentenza:


a) è già stata provata l'irreversibilità dello stato vegetativo permanente della giovane ed
b) è dimostrata la convinzione di Eluana, quando era pienamente cosciente, di preferire la morte all'essere tenuta in vita artificialmente senza più capacità percettive e avere contatti con il mondo esterno.

I firmatari del decreto in cui si autorizza la sospensione del nutrimento a Eluana sono il giudice della prima sezione civile della Corte d'appello di Milano Filippo Lamanna e i giudici del collegio Giuseppe Patrone e Paolo Negri Della Torre.

Provvedimento efficace immediatamente
Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, il provvedimento può essere applicato subito dal padre. Spetterà pero' alla sensibilità del tutore e del curatore speciale, attendere il termine di legge - 60 giorni - per l'eventuale impugnazione in Cassazione. Al provvedimento teoricamente è ancora possibile opporre ricorso davanti alla Cassazione.

I giudici: "Decisione inevitabile"
Per il collegio giudicante che ha emesso il verdetto, la decisione è stata "inevitabile" dopo aver accertato "la straordinaria durata del suo stato vegetativo permanente, l'altrettanto straordinaria tensione del suo carattere verso la libertà e la sua visione della vita". Una concezione della vita - spiega il giudice Lamanna - inconciliabile con la perdita totale e irreversibile delle proprie facoltà psichiche e la sopravvivenza "solo biologica del suo corpo, in uno stato di assoluta soggezione passiva all'altrui volere".

La Corte d'appello ha anche escluso che la scelta del tutore, il padre di Eluana, "sia stata espressione di un suo personale giudizio sulla qualità della vita" della figlia anziché di quest'ultima, e sia che vi siano stati altri "fini o interessi se non quello di rispettare la volontà" della ragazza.

Il giudizio di sospendere l'alimentazione forzata ha inoltre coinciso con la valutazione del curatore speciale di Eluana Englaro, l'avvocato Franca Alessio, nominata proprio per "controllare la mancanza di interessi egoistici del tutore in potenziale conflitto con quelli di Eluana".

Il padre: "Ha vinto lo Stato di diritto"
Il papà di Eluana, Beppino Englaro, ha commentato così la decisione della Corte d'Appello: "Ha vinto lo Stato di diritto".
giuggyna
00sabato 12 luglio 2008 17:14
Il padre: "Seguire la sua volontà"
Beppino Englaro non attenderà un eventuale ricorso della procura generale ma, come autorizzato dai giudici della Corte d'appello civile di Milano, ha deciso di procedere all'interruzione dei trattamenti a cui è sottoposta la figlia Eluana, in stato vegetativo irreversibile da 16 anni. Il papà della ragazza, in accordo con la curatrice speciale, ha deciso di "disporre l'interruzione dei trattamenti di sostegno vitale artificiale in atto".

Il padre di Eluana, in qualità di tutore della ragazza, ritiene che l'interesse della figlia sia quello di interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiale che la tengono in vita.

Beppino Englaro, tramite il suo avvocato, invita "la stampa, la radio, la televisione ed ogni altro mezzo di informazione all'esigenza del rispetto della riservatezza dovuto". Il legale ha poi aggiunto che l'interruzione dei trattamenti terapeutici avverrà "in modo chiaro e controllabile dall'opinione pubblica in modo tale da sapere come verrà fatto". "Beppino Englaro ci tiene a far sapere - ha precisato - che, ora che finalmente i giudici gli hanno dato ragione, non ha cambiato idea e non ha alcuna esitazione; è una persona cosciente di quel che fa e di quel che pensa".

Secondo quanto riferisce sempre l'avvocato, non è ancora stata individuata la struttura nella quale verranno sospesi.

Il testo integrale del comunicato
"Preso atto del carattere esecutivo del pronunciamento della Corte di Appello di Milano, in adesione ai principi di diritto della Corte di Cassazione, in qualità di tutore il sig. Beppino Englaro rende noto di aver valutato, in accordo con la curatrice speciale avv. Franca Alessio, che l'interesse di Eluana Englaro comporti il disporre l'interruzione dei trattamenti di sostegno vitale artificiale in atto, quale è stata autorizzata e di cui sta valutando l'attuazione nel più rigoroso, pieno e trasparente rispetto di ogni direttiva e indicazione espressa in sede giurisdizionale. In questa delicata fase, il tutore richiama la stampa, la radio, la televisione ed ogni altro mezzo di informazione all'esigenza di rispetto della riservatezza dovuto per il mantenimento della dignità personale di Eluana Englaro, in relazione allo stato in cui ella si trova ed ai suoi personali convincimenti come giudizialmente accertati".
giuggyna
00sabato 12 luglio 2008 17:15
"Padre la lasci vivere"
Appello ex parroco Lecco

Don Roberto Busti, ex parroco a Lecco ed ora vescovo di Mantova, lancia - dalle colonne dell'edizione della "Gazzetta di Mantova" - un appello a Beppino Englaro, il padre di Eluana la ragazza da anni in stato vegetativo. "Rispetto il suo dolore - dice - ma adesso che ha ottenuto dallo Stato ciò che chiedeva, la possibilità cioé di avere in mano la vita di sua figlia, consegni questa vita a chi vuole amarla ancora lasciandola vivere così".


Busti ricorda che quando era parroco di San Nicola a Lecco spesso andava a trovare la ragazza nella clinica Monsignor Talamonti dove è ancora ricoverata. "Eluana - scrive il prelato - è seguita tuttora da una suora che ha ragione quando dice che quando si accarezza il volto di Eluana lei reagisce, e vive per conto suo, senza macchine". Da qui la proposta del vescovo, una "sfida", come la definisce lui: "Si provi a misurare con le nuove tecnologie mediche se Eluana ha o non ha la capacità di recepire o reagire di fronte a persone che interagiscono con lei. Perché se reagisce e lo si dimostra scientificamente, allora Eluana è una persona viva".

"Io non voglio giudicare Beppino - conclude il vescovo - rispetto il suo dolore ma gli dico anche di non caricarsi di un gesto che spaccherebbe ancora di piu' il suo cuore. Lasci Eluana dov'è, dove chi l'ha seguita e nutrita in questi anni continuerà a farlo ancora con amore".
giuggyna
00lunedì 14 luglio 2008 19:04
Eluana, "no comment su Il Foglio"
Il padre:"Solo rispetto per la persona"
Beppino Englaro non vuole commentare l'iniziativa de Il Foglio, che chiede di portare delle bottiglie di acqua sul sagrato di piazza Duomo a Milano contro la decisione di smettere alimentazione e idratazione della figlia Eluana in stato vegetativo dal 1992. "C'è da agire su una piazza, molti al mondo hanno sete e rischiano di morire. Nessuno per sentenza del giudice", spiega l'editoriale del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara.

Quello di Eluana è ormai un caso politico, con l'appello de Il Foglio rivolto anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Nessuno può morire per un'evoluzione della cultura", dice il quotidiano diretto da Ferrara.

"Il caso di Eluana Englaro non è il prodotto di un'incertezza della politica, ma di una invasione di campo della magistratura": a sostenerlo, in una lettera inviata al Corriere della sera, è il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella.

"Non so se la politica riuscirà a fare qualcosa, se esiste una soluzione per riportare un po' di ordine - conclude il sottosegretario - faremo di tutto però perchè il caso di
Eluana non scivoli nel silenzio, non sia una morte burocratica e inevitabile".

Sul caso di Eluana è intervenuto anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei: "La vita è qualcosa di assolutamente indisponibile all'azione umana. Più che a disposizione della società la vita interpella la società. E' un grande impegno che dobbiamo intensificare perchè chi è nel bisogno e nella malattia, soprattutto quella più grave, non sia mai lasciato da solo, fino all'ultimo momento della consumazione naturale".

Beppino Englaro, dopo i giorni caotici seguiti alla sentenza dei giudici, vive giornate più tranquille e non vuole replicare all'iniziativa de Il Foglio e alle parole dei politici: "Per noi la persona ha dei doveri verso se stessa, quelli di rispettarsi e farsi rispettare. E' tutto lì".
giuggyna
00martedì 15 luglio 2008 21:55
"La natura riprenda il suo corso"
Il padre di Eluana risponde a Bagnasco
"Qui non si tratta di una consumazione di una vita, ma di fare in modo che la natura riprenda il suo corso che è stato interrotto". E' questa la risposta di Beppino Englaro, il padre di Eluana, al cardinale Angelo Bagnasco. Il presidente della Cei aveva espresso "preoccupazione" se si dovesse "procedere a una consumazione di una vita per una sentenza".

Il signor Englaro ha precisato di non voler entrare in polemica con la Chiesa. Spiega però che "il corso della natura è stato interrotto dai protocolli rianimativi che hanno portato Eluana allo stato vegetativo permanente. Questa è una condizione innaturale", ha aggiunto, ricordando ancora una volta la volontà che sua figlia aveva espresso ben prima del grave incidente di 16 anni fa.

"Io non voglio insegnare niente a Bagnasco - ha precisato papà Beppino - perché come tutte le persone ha il diritto di esprimere la propria posizione che, in questo caso, ricalca il magistero della Chiesa. Ci mancherebbe altro". Il papà di Eluana a questo proposito ha voluto di nuovo ribadire che i giudici lo hanno autorizzato, in qualità di tutore, a sospendere l'alimentazione e l'idratazione artificiali che tengono in vita sua figlia, "in modo che la vicenda clinica di Eluana riprenda il suo corso. E' la volontà di Eluana. Questa situazione - ha continuato - è stata creata clinicamente e se ne deve uscire clinicamente secondo protocolli che rispettino la persona umana".

Beppino Englaro ha sottolineato ancora che "nella situazione che si è venuta a creare la cosa più naturale è quella di lasciarla morire, e quindi di sospendere i sostegni vitali perché lei si era espressa in questo senso".
giuggyna
00martedì 22 luglio 2008 13:55
"Su Eluana decideremo con calma"
Impugnazione, parla il pg di Milano
In merito all'eventuale impugnazione in Cassazione della sentenza che autorizza il padre di Eluana Englaro a interrompere l'alimentazione della figlia, "vogliamo sottrarre la decisione al corto respiro delle passioni politiche e decidere con calma": a dirlo è Gianfranco Montera, procuratore generale di Milano facente funzione. "La decisione - spiega - è di una complessità tale da richiedere tutto il tempo che la legge ci concede".

"La decisione da prendere, che noi credevamo possibile in tempi brevi - ha spiegato Montera - si è rivelata molto più complessa".

L'ipotesi che Beppino Englaro possa non attendere un eventuale ricorso della procura generale che decida di far staccare la spina alla figlia non spaventa la magistratura: "Credo fermamente che non succederà - conclude Montera -. Non ci sono elementi per farci ritenere che il padre di questa ragazza compia gesti irreparabili".

Quanto ai tempi previsti dalla legge per l'eventuale impugnazione, sono 60 giorni nel caso in cui i legali della famiglia notificassero il provvedimento dei giudici della corte d'appello civile. Ma se la notifica non viene fatta, il tempo massimo è un anno dal momento del deposito del decreto.
giuggyna
00mercoledì 30 luglio 2008 16:09
Eluana, contatto in Toscana
Si sarebbe fatta avanti una clinica
Eluana Englaro potrebbe essere lasciata morire in Toscana. Dopo il sì della Corte d'Appello alla possibilità di distacco del sondino che la tiene in vita da 16 anni, ci sarebbe stato un contatto informale con una clinica di Firenze. "Qualora arrivasse una richiesta di assistenza, ci comporteremo secondo le leggi, ma chiederemmo ragioni della mancata assistenza in Lombardia", ha spiegato l'assessore alla Salute della Regione Toscana, Enrico Rossi.


Il contatto, nonostante l'informalità, è stato confermato da fonti qualificate presso le quali, tuttavia, è emersa la sorpresa per il fatto che non vi siano strutture in Lombardia in grado di assicurare il ricovero della ragazza dopo la sentenza della Corte d'Appello di Milano. In Toscana operano da tempo strutture di cure palliative e con una di queste ci sarebbe stato un "contatto di carattere esplorativo".

In Lombardia, per ora, non è stata ancora trovata la struttura adeguata per "accompagnare la paziente" verso la morte. La suore Misericordine, presso cui è attualmente ricoverata Eluana, si rifiutano di staccare il sondino alla ragazza e non è chiaro se la questione sia chiusa definitivamente anche sul piano politico. Beppino Englaro, il padre della giovane in coma da 16 anni, non ha rilasciato alcuna dichiarazione a riguardo.

Nel frattempo la procedura del conflitto d'attribuzione che il Senato vuole sollevare ha subito uno stop. Alcuni senatori di centro-destra intendono colmare il vuoto legislativo riempito dalla Cassazione, rivendicando davanti alla Corte Costituzionale la possibilità di legiferare in materia.
giuggyna
00mercoledì 8 ottobre 2008 21:53
Eluana,"no a ricorsi Parlamento"
Lo stop dalla Consulta:"Inammissibili"
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili i ricorsi di Camera e Senato con i quali si chiedeva l'annullamento delle sentenze della Corte di Cassazione e della Corte di Appello di Milano sull'interruzione del trattamento che tiene in vita Eluana Englaro. La donna è in stato vegetativo permanente dal gennaio del 1992. Per la Camera e il Senato l'autorità giudiziaria avrebbe interferito con il potere legislativo.

Palazzo Madama e Montecitorio sostenevano che da parte del tribunale non si sarebbe potuto concedere la sospensione dell'alimentazione di Eluana, pena la violazione delle prerogative spettanti al Parlamento, in quanto titolare del potere legislativo.

"Un ostacolo in meno", così Beppino Englaro commenta l decisione della Corte Costituzionale. Il padre di Eluana, però, non si lascia andare ad altre affermazioni e lascia la parola "agli addetti ai lavori e ai costituzionalisti che ne sanno molto più di me".

La corte d'Appello non decide
In precedenza la Prima Corte d'Appello Civile, sulla richiesta della Procura Generale di Milano di sospensiva del provvedimento con cui lo scorso 9 luglio era stata autorizzata l'interruzione dell'alimentazione artificiale per Eluana Englaro, aveva deciso di non procedere. Per i giudici non c'è urgenza visto che il padre della donna in stato vegetativo ha deciso di attendere la sentenza della Cassazione.

La decisione di non procedere della Corte d'Appello di Milano è stata presa in quanto si è superato il requisito dell'urgenza, essendo stata fissata all'11 novembre in Cassazione l'udienza sul ricorso della Procura Generale. Ma soprattutto il padre di Eluana si è impegnato a non dare esecuzione all'ordinanza prima della pronuncia definitiva della Suprema Corte. Beppino Englaro agirà legalmente nei confronti della Regione Lombardia. Ma non staccherà la spina alla figlia: attenderà la decisione della Corte di Cassazione prima di cercare la struttura sanitaria disponibile a mettere fine alla vita di Eluana.
giuggyna
00sabato 11 ottobre 2008 17:40
Improvviso peggioramento per Eluana
Il padre accorso al suo capezzale
Nel corso della notte Eluana Englaro, la 37enne in stato vegetativo dal 1992 in seguito a un incidente, è peggiorata improvvisamente. Il padre Beppino ha perciò annullato due impegni programmati da tempo per la giornata ed è corso al capezzale della figlia ricoverata nella Casa di Cura 'Beato Talamoni' di via San Nicolò a Lecco.


Le condizioni di Eluana sono gravemente peggiorate a seguito di un'emorragia interna improvvisa. A confermarlo è l'avvocato Franca Alessio, curatrice speciale della giovane donna di Lecco per la quale la Corte d'Appello Civile di Milano aveva autorizzato la sospensione del trattamento di idratazione e alimentazione forzata. "Eluana è in fin di vita", dice la Alessio.

Voci non ufficiali di ambienti medici vicini alla casa di cura di Lecco dove è ricoverata Eluana riferiscono che un eventuale intervento chirurgico appare particolarmente problematico se non, forse, addirittura inutile.
giuggyna
00domenica 12 ottobre 2008 15:23
Eluana, "a rischio per 3/4 giorni"
Lo dice il medico dopo l'emorragia
Secondo il dottor Carlo Alberto Defanti, medico curante di Eluana Englaro, la sua situazione "sarà a rischio ancora per tre, quattro giorni", dopo l'emorragia che l'ha colta due giorni fa. Defanti ha spiegato che "il tasso di emoglobina è ancora un poco inferiore alla norma". Le condizioni di Eluana sono "stazionarie" e, se l'emorragia non si dovesse più verificare le sue condizioni tornerebbero ad essere quelle di prima.

Al momento la situazione di Eluana Englaro, la donna di 36 anni in stato vegetativo irreversibile da oltre 16, è stazionaria. Qualora l'emorragia si fosse arrestata definitivamente, Eluana potrebbe tornare alle condizioni precedenti la crisi.

Secondo quanto spiegato ieri dal suo medico curante, Carlo Alberto Defanti, se l'emorragia avesse colpito donne in condizioni normali, la crisi si sarebbe potuta risolvere con trasfusioni. Ma vista la condizione di Eluana si è deciso di non utilizzarle. Se invece l'emorragia dovesse riprendere, ha spiegato Defanti, Eluana correrebbe il pericolo di morte in breve tempo.

Padre Beppino: "Un'altra giornata infernale"
"Una giornata infernale, l'ennesima". Così il papà di Eluana Englaro al termine di una giornata convulsa dopo l'improvviso peggioramento delle condizioni della figlia 37enne in stato vegetativo da 16 anni. "Mi hanno detto che la situazione era grave ma per la prima volta - ha detto l'uomo - abbiamo trovato un'alleanza terapeuta che ha trovato tutti concordi, quella di non ricorrere ad alcuna trasfusione di sangue perché allo stato delle cose sarebbe stato un possibile accanimento terapeutico".
giuggyna
00martedì 11 novembre 2008 14:53
Eluana, Pg: "Ricorso inammissibile"
Attesa per la sentenza della Cassazione
Il ricorso portato avanti dalla Procura di Milano sul caso Englaro è "inammissibile". Per il Pg della Cassazione, Domenico Iannelli, il Pm di Milano non era "legittimato" perché non si tratta di "un interesse generale e pubblico ma di una tutela soggettiva e individuale". I magistrati si erano opposti alla decisione della Corte d'appello, che aveva riconosciuto al padre di Eluana il diritto a sospendere l'alimentazione artificiale alla figlia.

Saranno comunque i giudici della Cassazione a mettere la parola fine alla vicenda di Eluana Englaro, in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992.

Il Pg Iannelli ha tuttavia sottolineato che se la Corte di Cassazione deciderà di accogliere il ricorso della Procura di Milano, allora in quel caso andrebbe accolto il primo motivo del ricorso, ovvero andrebbe verificato se sussistano le "effettive condizioni di irreversibilità dello stato vegetativo permanente" di Eluana.

Il Pg ha tenuto a specificare che, secondo le norme del Codice civile che prevede casi specifici in cui il Pm possa muovere un'azione, il caso Englaro non rientrerebbe nella casistica, perché si tratta di un interesse soggettivo individuale e non di una tutela di pubblico e generale interesse, che invece legittima l'azione del Pm a ricorrere in Cassazione.

Il caso Englaro ha scosso profondamente l'Italia. Tramite il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, la Chiesa, da anni contraria a una legge sulla "fine vita", ha esortato il Parlamento a legiferare per riconoscere il "valore legale" delle disposizioni anticipate del paziente. I cattolic si dicono adesso disponibile a una legge ad hoc proprio per evitare che venga introdotto in Italia, a colpi di sentenze, l'istituto del "testamento biologico", che, secondo i vescovi, permetterebbe di rifiutare trattamenti ordinari (e per questo non rifiutabili) come l'alimentazione e l'idratazione.

Dalla Chiesa, quindi, nessun sì al "diritto di morire" di Eluana. Ma rimane comunque la distanza fra quanti, come Bagnasco, sono favorevoli a una legge sulla famiglia e chi, come il presidente del Centro di bioetica della Università Cattolica, Adriano Pessina, temono che una legge, per quanto restrittiva, possa aprire spiragli per una limitazione dell'intangibilità della vita sancita dalla morale cattolica.

E il dibattito più ampio che si è aperto in Parlamento si concentra su due punti: che cosa possa essere definito "cura", se solo i trattamenti specificamente medici, oppure anche interventi come l'alimentazione e l'idratazione forzata; e chi sia, in ultima istanza, a decidere se ricorrere o meno a una cura, se il paziente adeguatamente informato, oppure il medico, (come chiede la parte cattolica), seppure all'interno di un rapporto forte con il destinatario delle cure, dal nome di "alleanza terapeutica".

L'odissea Eluana
A complicare la questione c'è la lunga e complessa odissea legale che Beppino Englaro ha deciso di affrontare nel nome della figlia. Da quando, nel 1992, dopo un incidente stradale Eluana è caduta in stato vegetativo permanente, alimentata da un sondino nasogastrico, il padre riesce nel 1997 a farsi nominare tutore della figlia, primo passo della battaglia per essere autorizzato a sospendere l'idratazione e l'alimentazione artificiale alla figlia. La prima sentenza del Tribunale di Lecco, nel 1999, respinge la richiesta di fermare l'alimentazione; così anche due successive sentenze, nel 2003, ancora del Tribunale di Lecco prima e della Corte d'Appello di Milano poi. Rifiuti che si ripetono nel 2005 da parte della Cassazione e nel 2006.


La svolta arriva il 16 ottobre del 2007, quando ancora la Suprema Corte rinvia la questione alla Corte d'Appello di Milano, sostenendo però che il giudice può, su istanza del tutore, autorizzare la sospensione in presenza di due precise circostanze: la condizione di stato vegetativo permanente irreversibile e l'accertamento, sulla base di elementi del vissuto del paziente, che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla prosecuzione delle cure.
giuggyna
00venerdì 14 novembre 2008 19:15
Eluana, "stop ad alimentazione"
Cassazione respinge ricorso Procura
Diventa definitivo il decreto della Corte di Appello di Milano che autorizza a sospendere l'alimentazione artificiale che tiene in vita Eluana Englaro. E' la conseguenza della sentenza della Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Milano contro il provvedimento del luglio scorso. Soddisfatto della sentenza il padre di Eluana, Beppino Englaro: "E' la conferma che viviamo in uno stato di diritto".

Sì, dunque, all'interruzione delle cure per Eluana, la donna in stato vegetativo permanente dal 1992. Le sezioni unite civili della Cassazione hanno infatti confermato il decreto di luglio della Corte d'appello di Milano che aveva dato il via libera allo stop per i trattamenti sanitari che tengono in vita la 37enne.

Nel dettaglio, il ricorso sula vicenda è stato dichiarato inammissibile "difetto di legittimazione". La procura generale di Milano, in sostanza, non poteva impugnare la decisione con cui era stata autorizzata la sospensione dell'alimentazione artificiale che tiene in vita Eluana e i supremi giudici hanno così accolto la richiesta fatta dal Pg della Cassazione Domenico Iannelli durante l'udienza pubblica.

"E la soluzione logica, ineccepibile, perfetta", ha spiegato l'avvocato Franca Alessio, curatrice di Eluana Englaro, appena ha saputo della decisione della Corte di Cassazione. "E' quello che ci aspettavamo e non poteva andare diversamente - ha aggiunto - visto che la Procura Generale ha fatto molto di più di quello che era legittimo fare". In relazione invece alle difficoltà di trovare una struttura disposta ad accompagnare Eluana verso la fine, l'avv. Alessio ha risposto: "Credo proprio che non ci saranno problemi, ora c'è una sentenza della Cassazione".

Il testo integrale della sentenza
Il primo presidente della Suprema Corte, Vincenzo Carbone, ha reso nota la decisione sul caso di Eluana Englaro con un comunicato. "Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione - si legge nella nota - hanno depositato in data odierna la sentenza n. 27145/08 che ha dichiarato inammissibile per difetto di legittimazione all' impugnazione il ricorso presentato dal Pubblico Ministero presso la Procura Generale della Corte di Appello di Milano avverso il decreto del 25 giugno - 9 luglio 2008 con il quale la corte di appello di Milano ha autorizzato il distacco del sondino della paziente, in stato vegetativo permanente".

Stop alimentazione a giorni a Udine
Potrebbero cominciare entro pochi giorni in una delle strutture già individuate, una delle quali a Udine, le procedure per staccare l'alimentazione a Eluana Englaro. Lo ha riferito il professor Carlo Alberto Defanti, il neurologo che ha in cura la 37enne in coma dal '92. "Di sicuro non sarà in Lombardia - ha precisato il neurologo riferendosi alla presa di posizione della Regione, che aveva subito reso noto che non avrebbe messo a disposizione né strutture né personale - Tutto avverrà come minuziosamente aveva già stabilito la Corte d'Appello di Milano".

Il Csm difende la Cassazione
Il Csm si appresta a intervenire a difesa delle Sezioni Unite della Cassazione, per gli attacchi che da parte politica, soprattutto dallo schieramento della maggioranza stanno arrivando dopo la sentenza. "Stiamo predisponendo una pratica a tutela dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura e per la prima volta dell'operato delle sezioni unite della Cassazione", dice il consigliere Mario Fresa, togato del Movimento per la Giustizia.
giuggyna
00venerdì 14 novembre 2008 19:16
Eluana, critiche alla Cassazione
Carfagna: "Equivale ad uccidere"
Dure critiche alla Cassazione dopo la sentenza che autorizza la sospensione dell'alimentazione artificiale a Eluana Englaro. "Togliere alimentazione e idratazione a un essere umano ancora in vita equivale a ucciderlo", ha detto il ministro Mara Carfagna. Le fa eco il parlamentare Savino Pezzotta: "Siamo di fronte a una situazione raccapricciante". "Ora occorre una legge sul testamento biologico", ha detto invece Fabrizio Cicchitto.


La Cei constata che la vita di Eluana "è ormai incamminata verso la morte". I vescovi italiani partecipano "con delicato rispetto e profonda compassione alla sua dolorosa vicenda" ma non possono "fare a meno di richiamare alla loro resposabilità morale quanti si stanno adoperando per porre termine alla sua esistenza", si legge in un comunicato della presidenza della Conferenza episcopale italiana.

Dopo la decisione della Cassazione, secondo la Cei, "si fa più urgente riflettere sulla convenienza di una legge sulla fine della vita, dai contenuti inequivocabili nella salvaguardia della vita stessa, da elaborare con il più ampio consenso possibile da parte di tutti gli uomini di buona volontà".

"E' una decisione molto grave, sotto tutti i profili", afferma monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. "Per quanto mi concerne è grave dal punto di vista etico e morale. Forse potranno trovare delle giustificazioni nei cavilli procedurali e nelle interpretazioni del linguaggio. Nella sostanza però - ha detto ancora Fisichella - rimane un fatto del tutto grave ed estraneo alla cultura del popolo italiano, un fatto di una gravità assoluta per quanto riguarda un attentato alla vita".

Una sentenza che fa discutere
"Con la sentenza di oggi viene scritta una delle pagine più tristi della nostra storia. Eluana Englaro è condannata a una morte terribile e disumana, per fame e per sete, da un Tribunale. E' una decisione che ricade su tutti noi, sulla vita dei cittadini, e che può spalancare di fatto le porte dell'eutanasia". Lo affermano in una nota i parlamentari Saltamartini (Pdl), Polledri (Lega), Bocciardo (Pdl), Binetti (Pd), Di Virgilio (Pdl), Mosella (Pd), Santolini (UDC), Calgaro (PD), Bobba (PD), Pagano (Pdl), Vignali (Pdl), Lupi (Pdl), Volontè (UDC), Laura Molteni (Lega) e Renato Farina (Pdl).

"E' stata finalmente privilegiata la strada della libera volontà della persona, anche se in assenza di una legge che stabilisca quando si è in presenza di un accanimento terapeutico ingiustificato". Lo afferma Chiara Moroni (Pdl). "La storia di Eluana è l'ennesima dimostrazione di quanto sia necessaria una legge che valorizzi l'autodeterminazione della persona. La politica si assuma le proprie responsabilità e colmi al più presto il vuoto legislativo".

"E' stata rispettata la volontà di Eluana e il suo diritto a una morte naturale. Ora si conceda a lei e alla sua famiglia di concludere questa fase delicata al riparo dai riflettori, nella piena legittimità derivante dalla sentenza". Così Ardemia Oriani, consigliere regionale del Pd.
giuggyna
00domenica 16 novembre 2008 22:39
"Non aspettavo altra Terry Schiavo"
Ruini:"Rischio di nuovi casi Eluana"
Dopo che la Cassazione ha di fatto autorizzare a staccare il sondino che alimenta Eluana Englaro, interviene il cardinale Camillo Ruini. "Non mi aspettavo che si potesse ripetere in Italia un caso come quello di Terry Schiavo" dichiara l'ex presidente della Cei. Per il porporato si tratta di una decisione "tragicamente sbagliata" che lo preoccupa sia per Eluana che anche per chi è potenzialmente nelle stesse sue condizioni.


Per Ruini, attualmente presidente del Comitato per il progetto culturale della Chiesa Italiana, alla base della pronuncia della Cassazione c'è un grande equivoco: "Guardare all'Eluana di oggi come se fosse quella di ieri, invece alla luce di quel che è oggi, Eluana ha esigenze molto modeste, ha bisogno di un po' di cibo e di un po' di acqua".

Intervenendo alla trasmissione "A Sua Immagine", su Rai Uno, il cardinale ha espresso preoccupazione "certamente per la sorte concreta di Eluana ma potenzialmente anche per chi è nelle stesse condizioni. C'è il rischio - ha aggiunto - che decisioni come questa spingano verso una concezione dell'uomo considerato come un oggetto".

Ruini ha anche confidato di aver appreso della decisione su Eluana, "con grande tristezza e un certo smarrimanto. I mie sentimenti - ha rivelato - ricalcano quelli delle suore che l'hanno accudita".

L'atteggiamento della Chiesa, ha concluso, "non poteva essere diverso. Da sempre esistono case della carità che accolgono persone che non hanno uso della ragione. Vengono assistite. A loro modo sono contente. La Chiesa non rinuncerà mai a fare questo, né a pregare per loro né, infine, al suo impegno culturale e pubblico, affinché l'uomo capisca di essere soggetto e non soltanto oggetto".
giuggyna
00lunedì 17 novembre 2008 22:44
Eluana, "Lombardia indisponibile"
Formigoni: "Non toglieremo qui sondino"
Le strutture della Lombardia sono indisponibili a togliere il sondino dell'alimentazione ad Eluana Englaro. Lo ha affermato a Milano il governatore Roberto Formigoni. Il presidente della regione ha ribadito che "già mesi fa la Lombardia aveva rilevato l'indisponibilità delle proprie strutture a muoversi in questa direzione".

Alle domande dei giornalisti il governatore lombardo ha ribadito che "già mesi fa la Lombardia aveva rilevato l'indisponibilità delle proprie strutture a muoversi in questa direzione". Il tre settembre scorso il direttore sanitario della Lombardia, Carlo Lucchina, con una lettera aveva comunicato al padre della donna, il signor Beppino Englaro, che "il personale sanitario della Lombardia non può sospendere l'idratazione e l'alimentazione artificiale del paziente perchè verrebbe meno ai suoi obblighi professionali e di servizio".
giuggyna
00martedì 18 novembre 2008 16:22
"Non fermate nutrimento di Eluana"
L'appello del cardinal Bagnasco
Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, torna a parlare del caso Eluana Englaro. A Radio Vaticana ha affermato che il distacco del sondino che consente l'idratazione e l'alimentazione di Eluana significa "sospendere le funzioni vitali della persone umana al di là della sua situazione fisica di salute. Queste funzioni - ha aggiunto - non possono assolutamente essere considerate terapie o farmaci in funzione straordinaria".

"Vita umana ferita"
"La vita umana ferita è un richiamo, una grandissima sfida, verso l'intera società affinché Eluana sia accudita, curata ed accompagnata con amorevolezza" ha poi affermato l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. "Ribadisco i sentimenti e le convinzioni propri della Chiesa e dei vescovi - ha affermato il porporato -. "Da una parte una grande partecipazione e rispetto per il dolore e la sofferenza di queste ore, dall'altra la indisponibilità della vita umana che non puo' essere assolutamente giudicata o soppesata sul piano dell'efficienza e dell'apparenza ma in sé e per sé".

Intanto, il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, parla dell'ipotesi di far morire la donna in casa. Ma il padre di Eluana rifiuta l'idea: "Solo una clinica - ribatte - puo' farla uscire dal suo stato".
giuggyna
00martedì 18 novembre 2008 16:24
Eluana, inviato ricorso a Corte Ue
Chiesta la procedura d'urgenza
E' stato inviato alla Corte europea il ricorso contro la sentenza della Cassazione sul caso di Eluana Englaro promosso da 34 associazioni italiane. "Abbiamo inviato il ricorso via fax, via e-mail e via posta", fa sapere Alfredo Granata, il legale che sta seguendo la vicenda. "Abbiamo invocato - aggiunge - la regola 39 che prevede l'applicazione dell'estrema urgenza", congelando ogni azione allo stato attuale fino a quando la Corte non deciderà.

L'obiettivo è di ottenere un pronunciamento il più rapido possibile da parte di Strasburgo e "una sospensiva o un annullamento" della sentenza della Suprema Corte.

Bagnasco: "Rischio grave ed evidente di eutanasia"
Per il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana si può parlare di eutanasia nel caso di Eluana Englaro. "Sì, c'è questo rischio molto grave e anche evidente - spiega il porporato -. In quanto sospendere l'idratazione e la nutrizione è sospendere le funzioni vitali di una persona umana, al di là della sua situazione fisica, di salute. Quindi, queste funzioni non possono assolutamente essere considerate delle terapie, dei farmaci invasivi o straordinari, ma assolutamente incommensurabili". Bagnasco auspica che, sul tema della fine vita, "ci sia un dialogo sempre più intenso, più vero, più disponibile e non ci siano dei muri contro muro".

"Eluana riposerà in Carnia vicino al nonno"
Beppino Englaro, in un'intervista al quotidiano Messaggero veneto, dice che riporterà Eluana a riposare in Carnia, a Paluzza. "E' questa terra che mi ha dato la forza di andare avanti", puntualizza il papà di Eluana aggiungendo che "la nostra Carnia è il sogno alla fine dell'incubo e mia figlia riposerà accanto a suo nonno". Sulle polemiche alimentate dalla recente pronuncia della Cassazione, Englaro ribadisce la sua linea di pensiero: "Nessuno può avere il potere di costringere gli altri a vivere senza limiti. E nessuno può decidere nè al posto nè per gli altri, ma con gli altri. Adesso Eluana potrà farlo".
giuggyna
00giovedì 20 novembre 2008 16:48
Eluana,Corte europea apre fascicolo
Il padre:prendo atto e silenzio stampa
La Corte Europea di Strasburgo per i diritti dell'uomo ha aperto un fascicolo in relazione al ricorso di 34 associazioni sul caso di Eluana Englaro. "Ora chiederemo un'udienza per discutere nel merito e una comunicazione ufficiale al governo italiano", ha spiegato l'avvocato Rosaria Elefante che ha presentato la richiesta. "Prendo atto di quest'altro ostacolo e scelgo di non parlare più con la stampa", ha dichiarato invece il padre di Eluana.

Strasburgo non ha però ritenuto opportuno applicare la regola 39 relativa alla procedura d'urgenza, ma ha scelto di seguire la via ordinaria. "Il ricorso porta il numero 55185/08", fa sapere il legale delle 34 associazioni.

La replica del padre della donna in stato vegetativo da quasi 17 anni non si è fatta attendere. "Io ho agito con grande limpidezza, loro stanno facendo di tutto per ostacolare quello che è stato deciso'", ha commentato Beppino Englaro.

"Noi abbiamo un decreto che è attuabile - ha aggiunto il padre di Eluana - loro le stanno provando tutte ma credo che da punto di vista umano io non ho più nulla da dire. Ringrazio tutti i media dell'aiuto e del sostegno che mi hanno offerto in tutti questi anni, ma ritengo che non mi resta altra scelta di quella di non parlare più, altrimenti non uscirò mai da questo vortice".

"Devo conservare le poche forze che mi rimangono portare a termine quello che devo fare", ha spiegato Beppino Englaro.
giuggyna
00martedì 16 dicembre 2008 19:16
Englaro, "No a stop nutrizione"
Ministero: "Mai in strutture pubbliche"
Non sarà possibile interrompere idratazione e nutrizione ai pazienti che si trovano in stato vegetativo nelle strutture sanitarie pubbliche, convenzionate o private abilitate. E' quanto disposto dal ministro del Lavoro e della Salute, Maurizio Sacconi. La nuova norma impedirà di fatto la sospensione della nutrizione a Eluana Englaro, la donna di Lecco da anni in stato vegetativo, al centro di una travagliata vicenda giudiziaria.


L'atto, spiega Sacconi, è "doveroso affinché tutto il Ssn si uniformi e garantisca a qualunque cittadino il diritto alla nutrizione e all'idratazione". I riferimenti alla base di questo documento sono il parere del Comitato nazionale per la bioetica del 30 settembre 2005, la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità approvata il 13 dicembre 2006, sottoscritta dall'Italia il 30 marzo 2007 e attualmente in corso di ratifica. E ovviamente l'articolo 32 della Costituzione italiana.

L'unica possibilità per interrompere l'idratazione e l'alimentazione è che questi atti siano "rifiutati dallo stesso paziente in stato vegetativo. Cioè - prosegue il ministro - nel caso in cui l'organismo del malato rigetti queste misure. In ogni caso la valutazione clinica resta affidata al medico".

La nota di Sacconi non fa mai, in alcun caso, riferimento specifico a Eluana Englaro, ma il legame è evidente. E il sottosegretario Francesca Martini spiega come "in quel caso c'e' una sentenza della magistratura che entra in un ambito di relazioni familiari. A noi spetta rispettare il mandato del servizio pubblico".
giuggyna
00mercoledì 17 dicembre 2008 14:08
Clinica Udine: "Eluana morirà qui"
"Al momento bloccato il trasferimento"
"Eluana Englaro morirà a Udine". Lo ha detto l'amministratore delegato della casa di cura "Città di Udine", Claudio Riccobon, struttura che era pronta ad accogliere la donna. "Avevamo indetto la conferenza stampa per questa mattina - ha detto Riccobon - perché a quest'ora avrei confermato il ricovero della signora Englaro, affinché quanto stabilito dall Corte d'appello di Milano fosse messo in atto. Come sapete, così non è avvenuto".


Confermata quindi la sospensione dei preparativi per il trasferimento di Eluana. Un'altra delusione per la famiglia Englaro. Il padre, Beppino, non ha potuto far altro che prendere atto della decisione presa dagli avvocati, anche sulla base delle considerazioni del ministro del Welfare Sacconi che definiva illegale il fatto che una struttura pubblica convenzionata con il Servizio sanitario nazionale prestasse la sua assistenza per sospendere l'alimentazione.

Poco più di un mese fa la Corte di Cassazione aveva emesso la sua sentenza definitiva chiudendo così l'iter giudiziario: Eluana può morire. Ma papà Beppino si è scontrato con la difficoltà a reperire una struttura disposta ad accogliere Eluana nelle sue ultime giornate di vita.

Sembrava fatta: destinazione Udine, la terra d'origine di Beppino. Poi il no della struttura friuliana. Il duro commento dei legali di Eluana: "L'atto di indirizzo del ministro non ha comunque alcun valore legale perché non è certo Sacconi che fa le leggi e non è certo Sacconi a rendere inefficace una sentenza della magistratura".

La curatrice: "Chiederemo la formula esecutiva del decreto"
"L'unica strada che al momento riesco a intravedere è quella di chiedere alla cancelleria della corte d'appello di emettere una formula esecutiva del decreto". Lo ha detto la curatrice speciale di Eluana, l'avvocato Franca Alessio, rispondendo ad una domanda su quale strada potrebbero percorrere i legali dopo la presa di posizione della clinica Città di Udine. "Capisco perfettamente la posizione della clinica che deve tutelarsi e non può certo mettere a repentaglio la propria attività - ha detto il legale - ma non riesco a capire che cos'altro potremmo fare dal momento che esiste una sentenza definitiva". "Vorrei ricordare che stiamo parlando di un caso che ha concluso tutto il suo iter giudiziario - ha detto ancora la curatrice - e che c'é una sentenza emessa nel nome del popolo italiano, dopo quello che è successo ieri mi verrebbe da dire che l'autorità giudiziaria non esiste più".
giuggyna
00giovedì 18 dicembre 2008 14:10
Eluana,"Sacconi non ferma sentenza"
Cassazione: "Decisione è della clinica"
Il procuratore generale della Cassazione, Marcello Matera, dice la sua sul caso di Eluana Englaro: "L'atto di indirizzo emanato dal ministro del Welfare Sacconi è destinato solo alle strutture amministrative degli ospedali pubblici e privati e non può vanificare gli effetti della sentenza esecutiva della Corte d'appello di Milano". "Il distacco del sondino, adesso, dipende dalle decisioni delle strutture cliniche", ha specificato Matera.

Nel caso in cui nessuna struttura voglia accogliere Eluana "è teoricamente possibile il ricorso alla forza pubblica per ottenere l'esecuzione della sentenza, ma un passo del genere è affidato alla valutazione dei legali della famiglia Englaro", ha aggiunto il giurista di formazione cattolica che svolge funzioni requirenti nel settore civile della Suprema corte. Tutta la questione, adesso, è nelle mani del personale sanitario della struttura di Udine, che "deciderà in base alla propria coscienza e al senso di responsabilità" secondo l'opinione di Matera.

L'accompagnamento durerà 15 giorni, poi l'autopsia
Il protocollo assistenziale di distacco dall'alimentazione artificiale di Eluana Englaro avrà una durata di circa 15 giorni. E alla fine è prevista l'autopsia. La procedura è intitolata "Attuazione del decreto della Corte d'Appello di Milano riguardante la volontà di Eluana Englaro": fissa competenze, ruoli e responsabilità e indica i passaggi necessari per attuare la sentenza di luglio della Corte d'appello di Milano che autorizza l'interruzione dell' alimentazione artificiale. Lo hanno confermato i vertici della casa di cura Città di Udine dove Eluana affonterà il suo "ultimo viaggio". Il protocollo, messo a punto dai legali della famiglia Englaro, è stato firmato a Udine da Beppino Englaro, dal primario De Monte e dall'amministratore delegato della struttura medica. L'equipe medica, "20-25 persone perché - ha detto Claudio Riccobon, amministratore delegato della clinica - ci sono da organizzare anche i turni", seguirà Eluana 24 ore su 24. L'equipe sarà guidata dal primario di rianimazione, Amato de Monte.
giuggyna
00venerdì 19 dicembre 2008 14:11
Eluana,pg Cassazione:ok uso polizia
"Intervento se non si trova clinica"
"Per far rispettare la sentenza di Milano, confermata dalla Cassazione, è possibile fare ricorso alla polizia", lo dice il Sostituto procuratore generale della Suprema Corte, Marcello Matera intervenendo sul caso di Englaro. Il magistrato, parlando a titolo personale, sottolinea che l'uso delle forze dell'ordine potrebbe rendersi necessario se "nessuna struttura sanitaria dovesse rendersi disponibile al distacco del sondino che alimenta Eluana".

Matera sottolinea che "una decisione in tal senso, comunque, tocca alla famiglia" e aggiungendo che in ogni caso "l'atto amministrativo del Ministro Sacconi non può vanificare l'esecuzione della sentenza". Allo stato attuale non sembra sia necessario il ricorso alla forza pubblica dato che la clinica 'Città di Udine' finora ha confermato la sua disponibilità a ospitare gli ultimi giorni di Eluana. "Da parte delle strutture sanitarie - ha aggiunto Matera - sta al senso di responsabilità di ciascuna decidere se dare attuazione alla sentenza".

Le intimidazioni del ministro
La casa di cura "Città di Udine", che nei giorni scorsi aveva dato la disponibilità a ospitare Eluana nel suo ultimo viaggio, ha rimesso tutto in discussione: ha definito "intimidazioni" le iniziative del ministro Maurizio Sacconi (che ha inviato un atto di indirizzo alle Regioni al fine di "garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e idratazione"), confermando la propria disponibilità ad accogliere Eluana a condizione, però, che "la Regione Friuli Venezia Giulia si prenda la responsabilità di condividere questo percorso di pietas".

Al duro attacco della clinica hanno risposto i sottosegretari Eugenia Roccella e Francesca Martini. "Sacconi - ha detto Roccella - non ha intimidito nessuno, ma ha richiamato il Servizio Sanitario Nazionale alla sua funzione principale, che è quella di tutelare la salute di tutti i cittadini". Non meno dura Martini, per la quale "non è compito del Servizio Sanitario Nazionale quello di far morire le persone e una struttura che accettasse di farlo tradirebbe il suo mandato istituzionale".

Scoppia la bufera politica
La posizione della clinica ha aperto un fronte di polemica politica anche in Friuli Venezia Giulia, dove non appare per nulla scontata la posizione della Regione. Se il Presidente della Regione, Renzo Tondo (Pdl), che nei giorni scorsi non ha dato alcuno 'stop' alla clinica sostenendo che "si tratta di rapporti fra privati", ha detto che "non parla del caso di Eluana", Lega Nord e Udc, che fanno parte della maggioranza che regge la Giunta Tondo, si sono schierati apertamente sulle posizioni di Sacconi, la prima, e contro l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione, il secondo.
giuggyna
00venerdì 16 gennaio 2009 15:51
Eluana,clinica Udine:non verrà qui
Beppino Englaro: "Rispetto decisione"
La casa di cura "Citta' di Udine" non accoglierà Eluana Englaro per l'attuazione della sentenza che autorizza la sospensione del trattamento di alimentazione e idratazione artificiale. Lo ha reso noto la stessa struttura sanitaria. A pesare potrebbero essere state le polemiche scoppiate in questi mesi e le possibili conseguenze per l'annunciato intervento ministeriale. Beppino Englaro e il legale di famiglia: "Rispettiamo la decisione".

La motivazione ufficiale dietro al no della Casa di Cura Città di Udine è il "groviglio" di norme e competenze sovrapposte tra Stato e regioni. La clinica spiega "di trovarsi costretta a ritirare la propria disponibilità ad ospitare la signora Eluana Englaro e l'equipe di volontari esterni per l'attuazione del decreto emesso dalla Corte d'Appello di Milano il 9 luglio 2008, ratificato dalla Corte di Cassazione a sezioni riunite lo scorso novembre. Le ragioni di questa sofferta decisione, che viene assunta con amarezza, sono da ascriversi alla disamina circa il "groviglio" di norme amministrative e la possibile sovrapposizione di competenze esistenti tra Stato e Regioni".

"In sostanza - spiega la casa di cura in una nota - gli approfondimenti condotti portano a ritenere probabile che, nel caso si desse attuazione all'ospitalità della signora Englaro per il protocollo previsto, il ministro potrebbe assumere provvedimenti che - per quanto di validità temporanea proprio in virtù delle specifiche pertinenze delle Istituzioni - metterebbero a repentaglio l'operatività della struttura, e quindi il posto di lavoro di più di 300 persone, oltre che di quelli delle società controllate, ed i servizi complessivamente erogati alla comunità".

"Di fronte ad una tale concreta prospettiva - prosegue il comunicato - la Casa di Cura ha dunque dovuto rinunciare a portare avanti un'azione concepita con l'unico scopo di dare al signor Beppino Englaro il supporto logistico per esaudire la volontà della figlia. Al termine di questa penosa vicenda, va sicuramente rivolto un sentito ringraziamento alle tante persone che, in vari modi, hanno manifestato concreta solidarietà ed appoggio ad una decisione coraggiosa che è stata portata avanti fin quando è stato possibile. Tanti sono stati gli attestati di stima, provenienti da tutta Italia".

Il padre: "Rispetto la decisione"
Beppino Englaro e l'avvocato Franca Alessio, la curatrice speciale di Eluana, hanno commentato così la decisione della Casa di Cura di Udine: "Rispettiamo la decisione contraria assunta dalla Casa di Cura Città di Udine dopo l'atto di indirizzo del ministro Sacconi e non abbiamo altro da aggiungere".
giuggyna
00mercoledì 21 gennaio 2009 21:38
"Rispetterò patto sangue Eluana"
Parla padre donna in stato vegetativo
Beppino Englaro è deciso a proseguire nella legalità ma rispettando il patto stretto con Eluana. "E' tutto come prima ma prima o poi ci arriveremo. Vado avanti per rispettare l'accordo tacito e il patto di sangue con mia figlia" ha detto il padre della donna in stato vegetativo da 17 anni. "E' arduo dire che siamo vicini all'epilogo", ha aggiunto, "andremo avanti nella legalità perché non si può tradire la propria creatura".



A Lecco si è svolta una fiaccolata, arrivata alla terza edizione, organizzata dalle cellule Coscioni della cittadina lombarda e di Milano, insieme ai Radicali e all'associazione Enzo Tortora. Prima dell'evento, una 'maratona oratoria' dove rappresentanti della politica nazionale e locale hanno parlato ai numerosi cittadini che hanno partecipato alla manifestazione. Al termine della fiaccolata, Beppino Englaro, ha ricevuto 17 rose, un dono simbolico per sua figlia Eluana che da 17 anni si trova relegata in un letto, prima in coma e poi in stato vegetativo permanente.

Beppino non ha alcuna intenzione di tradire la volontà della figlia. Andrà avanti per trovare una struttura che la possa ospitare per l'atto finale di questa dolorosa vicenda. Ha escluso per ora una soluzione della vicenda all'estero (''sempre e solo in Italia'') perché se così fosse "sarebbe una sconfitta per la nazione e sarebbe una sconfitta della civiltà". In Italia si stanno affacciando altre ipotesi come una struttura in Piemonte o in Emilia Romagna: comunque si tratterà di una struttura che sia privata e non dipenda dal servizio sanitario nazionale.

Parlando con i giornalisti Beppino Englaro ha ribadito che andrà avanti "nella legalità all'interno della società". E a proposito del fatto che alla fiaccolata abbia partecipato molta gente, alcune centinaia di persone, ha affermato: "Eluana non è sola, in tanti si sono resi conto che la questione delle libertà fondamentali ci riguarda tutti. Noi siamo i primi ad aver iniziato questa battaglia - ha proseguito - anche se non ci eravamo resi conto di quante difficoltà c'erano state".

Il papà di Eluana, dopo aver ripetuto che sua figlia era "un purosangue della libertà", ha detto, parlando di se stesso e della moglie "per 21 anni abbiamo rispettato la volontà di nostra figlia e adesso questa volontà non viene rispettata". E ha sottolineato che non viene rispettata in quanto "ci sono anche certi deliri umani, giuridici e politici".
giuggyna
00mercoledì 21 gennaio 2009 21:40
Sacconi:"Non mi faccio intimidire"
Eluana, ministro commenta azione pm
"Assurdo che questo atto sia stato attratto in una dimensione penale. Questa sì che è un'intimidazione, ma io non sono un tipo che si fa intimidire": così il ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi ha commentato da Londra la sua condizione di indagato presso la procura di Roma in seguito alla denuncia dei radicali sull'atto di indirizzo collegato al caso di Eluana Englaro.

"E' stato un atto di governo doveroso, di indirizzo al servizio sanitario nazionale affinché avesse comportamenti omogenei sul dovere di alimentazione ed idratazione delle persone in disabili, in ossequio alla legislazione italiana e alle carte dell'Onu", ha detto il responsabile del Welfare.

"Si è trattato - ha proseguito Sacconi - di un atto responsabilmente assunto. Ho sempre detto che Ponzio Pilato non fu un buon esempio di governo. Tutte le posizioni, in una materia così delicata, vanno rispettate. Ma è assurdo che un atto del genere sia stato attratto in una dimensione penale. Questa sì che è un'intimidazione, ma io non sono un tipo che si fa intimidire".
giuggyna
00mercoledì 21 gennaio 2009 21:43
Sacconi su Eluana: "Nessun ricatto"
Ministro al governatore del Piemonte
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha commentato l'apertura della Regione Piemonte, espressa dal governatore Mercedes Bresso, ad accogliere Eluana Englaro. La Bresso aveva detto di essere pronta a ricoverare la ragazza in una struttura pubblica, perché le private sono "sotto scacco". "Non metto sotto scacco nessuno, ho fatto solo una ricognizione delle leggi da applicare", ha risposto il Ministro dopo un'audizione al Senato.

Intanto la Regione Piemonte ha fotto sapere che è "pronta a dare attuazione alla sentenza della Cassazione" sul caso Englaro. Lo ha confermato la presidente, Mercedes Bresso.

"Ho ribadito la nostra disponibilità - ha detto la Bresso - come avevo già fatto qualche mese fa. Altre regioni si sono dette disponibili. Noi comunque siamo pronti a dare attuazione alla sentenza della Cassazione".

Per il momento, ha precisato, non ci sono stati contatti diretti tra la Regione Piemonte e il padre di Eluana, Beppino Englaro. "Mi risulta che siano impegnati per ottenere i loro diritti in Lombardia. E' probabile che si metteranno in contatto, ma probabilmente sarà con una specifica struttura sanitaria, non direttamente con me. Non mi risulta che ci siano obiezioni di principio da parte di nostre strutture".

giuggyna
00giovedì 22 gennaio 2009 16:51
Per Eluana pronta clinica di Udine
"Venga da noi, la accoglieremo"
Dopo la disponibilità del governatore del Piemonte Mercedes Bresso ad accogliere Eluana Englaro nelle strutture della Regione, la famiglia della donna in stato vegetativo da anni, incassa una nuova disponibilità. Si tratta della clinica "Quiete" di Udine: "Siamo pronti ad accoglierla", dice il presidente della struttura Ines Domenicali. Una dichiarazione che potrebbe innescare nuove roventi polemiche sul caso.


"Il sindaco di Udine è stato contattato nei giorni scorsi dalla famiglia Englaro - ha detto Domenicali - che a sua volta ci ha interpellato per conoscere la nostra disponibilità al ricovero. Al momento - ha aggiunto - stiamo verificando questa ipotesi". La clinica si è dunque detta disponibile ad accogliere Eluana dopo la rinuncia della clinica "città di Udine", giunta all'indomani dell'atto d'indirizzo del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.

La battaglia legale, morale ed anche politica attorno alla vicenda non accenna però a perdere di tono. Alla disponibilità della Regione Piemonte ad accogliere Eluana ha risposto il cardinal Poletto di Torino che ha chiesto ai medici cattolici di fare obiezione di coscienza sul caso della donna lecchese. Subito Mercedes Bresso ha contrattaccato, invocando la libertà dello Stato laico sulla morale religiosa. Ma la vicenda ha tutta l'aria di non esaurirsi con un semplice seppur velenoso scambio di battute, perché nella bagarre si è infilato da tempo anche il governo, con il ministro Sacconi che minaccia di ritorsioni alle cliniche che accoglieranno Eluana per consentirle di morire. E perché c'è comunque una sentenza della corte di Appello di Milano favorevole alla famiglia Englaro.
giuggyna
00martedì 27 gennaio 2009 17:59
Eluana: il Tar accoglie il ricorso
Annullato provvedimento della Lombardia
Il Tar di Milano "ha accolto in ogni sua parte" il ricorso presentato da Beppino Englaro contro la Regione Lombardia. Lo riferisce l'avvocato della famiglia, Vittorio Angiolini. Il governatore della Lombardia, Formigoni, aveva comunicato a tutti i medici di non essere tenuti a sospendere l'alimentazione di Eluana, dopo il via libera della Cassazione. La giunta lombarda valuterà un eventuale ricorso contro la sentenza del Tar.

Con questa sentenza, dunque, il Tar ha annullato il provvedimento con cui la Regione Lombardia aveva negato la possibilità a tutto il personale sanitario di interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiali a Eluana. L'autorizzazione alla sospensione del trattamento vitale era stata data il 9 luglio del 2008 con un decreto dei giudici della Corte d'Appello di Milano. Beppino Englaro, il padre di Eluana, a settembre aveva impugnato il provvedimento con riserva di chiedere la sospensiva.

Sospensiva chiesta poi il 31 dicembre del 2008. L'udienza si è tenuta il 22 gennaio davanti alla terza sezione del Tar. Inizialmente doveva riguardare solto la richiesta di sospensiva, ma su iniziativa del professor Vittorio Angiolini, legale di Englaro, e dell'avvocato Franca Alessio, curatrice speciale di Eluana, i giudici hanno deciso di entrare nel merito della vicenda e, con giudizio breve, di emettere una sentenza relativa alla richiesta di annullamento dell'atto amministrativo della direzione generale dell'assessorato alla sanità.

"Rifiutare le cure è diritto assoluto"
"Il diritto costituzionale di rifiutare le cure, come descritto dalla Suprema Corte, è un diritto di libertà assoluto, il cui dovere di rispetto si impone (...) nei confronti di chiunque intrattenga con l'ammalato il rapporto di cura, non importa se operante all'interno di una struttura sanitaria pubblica o privata". E' questo uno dei passaggi più importanti delle motivazioni della sentenza con cui il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso del padre di Eluana.

Il padre di Eluana: "Sono soddisfatto"
"Non posso che essere soddisfatto". Questo il primo commento, dopo la sentenza del Tar, di Beppino Englaro, il padre di Eluana, sull'annullamento del provvedimento della Regione Lombardia. Beppino Englaro non ha voluto aggiungere altro.

Sacconi: "Sono amareggiato, auspico ricorso"
E' amareggiato, ma non rassegnato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sulla decisione del Tribunale amministrativo regionale, per la quale auspica ora un ricorso al Consiglio di Stato. "Prendo atto con amarezza ma senza rassegnazione della sentenza del Tar della Lombardia che, del resto, non inficia il mio atto di orientamento generale al Servizio sanitario nazionale, che non era oggetto di giudizio davanti al Tar", spiega il ministro in una nota.

Formigoni: "Valuteremo in giunta sul ricorso"
La prospettiva di un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar su Eluana Englaro sarà valutata dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e dai suoi assessori. "Decideremo cosa fare o non fare per difendere le prerogative della Regione e per difendere quelle che sono le nostre profonde convinzioni giuridiche, morali e legislative", ha detto Formigoni.
giuggyna
00mercoledì 28 gennaio 2009 18:12
Eluana, via libera ricovero Udine
Parere favorevole distretto sanitario
Una nuova presa di posizione sul caso di Eluana Englaro. Il distretto sanitario di Udine ha dato parere favorevole alla domanda presentata dalla famiglia Englaro per il ricovero di Eluana in una delle strutture di sua competenza. Lo ha riferito il vicedirettore generale della casa di riposo "La Quiete", Luciano Cattivello, spiegando che il parere "non significa che la Quiete abbia già dato il proprio via libera all'accoglienza di Eluana".

La notizia, anticipata dal Messaggero Veneto, è stata data dal il vicedirettore generale della casa di riposo udinese "La Quiete". La donna, ha spiegato il responsabile della struttura, "si trova ora in lista di attesa al Distretto sanitario, dove un'unita' di valutazione ha espresso parere positivo alla domanda di ingresso in una delle diverse strutture che fanno capo allo stesso distretto, tra le quali c'è anche La Quiete".
giuggyna
00lunedì 9 febbraio 2009 16:41
Eluana trasferita ad Udine
Il viaggio nella notte in ambulanza
E' iniziato questa notte il trasferimento di Eluana Englaro dalla clinica di Lecco alla struttura residenziale "La Quiete" di Udine. La partenza dalla città lombarda è avvenuta nel cuore della notte, quando un'ambulanza proveniente dal Friuli con a bordo un anestesista ha raggiunto la clinica lecchese; l'arrivo a Udine è previsto per l'alba. L'ambulanza era seguita dall'auto di Beppino Englaro.


La conferma del trasferimento è arrivata dal neurologo di Eluana, Carlo Alberto Defanti, che pur non avendo ancora avuto una indicazione definitiva aveva detto che le previsioni erano per un trasferimento imminente: "Penso che sia arrivata la conferma dalla casa di cura di Udine, anche se non mi hanno ancora detto nulla di certo. Mi spiace solo di non poter accompagnare Eluana perché ho degli impegni a cui non posso rinunciare".

L'ambulanza, arrivata da Udine, è ripartita con Eluana a bordo alla volta del capoluogo friulano. Fuori dalla clinica lecchese alcune persone hanno inscenato una protesta gridando slogan per il mantenimento in vita della donna.

Eluana Englaro era ricoverata nella casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco. Defanti ha inoltre spiegato che il protocollo è lo stesso messo a punto un mese fa quando Eluana avrebbe dovuto essere accolta nella clinica Citta' di Udine: "Il sondino non verrà staccato e per i primi tre giorni si continuerà a nutrirla artificialmente, allo scopo di permettere al personale di verificare la situazione. Dopo questi tre giorni, senza staccare il sondino, verrà sospesa l'alimentazione".

Inoltre, a quanto si è appreso, l'equipe che darà corso all'interruzione del trattamento vitale si costituirà in una associazione per meglio regolare i rapporti giuridici con la struttura che ospiterà Eluana.

Appello del vescovo di Udine
Un accorato "appello alla coscienza di tutti" è stato lanciato in serata dal vescovo di Udine, Pietro Brollo, per far continuare a vivere Eluana Englaro. "Faccio appello alla coscienza di tutti - ha scritto Brollo - perche' quanti hanno chiaro di essere al cospetto di una persona vivente non esitino a volerne e ad esigerne la tutela, mentre - ha aggiunto - quanti dubitano ancora abbiano la sapienza e la prudenza di astenersi da qualsiasi decisione irreparabile".
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