...e se il "problema" del football italiano fosse proprio la mancanza di una identita propria?

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Bonnie Prince Charlie
00venerdì 1 aprile 2005 08:21
vediamo un po se riusciamo a portare avanti un'altra bella discussione che riguarda il football italiano...

la discussione è stata suggerita da soldatojocker


sarebbe da capire cosa si potrebbe intendere x identita propria, considerando che è uno sport giovane per il nostro paese privo di una tradizione forte come potrebbero averla gli altri sport e che cmq nasce da quel football made USA che sembra veraemnte irraggiungibile...
Wolfz 27
00venerdì 1 aprile 2005 10:09
Questa discussione mi piace moltissimo,secondo me è fondamentale che gli ex giocatori si mettano a disposizione dei propri team invece di vivere di ricordi.
Devono andare dalle loro società e dirgli io sono a disposizione per allenare i ragazzini della flag scolastica.
Aumentiamo così di botto il nr di ragazzi che conoscono il football,i ragazzi incominciano prima a giocare,si poossono trovare così un nr maggiore di talenti e vedrete che di giocatori ne troviamo tantissimi.Il problema football è risolto.
è una piramide.Maggior nr di praticanti,maggior nr di sponsor,maggior nr di team,migliore qualità!Certo ci vuole sacrificio....
Bonnie Prince Charlie
00venerdì 1 aprile 2005 10:25
io penso soprattutto una cosa, quello che vedo dall'esterno...
anche se non so se si va un po fuori dal titolo della discussione....
il football viene visto come una cosa privata per i giocatori, del tipo: "Io gioco quindi posso parlare se tu sei solo spettatore allora devi sta muto"
questo credo sia gravissimo come atteggiamento e mo non so se sia una caratteristica del nostro movimento...

cmq il FLAG è la cosa piu importante su cui puntare...
ma non tanto un discorso di flag di 10 15 ragazzini per alimentare i roster delle sqaudre, ma flag a livello scolastico...

magari un giorno dal giornalaio me posso compra le figurine dei giocatori NFL :)
Foglio
00venerdì 1 aprile 2005 10:41

Tutto vero Daniel. Ma gli ex giocatori, prima di andare dalla propria squadra, dovrebbero prepararsi adeguatamente.
In Italia abbiamo milioni di allenatori. Molti competenti, molti improvvisati.
Soprattutto a livello giovanile l'allenatore ha un'importanza fondamentale, ancor piu' che a livello senior. L'allenatore di flag e poi di Junior deve saper far crescere i ragazzi sia moralmente che fisicamente che tecnicamente.
Io diffido di chi si improvvisa allenatore "perche' ho giocato tanti anni".

Stetson
00venerdì 1 aprile 2005 11:01
Re:

Scritto da: Bonnie Prince Charlie 01/04/2005 8.21
vediamo un po se riusciamo a portare avanti un'altra bella discussione che riguarda il football italiano...




Questa è una disamina filosofica...


Come possiamo crearci una identità? Creandoci una "storia" di cui essere orgogliosi. IMHO chi gioca una serie A forse (e dico forse) dovrebbe essere in grado di sfoderare una organizzazione che non si limiti al solo evento sportivo, ma che curi in maniera maniacale tutto il contorno. Perchè il nostro sport è mal considerato, perchè alla gente non gliene fotte un caxxo degli sport minori.
Pensate soltanto agli italiani che hanno vinto l'ORO OLIMPICO alle ultime olimpiadi. Vi ricordate i nomi? Qualcuno si ricorda di chi ha vinto la maratona? Putroppo la risposta sarà quasi certamente un NO. E questi sono atleti che sono passati in TV decine e decine di volte.

Come possiamo competere con il calcio? Solo con la nostra partita da dilettanti (con tutto il rispetto per tutti)? Dobbiamo andare a cercare quello che il football ha in più rispetto agli altri sport.
In america la gente si diverte a vedere le partite, anche (!) per il contorno, che noi non abbiamo e non vogliamo avere. Perchè si pensa solo alla "squadra" che deve scendere in campo e non al "resto". Un esempio? Abbiamo le attrezzature che affascinano chi unque, è vero. Ma che caxxo di figura ci facciamo con i caschi in stato pietoso e magari anche di colori diversi, maglie che fanno schifo ancora prima di andare in campo, campetti di periferia o di paesini in c**o ai lupi, dove quando fai le foto vedi l'incrocio con le macchine al semaforo proprio dietro ad un placcaggio, tribune inesistenti ....
C'è un livello nel quale forse queste cose si possono "sopportare", ed è il livello di chi ha appena iniziato, di chi sta cercando di capire come funzionano le cose e di come può andare avanti. Ma gli altri? Perchè qualcuno si autoretrocede umilmente oppure preferisce (saggiamente?) aspettare di fare il grande salto ed altri invece fanno la figura dei fessi in situazioni che non gli competono?

Non lamentiamoci se poi la gente non viene a vedere 22 straccioni (e in alcuni casi, passatemelo, pirloni) che si menano e che si atteggiano a star nfl...

Scusate lo sfogo polemico, davvero, volevo essere positivo e non ci sono riuscito. Però... Ultima domanda e chiudo. Come possiamo avere una identità quando in campo NON ABBIAMO NEANCHE I CALZETTONI UGUALI?!?!? :(


Stets
P.S. di servizio: Per gli amici bresciani, domenica non sarò della disputa in quanto di corvè ai seggi per le elezioni. Un in bocca al lupo a tutti per una partita corretta e leale.

[Modificato da Stetson 01/04/2005 11.07]

Petit 23
00venerdì 1 aprile 2005 11:02
Credo infatti che il football sia lo sport dove il passaggio giocatore-allenatore risulti più difficoltoso.
Per esperienza personale posso dire che allenare una squadra di football è uno degli impegni più difficili sotto l'aspetto tecnico-tattico e soprattutto psicologico.
Aver giocato tanti anni non aiuta molto anzi spesso può essere controproducente, aggiungo che in Italia un buon 40-50% dei giocatori non conosce bene il regolamento e un 20-25% molto male ma questo è un problema su cui dovremmo aprire un post a parte (un mini test sul regolamento in seno alle squadre secondo me darebbe risultati terrificanti).
Wolfz 27
00venerdì 1 aprile 2005 11:29
Max per quanto riguarda gli allenatori,tutto giusto,io stesso sono improvvisato e ho tantissimi limiti,limiti che cerco di smussare facendomi aiutare nelle spiegazioni da chi un determinato ruolo lo ha ricoperto per Anni.Poi una società come la mia che non è ancora in grado di prendere allenatori stranieri o professionisti impiegherà più tempo,cmq anche a questo stiamo lavorando.io stesso non riesco a partecipare ai corsi di nfli perchè tra lavoro e il football sul campo non ho tempo.
L'identità filoamericana dove agli stadi c'è un contorno spettacolare,potrebbe esserci nel momento in cui c'è una base solida del movimento,cioè cresce proporzionalmente alla crescita dei team.Da questo punto siamo a zero perchè non ci sono persone disposte a perdere tempo perchè già oberati dal lavoro nel riuscire a mettere in campo un team decoroso.Cmq siamo sicuri che piacerebbero tutte le "Americanate"?
Bonnie Prince Charlie
00venerdì 1 aprile 2005 11:38
Re: Re:

Scritto da: Stetson 01/04/2005 11.01

Come possiamo avere una identità quando in campo NON ABBIAMO NEANCHE I CALZETTONI UGUALI?!?!? :(

[Modificato da Stetson 01/04/2005 11.07]




l'ho sempre notatato pure io .... eh eh eh ...
be sul look ce se potrebbe apri un'altra discussione...
con il titolo: esempi da non seguire... :D :D

vabbe ma molti pensano che è importante quello che ce sta dentro a una persona... che poi l'immagine è sempre un'estensione di quello che si è lo pensano in meno...
eh eh eh :)
Wolfz 27
00venerdì 1 aprile 2005 11:44
Il ns staff tecnico!!Lo Staff
Soldatojocker
00venerdì 1 aprile 2005 11:52
Me sa che non me sono spiegato... vambhe si vede che non interessa.

Bonnie Prince Charlie
00venerdì 1 aprile 2005 12:20
minchia quanto sei polemico soldato... se siamo tutti dei rincojoniti aprici gli occhi tu?!?!
se magari ci puoi spiegare meglio forse te sentirai meno incompreso...

Stetson
00venerdì 1 aprile 2005 12:37
Re:

Scritto da: Wolfz 27 01/04/2005 11.29
L'identità filoamericana dove agli stadi c'è un contorno spettacolare,potrebbe esserci nel momento in cui c'è una base solida del movimento,



Su questo non sono daccordo. Il "contorno" fa parte dell'identità del football. Se pensi al football, ad una partita nfl o di college, ti viene in mente il campo, le cheerleaders e la banda. Il tailgate party o gli hotdog in tribuna. Non ditemi che non è vero. Chiaro, non potrai avere tutto e subito, ma subordinare una cosa all'altra non credo sia producente. Dovrebbero crescere assieme alla squadra, IMHO.

<>
Tu trovami uno a cui fanno schifo....


Ciao,
Stets :)

[Modificato da Stetson 01/04/2005 12.40]

Soldatojocker
00venerdì 1 aprile 2005 13:45
Re:

Scritto da: Bonnie Prince Charlie 01/04/2005 12.20
minchia quanto sei polemico soldato... se siamo tutti dei rincojoniti aprici gli occhi tu?!?!
se magari ci puoi spiegare meglio forse te sentirai meno incompreso...




Non era mia intenzione essere polemico con nessuno. Se lo sono stato me ne scuso sinceramente.

E tanto meno dare del rincoglionito a chicchessia.

Ades vu a laura. A stasera.
Wolfz 27
00venerdì 1 aprile 2005 13:57
Tu trovami qualcuno a cui fanno schifo.........
A jeio culo,a lui piace soldato:D :D

Cmq è vero,però conta che le ragazze devi prepararle e con gli staff dirigenziali di oggi non si riesce dato che è una cosa secondaria,la realtà e che manco si riescono a fare team con roster degni...
La banda.....la paghi sai mica viene per divertimento,quindi prima vengono i calzetti,il tape,il fisioterapista, l'allenatore, l'americano e i 1000 oriundi,poi c'è il campo di patate da sistemare,le spalliere ecc.
Torno a ripetere dobbiamo costruire le basi che sono i giocatori partendo dai ragazzini,tutto il resto viene da se.
Poi noi è inutile mentirci non siamo al livello di college al max amatori che si atteggiano a professionisti o semipro.
cmq Penso che soldato intendesse parlare di modulo di gioco
moor91
00venerdì 1 aprile 2005 13:57
Tutti chi più o chi meno abbiamo ragione, ed allora aggiungo la mia........se la ditta alla quale hai ordinato a settembre 2004 le maglie nuove, ti dice che te le consegna il 12 aprile ed il campionato comincia il 10, tu cosa fai? Giochi la prima gara, raccatando a dx e sx , con quelle che hai, e pertanto se in un amichevole nessuno se ne accorge, in campionato forse non fai una gran bella figura dal punto di vista immagine, ma prima di criticare così tanto per fare, credo proprio non sarebbe meglio informarsi.
moor
The Bigger Bus
00venerdì 1 aprile 2005 14:04
Io già sono uno che di cheerleaders e banda ne fa tranquillamente a meno.
Certo se ci si trovasse al campo all'ora di pranzo o di cena per un tailgate party non mi tirerei di certo indietro, ma non vedo il legame tra queste cose e il successo di uno sport come il FA dalle nostre parti.
Per me (e qui riassumo in due parole quello che costerebbe una decina di anni di lavoro come minimo) tutto parte con il far fare conoscenza con questa disciplina ai ragazzi, crei la passione per il gioco, crei la cultura del gioco, convinci i genitori che non si tratta solo di andare a fare a botte su un campo di terra rischiando chissà quali infortuni e poi il resto arriva (e il commento di Foglio sulla necessità di avere degli allenatori che ti possano far crescere i ragazzini fisicamente, moralmente e sotto l'aspetto disciplinare è quanto mai appropriato). Oggi ci sono un sacco di amici/fidanzate/genitori dei giocatori che vengono a vedere le partite senza capire un tubo (lo senti perfettamente sulle tribune: il commento più tecnico che senti è "speriamo che non si sia fatto male" oppure "ma perchè tuo fratello non entra mai?").
E' difficile tirare della gente a vedere un gioco di cui non capisce niente. Ed è su quello che secondo me bisogna lavorare.

[Modificato da The Bigger Bus 01/04/2005 14.07]

moor91
00venerdì 1 aprile 2005 14:10
Oggi,forse perchè è il 1° Aprile, mi permetto di essere meno "saggio "del solito, ed all'amico Bigger dico solo 2 cosette
1 ASPETTA DI VEDERE LE NOSTRE E POI CAMBI IDEA:?: ;) :?:
2 Se vieni a Scandiano, oppure a riunioni eno-birro-gastro.footbalistiche tipo Arena di un paio di settimane orsono sarai ampiamente accontentato:D ;)
moor
The Bigger Bus
00venerdì 1 aprile 2005 14:19
Non vedo l'ora, caro Moor;).
Io non è che schifi le cheerleaders ma, dai Giaguari Torino ai Dallas Cowboys, se sono alla partita è per il gioco non per il contorno.
moor91
00venerdì 1 aprile 2005 14:38
Saggio ,saggio, tre volte saggio, anche io vado alla partita per il gioco chiaro, ma ti assicuro che non sono più le bambine dello scorso anno.......e se te lo dice un vecchietto, che ha solo (quasi) ricordi di cosa possano servire extra football:D :?: :D :?: :D
moor
greeks
00venerdì 1 aprile 2005 15:03
ma è possiibile creare un'identità propria ad uno sport che di italiano non ha niente? dal campo alle tribune gli atteggiamenti che vedo non hanno niente a che fare con la nostra italianità. il problema a mio parere è la poca conoscenza che si ha di questo sport. per costruire un movimento si dovrebbe partire dall base, cioè dal settore giovanile ma forse prima ancora dalle scuole. se a scuola mi avessero proposto (ormai un millennio fa) come alternativa alla solita caxxo di pallavolo il flag football, la lezione di ginnastica non sarebbe stata la solita rottura di palle. per non parlare poi di come uno sport del genere possa influire positivamente sulla crescita di un ragazzo, poichè insegna una disciplina ed un educazione, intesa come rispetto reciproco, che in altri sport non esiste.
Soldatojocker
00venerdì 1 aprile 2005 15:31
Re:

Scritto da: Wolfz 27 01/04/2005 13.57

cmq Penso che soldato intendesse parlare di modulo di gioco



No.

Esempio:

Il Calcio.

Esiste un calcio all'Italiana. Un calcio all'Inglese ed un calcio alla Sud Americana. Le differenze tecnico tattiche sono l'ultima cosa. La differenza di base sta proprio nel modo di intendere lo sport e ancor prima la vita che è diverso in questi Paesi \ culture.

Il Rugby.

Esiste un rugby dei Britannici, un rugby dei francesi, uno delle ex colonie, un rugby dei Maori. Culture-storie e tradizioni diverse ma stesso sport. Attivita un po snob, tradizionalista e palestra di fair play per la upper class britannica. Divertimento e sfogo dell'eccesso di umore latino per i Francesi. Occasione di dimostrazione di valore quasi barbarica per le ex colonie .

Il football.

Esiste il football degli Americani. Esiste l'Europa, che con una storia, una tradizione, una cultura, una religione, dei valori diversi guarda solo all'america (o meglio, ai film sull'America) e pedissequamente imita.




Soldatojocker
00venerdì 1 aprile 2005 15:35
Re:

Scritto da: greeks 01/04/2005 15.03
ma è possiibile creare un'identità propria ad uno sport che di italiano non ha niente? .



Io non lo so, ma penso che o ci si riesce, o si sparisce.

Per il resto tutto daccordo.
Bonnie Prince Charlie
00venerdì 1 aprile 2005 15:43
Re: Re:

Scritto da: Soldatojocker 01/04/2005 15.31


No.

Esempio:

Il Calcio.

Esiste un calcio all'Italiana. Un calcio all'Inglese ed un calcio alla Sud Americana. Le differenze tecnico tattiche sono l'ultima cosa. La differenza di base sta proprio nel modo di intendere lo sport e ancor prima la vita che è diverso in questi Paesi \ culture.

Il Rugby.

Esiste un rugby dei Britannici, un rugby dei francesi, uno delle ex colonie, un rugby dei Maori. Culture-storie e tradizioni diverse ma stesso sport. Attivita un po snob, tradizionalista e palestra di fair play per la upper class britannica. Divertimento e sfogo dell'eccesso di umore latino per i Francesi. Occasione di dimostrazione di valore quasi barbarica per le ex colonie .

Il football.

Esiste il football degli Americani. Esiste l'Europa, che con una storia, una tradizione, una cultura, una religione, dei valori diversi guarda solo all'america (o meglio, ai film sull'America) e pedissequamente imita.







porti ad esempio pero sport che hanno ormai delle radici molto profonde nel territorio in cui si è diffuso, e il tempo e l'ambiente probabilmente lo hanno influenzato dando un'identita come la intendi tu diversa per ognuno delle caratteristiche dei popoli da cui è praticato ... probabilmente processi naturali e non voluti
il football sono 20 anni che viene giocato da una manciata di persone è normale che non abbia ancora una sua vera identita' ma qual'è il problema... e poi veramente pensi che non ha una sua identita'... dipende sempre da quello che noi vediamo...

esiste un basket greco italiano o americano??!?
a me non pare...
Stetson
00venerdì 1 aprile 2005 15:43
Re:

Scritto da: moor91 01/04/2005 13.57
ma prima di criticare così tanto per fare, credo proprio non sarebbe meglio informarsi.
moor




Ah, perchè è capitato davvero? :( Io l'avevo scritto pensando ad alcune partite di qualche anno fa, pensa te! :) Se non tu non l'avessi scritto non l'avrei neanche saputo. :?:


Ciao! ;)
greeks
00venerdì 1 aprile 2005 15:47
Re: Re: Re:

Scritto da: Bonnie Prince Charlie 01/04/2005 15.43


porti ad esempio pero sport che hanno ormai delle radici molto profonde nel territorio in cui si è diffuso, e il tempo e l'ambiente probabilmente lo hanno influenzato dando un'identita come la intendi tu diversa per ognuno delle caratteristiche dei popoli da cui è praticato ... probabilmente processi naturali e non voluti
il football sono 20 anni che viene giocato da una manciata di persone è normale che non abbia ancora una sua vera identita' ma qual'è il problema... e poi veramente pensi che non ha una sua identita'... dipende sempre da quello che noi vediamo...

esiste un basket greco italiano o americano??!?
a me non pare...


no, ma esiste un basket europeo e uno americano...e ci sono voluti decenni x cominciare a colmare il gap.
Soldatojocker
00venerdì 1 aprile 2005 15:48
Appunto Bonnie, NON abbiamo radici, e al primo colpo di vento, si va all'aria...

Forse è ora di iniziare a pensarci.
Stetson
00venerdì 1 aprile 2005 15:55
Re:
Ma non è che mi avete convinto molto...

Rimango dell'idea che si dovrebbe cercare di organizzare al meglio delle possibilità anche il contorno. E sono contento che la dirigenza della mia squadra stia cercando, per quanto è possibile, di farlo, insieme alla flag, alla giovanile, ecc ecc :)

Ah, come ha scritto qualcuno "queste sono idee personali bla bla e non sono il pensiero della mia squadra bla bla non faccio parte della dirigenza altri bla bla" ;)

Stets :)
Bonnie Prince Charlie
00venerdì 1 aprile 2005 15:58
Re:

Scritto da: Soldatojocker 01/04/2005 15.48
Appunto Bonnie, NON abbiamo radici, e al primo colpo di vento, si va all'aria...

Forse è ora di iniziare a pensarci.



io capisco il tuo punto di vista e in parte lo condivido, pero non bisogna essere sempre e cmq critici come se solo noi possedessimo la verita..
si puo piantare un albero senza radici e in quel caso presto verra spazzato via o morira di morte naturale... e questo probabilmente è quello che vedi tu
poi si possono piantare alberi con delle piccole radici...
ma queste crescono solo se trovano terreno fertile e acqua
a volte succede che anche se cresciuto ancora non e cosi robusto da resistere e magari il lavoro di anni va perso...
con tutte le difficolta st'arbusto rinsecchito storto ancora si regge in piedi a me sembra... male a volte con i soliti problemi... ma si regge....

difficilmente si pianta un albero e il giorno dopo ci svegliamo e lo troviamo millenario e robusto pronto a resistere ai venti

[Modificato da Bonnie Prince Charlie 01/04/2005 15.59]

vecchiovecchiovecchio EX
00venerdì 1 aprile 2005 16:06
Voglio ribaltarti la frittata. E se il problema fosse proprio che c'è troppa identità "italiana"?
Proprio nel senso dell'improvvisazione e dell'arte di arrangiarsi. Dell'adattare troppe cose alla realtà in cui si vive.
A cominciare, non a caso, dai campi su cui gioca che sono quasi sempre "corti" essendo campi di calcio. Il football "americano" si gioca in 11 su campi di 120 yds. Quello canadese in 12 su campi di 160 yds.
Quello italiano in quanti ci si trova quel giorno sul campo che si trova.
Bonnie Prince Charlie
00venerdì 1 aprile 2005 16:12
e vabbe come se fa se fa sbajato co voi... :D :D :D :D :D
e meno male che la pensate allo stesso modo...


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