Re:
Scritto da: mariusko 18/10/2005 20.05
Ho ascoltato tutti i brani.
Devo dire che sono alquanto sorpreso. Non conosco Sylvian e quindi la metabolizzazione e' stata lenta e travagliata. Credo di poter dire che il filo conduttore di questa "collana" di pezzi e' un interessante svolgimento poetico. Sorrow (Angustia, dispiacere) è quello che viene a galla in tutto il disco. Quello che puo' essere al primo ascolto scambiato per un soft-pop, per esempio in Darkest Bird, appare ad un esame piu' concentrato come una miscela di forme espressive, non fuse, ma quasi adattate a formare un puzzle di stili, di esternazioni di sentimenti, che aderiscono ad una mutevole sensazione dell' esecutore/ascoltatore, tenuto insieme dal lieve, minimalista, sofisticato, spiritato, malinconico andamento del pezzo. Un andamento regolare che conferisce, assieme alla voce di Sylvian, pesantemente filtrata, quell'impressione di Techno-soft-pop di cui parlavo prima.
Di negativo ci vedo il carattere sperimentale dell'operazione, che certo resta un "tentativo" di progetto sonoro, non supportato da una costruzione melodico-armonica sufficientemente completa, esauriente.
Di buono, anzi buonissimo, la natura inedita, e quindi affatto scontata, della musica.
Il brano che preferiso e' senz'altro A history of holes, piu' "compiuto" degli altri e, come tale, capace di regalare all'ascoltatore sensazioni piu' durevoli. Bello l'arrangiamento tipicamente jazz, paragonabile a quelli mirabili che Bill Evans fece per Sting.
Lion mi correggerà.
Io lo ringrazio per la preziosa segnalazione.
[Modificato da mariusko 18/10/2005 20.18]
Chiudo ancora gli occhi,qualche volta.
Era il 30 settembre 2001,domenica,teatro Colosseo,Torino,ore 21.
Luci.Folla.Confusione.Poi le luci si abbassano.
Sul palco una gracile silhouette avanza nella penombra...un brivido nella schiena,ancora...applausi,gioia.Il cuore batte forte.Dio,quanto tempo è passato dall'ultima volta?1992,teatro Regio...many years ago...inizi a cantare...
La musica si spande nell'aria come una boccetta di profumo lasciata aperta.
I suoni rimbalzano sulle pareti e mi attraversano come un fascio di luci.
La tua voce rimbalza nel mio cervello come un flipper impazzito.
Mesto e dimesso,cosi' modesto, in questa atmosfera da club.
Contrabbasso, chitarra, tastiere e tuo fratello alla batteria, da sempre.Tutto minimale.Non sono i Japan...
Non dimentichero' mai questo inizio.Magia.Sortilegio.Mi lascio avvolgere come un baco nel bozzolo.
Le canzoni lasciano il posto agli applausi.Non riusciamo a trattenerli, ma non vogliamo rompere l'incantesimo, non vogliamo coprire nemmeno un suono prezioso, nemmeno una tua parola,che non arriva mai.Solo qualche thank you sottovoce...poi presenti i componenti del gruppo.Siamo quasi alla fine...ghost...heartbeat...forbidden colours...una piu' bella dell'altra...ma sara' orpheus che mi rimarra' in testa per una settimana, mentre cammino,mentre parlo, mentre guardo in faccia i colleghi al lavoro.
Chiudo ancora gli occhi, qualche volta, e sogno.
Mi sembra di vederti, mi sembra di sentirti.
Mi sembra di essere li', ad ascoltare David Sylvian...