L'altra musica

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mariusko
00giovedì 13 ottobre 2005 13:46
Negli anni 40 e' nata una nuova forma musicale: Il jazz.
Questa musica (non e' un genere) e' tuttora molto apprezzata nel mondo da musicisti e non. A distanza di 60 e più anni e' ancora vitalissima e non conosce crisi. Spesso e' contaminata (in senso positivo) da altri tipi di musica. Non e' vero l'inverso, nel senso che non si puo' fare pop/jazz o rock/jazz senza adeguata preparazione (anche classica). Al massimo il sound e' jazz, ma non certo la musica. Invece esiste il Jazz-Rock o il Jazz-Pop e via discorrendo. Vorrei sapere cosa conoscete e le vostre impressioni.


Louis Armstrong suona con i bambini ::: Jazz moderno - Bob Berg

[Modificato da mariusko 13/10/2005 13.57]

mrathlon900
00giovedì 13 ottobre 2005 13:50
da molto tempo voglio avvicinarmi in modo piu ATTENTO.

ne approfitto per chiedere aiuto!
mariusko
00giovedì 13 ottobre 2005 15:56
Esistono 2 modi di approcciare il Jazz.

Il primo consiste nell'ascoltare i musicisti piu' illustri che hanno "fondato" questo genere: Armstrong, Glenn Miller, Duke Ellington, Charlie Parker per poi proseguire con classici come Sonny Rollins, Miles Davis, John Coltrane, Thelonius Monk e Charlie Mingus, quindi arrivare con la giusta competenza all'ascolto dei moderni Gary Burton, Mike Stern, Pat Metheny, Bireli Lagrene, Irio De Paula, Miroslav Vitous. E non sapete quanti nomi ho omesso. Questo e' in realta' il metodo canonico che presuppone che siano messi da parte, temporaneamente, i propri gusti musicali. Una tabula rasa pronta a recepire il nuovo alfabeto musicale. Ottimo per chi si vota al Jazz, come ad esempio chi intende studiare e suonare questo genere. Questo metodo lo chiamerei "dal centro alla periferia"

Il secondo metodo, piu' empirico e meno impegnativo, ma non privo di soddisfazioni, e' quello di partire invece dalla periferia, ossia dal Jazz piu' vicino a noi, che non disdegna di utilizzare anche il linguaggio del Rock, del Pop, della New Age, della Classica, etc., linguaggio che per pura semplicita' definiro' il linguaggio "normale", acquisendo progressivamente elementi del linguaggio Jazz, che comunque e' alla base di qualsiasi tipo di sperimentazione "armonica".
Per chiarire il concetto cito una scena del film Il pianista sull'oceano: Il trombettista ha appena finito di suonare davanti all'impresario che deve scritturarlo. L'impresario chiede: "Che razza di musica e' questa ?", il trombettista scuote la testa, non sa' definirla. L'impresario dice "Non lo sai?, allora e' jazz. Quando non sai cosa stai suonando quello e' Jazz"
L'esempio e' molto fuorviante. In realta' chi fa jazz lo sa' benissimo, ma e' un iperbole che descrive quanto questa musica sia sperimentale e quindi, potenzialmente, illimitata.

Immagino che vi siate un po' stufati di leggere le mie chiacchiere e che a questo punto vogliate degli esempi.

Beh, perche' allora non dare un'occhiata qui

[Modificato da mariusko 13/10/2005 16.00]

[Modificato da mariusko 14/10/2005 0.10]

ZiaNina
00venerdì 14 ottobre 2005 16:14
[SM=x125587] ancora con 'sta road to him..[SM=x125591]
[SM=x125662] gnafò
mariusko
00venerdì 14 ottobre 2005 16:50
Re:

Scritto da: ZiaNina 14/10/2005 16.14
[SM=x125587] ancora con 'sta road to him..[SM=x125591]
[SM=x125662] gnafò



Ziuccia,

prego rispondere alla domanda di cui sopra [SM=x125607]

Ma perche' non inserisci tu qualche argomento piu' interessante?

Facce vede'!

PS
Sono contento che tu ci sia [SM=x125655]
per cui ti consiglio questo ascolto: Randy Crawford - I'm glad there is you

[Modificato da mariusko 14/10/2005 17.14]

Karateka-ViolentlyHappy
00venerdì 14 ottobre 2005 20:43
Ritengo il jazz un genere molto bello e vario, ma non me ne interesso molto (al contrario della musica classica) solo per una questione di gusti. Ho ascoltato poco, e quel poco l'ho giudicato molto ben fatto, obbiettivamente, ma evidentemente il jazz non mi dà le emozioni di cui ho bisogno adesso. Magari + in là tenterò di saperne qualcosina in + x cultura! ;)
mariusko
00venerdì 14 ottobre 2005 21:52
Re:

Scritto da: Karateka-ViolentlyHappy 14/10/2005 20.43
Magari + in là tenterò di saperne qualcosina in + x cultura! ;)



Io il jazz non lo ascolto per cultura. Sarebbe cosa assai pallosa. Io il jazz lo ascolto per il puro piacere dell'ascolto.

Poi ci sono vari tipi di Jazz, esattamente come per la musica "normale", e ognuno puo' trovare ed amare gli autori piu' vicini alla sua sensibilita'.
SIMON.MUSICHEAD
00venerdì 14 ottobre 2005 22:00
versatilità musicale
ho scoperto anche io da poco il piacere di questa musica....

ultimamente mi sono solo ritrovato 2 doppi cd di "History of Acid Jazz"....ho capito che anche in questo genere enorme ci può essere roba che mi fa impazzire.....

mariusko
00venerdì 14 ottobre 2005 23:57
Re: versatilità musicale

Scritto da: SIMON.MUSICHEAD 14/10/2005 22.00
ho scoperto anche io da poco il piacere di questa musica....

ultimamente mi sono solo ritrovato 2 doppi cd di "History of Acid Jazz"....ho capito che anche in questo genere enorme ci può essere roba che mi fa impazzire.....




Chillout. Lounge.
Per lungo tempo mi sono chiesto che significassero questi termini e perchè questa musica venisse spesso imparentata col jazz. Poi ho saputo che negli USA era in voga, doppo essersi assordati e magari anche sballati in discoteca, rilassarsi in salette piu' tranquille prima di mettersi alla guida. In queste sale (lounges) veniva diffusa questa musica d'ambiente.

Il jazz quindi non c'entra nulla.

La musica acid jazz e' piu' un utilizzare suoni di orchestrazioni jazz che jazz vero e proprio. Anche qui' si tratta di musica fatta da non-jazzisti.

Cio non toglie che possono essere generi interessanti....

Ma voglio essere propositivo. Potrebbe forse piacerti questo:

Kevin Eubanks - Jenna's Dream, oppure Eye Spy


[Modificato da mariusko 15/10/2005 0.05]

[Modificato da mariusko 15/10/2005 0.09]

SIMON.MUSICHEAD
00domenica 16 ottobre 2005 21:14
Re: Re: versatilità musicale

Scritto da: mariusko 14/10/2005 23.57


Chillout. Lounge.
Per lungo tempo mi sono chiesto che significassero questi termini e perchè questa musica venisse spesso imparentata col jazz. Poi ho saputo che negli USA era in voga, doppo essersi assordati e magari anche sballati in discoteca, rilassarsi in salette piu' tranquille prima di mettersi alla guida. In queste sale (lounges) veniva diffusa questa musica d'ambiente.

Il jazz quindi non c'entra nulla.

La musica acid jazz e' piu' un utilizzare suoni di orchestrazioni jazz che jazz vero e proprio. Anche qui' si tratta di musica fatta da non-jazzisti.

Cio non toglie che possono essere generi interessanti....

Ma voglio essere propositivo. Potrebbe forse piacerti questo:

Kevin Eubanks - Jenna's Dream, oppure Eye Spy


[Modificato da mariusko 15/10/2005 0.05]

[Modificato da mariusko 15/10/2005 0.09]





GRAZIE DEL CONSIGLIO[SM=x125650]
Asgeir Mickelson
00mercoledì 26 ottobre 2005 18:41
Il jazz lo ascoltavo alla rinfusa, caoticamente.
Poi un mio amico mi disse: "Ascolta Scott Joplin"...

... adesso cerco di seguire una linea cronologica. [SM=x125595]
mariusko
00mercoledì 26 ottobre 2005 23:14
Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 26/10/2005 18.41
Il jazz lo ascoltavo alla rinfusa, caoticamente.
Poi un mio amico mi disse: "Ascolta Scott Joplin"...

... adesso cerco di seguire una linea cronologica. [SM=x125595]



Le origini... vediamo...
senza spingersi ai generi che sono antenati del jazz, fra cui appunto il ragtime, direi: Dexter Gordon - Chese Cake

e poi, dato che ti piacciono gli Spiral Arcitect, ti consiglio un po' di jazz-rock: Brand-X - Rheses Perplexus (alla batteria un certo Phil Collins)

come potrai constatare, generi davvero diversi.....

[Modificato da mariusko 26/10/2005 23.18]

Asgeir Mickelson
00mercoledì 26 ottobre 2005 23:22
Re: Re:

Scritto da: mariusko 26/10/2005 23.14
Le origini... vediamo...
senza spingersi ai generi che sono antenati del jazz, fra cui appunto il ragtime, direi: Dexter Gordon - Chese Cake

e poi, dato che ti piacciono gli Spiral Arcitect, ti consiglio un po' di jazz-rock: Brand-X - Rheses Perplexus (alla batteria un certo Phil Collins)

come potrai constatare, generi davvero diversi.....


guarda, io sono un caso senza soluzione. Di tutte le cose, mi piace conoscere le "prime volte", le origini di ogni argomento.

Ora, sto cercando di capire quali siano state le prime forme di musica realizzate dall'uomo, pensa te... [SM=x125603]


grazie x i consigli [SM=x125585]
ZiaNina
00giovedì 5 gennaio 2006 18:08
Re: Re:

Scritto da: mariusko 14/10/2005 16.50
...
per cui ti consiglio questo ascolto: Randy Crawford - I'm glad there is you

[Modificato da mariusko 14/10/2005 17.14]




graditissimo consiglio [SM=x125595]
ma non era jazz vero? Peccato, mi era piaciuta :D
Con miles davies, kind of blue, non sta andando benissimo [SM=x125604] . Ma persevero [SM=x125607]
e grazie.
mariusko
00sabato 7 gennaio 2006 00:42
Re: Re: Re:

Scritto da: ZiaNina 05/01/2006 18.08


graditissimo consiglio [SM=x125595]
ma non era jazz vero? Peccato, mi era piaciuta :D
Con miles davies, kind of blue, non sta andando benissimo [SM=x125604] . Ma persevero [SM=x125607]
e grazie.



Il pezzo in questione e' jazz vero ed anche di ottima qualità, gli autori sono Paul Madeira & Jimmy Dorsey

Bella la versione fatta da Chet Baker
dello stesso Baker, in versione cantata puoi ascoltare
I fall in love too easily

o anche modernizzata e cantata da Dianne Schuur

Buon ascolto


[Modificato da mariusko 07/01/2006 0.52]

Asgeir Mickelson
00sabato 7 gennaio 2006 14:38
Re: Re: Re:

Scritto da: ZiaNina 05/01/2006 18.08


graditissimo consiglio [SM=x125595]
ma non era jazz vero? Peccato, mi era piaciuta :D
Con miles davies, kind of blue, non sta andando benissimo [SM=x125604] . Ma persevero [SM=x125607]
e grazie.



E' la Bibbia del jazz, la summa del genere musicale, il compendio per gli artisti che sono venuti dopo... [SM=x125607]
mariusko
00sabato 7 gennaio 2006 20:11
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 07/01/2006 14.38


E' la Bibbia del jazz, la summa del genere musicale, il compendio per gli artisti che sono venuti dopo... [SM=x125607]



Aggiungerei anche il bellissimo Amandla

Asgeir Mickelson
00mercoledì 11 gennaio 2006 15:40
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: mariusko 07/01/2006 20.11


Aggiungerei anche il bellissimo Amandla




mi sembra un tantino... emh, dance... [SM=x125611]
mariusko
00mercoledì 11 gennaio 2006 16:11
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 11/01/2006 15.40


mi sembra un tantino... emh, dance... [SM=x125611]



Ma .... cosa? [SM=x125646] Te l'immagini in discoteca che ballano Catémbe ? Certo sarebbe bello che arrivasse quel giorno [SM=x125624]

(".... un giorno ci sarà una via Charlie Parker, una piazza Lester Young, un corso Count Basie...": dialogo tratto dal film 'round the midnight')
Asgeir Mickelson
00lunedì 16 gennaio 2006 21:03
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: mariusko 11/01/2006 16.11


Ma .... cosa? [SM=x125646] Te l'immagini in discoteca che ballano Catémbe ? Certo sarebbe bello che arrivasse quel giorno [SM=x125624]

(".... un giorno ci sarà una via Charlie Parker, una piazza Lester Young, un corso Count Basie...": dialogo tratto dal film 'round the midnight')



Però gli Chic mi sapevano di jazz [SM=x125597] [SM=x125597]
mariusko
00mercoledì 18 gennaio 2006 19:45
Casa del jazz
Innaugurata a Roma nove mesi fa una struttura dedicata esclusivamente al Jazz.

Le cifre dicono che, al 31 dicembre scorso, sono state circa 60.000 le persone che hanno assistito ai 103 concerti e che hanno preso parte alle diverse iniziative organizzate (seminari, incontri, presentazione di libri, proiezioni e lezioni didattiche).

L'obiettivo della Casa, era e resta infatti quello di rivolgersi a un pubblico quanto più trasversale possibile, sia a livello generazionale che per interessi musicali, e la cifra sopra riportata conferma che l'obiettivo è stato raggiunto.

A breve dovrebbero essere completate la mediateca, la biblioteca, la foresteria e le due sale di registrazione, quest'ultime cablate con la sala concerti in modo da rendere possibile la registrazione audio-video dell'esibizione degli artisti. Un'idea di spazio musicale ancora non in grado di esprimersi in tutta la sua potenzialità, ma che comunque ha già ricevuto importanti apprezzamenti a livello internazionale.

Tra questi l'importante riconoscimento ricevuto che ha visto eleggere la "Casa del Jazz di Roma come modello per l'Europa".

E un intero articolo pubblicato da Peter Erskine (nota: uno dei più stimati batteristi di jazz) sul numero corrente del magazine inglese Rhythm, in cui Erskine racconta con entusiasmo la sua personale esperienza vissuta lo scorso novembre presso la Casa.


Peter Erskine
mariusko
00giovedì 19 gennaio 2006 01:27
Ricordo di Giulio Capiozzo
L'ultima volta che l'ho visto fu a Luglio dello scorso anno. Si era messo in testa di portare in Italia i grandi Jazzisti americani. Che lo stimavano. E cosi' una sera me lo trovo davanti in birreria insieme al sassofonista Howard Johnson, un mostro.
4 loro, 6 noi ad ascoltarli. La Capiozzo band non si tira indietro: esegue una decina di pezzi tiratissimi e coinvolgenti. Dopo smontano gli strumenti, salutano e vanno via. Non credo gli abbiano dato molto piu' dei soliti 100 Euro, al massimo 200.

Qualche settimana dopo apprendo della morte di quest'uomo. Uno di quelli, dei pochi, che hanno fatto la storia della musica in Italia.

Addio Giulio. Arrivederci Turco. Mi hai fatto tanto sognare ad occhi aperti.

Chi era Giulio Capiozzo

[Modificato da mariusko 19/01/2006 1.31]

Asgeir Mickelson
00giovedì 19 gennaio 2006 01:56
Re: Casa del jazz

Scritto da: mariusko 18/01/2006 19.45
Innaugurata a Roma nove mesi fa una struttura dedicata esclusivamente al Jazz.



[SM=x125594]

Chissà se un giorno riuscirò a visitarla... avrò mai gli occhi gioiosi di un bambino? E riuscirò a vedere l'Auditorium?

[Modificato da Asgeir Mickelson 19/01/2006 1.56]

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