Siro: "Dichiarazioni generali sul tempo" - testo sulla levata eliaca di Sirio

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-Kiya-
00lunedì 26 giugno 2006 01:56
Il testo che potete leggere a seguire reca la firma di Siro.
Che questo Siro sia il medesimo cui Tolemeo dedicò il quadripartitum, siamo, liberi di pensarlo.
Due stelle sono citate nel testo: Sirio e le Pleiadi, e le previsioni sullo stato del tempo desunte dal sorgere di Sirio cessano all'atto del sorgere eliaco delle Pleiadi in maggio. Le sette notti che seguono la levata eliaca di Sirio sono ricordate da al-Bîrûnî (The Chronology of Ancient Nations, transl. by C.E. Sachau, London 1879, pp. 259ss.) come "canicolari": "In ciascuno di questi giorni essi [i contadini e i naviganti] traggono conclusioni riguardo ad alcuni mutamenti del tempo nei mesi dell'autunno e dell'inverno e di parte della primavera e questi mutamenti avvengono per la maggior parte al tramonto e all'alba. Si ritiene che questi giorni sono, rispetto all'anno, quello che i giorni critici sono rispetto alle malattie acute, in cui si manifesta la crisi, ovvero il giudizio riguardo al morbo, da cui si può nutrire speranza o timore riguardo all'esito".




Dichiarazioni generali sul tempo

Assumiamo a inizio dell'osservazione del tempo che farà nell'anno il 19 del mese di luglio secondo i Romani; in quel giorno sorge Sirio.
Si osservi pertanto in quel giorno l'aria notturna dopo il tramonto del Sole: se subito appaiono nubi allorché il Sole tramonta, significano tempeste all'inizio di ottobre, ma se appaiono al mezzo della notte, significheranno alla metà di ottobre e verso la fine del mese se appaiono all'alba e, in breve, in rapporto alle ore della notte congettureremo che quella tale costituzione si produrrà in quel giorno del mese. E se le nubi appaiono spesse, grossa tempesta, se sottili, lieve; e se appare rugiada, denota foschia. In particolare la tempesta occorre laddove appaiono le nubi. Se non appaiono né nubi, né rugiada, quel mese sarà sereno.

La notte poi del XX giorno significa il tempo che farà a novembre e l'osservazione si compirà al modo medesimo; quella del XXI giorno, il tempo di dicembre; e se in questa notte appaiono nuvole alla sera, significano neve all'inizio di dicembre, ma se appaiono all'alba, verso la fine dello stesso mese, e se vi è rugiada, significa foschie nel mese. La notte poi del XXII giorno significa il tempo che farà a gennaio e la sua osservazione non è dissimile da quella della notte precedente. La XXIII notte significa il tempo che farà a febbraio: se appaiono nebbie alla sera, significano neve, ma al mezzo della notte, foschia, di buon mattino, tempesta e venti violenti. La XXIV notte significa il tempo che farà a marzo, secondo un'osservazione simile alle precedenti e la XXV il tempo del mese di aprile e invero se appaiono nubi, significano tempesta e se cade rugiada, foschia. La XXVI notte rivela il tempo del mese di maggio, la cui congettura si farà al modo medesimo della prima notte, quella che ci mostra il tempo del mese di ottobre.

Occorre inoltre tenere a mente anche questo: se poco prima del tramonto delle Pleiadi, si forma foschia o caligine, significa che il tempo invernale sarà precoce , ma se la bruma appare al tempo stesso del loro tramonto, il tempo invernale sarà medio nel suo apparire; se infine apparirà dopo, sarà tardo.


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